Unidal
Unidal (Unione Industrie Dolciarie Alimentari) è stata una società operante nel settore alimentare, generata dalla fusione, avvenuta nel 1976, delle storiche aziende dolciarie italiane Motta e Alemagna, entrambe controllate da SME, la divisione agroalimentare dell'IRI. SME, che dal 1968 deteneva la quota di controllo della Motta (ovvero il 35%, il resto del capitale apparteneva agli eredi di Angelo Motta e al flottante azionario in Borsa) e dal 1970 il 50% del capitale dell'Alemagna (il rimanente 50% era ancora detenuto dalla famiglia Alemagna), decise, nonostante la grave situazione finanziaria delle due società (24 miliardi di lire di perdite per Motta e 11 miliardi di lire di perdite per Alemagna nel 1975),[1] di accorpare le attività delle due aziende in un'unica entità, per razionalizzare la gestione dei marchi del settore dolciario a lei appartenenti. Unidal era inizialmente controllata da SME per il 58% delle quote, dalla famiglia Alemagna per il 18%, dagli eredi della famiglia Motta al 6%, da Bastogi (azionista di minoranza al 15,3% di SME fino al 1978), e per il resto del capitale quotata in borsa.[2] In Unidal vennero conferiti tutti i vari segmenti dove erano operanti i due marchi (ossia dolciario da tradizione, dolciario monodose, cioccolate, prodotti da forno salati, gelati, ristorazione urbana e ristorazione autostradale). I risultati finanziari della società furono disastrosi (perdite per 23 miliardi di lire nel bilancio 1976),[3] e già nel 1977, dopo soltanto un anno dalla sua costituzione, Unidal fu messa in liquidazione.[4][5] Alberto Alemagna cedette la sua partecipazione e si dimise dall'incarico di amministratore della società, SME rilevò le quote degli azionisti di minoranza e avviò il delisting dalla borsa.[6] Le attività autostradali di Unidal furono fuse, insieme a quelle di EPEA (ristorazione autostradale Pavesi) nella Autogrill; quelle nel ramo del freddo (Gelati Motta e Gelati Alemagna) furono incorporate in Italgel (ex Tanara); le divisioni estere (Motta France in Francia e Motta GmbH in Germania) furono cedute ad Unilever.[7] Fu quindi decisa la creazione di una nuova società che rilevasse i rimanenti business facenti capo ai marchi Motta e Alemagna (ormai tutti concentrati nel settore dolciario e dei prodotti da forno) per garantire la continuità operativa del gruppo. Dalle ceneri di Unidal nacque così Sidalm, società al 100% di proprietà SME, ma che IRI girò e diede in gestione a Sofin fino al 1983 per il timore che l'instabilità finanziaria ereditata dal nuovo gruppo potesse riversarsi sull'intera SME. La stessa Sidalm verrà poi incorporata da SME in Alivar nel 1986.[8]
Note
- ^ Motta-Alemagna, una fusione che costerebbe 4.000 posti di lavoro (PDF), su archivio.unita.news, 04-05-1976.
- ^ Come la SME risanerebbe l'Unidal - Ieri l'assemblea degli azionisti Motta-Alemagna (PDF), su archivio.unita.news, 24-09-1976.
- ^ La via dell'Unidal al fallimento (PDF), su archivio.unita.news, 31-07-1977.
- ^ Ultimi 10 giorni per l'Unidal - E' già nata una nuova società? (PDF), su archivio.unita.news, 21-12-1977.
- ^ L' IRI conferma di voler liquidare l'Unidal (PDF), su archivio.unita.news, 29-07-1977.
- ^ Unidal (PDF), su archivio.unita.news, 30-07-1977.
- ^ En 1977 Unilever a rachetè l'enterprise Motta, su ouest-france.fr.
- ^ La gestione interna della SME, il caso Motta-Alemagna, su it.paperblog.com.