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{{Edificio civile
|nome edificio = Palazzo comunale di Clusone
|immagine = Clusone piazza raddrizzato.jpg
|didascalia = Una veduta della piazza dell'Orologio di [[Clusone]]: sullla sinistra la torre con l'[[Orologio planetario Fanzago|orologio Fanzago]] e il [[Palazzo comunale (Clusone)|Palazzo comunale]]
|paese = ITA
|divamm1 = {{IT-LOM}}
|città = Clusone
|cittàlink =
|indirizzo = Piazza dell'Orologio
|latitudine =
|longitudine =
|stato =
|periodo costruzione = XII secolo
|inaugurazione =
|demolito =
|distrutto =
|ricostruito =
|stile = [[Architettura romanica|romanico]], [[Architettura gotica|gotico]]
|uso = [[municipio (edificio)|Municipio]]
|altezza =
|altezza antenna/guglia =
|altezza tetto =
|altezza ultimo piano =
|piani =
|area calpestabile =
|ascensori =
|costo =
|architetto =
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario = Comune di Clusone
|proprietario storico =
}}
 
Il '''Palazzo comunale''' è un edificio storico situato nella piazza dell'Orologio della città di [[Clusone]], in provincia di [[provincia di Bergamo|Bergamo]].
 
L'edificio si erge su sei massicce [[arcata|arcate]] in pietra, sorrette da [[pilastro|pilastri]]. La sua struttura austera del palazzo è ingentilita dai numerosi [[affresco|affreschi]] della [[facciata]], la maggior parte dei quali riproducenti [[stemma|stemmi]] dei [[Repubblica di Venezia|podestà veneti]] succedutisi a [[Clusone]]. L’edificio ha subito nel corso dei secoli numerose modifiche architettoniche, che ne hanno alterato il primitivo aspetto [[Medioevo|medioevale]]. Eretto sulla stesso colle e a livello appena inferiore rispetto alla [[Basilica di Santa Maria Assunta (Clusone)|chiesa parrocchiale]], situato in posizione centrale rispetto ai due nuclei dell’abitato di più antica origine, ''Somvico'' e ''Imvico'', certamente già definiti nell’[[Alto Medioevo]], non se ne conosce l'esatto anno di costruzione.<ref group=nota>Molte informazioni contenute nella voce sono state tratte da due documenti non editi, entrambi presenti nell'Archivio del Comune di [[Clusone]]:
*Comune di Clusone, delibera Giunta Comunale 606 del 08.01.1998 - Ristrutturazione edificio residenzale Palazzo Sant'Andrea - Allegato A: analisi stratigrafica e ricerca documentale;
*Progetto preliminare relativo alla ristrutturazione dell'intero isolato del palazzo comunale da adibire a sede dell'Amministrazione Comunale - 01.06.2011
</ref>
 
==Storia==
===Datazione===
Secondo la tradizione storiografica, iniziata nel [[XVII secolo|Seicento]] da [[Bernardino Baldi]] e ripresa fino a tutto l'[[XIX secolo|Ottocento]], la costruzione del palazzo risalirebbe addirittura al [[1008]]. Tale ipotesi sarebbe stata suffragata dall’esistenza di tale numero scritto a caratteri dorati in [[Alfabeto arabo|cifre arabe]] (introdotte in Italia in epoca successiva) sulla porta della sala del Consiglio di Valle. Tale scritta rimase fino al principio del [[XIX secolo]], quando la sala venne adibita a carcere. Questa data non trova però fondamento nel contesto dell’[[XI secolo]]; anche considerando un precoce movimento di emancipazione dall’autorità vescovile, questa era ancora forte nel [[XII secolo]]. Già dal [[1190]] la comunità di [[Clusone]] assunse la configurazione istituzionale di [[Comune medievale|Comune]] autonomo, retto da propri consoli (documentati a partire dal [[1196]]), senza peraltro che siano noti i margini entro cui si espresse concretamente tale autonomia, certamente concessa dal [[Vescovo]].
[[File:Clusone - panoramio (15).jpg|sinistra|thumb|La torre dell'[[Orologio planetario Fanzago|Orologio]] di [[Clusone]]]]
 
===XII-XIV secolo===
I rilievi stratigrafici compiuti in occasione del progetto di rifacimento del Palazzo fanno risalire al [[XII secolo]] il primo nucleo affiancato ma distinto dalla preesistente torre, ove oggi si colloca l’[[Orologio planetario Fanzago|Orologio Fanzago]]: si trattava di un piccolo edificio a pianta rettangolare probabilmente a due piani, con accesso dal lato sud attraverso un portale ancora oggi in parte visibile (oggi sull’entrata secondaria della ''Turismo Pro Clusone''). Verso la fine del [[XIV secolo]] fu dotato di un piccolo portico con ampio [[Arco (architettura)|arco]] a sesto ribassato (quello tuttora esistente, contiguo alla torre dell’Orologio); sicuramente in questo periodo l’edificio aveva già funzioni pubbliche. A nord erano sorti anche altri due nuclei originariamente isolati.
 
===XV-XVI secolo===
Il palazzo venne progressivamente ampliato, ma, secondo la tradizione storiografica, al tempo del [[Podestà (medioevo)|Podestà]] Gio. Francesco Contarini, eletto nel [[1485]] andò parzialmente in rovina, tanto che il comune di Clusone radunava il suo Consiglio (detto [[Arengo]]) sopra la pubblica piazza del mercato. Risale a questo periodo il rifacimento, confermato anche dai rilievi stratigrafici, che tendono ad anticipare di qualche decennio l’intervento: l’impianto originale prevedeva al piano inferiore un portico seminterrato molto profondo a due navate, privo di partizioni interne, coperto con un solaio di legno. Al piano superiore si trovava un unico grande salone, cui davano luce le [[Bifora|bifore]] ogivali poste in [[facciata]]. Questa venne decorata con affreschi (tre grandi stemmi e i contorni delle finestre) già subito dopo la costruzione, ed in seguito arricchita di nuove decorazioni. Allo stesso periodo risale il sistema di portici sui lati nord e ovest e probabilmente anche sul lato est del cortile, chiuso da un portale, in parte ancora visibile, tagliato successivamente da quello che ancora oggi funge da accesso alla Piazza Sant’Andrea.
Quest’ultimo, in pietra con dieci [[Bassorilievo|bassorilievi]] che rappresentano altrettante armi antiche, fa parte dei rimaneggiamenti eseguiti nel [[XVI secolo|Cinquecento]] e che riguardano soprattutto la parte est. Una [[Loggia|loggetta]] collegava l’ufficio del [[Podestà (medioevo)|Podestà]] con il tribunale, collocato nella parte nord dell’edificio e sul cui ingresso è scolpita la data del [[1597]].
[[File:Quadro bana.jpg|destra|thumb|Il quadro del 1802 che rappresenta la fucilazione di Luigi Bana nel 1797]]
 
===XIX secolo===
L’aspetto del palazzo all’inizio dell’[[XIX secolo|Ottocento]] si può ricostruire dal quadro datato [[1802]] che mostra la fucilazione, eseguita nel [[1797]], di Luigi Bana, colpevole dell’abbattimento dell’[[Albero della libertà]]. Il quadro è visibile al piano terra del Museo della Basilica ed una sua copia nella sala del Consiglio Comunale. E’ una testimonianza preziosa, perché poco dopo il palazzo venne completamente trasformato, con la sopraelevazione di un piano, la chiusura delle finestre ogivali originali e l’apertura di nuove rettangolari, che cambiarono completamente l’aspetto del palazzo, dandogli quello attuale.
 
==Affreschi==
I lavori di restauro effettuati tra il [[1973]] e il [[1974]] sulla facciate sud e est, hanno riportato alla luce gli affreschi originali, ricoperti nel tempo da diverse mani di intonaco, e reso leggibili le [[bifora|bifore]] archiacute.
 
===Facciata sud===
[[File:Clusone - panoramio.jpg|500px|miniatura|destra|Porzione della facciata sud del palazzo comunale, a sinistra l'[[Orologio planetario Fanzago|orologio Fanzago]]]]
====Arma della Comunità della Valle Seriana Superiore====
Sopra l’arcata maggiore, quella appoggiata alla torre dell'[[Orologio planetario Fanzago|orologio]], resta un ampio frammento che riporta in [[Scrittura gotica|caratteri gotici]] le norme comunali sull’uso dell’acqua. Accanto, uno dei dipinti più antichi, risalente alla prima fase di decorazione del palazzo, riproduce l’arma della Comunità della [[Val Seriana|Valle Seriana Superiore]]: un [[Leptailurus serval|gattopardo]] rampante in uno scudo rosso carminio. Il motivo ritorna più volte: nello stemma di marmo entro l’elegante cornice di [[cotto]] in alto a destra della prima finestra, nella parte destra del sottostante [[bassorilievo]] con le insegne del Podestà Pellegrino e nell’affresco di notevoli dimensioni e purtroppo notevolmente deteriorato in alto a destra sopra l’ultimo arco.
 
====Dominazione malatestiana====
Sempre sopra l’[[Arco (architettura)|arco]] ribassato, uno dei dipinti più grandi della facciata rappresenta una [[Madonna col Bambino]], seduta in un ricco trono [[gotico]], tra i santi [[San Cristoforo|Cristoforo]] e [[Sigismondo (re dei Burgundi)|Sigismondo]]. La madre tiene in mano uno stelo di tre gigli bianchi in mano, il Bambino uno di tre rose. Proprio questo particolare e la presenza di [[Sigismondo (re dei Burgundi)|san Sigismondo]] rimandano ai [[Malatesta]], di cui la rosa quadripetala è uno dei simboli. [[Pandolfo III Malatesta]] ebbe il dominio su [[Bergamo]] ed il suo territorio dal [[1408]] al [[1419]]. Lo stemma poco più sopra a sinistra, costituito da fasce a scacchiera e sormontato da due teste di elefante che sorreggono una corona, è ancora quello dei [[Malatesta]].
 
====Dominazione viscontea====
In alto quasi al centro della facciata compaiono invece le insegne dei [[Visconti]] di [[Milano]] in tre scudi. Nel primo sono dipinte le lettere "G" ed "M" (che potrebbero rimandare a [[Giovanni Maria Visconti]]), nel secondo il caratteristico [[Biscione (araldica)|biscione]]. Il [[Visconti|dominio visconteo]] ebbe inizio nella prima metà del [[XIV secolo]] per concludersi, a parte la [[Malatesta|parentesi malatestiana]], nel [[1427]]-[[1428]], quando la [[Val Seriana|Valle]] si diede a [[Repubblica di Venezia|Venezia]]. Sotto questo affresco, come si può notare osservando il sopra citato quadra della fucilazione del Bana, si apriva un [[Balcone|poggiolo]], dal quale il ''trombetta'' o ufficiale pretorio pubblicava, previo il suono della campana, i proclami e i decreti prima di affiggerli sulla pubblica piazza.
 
[[File:Clusone - panoramio (8).jpg|destra|thumb|La facciata est del palazzo]]
====Podestà veneti====
Nel [[1470]] la [[Val Seriana|Valle]] deliberò che da allora in poi dovesse essere eletto a [[Podestà (medioevo)|Podestà]] un patrizio veneziano e gli fissò lo stipendio di 370 [[Ducato (moneta)|ducati d’oro]] oltre all’alloggio e le masserizie. Si susseguirono così rappresentanti delle più nobili famiglie della [[Repubblica di Venezia|Serenissima]], e parecchi di loro riprodussero sulla facciata il loro stemma. Vi si possono osservare quelli dei [[Contarini]], dei [[Loredan]], dei [[Dolfin (famiglia)|Dolfin]], dei [[Donati|Donato]], dei [[Trevisan (famiglia)|Trevisan]], dei [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]], tutte famiglie appartenenti alla più ristretta aristocrazia da cui sono usciti diversi [[Doge (Venezia)|Dogi di Venezia]].
 
[[File:Portici palazzo comunale Clusone 07.jpg|destra|thumb|Portico e loggetta del palazzo]]
===Facciata est===
Sulla facciata est, a destra del portale da cui ancora oggi si accede al cortile, una fessura che si apre sopra una pietra scura, serviva per imbucare segretamente le denunce dei malati contagiosi. E’ sormontata da una lapide, deturpata in seguito ad una ordinanza della [[Repubblica Cisalpina]], che recita:
{{citazione|Denonzie secrete in materia di sanità - anno 1795}}
A sinistra, è scolpito il solito [[Leptailurus serval|gattopardo]] rampante, con le iniziali V.S.S. (Valle Seriana Superiore)
 
===Loggetta===
Salendo la scala che dal cortile interno porta alla [[Loggia|loggetta]], ci si trova di fronte un affresco datato alla seconda metà del [[XVI secolo|Cinquecento]], di soggetto mitologico ma con significato politico. Raffigura il mito del [[cinghiale calidonio]] e vuole ammonire i valligiani a non dividersi, come fecero gli eroi greci durante la caccia al mostruoso animale, ma a rimanere uniti attorno a [[Repubblica di Venezia|Venezia]]. La loggetta è decorata da piccoli affreschi quasi totalmente di carattere mitologico raffiguranti gli [[dei dell'Olimpo]].
 
== Note ==
;Annotazioni
<references group=nota/>
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=B. Baldi|titolo=Storia della Terra di Clusone|editore=|data=1684}}
*{{cita libro|autore=Pietro Antonio Brasi|titolo=Memoria storica intorno alla Valle Seriana superiore|editore=|data=1823}}
*{{cita libro|autore=Cesare Cantù|titolo=Grande illustrazione del lombardo-veneto, ossia storia delle città, dei borghi, comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni|editore=Corona e Caimi editori|data=1859}}
*{{cita libro|autore=Giovanni Battista di Crollalanza|titolo=Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, estinte e fiorenti|editore=|data=1886-1890}}
*{{cita libro|autore=Filippo Fogaccia|titolo=Clusone nei nomi delle sue vie|editore=|data=1905}}
*{{cita libro|autore=Nicola Morali|autore2=[[Tito Terzi]]|titolo=Clusone|editore=Edizioni Ferrari Clusone|data=1975}}
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Clusone}}
 
{{portale|architettura|Bergamo}}
 
[[Categoria:Clusone]]
[[Categoria:Municipi della Lombardia]]