Lapidario

luogo che raccoglie ed espone reperti archeologici in pietra

Con il termine Lapidario si intende genericamente una raccolta di pietre, sassi, rocce. Per significato traslato vengono così chiamati gli ambienti dove collezioni di tali reperti sono custoditi, frequenti nei musei, soprattutto in quelli di storia naturale o archeologici (qindi si applica anche a pietre scolpite, lavorate o partciolari architettonici...).

Infine venivano chiamati lapidari quei compendi medievali che descrivevano il regno minerale; altre raccolte, simili per l'impostazione ma di diverso argomento, sono i bestiari (che descrivevano gli animali, o bestie) e gli erbari (che raccoglievano le proprietà delle piante).

Lapidari cartacei

I lapidari che descrivevano le virtù delle pietre ebbero una prima fioritura nella tarda epoca ellenistica e furono ampiamente diffusi almeno fino al Rinascimento. Dal punto di vista letterario si trattò di un nuovo genere, sebbene riprendesse teorie e credenze già descritte da autori classici quali Cesare, Plinio il Vecchio, Tacito, Varrone, Strabone, Origene, ecc.; da autori medievali quali Solino o Isidoro da Siviglia.

Già in epoca classica infatti si consideravano spesso le pietre come esseri viventi, alla stregua dei vegetali, solo che caratterizzati da un metabolismo e un ciclo vitale ancora più lento. Nel De lapidibus di Marbrodo di Rennes (XI secolo) i minerali erano considerati come materia organica e suddivisi in maschi e femmine, domestici e selvaggi; inoltre talvolta si attribuiva loro la secrezione di sostanze organiche, quali il latte di galattite, indicato come sostituto di quello materno. Le proprietà di ciascuna roccia e i loro usi erano quindi del tutti paragonabili a quelli delle erbe.

Nei lapidari confluirono conoscenze dotte e popolari (lo stesso linguaggio latino con il quale erano scritti, all'epoca delle prime compilazioni non era ancora incomprensibile al popolo rurale non essendosi ancora sviluppati i volgari). I lapidari, a differenza di erbari e bestiari, non presentavano ricche illustrazioni, poiché era quasi impossibile rappresentare le differenze tra le varie pietre con la miniatura o la xilografia... le poche illustrazioni in genere raffiguravano i procedimenti di raccolta o di lavorazione delle pietre stesse.