Standolio

è un olio di semi fortemente addensato e bollito

Lo standolio è un termine commerciale per indicare una categoria di oli insaturi siccativi o semisiccativi[1] ispessiti che si possono ottenere da olio di lino, olio di oiticica, olio di perilla, olio di legno di Cina o olio di papavero.[2]

È stato ritrovato nel bitume di Giudea utilizzato nelle prime stampe fotografiche.[senza fonte]

Produzione e classificazione

Gli standoli vengono prodotti attraverso il processo di "standoilizzazione",[2] che consiste nel riscaldare tali oli ad elevata temperatura (tipicamente tra i 280 e i 330 °C[2]) in caldaie aperte o in autoclavi.[2]

A seconda del processo di produzione impiegato, si possono classificare in:

  • standoli comuni o normali, ottenuti attraverso operazioni sottovuoto o in presenza di gas inerti (come anidride carbonica o azoto);[2]
  • standoli speciali, ottenuti con insufflazioni di aria e in presenza di particolari modificanti.[2]

Proprietà

Rispetto ad altri oli, gli standoli presentano le seguenti caratteristiche:[2]

  • maggiore viscosità
  • colore più scuro
  • minore essiccazione
  • maggiore omogeneità, elasticità e resistenza agli agenti esterni del film ottenuto dall'essiccazione dell'olio.

Usi

Viene impiegato come surrogati di cere e resine[1] e nella formulazione di inchiostri da stampa e di vernici resistenti agli agenti atmosferici.[3]

Note