Candragupta Maurya: differenze tra le versioni
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== La situazione dell'India al tempo di Alessandro Magno ==
Sconfitto il [[rajah]] [[Poro (re indiano)|Poro]] (
Fu così che il re macedone concepì di allargare il suo impero oltre i confini del precedente impero persiano. Durante il biennio [[327 a.C.|327]] - [[325 a.C.]], mentre sottometteva la XX [[satrapia]] persiana, corrispondente agli attuali [[Afghanistan]] e [[Pakistan]], [[Alessandro Magno]] s'informò circa le terre al di là dell'[[Indo]] ([[Sind]]), che venne attraversato sul ponte di barche che Alessandro aveva ordinato di costruire nei pressi del guado di [[Ohind]] ([[Udabhandapura]]), ad [[Efestione]] ed a [[Perdicca]], 25 chilometri a nord di [[Attock]].
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== L'ascesa di Chandragupta ==
[[File:Nanda_Empire,_c.325_BCE.png|thumb|right|Massima estensione dell'impero Nanda (325 a.C.)]]
Attraversato l'Indo, l'avanzata macedone verso oriente fu - dunque - arrestata dalla stanchezza dei soldati. La campagna indiana si arrestò al fiume [[Ifasi]] ([[Beas]]), ultimo immissario a Est del fiume Indo. Questo grande fiume con i suoi affluenti venne a costituire così, nel progetto di Alessandro, l'estremo confine naturale e storico del suo immenso impero. Prima di riprendere la via del ritorno, Alessandro fece innalzare sulla riva sinistra del fiume Ifasi dodici altari agli dei, in forma di torri. Al centro una colonna di bronzo portava la scritta: "Qui si fermò Alessandro". A distanza di
Il clan dei Maurya era noto già da alcuni secoli, almeno dal tempo di [[Buddha]] ([[565 a.C.|565]] - [[486 a.C.]]), ma Chandragupta pare fosse stato di umili origini, quindi appartenente ad un ramo molto collaterale della famiglia, se non - addirittura - figlio illegittimo dell'ultimo sovrano della dinastia Nanda e di una donna appartenente a una delle caste più infime. Poco si conosce della sua vita. Nato probabilmente nel [[340 a.C.]], fu allievo del noto maestro e filosofo indù [[Kautilya]] (o [[Chanakya]]), che divenne - in seguito - suo consigliere, una volta che Chandragupta fondò l'impero Maurya. I due, con ogni probabilità, si trovavano esuli a Taxila quando, nel [[326 a.C.]] le armate macedoni invasero il bacino dell'Indo, in quanto Chandragupta pare esser stato esiliato per prevenire la sua possibilità di reclamare il trono<ref>Enciclopedia Britannica ed. 1911:{{cita web |url=http://www.1911encyclopedia.org/Chandragupta_Maurya |titolo=Copia archiviata |accesso=7 settembre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110912220623/http://www.1911encyclopedia.org/Chandragupta_Maurya |dataarchivio=12 settembre 2011 }}</ref>, mentre Kautilya, appartenente alla potente casta sacerdotale dei [[Bramini]] si dice avesse giurato di vendicarsi di un'offesa arrecatagli da uno dei coreggenti del Regno di Nanda<ref
== La campagna antimacedone e la conquista del potere ==
[[File:EasternSatrapsAfterAlexander.jpg|thumb|right|Conquista delle satrapie macedoni post-Alessandro Magno]]
Il satrapo della [[Partia (satrapia)|Partia]], [[Peitone]] perse il controllo della satrapia dell'Indo già nel [[322 a.C.]], a causa del suo stolto tentativo di limitare il potere dei governatori locali, cosicché l'anarchia e la guerra civile scoppiarono tra i rajah che Alessandro aveva sottomesso precedentemente. Chandragupta si mise a capo di una coalizione intenzionata a cacciare i macedoni al di là della catena montuosa dell'[[Hindukush]]. Per certi versi, la sua vita mostra un parallelismo con quella del primo re persiano e fondatore della dinastia achemenide, [[Ciro il grande]]: da umili origini riuscirono a sconfiggere un vasto impero fondandone a loro volta uno proprio. Chandragupta, nel 322 a.C. già controllava tutta l'arera dell'Indo e del Punjab ed aveva come sua sede proprio la città di Taxila. Mentre la guerriglia imperversava nelle satrapie più orientali del regno dei Seleucidi, successori in [[Asia]] di Alessandro, Chandragupta ne approfittò, nel [[321 a.C.]] per infliggere il colpo di grazia al traballante regno indiano di [[Magadha]], battendo l'esercito del generale [[Bhadrassala]], esautorando re [[Dhana]] della dinastia [[Nanda]] e facendosi proclamare re nel [[313 a.C.]] Chandragupta era figlio illegittimo di uno degli ultimi monarchi Nanda, e la madre era una shudra, una serva appartenente, cioè alla casta più bassa, tuttavia grazie al suo valore militare riuscì a sconfiggere i re dei Nanda, affrontandoli uno alla volta ed impedendo che si coalizzassero contro di lui ed a creare il primo impero panindiano della storia, o quantomeno riuscì ad unificare tutto il subcontinente a eccezione della parte meridionale, attualmente occupata dai [[Tamil (popolo)|Tamil]] ([[320 a.C.|320]] - [[319 a.C.]]). Intorno all'anno 319 a.C. annesse i territori himalayani compresi tra le sorgenti dell'Indo ed i laghi [[Mapam Yuco]] (nell'attuale regione cinese del [[Tibet]], il [[Nepal]] il [[Sikkim]], il [[Bhutan]]. Nel [[318 a.C.]] si volse a sud e fagocitò l'altopiano del Deccan, il [[Saurashtra]] (odierno [[Gujarat]] ed il [[Mysore]] (attuale [[Kamataka]]), quest'ultimo rappresentò il confine meridionale dell'impero.</br>
Nel frattempo, i seleucidi intervennero in prima persona nel Punjab per stroncare la ribellione, e tra le vittime cadde pure il rajah [[Poro (re indiano)|Poro]] ([[Pururava]] in [[Sanscrito]]), fatto assassinare, perché sospettato di tradimento, da [[Eumene]] proprio su ordine di [[Seleuco I Nicatore]] nel [[317 a.C.]]. A questo punto lo scontro con Chandragupta fu inevitabile, ma il re indiano possedeva un esercito poderoso di 30 000 cavalieri, 600 000 fanti (tra fanti pesanti armati di spada e fanti leggeri armati di lancia), 9.000 elefanti, diverse migliaia di arcieri<ref>[http://www.1911encyclopedia.org/Chandragupta_Maurya Chandragupta Maurya<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110912220623/http://www.1911encyclopedia.org/Chandragupta_Maurya |data=12 settembre 2011 }}</ref>, ed a poco servì la famosa [[falange (militare)|falange]] macedone di fronte a una così imponente armata nemica. Solo nel [[305 a.C.]] in una battaglia campale in un'ignota località compresa tra il [[Deserto di Thar]] e la sponda orientale dell'Indo, l'esercito indiano ebbe infine ragione su quello macedone-persiano. la pace, siglata nel [[301 a.C.]] fu assai umiliante per i macedoni, che persero per sempre tutti i territori del Punjab, del bacino dell'Indo, degli attuali [[Pakistan]] ed [[Afghanistan]] ([[Gedrosia]] ed [[Aracosia]]). In cambio ebbe 500 elefanti, l'instaurazione di rapporti diplomatici ([[Megastene]], autore del perduto trattato "Indike chora", era l'ambasciatore ufficiale di Seleuco presso Chandragupta ed a lui dobbiamo tutte le notizie circa la società e la politica Maurya) e le nozze tra la figlia di Seleuco con Chandragupta medesimo. Le successive campagne belliche, tra il [[300 a.C.|300]] ed il [[290 a.C.]] vennero intraprese da Chandragupta nei territori tra il [[Bangladesh]] e gli [[Stati Shan]] (nelle regioni settentrionali dell'attuale [[
== Organizzazione dell'Impero Maurya ==
Il Regno dei Nanda - in base alle fonti storiche<ref>Megastene: "Indike Chora", opera in 4 libri, perduta, ma utilizzata da Ammiano Marcellino e Plutarco</ref> era molto oppressivo e dispotico, ragion per cui non fu impresa difficile per Chandragupta rovesciarlo. Già aveva capeggiato un'insurrezione nel[[328 a.C.]] fallita grazie all'intervento dell'esercito reale, cosa che costò a lui l'esilio<ref
== Note ==
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==Bibliografia==
*{{Cita pubblicazione|autore=[[Edward Thomas (antiquario)|Thomas, Edward]]|titolo=Jainism or The early faith of Asoka|rivista=Nature|volume=16|numero=407|p=329|url=https://archive.org/details/jainism_00thom|anno=1877|editore=London, Trübner & co.|città=London|bibcode=1877Natur..16..329J|doi=10.1038/016329a0}}
*{{cita libro |cognome=Docherty |nome=Paddy |titolo=Khyber Pass: Una storia d'imperi e d'invasioni |editore=Il Saggiatore |anno=2012 |pp=67-68 |cid=Docherty 2012 |url=https://books.google.it/books?id=phYFOSEhYFgC&lpg=PA65&hl=it&pg=PA67#v=onepage&q&f=false}}
== Voci correlate ==
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