Incuso

tipo di moneta

In numismatica con il termine incuso si indica un elemento (scritta, immagine o altro) che è incavato rispetto al piano della moneta.

Quadrato incuso al rovescio. Statere d'argento da Thasos (Tracia), ca. 500-463 a.C. Al dritto satiro e ninfa.

Quadrato incuso

Nella monetazione arcaica si usava un punzone di forma geometrica (quadrata) che spingeva il metallo nel conio di incudine. La moneta presentava quindi da una parte l'immagine e dall'altra un quadrato incuso.

 
Sibari: Statere. * D/ Toro che guarda dietro, ΣΥ retrogrado in caratteri arcaici in esergo; * R/ idem in incuso.

Si indica con questa espressione una particolare monetazione di alcune città dell'Italia meridionale. Queste monete presentavano al rovescio, in incuso, una immagine stilizzata simile a quella del dritto. Il significato di questo tipo di coniazione non è chiarito. Le monete sono state battute tra il VI ed il V secolo AC per lo più da città della costa ionica o da colonie fondate da queste.


Le città più rilevanti sono:

Altri incusi

  • Errore di conio: può capitare che una moneta già battuta rimanga sul conio. Il nuovo tondello riceverà quindi da una parte l'impronta della prima moneta e dall'altra il conio.
  • Alcune monete moderne, specialmente quelle in metallo prezioso, presentano leggende incuse sul contorno.

Bibliografia

  • G. Gorini, La monetazione incusa della Magna Grecia, Bellinzona 1975.
  • Laura Breglia, Le incognite della monetazione incusa tarenuna, in "Archivio Storico Pugliese: a. VIII, 1955, I-IV Cronaca del Congresso e del Convegno"
  • N. Parise, La tecnica della monetazione incusa. In : Le Arti di Efesto. Capolavori in metallo dalla Magna Grecia, Trieste 2002.
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