Utente:Mari.t2001/Sandbox2
STRAFEXPEDITION
Per Strafexpedition si intende la spedizione punitiva attuata dagli Alleati contro l'Italia, l'ex-alleato traditore. L'attacco avrebbe reso gli austriaci in grado di poter isolare completamente le armate italiane sull'Isonzo ed, inoltre, avrebbe impedito agli italiani di svolgere lavori di rafforzamento lungo la linea occupata nel maggio-giugno 1916. [1] La spedizione è stata voluta dal Generale Franz Conrad in funzione risolutiva del conflitto. La zona più strategica per l'attacco austriaco secondo Conrad è quella compresa tra la Val d'Adige, in direzione di Verona e la Valsugana, verso Bassano: l'area, portante alla pianura veneta, dispone infatti della ferrovia che collega la città di Innsbruck a quella di Trento. L'area compresa tra le due valli presenta un territorio montuoso e accidentato, con picchi che superano i 2000 metri di altezza. [1] Nel dicembre 1916 Conrad propone la spedizione al tedesco von Falkenayn, che sconsiglia vivamente il piano e gli nega l'appoggio, poiché preferisce che la Germania concentri tutti gli sforzi sui principali fronti. Conrad è deciso ad attuare l'offensiva anche in mancanza della collaborazione dell'alleato di Berlino, perciò invia il piano all'Arciduca Eugenio. I preparativi per l'offensiva iniziano il 12 dicembre 1916, ma a causa del maltempo la spedizione è costretta a posticipare: la fanteria affonda nella neve ed ogni assalto viene ostacolato dal terreno pesante, inoltre i colpi di artiglieria non esplodono nella coltre nevosa, non provocando il loro devastante effetto. [1] L'idea iniziale è quella di utilizzare la 3^ Armata al fianco dell'11esima per un attacco a fondovalle. Per non destare sospetti al nemico, gli austriaci trasferiscono prima le unità dell'11esima Armata e successivamente quelle della 3^ in Tirolo: inizialmente sul fronte dell'Isonzo, in seguito nelle retrovie sudtirolesi ed infine vengono avviate in linea. [1] Le truppe italiane in trincea iniziano a percepire qualcosa di imminente, ma nonostante i sibili profondi che precipitano sollevando cumuli di terra, i soldati continuano la vita di tutti i giorni. L'11 maggio Cadorna ispeziona le linee della Valsugana, constatando come le linee di massima resistenza siano poco attrezzate e non sicure. Cadorna inizia così a temere un'imminente offensiva, non sospettando, però, di un attacco sui monti.
La Strafexpedition coglie gli italiani in una fase di riassetto. I comandi italiani della 1^ Armata, schieratasi sul fronte trentino, infatti, si sono dovuti adeguare alle scelte difensive austriache, finendo così per disporre truppe e artiglierie in una posizione sfavorevole. Il Generale Italiano Cadorna, ai primi del maggio 1916, è, quindi, costretto a dare nuove disposizioni per una risistemazione difensiva.
Nel momento culminante dell'attacco, l'Austria arriva a schierare oltre 400.000 uomini sul fronte trentino per quella che, successivamente, verrInizialmente l'Austria ha un discreto vantaggio in ambito di artiglieria e qualità degli armamenti disponendo, infatti, di circa 1000 bocche à considerata una delle più devastati battaglie mai combattute sui monti.
Le principali direttrici dell'attacco austriaco sono quattro: 1. la Vallarsa fino al massiccio del Pasubio; 2. lungo la Val d'Astico dagli altipiani dei Fiorentini e di Folgaria; 3. in Valsugana, avendo come obiettivo la pianura circostante Bassano del Grappa; 4. gli altipiani di Vezzena, Asiago e Luserna.