Utente:Clara bussolotti/Sandbox
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La Battaglia Navale di Formigues ebbe luogo il giorno 28 Agosto ed i giorni 3 e 4 settembre del 1285, durante il regno di Pietro II il Grande di fronte alle Isole Formigues. La flotta Catalana, comandata dall'Ammiraglio Ruggero di Lauria sconfissa quella francese di Filippo III di Francia.[1]
Antecedenti
Nel 1285 il Re di Francia Filippo III l'Ardito decise di invadere la Catalogna con un grande esercito, al quale il Papa, Martino IV, diede l'investitura di Crociata contro la Corona Aragonese, per appoggiare suo suo cugino Carlo I d'Angiò in lotta con la Corona Aragonese per il trono di Sicilia. Anche il Re di Maiorca, Giacomo II, fu suo alleato. In Catalogna , il re Pietro II aveva offeso i nobili con l'esercizio assolutistico dell'autorità monarchica, e riceveva scarso appoggio dalla nobiltà, ma le atrocità commesse dagli invasori sollevarono le città e le campagne contro di loro.[2]
L'esercito invasore avanzava lentamente, costringendo alla resa una ad una le città che si difendevano strenuamente, contando con l'appoggio di una flotta che stazionava al largo, che portava rifornimenti da Narbona e da Aigües Mortes. Di fatto, i rifornimenti dipendevano completamente dalla flotta francese.
Il re Pietro si rese conto che l'interruzione delle linee di rifornimento francese avrebbe costretto gli invasori a ritirarsi. Per questo era disposto a sguarnire la Sicilia temporaneamente, e chiamò la flotta catalana, sotto il comando di Ruggero di Lauria, da Palermo alla costa catalana. L'ammiraglio arrivò a Barcellona il 24 agosto e venne informato sullo schieramento della flotta francese.
Svolgimento della battaglia
Ruggero di Lauria si rese conto che, se fosse riuscito a spezzare al centro lo schieramento delle navi nemiche, avrebbe potuto in seguito eliminare le ali esterne. Nella notte del 28 agosto cadde sopra il centro dello schieramento della flotta francese di fronte alle Isole Formigues. La flotta catalana accerchiò le linee nemiche e, grazie ad un uso energico dello speronamento e ad una distruttiva pioggia di mattoni lanciati con le balestre che gettarono la desolazione sui ponti delle navi francesi, la vittoria fu completa. La sconfitta francese fu seguita da un massacro, come era abituale nelle battaglie navali dell'epoca. Così , circa 300 feriti furono affogati il giorno 29, mentre circa 290 soldati furono accecati e furono rimandati in Francia accompagnati da un compagno cui erano stati risparmiati gli occhiprima. Soltanto una cinquantina di persone, notabili cui era possibile pagare un riscatto, ebbe salva la vita.
In seguito, Ruggero si avvicinò a Roses, e la notte dal 4 al 4 settembre e ingannò la flotta francese di stanza là camuffando le proprie navi con i colori francesi. I francesi furono sconfitti in mare aperto. Roses fu riconquistata ed i rifornimenti immagazzinati nella città sequestrati.
A partire da ora non ci sarà pesce che si arrischierà a muovere la coda se non porterà legata la bandiera con le quattro strisce del nostro signor Re d'Aragona A partir d'ara no hi haurà peix que s'atreveixi a treure la cua si no porta lligada la senyera amb les quatre barres del nostre senyor rei d'Aragó, Roger de Llúria, 1285
Conseqüències
Roger de Llúria ordenà als almiralls Ramon Marquet i Berenguer Mallol que, mentre ell provava de recuperar Roses, s'enduguessin a Barcelona tots els vaixells francesos que havien quedat a Palamós i Sant Feliu de Guíxols.[3]
Aquesta derrota naval junt amb la que es va produir a terra en el coll de Panissars, va forçar a Felip III a retirar-se. Felip, greuement malalt, moriria a Perpinyà. Tanmateix, els francesos mantingueren l'ocupació de la Vall d'Aran fins el 1313, en què va ser recuperada per Jaume II, el qual va restituir els "usos y constitucions" dels seus habitants, suprimits pels francesos.
La derrota francesa va suposar també la confiscació del regne de Mallorca per part del rei Pere. Jaume II de Mallorca no recuperaria el seu regne fins al 1295.
Referències
- ^ Crònica de Ramon Muntaner (Cap.CXXXV)
- ^ Template:Ref-llibre
- ^ Enciclopèdia.cat, Palamós