Repubblica Popolare Ucraina
La Repubblica Popolare Ucraina (in ucraino Українська Народна Республіка?, Ukraïns'ka Narodna Respublika), nota anche come Repubblica Nazionale Ucraina o Repubblica Democratica Ucraina [1] fu una repubblica di ispirazione sovietica fondata in una parte del territorio della moderna Ucraina a seguito degli eventi della Rivoluzione russa e della fine dell'Impero zarista.
Repubblica Popolare Ucraina | |
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Repubblica Popolare Ucraina |
Nome ufficiale | Українська Народня Республіка Ukrajins'ka Narodnja Respublika |
Lingue ufficiali | ucraino |
Lingue parlate | Ucraino Russo |
Inno | Šče ne vmerla Ukrajiny |
Capitale | Kiev |
Politica | |
Forma di governo | governo provvisorio |
Organi deliberativi | Central'na Rada |
Nascita | novembre 1917 |
Causa | Rivoluzione russa 1917 |
Fine | dicembre 1917 |
Causa | Vittoria dei bolscevichi sovietici nella guerra civile - Vittoria dell'Armata Rossa contro l'Armata Bianca nella guerra civile russa de 1917-1921 |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Ucraina centrale |
Territorio originale | Regione di Kiev |
Economia | |
Valuta | Karbovanec', Grivnia |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | ![]() |
Succeduto da | ![]() ![]() Polonia ![]() ![]() ![]() |
Ora parte di | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Contesto storico
Sull'onda della notizia della Rivoluzione a San Pietroburgo e l'abdicazione dello Zar Nicola II anche a Kiev sul finire del febbraio del 1917 si registrarono subbugli e manifestazioni. L'attivismo delle forze sociali e politiche, raccolte intorno a istituzioni amministrative e associative, dà vita a un nuovo organismo dirigente, il comitato esecutivo del Consiglio delle organizzazioni pubbliche unite (IKSOOO), che riconosce però pienamente l’autorità del governo rivoluzionario e provvisorio di San Pietroburgo e lo rappresenta a livello locale, in primo luogo ponendosi l’obiettivo del mantenimento dell’ordine pubblico.[2]
Di esso fanno parte, oltre ai rappresentanti della duma municipale e dell'Unione delle città, anche delegati delle organizzazioni nazionali polacca, ucraina ed ebraica, nonché del neo-costituito (3 marzo) Soviet degli operai e dei soldati, nel quale prevalgono menscevichi e bolscevichi russi.[3]
Le prime notizie di quanto stava accadendo a Pietrogrado (San Pietroburgo) giungono il primo marzo al dirigente del club ucraino “Rodina”, M. Sinits’kyj, che informa i conoscenti più stretti; quella sera stessa circa 27 persone, principalmente i vertici del TUP
Il 3 e 4 marzo si riuniscono presso il club “Rodina” i protagonisti del nascente nuovo corso politico, oltre ai membri del TUP vi sono numerosi esponenti di organizzazioni locali e provinciali che esprimono il proprio sostegno alla rivoluzione e al nuovo governo di San Pietroburgo ed eleggono 10 delegati per partecipare ai comitati in via di formazione e danno vita a un comitato generale ucraino che è il nucleo originario della costituenda Rada.[4]
Nei mesi successivi si costituisce progressivamente, nonostante gli scontri interni tra elementi fedeli al governo di San Pietroburgo, elementi nazionalisti e i comitati di ispirazione sovietica (la rivoluzione d'ottobe è di là da venire), una assemblea provvisoria che postula di poter formare una entità statale ucraina comprendente 9 regioni dell'ex impero zarista: Kiev, Podolia, Volynia, Poltava, Černigov, Char’kov, Ekaterinoslav, Tavričeskij (Crimea) e Cherson. Le regioni dell'ovest dell'odierna Ucraina sono ancora territori polacchi e austriaci e non rientrano nei disegni di costituzione di questa nascente repubblica.
Nella Russia rivoluzionaria di quei convulsi momenti si apre una stagione di possibilità e prospettive per il nazionalismo ucraino che persegue apertamente gli obiettivi di una autonomia territoriale e di una riorganizzazione dello stato russo.
Prende corpo l'opzione indipendentista, fino a quel momento coltivata solo da frange politiche minoritarie.
Le pretese della Rada ucraina vengono prima fortemente contestate dalle 4 regioni tradizionalmente non Ucraine per composizione etnica ovvero quella di Kharkov, di Kherson, la Crimea e la regione di Dnepropetrovsk dove gli intellettuali di estrazione russa di quest regioni insorgono contro le pretese di ucrainizzazione di territori non ucraini.
«A un numero imprecisato di cittadini russi, che vivono su un territorio non esattamente determinato, è stato prescritto di sottomettersi a un’organizzazione statale che essi non hanno eletto» scrive Boris_Nolde uno degli artefici e dei teorici della rivoluzione anti-zarista.[5]
Ed anche i rivoluzionari "bianchi" e nella stessa Kiev, come Vasilij Vital'evič Šul'gin si scagliano contro la fuga ultra-nazionalista della Rada dichiarando che «È avvenuta di fatto la creazione nello stato russo di una regione particolare denominata Ucraina […] persone che fino a ieri si consideravano russe […] sono state trasformate da russe in ucraine dalla decisione di un governo provvisorio»[6].
Proteste alle quali il Governo provvisorio di San Pietroburgo fece eco il 4 agosto 1917 promulgando le cosiddette Istruzioni provvisorie al segretariato generale dell'Ucraina, concedendo un riconoscimento provvisorio della Rada ucraina ma non l'autorità sulle regioni non-ucraine, riducendo quindi a 5 i territori dove il segretariato ucraino poteva esercitare la propria autorità ed escludendo le regioni del sudest e la Crimea a grande maggioranza russa dai territori dove il governo provvisorio di Kiev poteva esercitare la propria autorità amministrativa in attesa di un riordino dell''intero sistema dell'ex impero e sottolineando la subordinazione del segretariato ucraino al governo centrale di San Pietroburgo e la sua provvisorietà.[7]
Il 9 agosto, dopo un violento dibattito fra nazionalisti e i rappresentanti dei soviet, la Rada approva una risoluzione sulle Istruzioni nella quale si prende atto delle decisioni del governo centrale ma al tempo stesso si insite sulla necessità dell’ampliamento dell'autonomia e delle competenze del segretariato con un cenno finale alla convocazione di una «Assemblea costituente ucraina», da affiancare a quella pan-russa.[8]
Il 12 agosto si apre a Mosca la conferenza di Stato, organizzata dal nuovo governo rivoluzionario alla quale i delegati del segretariato ucraini, pur invitati, decidono di non partecipare.
Si apre da questo punto in poi un confronto anche serrato fra nazionalisti ucraini, Soviet ucraini e comitato centrale ucraino che porterà conseguenze fino allo scontro armato.
La Rivoluzione sovietica dell'ottobre 1917 e la vittoria dell'Armata Rossa su quella bianca nei furiosi scontri che si avranno nel periodo, metterà fine all'esperimento ucraino che nella sostanza non avrà mai una vera consistenza politica anche per gli scontri interni allo stessa Rada e soprattutto per la mancanza di un vero sostegno popolare.
L'armistizio del 1917 e le sue conseguenze
Nel contempo degli eventi descritti nel paragrafo precedente la guerra mondiale continuava, con esisti alterni.
Mykhajlo Hruševs’kyj
Più volte la Central'na Rada chiese il riconoscimento della propria autonomia al governo provvisorio russo, ma questo ogni volta rimandò la questione a data da destinarsi dopo la creazione di un'Assemblea Costituente.[9] Il 23 giugno venne emanata la prima legge chiamandola "universale" riprendendo dal nome dei proclami dei capi cosacchi Chmel'nyc'kyj e Mazepa, dichiarando così la propria autonomia amministrativa, istituendo una tassa ed invitando le minoranze etniche alla collaborazione per un'unità nazionale.
Il 29 giugno venne creato il primo governo di nove membri con a capo Volodymyr Kyrylovič Vynnyčenko. Questo creò preoccupazione in Russia. "Quasi immediatamente, la stampa russa ha definito l'azione della Rada un tradimento e una pugnalata alle spalle della rivoluzione".[10] Nelle stesse settimane il governo provvisorio russo di Aleksandr Kerenskij ordinò un'offensiva militare sul fronte, ma i tedeschi, oltre a non cedere, risposero con una controffensiva e l'esercito russo, messo in rotta, giunse all'apice della sua disgregazione.[9]
Mentre i bolscevichi di Lenin aumentavano i consensi nelle città russe, in Ucraina il partito restava una ristretta minoranza: nelle elezioni comunali di Kiev nell'agosto 1917 ottennero sei seggi su novantotto e i sostenitori erano ancora di meno a ovest del fiume Dnipro.[11] Inoltre dentro il partito bolscevico ucraino spesso nascevano contrasti tra i tre gruppi di Kiev, Charkiv e Odessa in cui era suddiviso. La presa del potere da parte di Lenin nella notte tra il 25 e 26 ottobre spinse a tentare l'esempio anche in Ucraina; la tattica bolscevica era quella di ottenere il controllo dei soviet e attraverso questi organi legittimare l'autorità del partito.[9] La Central'na Rada dichiarò la sua contrarietà ai fatti di Pietroburgo rimarcando l'appoggio al governo di Kerenskij e la volontà di resistere a possibili colpi di Stato. Venne emanata così la "Terza universale", nella quale si proclamava ufficialmente la nascita della Repubblica Popolare Ucraina (Ukraïns'ka Narodna Respublika), seppur non con l'intenzione di una totale indipendenza, ma comunque con una forte autonomia dal potere centrale russo.
Il territorio considerato appartenente alla gestione autonoma di Kiev comprendeva nove province dell'ex impero zarista (Crimea esclusa). La nuova Repubblica ottenne l'appoggio da tutti i soviet ucraini eccetto quello di Charkiv che riconosceva non la Rada, ma Pietrogrado come autorità superiore. Nella legge si dichiarò rispetto per le minoranze, il sequestro delle grandi proprietà terriere, ecclesiastiche, nobiliari e la loro distribuzione ai contadini, l'introduzione della giornata lavorativa di otto ore e la nazionalizzazione delle industrie, mostrando così un marcato orientamento socialista. A breve giunse, però, l'ultimatum dal Consiglio dei Commissari del Popolo di Pietrogrado che intimò alla Central'na Rada di sciogliersi entro quarantotto ore, ma la risposta ucraina fu un netto rifiuto.
I bolscevichi ucraini, favorevoli all'ordine centrale di Pietrogrado, convocarono un Congresso dei soviet dei lavoratori, ma scoprirono di essere in evidente minoranza e abbandonarono così la riunione ritirandosi a Charkiv, dove il 25 dicembre 1917 diedero vita al primo governo autonomo socialista sovietico-ucraino composto da dodici ministri, di cui undici bolscevichi, in aperta contrapposizione alla Central'na Rada di Kiev e subordinato agli ordini dei bolscevichi russi di Pietrogrado.[9]
L'arrivo di un esercito russo guidato da Antonov-Ovseenko aprì ufficialmente il conflitto tra bolscevichi e il governo di Kiev. La risposta all'invasione dell'Armata Rossa fu l'emissione della "Quarta universale" del 22 gennaio 1918, nella quale si dichiarò l'indipendenza e la resistenza armata ai russi. Le truppe di Pietroburgo entrarono a Kiev il 9 febbraio 1918. Nello stesso giorno i delegati della Central'na Rada firmarono un trattato di pace separata con gli Imperi centrali a Brest-Litovsk, dichiarando oltre alla fine delle ostilità lo scambio di prodotti agricoli e industriali. La pace venne per questo chiamata Brotfrieden (dal tedesco, pace del pane) in cui l'Ucraina si impegnò a consegnare alla Germania e all'Austria-Ungheria 60 milioni di pud di grano (1 pud equivale a 16.38 kg), 3 milioni di zucchero, 2,75 di bestiame, 37,5 milioni di ferro grezzo e altre materie.[11] Quanto alla questione della Galizia e della Bucovina (attuale Ucraina occidentale), Vienna rifiutò le pretese ucraine di cessioni territoriali, ma garantì l'emanazione di una legge per la creazione di una corona separata per le terre abitate dagli ucraini nell'ambito dell'Impero asburgico.[12] Così facendo, sarebbe stata riconosciuta di fatto anche dall'estero la sovranità della Repubblica Ucraina.
Il governo fuggito dalla capitale chiese aiuto ai nuovi paesi "amici" e il 18 febbraio 1918 le truppe tedesche liberarono Kiev dall'Armata Rossa. Come il governo sovietico-ucraino con sede a Charkiv dipendeva dalle truppe russe bolsceviche, anche il governo ucraino facente capo alla Central'na Rada dipendeva dall'appoggio delle forze austro-tedesche, ma le promesse fatte a Vienna e a Berlino riguardo alle enormi quantità di grano e altri prodotti alimentari risultarono difficili da mantenere di fronte a contadini riluttanti a cedere i propri prodotti in nome degli "interessi nazionali".
Di fronte a queste difficoltà le autorità militari tedesche decisero di destituire la Central'na Rada, dal loro punto di vista inefficace, sostituendo il governo con uno "proprio". Il 28 aprile 1918 l'esercito tedesco concluse così la prima fase della rivoluzione ucraina e diede inizio alla seconda con la creazione del Secondo Etmanato, così chiamato perché il capo di Stato ebbe come titolo quello di "Etmano", carica assunta dall'ex ufficiale delle truppe zariste Pavlo Petrovyč Skoropads'kyj che la detenne per tutta la durata del periodo dell'Etmanato fino al 14 dicembre 1918.
L'etmanato
A seguito del colpo di Stato favorito dai tedeschi, la Central'na Rada venne sostituita nell'aprile 1918 dal governo dall'Etmanato, un governo di stampo conservatore con a capo l'etmano Pavlo Skoropad'skyj, un ex-ufficiale dell'Impero russo il cui governo favorì il potere dei latifondisti e non fu altro che un governo fantoccio al servizio della Germania.
L'etmanato ebbe scarso supporto dalla popolazione ucraina, ma diversamente dalla Central'na Rada, fu in grado di organizzare un controllo territoriale efficace, stabilendo così relazioni diplomatiche con diverse nazioni, giungendo a siglare perfino un trattato di pace con la stessa Russia sovietica.
In pochissimi mesi il governo centralizzato dell'etmanato diede alle stampe milioni di libri in lingua ucraina, fondò numerosi istituti scolastici, due università e un'Accademia delle scienze.
Una scelta poco avveduta fu la confisca, a favore dei precedenti proprietari di latifondi, delle terre donate ai contadini dal governo socialista della Central'na Rada, grazie anche all'appoggio militare delle truppe germaniche. La serie di confische scatenò una vera e propria attività di guerriglia guidata da ex-membri della Central'na Rada, come Symon Petljura e Volodymyr Vynnyčenko, che operarono per rovesciare il governo dell'etmanato.
A causa dell'imminente sconfitta nella prima guerra mondiale della Germania e dell'Austria-Ungheria, i principali sostenitori dell'etmano Skoropads'kyj formarono un nuovo consiglio di monarchici e si prepararono all'eventuale federazione ad una Russia non-bolscevica, mentre per tutta risposta i socialisti ucraini fondarono il 14 novembre 1918 un governo rivoluzionario, il Direttorio.
Il periodo del Direttorio
Il nuovo governo del Direttorio guadagnò presto popolarità e godette dell'appoggio militare di molte unità prima fedeli a Skoropads'kyj, prima fra tutte i fucilieri Sich. L'esercito degli insorti circondò rapidamente Kiev e il 21 novembre 1918 il Direttorio prese il controllo della città. Nel tardo dicembre dello stesso anno i bolscevichi iniziarono l'assalto della città partendo da Kursk e il 22 gennaio 1919 il Direttorio fu costretto ad unirsi con la Repubblica Popolare dell'Ucraina Occidentale, nonostante quest'ultima entità statale mantenesse de facto un proprio esercito e un proprio governo. Nel febbraio 1919 i bolscevichi entrarono a Kiev.
Per tutto il 1919 l'Ucraina, così come il suo esercito, visse nel più totale caos politico, poiché ogni fazione, il Direttorio, i bolscevichi, l'Armata Bianca, l'Intesa, la Polonia, e gli anarchici dell'Armata Nera, il cui elemento di spicco era Nestor Machno, cercarono di conquistare il potere.
La successiva offensiva di Kiev organizzata dal governo ucraino in alleanza con la Polonia non cambiò molto le sorti della guerra e nel marzo del 1921 la pace di Riga sancì un controllo congiunto della Polonia, della RSFS Russa e della RSS Ucraina sul territorio ucraino.
Come risultato di questa spartizione il territorio della Galizia, la parte occidentale appartenente per tradizione al territorio ucraino, così come parte del territorio della Volinia vennero annesse alla Polonia, mentre il restante territorio ucraino divenne parte dell'Ucraina sovietica.
Nonostante la sua sconfitta militare, il Direttorio continuò a mantenere il controllo su alcune porzioni dell'esercito e il 21 ottobre 1921 lanciò una serie di attacchi lampo nell'Ucraina centrale raggiungendo l'oblast' di Kiev. Il 4 novembre le forze militari fedeli al Direttorio conquistarono la cittadina di Korosten', (oblast' di Žytomyr), impossessandosi di un ingente quantitativo di armi e vettovaglie, ma il 17 novembre 1921 vennero tuttavia accerchiate ed eliminate dalla cavalleria bolscevica che non ne lasciò traccia.
Nel 1922, essendosi ormai assicurato il controllo totale del territorio ucraino, il regime russo sovietico di Mosca unì l'Ucraina sovietica alla Bielorussia e alle repubbliche transcaucasiche per formare l'URSS.
Riconoscimento internazionale
La repubblica popolare ucraina fu riconosciuta de jure da: RSFS Russa, Lettonia, Lituania, Estonia, Georgia, Azerbaigian, Germania, Austria-Ungheria, Bulgaria, Turchia, Romania, Cecoslovacchia e Vaticano. De facto il riconoscimento fu garantito da Svizzera, Svezia, Danimarca, e Persia.[13]
Note
- ^ Atlante universale, La Stampa, 2002.
- ^ GIOVANNA CIGLIANO - Rivoluzione e periferie imperiali: la questione dell’Ucraina nel 1917 Eunomia VI n.s. (2017), n. 2, 409-440 e-ISSN 2280-8949 pag. 411.
- ^ Ibidem.
- ^ Sredi ukraincev e V ukrainskich organizacij pubblicati da «Kievskaja mysl’» rispettivamente il 4 e il 5 marzo 1917, riprodotti in Ukraijns’ka Tsentral’na Rada. Dokumenty i materialy u dvokh tomakh, vol. 1, a cura di V. VERSTJUK, Kyjiv, Naukova Dumka, 1996, pp. 37-38..
- ^ B. NOL’DE, Dogovor s Radoj, in «Reč’», 157, 7 luglio 1917..
- ^ V. ŠUL’GIN, Protiv nasil’stvennoj ukrainizacii Južnoj Rusi, in «Kievljanin», 170, 18 luglio 1917..
- ^ A. GOL’DENVEJZER, Iz Kievskich vospominanij (1917-1921), in Archiv russkoj revoljucii, a cura di G. GESSEN, Berlin, “Slovo”, 1922, vol. 6, pp. 161-303.
- ^ Rezoljucija Rady ob “Instrukcii” ot 4 avgusta, in Revoljucija i nacional’nyj vopros, cit., pp. 179-180.
- ^ a b c d Paul Robert Magocsi, A History of Ukraine: A Land and Its Peoples, Toronto, University of Toronto Press, 2010.
- ^ (EN) Dmitro Doroshenko, History of Ukraine, a cura di G.W Simpson, traduzione di Hanna Keller, Toronto, University of Saskatchewan, 1939.
- ^ a b Giuseppe Perri, The peace on the eastern front and the Hetmanate of Skoropadskyj (april-november 1918) In the Ukraine sources, in Research Gate, gennaio 2015.
- ^ Texts of Ucraine, "Peace" (Washington DC 1918), p.141. in Paul Robert Magocsi, A history of Ukraine, the land and its people, Toronto, University of Toronto Press, p.515.
- ^ Talmon, Stefan (1998). Recognition of Governments in International Law - Oxford University Press. ISBN 0-19-826573-5.
Voci correlate
- Akt Zluky
- Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale, repubblica esistita nel periodo 1918-1919 nella parte orientale della Polonia, che poi l'assorbì.
- Repubblica Popolare di Crimea
- Repubblica del Don
- Repubblica Sovietica di Odessa
- Repubblica Sovietica del Donec-Krivoj Rog
- Guerra sovietico-ucraina
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Ukrainian National Republic, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127831119 · LCCN (EN) n95001009 · GND (DE) 1182552048 · J9U (EN, HE) 987007533237005171 |
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