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Template:Comune Corfinio (anticamente Corfinium, nel medioevo Valva, successivamente Pentima; ha ripreso il nome classico nel 1928)[1] è un comune italiano di 1.067 abitanti[2]della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte della Comunità montana Peligna.
Geografia Fisica
Il paese è situato
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]

Storia
Corfinio è stata la capitale della Lega italica.
Fu la prima capitale d'Italia, piccolo borgo nella Valle Peligna, in Abruzzo, a pochi chilometri da quella Sulmona che diede i natali al poeta latino Ovidio. Da qui oltre duemila anni fa partì la rivolta della Lega italica contro Roma e fu coniata una moneta con la scritta Italia[4].
Amministrazione
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Amministrazioni precedenti
Monumenti
Cattedrale Valvense di San Pelino
La primitiva basilica sorse sulla tomba di S. Pelino, vescovo di Brindisi, martire al tempo di Luciano l’Apostata, nel sepolcreto sito nei pressi della città di Corfinium, capitale dei popoli italici insorti contro Roma. La città, risorta in età longobarda con il nome Valva, fu poi definitivamente distrutta dalle incursioni di Saraceni e Ungari. L’antica Corfinium assunse in seguito il nome di Pentima, che conservò fino al 1927; nel 1928 il borgo di Pentima fu ribattezzato Corfinio in onore della gloriosa capitale italica.
Nel 1075 il vescovo Trasmondo, prediletto del grande pontefice Gregorio VII, come viene attestato nel Cronicon Casauriense, promosse la rifondazione della basilica insieme a quelle del S. Panfilo di Sulmona, utilizzando le maestranze che avevano da poco edificato S. Liberatore alla Maiella. Egli fu al centro della politica papale anti-normanna, di cui la chiesa corfiniese venne ad assumere un valore emblematico. I lavori si interruppero nel 1092 con la consacrazione della sola parte realizzata, il transetto monoabsidato del cosiddetto mausoleo di Sant’Alessandro, a fianco del quale sorgerà più tardi la nuova cattedrale che ammiriamo oggi.
La successione cronologica delle fasi costruttive dell’edificio è controversa, ma fonti storiche attendibili sembrano indicare con certezza che il complesso è stato eretto tra il 1075 e il 1124, anno in cui il vescovo Gualtiero consacrò con rito solenne la basilica di S. Pelino. La formulazione dell’impianto a tre navate spartite da possenti pilastri in pietra squadrata, trovò nel tempio valvense una delle più efficaci applicazioni regionali: l’impostazione basilicale, ritmata da pilastri anziché dalle consuete colonne, nacque dall’unione di elementi prettamente meridionali con altri di derivazione lombarda, all’insegna di una grande chiarezza d’insieme e di una notevole armonia delle proporzioni. In questo senso, le fondazioni di Valva e di Sulmona, entrambe realizzate da maestranze benedettine, rappresentarono una vera novità ed un polo di riferimento per gran parte dell’architettura regionale. La felice contrapposizione delle volumetrie del corpo longitudinale e del transetto, risulta evidenziata dalla decorazione, improntata al recupero del repertorio classico, fatta di sequenze di arcatelle cieche intervallate da lesene e rosoncini che ne percorrono i parato murario esterno. L’attuale complesso di edifici si articola in tre corpi principali, di cui la cattedrale vera e propria e l’oratorio di S. Alessandro rappresentano il blocco più antico.
L’oratorio, che si diparte dal corpo basilicale e termina con una torre di difesa, fu eretto per custodire le spoglie di papa Alessandro (109-119), anche se il luogo della sepoltura non è mai stato identificato. Il massimo apporto decorativo della scarna facciata si concentra nel portale, ornato lungo gli stipiti e nell’architrave da tralci classicheggianti, realizzato durante la più avanzata fase costruttiva della chiesa, promossa dal vescovo Gualtiero, in carica dal 1104. L’estrema sobrietà del prospetto contrasta con la ricchezza formale e decorativa dell’abside maggiore, in cui, sapientemente miscelati, emergono elementi di derivazione classica, bizantina accanto a quelli tipicamente romanici. La medesima essenzialità si ritrova all’interno, dove due teorie di arcate confluiscono verso il presbiterio, rialzato e coperto da una volte a crociera. Un riferimento ancora più evidente al repertorio classico contraddistingue le scelte scultoree, messe a punto dai decoratori abruzzesi nel primo decennio del XII secolo, secondo un atteggiamento culturale rivolto ai modelli antichi che trovò nella chiesa valvense una delle sue massime espressioni. Testimonianza eminente di questa tendenza è il pulpito che domina nella nave mediana, realizzato al tempo del vescovo Odorisio (in carica dal 1168 al 1188): qui la decorazione, che rinuncia ad ogni contenuto narrativo, per una vivace stesura degli ornati ed il fine intaglio del fogliame, tocca un vertice, per la maestria dell’esecuzione e per la raggiunta armonia generale dell’impianto.
Note
- ^ Nomi d'Italia, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2009, p. 138.
- ^ Dati sulla popolazione residente al 31 dicembre 2010, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 12-08-2011.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ National Geographic Italia
Voci correlate
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 2004 | in carica | Massimo Colangelo | Lista Civica | Sindaco |