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L'eziologia del PMDD è ancora oggetto di ricerca attiva. Sebbene i tempi dei sintomi suggeriscono che le fluttuazioni [[ormoni|ormonali]] possano essere la causa del disturbo, non è stato ancora possibile dimostrare uno squilibrio ormonale nelle donne con PMDD. Infatti, i livelli ormonali tra donne affette e non dal disturbo sono indistinguibili<ref name=":5">{{cita giornale|doi=10.1007/s11920-015-0628-3 |pmid=26377947 |pmc=4890701 |titolo=Premenstrual Dysphoric Disorder: Epidemiology and Treatment |giornale=Current Psychiatry Reports |volume=17 |numero=11 |pp=87 |anno=2015 |autore=Hantsoo Liisa, Epperson C. Neill}}</ref>. Si è però ipotizzato che le donne con PMDD siano più sensibili ai normali livelli di fluttuazioni ormonali, in particolare di estrogeni e progesterone, ormoni che attivano eventi biochimici nel [[sistema nervoso]] responsabili dei sintomi premestruali<ref name=":5" />. Sintomi che sono più predominanti nelle persone che hanno una predisposizione al disturbo<ref name=Steiner/>.
La maggior parte degli [[psicologi]] deduce che questo disturbo sia causato sia da reazioni ai livelli ormonali che da caratteristiche genetiche. Esistono prove di ereditarietà dei sintomi premestruali, che suggerisce una componente genetica del disturbo disforico premestruale; tuttavia, quali geni siano coinvolti è una domanda più ampia che è ancora in fase di studio. Anche lo [[stress]] ambientale ed eventi traumatici possono essere un fattore che contribuisce nella genesi del PMDD, dunque anche l'ambiente deve essere preso in considerazione come possibile causa<ref>{{cita libro|doi=10.1007/978-3-319-05116-1_3 |capitolo=Menstruation and Premenstrual Dysphoric Disorder: Its Impact on Mood |titolo=Women's Reproductive Mental Health Across the Lifespan |pp=49–72 |anno=2014 |autore=Epperson C. Neill & Hantsoo Liisa |isbn=978-3-319-05115-4
==Diagnosi==
I criteri diagnostici per il disturbo disforico premestruale sono forniti da diverse nosografie specializzate, in particolare il [[DSM-5]] che ha stabilito sette criteri (A, B, C, D, E, F e G) per la diagnosi di PMDD.
==Trattamento==
===Terapia farmacologica===
In caso di sintomi gravi e debilitanti possono essere prescritti dei farmaci. I farmaci di prima scelta sono gli [[inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina]] (SSRI)<ref name="Steiner" />. La [[Food and Drug Administration]] (FDA) ha approvato quattro SSRI per il trattamento del PMDD: [[fluoxetina]], [[sertralina]], [[paroxetina]] ed [[escitalopram]] ossalato<ref name=":3">{{Cita libro|titolo= Maternal-Child Nursing Care|autore= Ward Susan|editore= F.A. Davis Company|anno= 2016|isbn = 9780803636651|città= Philadelphia, PA, USA|pp= }}</ref>. A differenza dei trattamenti per i [[disturbi depressivi]], gli SSRI non devono essere assunti ogni giorno ma possono essere assunti solo nella [[fase luteale]] o durante i sintomi più marcati del PMDD<ref name="Rapkin" />. Questo perché coloro che rispondono positivamente agli SSRI di solito sperimentano sollievo dai sintomi entro 1-2 giorni<ref name=":4">{{cita giornale|doi=10.1517/14656566.9.3.429 |pmid=18220493 |titolo=The pharmacologic management of premenstrual dysphoric disorder |giornale=Expert Opinion on Pharmacotherapy |volume=9 |numero=3 |pp=429–45 |anno=2008 |autore=Rapkin Andrea J., Winer Sharon A.}}</ref>. La somministrazione in fase luteale può essere iniziata 14 giorni prima delle mestruazioni e successivamente interrotta dopo l'inizio del flusso mestruale<ref name=":3" />. Le persone che assumono SSRI nel trattamento del PMDD generalmente riportano una riduzione del 50% dei sintomi, un miglioramento significativo rispetto al gruppo trattato con [[placebo]]<ref name=":4" />.
Sebbene meno studiati, anche gli [[SNRI]] hanno mostrato dei risultati positivi nel trattamento del PMDD. In uno studio clinico randomizzato e controllato condotto su donne con PMDD, il 60% delle persone che assumevano [[venlafaxina]] è migliorato rispetto al 35% del gruppo con placebo. Il miglioramento è stato notato durante il primo ciclo di trattamento con riduzione dei sintomi dell'80%<ref>{{cita giornale|pmid=11704162 |anno=2001 |autore=Freeman E. W., Rickels K, Yonkers K. A., Kunz N. R., McPherson M, Upton G. V.|titolo=Venlafaxine in the treatment of premenstrual dysphoric disorder |giornale=Obstetrics and gynecology |volume=98 |numero=5 Pt 1 |pp=737–44}}</ref>.
Un altro trattamento approvato dalla [[Food and Drug Administration|FDA]] per il PMDD è il [[contraccettivo orale]] con [[etinilestradiolo]] e [[drospirenone]], un nuovo [[progestinico]]<ref name=":3" />. L'idea alla base dell'utilizzo di contraccettivi orali è quella di sopprimere l'ovulazione controllando le fluttuazioni dell'ormone sessuale durante la fase luteale.
Un altro trattamento, tipicamente usato quando non vi sono stati risultati positivi con altri trattamenti, è l'iniezione di un [[agonista dell'ormone di rilascio delle gonadotropine]]<ref>{{Cita giornale|autore=Yonkers Kimberly Ann, Simoni Michael K.|anno=2018|titolo=Premenstrual disorders|giornale=American Journal of Obstetrics and Gynecology|volume=218|numero=1|pp=68–74|doi=10.1016/j.ajog.2017.05.045|issn=1097-6868|pmid=28571724}}</ref>. Questi farmaci creano una condizione temporanea simile alla [[menopausa]] indotta da farmaci .
==Note==
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