Heraclea (‘Ηράκλεια greco),città antica della Lucania, situata vicino all'attuale Policoro , m. 3 dal litorale del golfo di Taranto, fra i fiumi Aciris (Agri) ed il m. circa 13 S.s.o. di Sinis (Sinni) di Metapontum. Era una colonia greca fondata A.C. da Taras (odierna TARANTO) e dai Thurii nel 432, precedente predominante. È stato scelto come il riunione-posto dell'assemblea generale dei Greci di Italia, che Alexander di Epiro, dopo la sua alienazione da Taras, ha provato a trasferire a Thurii. Qui Pyrrhus, re dell' Epiro, ha sconfitto il consule Laevinus nel 280 A.C., dopo che attraversò il fiume Sinis (veda la battaglia di Heraclea). Nel 278 BC, o 282 AC, probabilmente per staccarlo da Taras, i romani proposero un trattato speciale con Heraclea, a tali favorevoli condizioni che nel 89 A.C. la cittadinanza romana data agli abitanti dal Lex Plautia Papiria è stata accettata soltanto dopo un' esitazione considerevole. Eraclea ha ceduto sotto costrizione a Annibale nel 212. Cicero nella sua difesa del poeta Archias, un cittadino adottato di Heraclea, parla di essa come città fiorente. In conseguenza alla relativa accettazione della cittadinanza romana, si è transformato in in un municipio; parte di una copia del Lex Iulia Municipalis del 46 AC (inciso sulla parte posteriore di due pani bronzee, sulla parte anteriore vi è un'iscrizione greca del terzo secolo BC che definisce i contorni delle terre che appartengono alle varie tempie), è stato trovato fra Heraclea e Metapontum, è di alta importanza per la nostra conoscenza di quella legge. Era ancora un posto di una certa importanza sotto l'impero; una strada del ramo da Venusia ha unito la strada del litorale . Le circostanze della relativa distruzione ed abbandono sono sconosciute; il luogo ora è contrassegnato da alcuni mucchi delle rovine. Il relativo rappresentante medioevale era Anglona ma ora in se un mucchio delle rovine, fra cui sono quelle di una chiesa dell' XI secolo. Orlando Paride