Coccodì coccodà
Coccodì coccodà è un brano musicale scritto nel 1965 da Walter Valdi per il testo e da Armando Celso per la musica, noto anche con il titolo Il gallo è morto.
Coccodì coccodà (Il gallo è morto) | |
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Artista | Walter Valdi |
Genere | Folk |
Data | 1965 |
Il brano
La musica è molto semplice, basata su due accordi, con strofe che si ripetono, ricalcando lo stile della musica folk.
Il testo è costituito da una sola frase:
Il gallo è morto, il gallo è morto, il gallo è morto, il gallo è morto, non canterà più coccodì e coccodà, non canterà più coccodì e coccodà!
Tale frase viene ripetuta varie volte in varie lingue (francese, inglese, spagnolo...); l'effetto comico è dato sia da alcune strofe maccheroniche in russo, tedesco e latino, sia dall'accentuazione data dall'interprete su alcune caratteristiche della pronuncia della lingua in cui canta.
Il finale, cantato in dialetto milanese, svela il colpo di scena: "Sun stà mi che o masà el gall!" "Te se stà ti che t'è masà el gall?!?" "El m'a rott i ball col coccodì e coccodà, El m'a rott i ball col coccodì e coccodà!".
Le cover
Il brano divenne subito molto noto, sin dalla sua prima pubblicazione, ed entrò nel repertorio di molti cabarettisti e cantanti, venendo quindi reinciso in molte occasioni.
Ecco alcune delle più significative:
- 1971: Bruno Lauzi, nell'album Amore caro amore bello.....
- 1971: Nanni Svampa e Lino Patruno, 45 giri (con il titolo Coccodì coccodà (Il gallo è morto))
- 1977: Benito Urgu, nell'album Sexy fonni (con il titolo Il gallo è morto)
- 1981: I Gufi nell'album I Gufi
- 1992: Francesco Salvi nell'album In gita col Salvi (con il titolo Coccodì coccodà (Il gallo))
La canzone è stata inoltre eseguita in vari spettacoli televisivi da vari artisti, tra cui Claudio Bisio e Claudio Baglioni (in una puntata di Zelig) e Cochi e Renato.