Forze armate fiumane

militari che parteciparono all'impresa di Fiume (1919-1920)

Le Forze Armate Fiumane rappresentavano le forze armate e di polizia, nonchè quelle ausiliarie, della Reggenza Italiana del Carnaro.

Forze Armate Fiumane
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Le Truppe dell'Impresa di Fiume

Dal "Diario" del Senatore, Tenente Colonnello dei Bersaglieri, Francesco Lorenzo Pullè, Conte di San Florian, inviato del Governo italiano a Fiume, la consistenza delle Truppe Fiumane al 18 novembre 1919 era la seguente:

Unità Ufficiali Legionari Totale
Raggruppamento Bersaglieri Dezzani 160 2.314 2.474
Raggruppamento Arditi Repetto 151 1.914 2.065
Brigata Randaccio 0 1.060 1.060
Comando Artiglieria 85 774 859
Battaglione Volontari Fiumani 45 584 629
Brigata Sesia 0 600 600
Battaglione Volontari Giuliani 54 448 502
Brigata Firenze 0 500 500
Comandi e Servizi Logistici 45 343 388
Guardia di Finanza 15 329 344
Comando Genio 11 233 244
Bersaglieri Ciclisti 24 190 214
Volontari 0 200 200
Granatieri 0 180 180
Compagnia Speciale Arditi 2 132 134
Regi Carabinieri 1 132 133
1° e 2° Squadriglia Autoblindo 11 82 93
Genio Minatori 4 74 78
Squadrone Cavalleria 7 69 76
TOTALE 615 10.158 10.773

Dettami legislativi

Le Forze Armate Fiumane erano suddivise in:

  • Forze di Terra;
  • Forze di Mare;
  • Forze Ausiliarie.

I dettami legislativi sulle Forze Armate Fiumane erano definiti nella Carta del Carnaro:

«Del comandante

XXXXIII
Quando la Reggenza venga in pericolo estremo e veda la sua salute nella devota volontà di uno solo, che sappia raccogliere, eccitare e condurre tutte le forze del popolo alla lotta e alla vittoria, il Consiglio nazionale solennemente adunato nell'Arengo può nominare a viva voce per voto il Comandante e a lui rimettere la potestà suprema senza appellazione. Il Consiglio determina il più o men tempo breve dell'imperio non dimenticando che nella Repubblica romana la dittatura durava sei mesi.

XXXXIV
Il Comandante, per la durata dell'imperio, assomma tutti i poteri politici e militari, legislativi ed esecutivi. I partecipi del Potere esecutivo assumono presso di lui officio di segretarii e commissarii.

XXXXV
Spirato il termine dell'imperio, il Consiglio nazionale si raduna e delibera:

  • di riconfermare il Comandante nella carica;
  • oppure di sostituire in suo luogo un altro cittadino;
  • oppure di deporlo;
  • o anche di bandirlo.

XXXXVI
Ogni cittadino investito dei diritti politici, sia o non sia partecipe dei poteri nella Reggenza, può essere eletto al supremo officio.

Della difesa nazionale
XXXXVII
Nella Reggenza italiana del Carnaro tutti i cittadini, d'ambedue i sessi, dall'età di diciassette anni all'età di cinquantacinque, sono obbligati al servizio militare per la difesa della terra. Fatta la cerna, gli uomini validi servono nelle forze di terra e di mare, gli uomini meno atti e le donne salde servono nelle ambulanze, negli ospedali, nelle amministrazioni, nelle fabbriche d'armi, e in ogni altra opera ausiliaria, secondo la attitudine e secondo la perizia di ognuno.

XXXXVIII
A tutti i cittadini che durante il servizio militare abbiano contratto una infermità insanabile, e alle loro famiglie in bisogno, è dovuto il largo soccorso dello Stato. Lo Stato adotta i figli dei cittadini gloriosamente caduti in difesa della terra, soccorre i consanguinei se sieno in distretta, raccomanda i nomi dei morti alla memoria delle generazioni.

XXXXIX
In tempo di pace e di sicurezza, la Reggenza non mantiene l'esercito armato; ma tutta la nazione resta armata, nei modi prescritti dall'apposita legge, e allena con sagace sobrietà le sue forze di terra e di mare. Lo stretto servizio è limitato ai periodi d'istruzione e ai casi di guerra guerreggiata o di pericolo prossimo. In periodo d'istruzione e in caso di guerra, il cittadino non perde alcun dei suoi diritti civili e politici; e non può esercitarli quando sieno conciliabili con la necessità della disciplina attiva.
»

Composizione

Le Forze Armate Fiumane erano così costituite:

Le Forze di Terra

Le Forze di Mare

Alla caduta della Reggenza Italiana del Carnaro le predette unità, considerate "ribelli" dalla Regia Marina Italiana, trasportate nel porto di Pola il 16 gennaio 1921, furono rinominate.

  • Regio Caccia Torpediniere "Agostino Bertani" in Regia Torpediniera "Enrico Cosenz" (R.T. CS)
  • Regio Caccia Torpediniere "Pilade Bronzetti" (R.C.T. BR) in Regio Caccia Torpediniere "Giuseppe Dezza" (R.C.T. DZ)
  • Regio Caccia Torpediniere "Cortellazzo" in Regio Caccia Torpediniere ""
  • Regio Caccia Torpediniere "Espero" (R.C.T. ES) in Regio Caccia Torpediniere "Turbine" (R.C.T. TB)
  • Regio Caccia Torpediniere "Francesco Nullo" (R.C.T. Nullo) in Regio Caccia Torpediniere "Fratelli Cairoli" (R.C.T. CL)
  • Regia Torpediniera Costiera "P.N. 66" in Regia Torpediniera Costiera "P.N. 70"
  • Regia Torpediniera Costiera "P.N. 68" in Regia Torpediniera Costiera "P.N. 71"
  • Regio Sommergibile "F. 16" in Regio Sommergibile ""

Le Forze Ausiliarie

Voci correlate