Casa dell'Orfano
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lombardia
LocalitàClusone
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1924-1950
Inaugurazione28 giugno 1925

Casa dell'Orfano è la denominazione locale con cui si intende il complesso di edifici, collocato nella pineta di Clusone, nato negli anni venti con lo scopo di istituire una struttura per ospitare e assistere i numerosi orfani di guerra bergamaschi.[1]

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Storia

Don Giovanni Antonietti

Composizione

Il complesso è costituito

Casa madre

La Casa Madre di quattro piani costituisce l'edificio centrale del complesso. Inizialmente serviva da residenza dei proprietari iniziali. Successivamente nel 1924, venne attrezzata per ospitare un sanatorio privato. Qui vennero sistemate la cucina, la dispensa, la cella frigorifera, i refettori, le sale soggiorno, la direzione, le scuole e due piani di dormitori e camere da lette per le suore.

Padiglione Suardo

Il crescente numero di richieste di ospitare nuovi orfani, portò alla costruzione di un nuovo edificio, il Padiglione Suardo. L'edificio, progettato dall'ing. Emilio Donizetti, venne inaugurato il 26 giugno 1926 e venne intitolato alla contessa Giulia Suardo Scotti, madre dell'allora sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e futuro Presidente del Senato del Regno Giacomo Suardo. Sul terrazza dell'edificio gli orfani ospitati nella struttura beneficiavano della cura elioterapica[4], molto diffusa in epoca fascista.

Chiesa

Padiglione dei servizi

Il Padiglione dei servizi è un edificio costruito tra il 1929 e il 1930; ospitava la lavanderia, un garage, servizi vari e una torre con un serbatoio per l'acqua, a disposizione dell'intera struttura. L'acqua del serbatoio proveniva da un pompa posta verso la riva del fiume Serio.

Casa Portineria

La casa portineria è un edificio a tre piani, costruito nel 1931, su progetto dell'ing. Pietro Savoldelli, e aveva lo scopo di accogliere i bambini e immatricolarli. L'interno ospitava tre sale mediche, un ambulatorio dotato di servizi recenti come i raggi X, ambienti con bagni e docce e alcune camere da letto. Oggi la casa portineria si presenta come una sorta di museo commemorativo. La sala maggiore della portineria è integralmente dipinta con ricordi di guerra e dedicata al Milite Ignoto. All’ingresso, sulle pareti laterali, sono stati scritti alcuni motti perché i principi educativi che Monsignor Antonietti perseguiva erano finalizzati al far crescere e formare uomini e donne dotati di: rispetto, senso del dovere, obbedienza e patriottismo (Il dovere consiste nel far più del dovere). Nel 2006 molte opere d'arte provenienti dalla collezione della Casa dell'Orfano vengono trasferite presso il Museo Arte Tempo di Clusone[5]. Le opere sono circa una trentina e sono opere di Jacopo Palma il Giovane, Gian Paolo Cavagna, Antonio Cifrondi e altri autori veneti e bergamaschi[6]. Nel 2017 si sono conclusi i lavori di restauro dell'edificio che ospita oggi l'archivio storico, la biblioteca, le collezioni di ceramiche e di stampe, gli arredi e i suppellettili e la sede dell'Associazione Ex Allievi ed Amici di Monsignor Giovanni Antonietti[7][8].

Padiglione della infermieria

Costruito tra il 1933 e il 1934, il Palazzo dell'infermeria ospitava otto stanze un'areacontumaciale, in cui venivano ricoverati e isolati gli orfani sospetti di avere malattie contagiose e che dovevano trascorrere un periodo di tempo lontano dagli altri bambini.

Casa Colonica

Maestoso Pilo Alzabandiera

Palazzo delle scuole

Il 3 settembre 1939 venne inaugurato l'edificio con le aule scolastiche. L'edificio venne progettato dall'architetto milanese Giovanni Muzio ed è costituito da cinque ampie aule scolatiche al primo piano, una ventina di camere poste al secondo piano, oltre ad una biblioteca[9] i cui volumi iniziali provenivano dalla collezione Suardo.

Teatro

Note

  1. ^ Ponte Selva, su sacra-famiglia.it, Sacra Famiglia. URL consultato il 15 maggio2018.
  2. ^ Casa dell'Orfano, su pressreader.com, Corriere della sera (Bergamo). URL consultato il 15 maggio2018.
  3. ^ rendering Casa dell'Orfano, su 3dwarehouse.sketchup.com, 3dwarehouse. URL consultato il 15 maggio2018.
  4. ^ Associazione allievi e amici di mons. G. Antonietti (a cura di), In memoria di mons. Giovanni Antonietti: testimonianza a più voci, 1984, p. 127.
  5. ^ Collezione Casa dell'Orfano, su museoartetempo.it, MAT - Museo Arte Tempo. URL consultato il 15 maggio2018.
  6. ^ Gioielli in famiglia, su 1995-2015.undo.net, undo.net. URL consultato il 24 maggio2018.
  7. ^ Clusone, conclusi i lavori alla Casa dell'Orfano, su ecodibergamo.it, L'eco di Bergamo. URL consultato il 21 maggio2018.
  8. ^ Portineria della Casa dell’Orfano, domenica il taglio del nastro, su myvalley.it, MyValley. URL consultato il 21 maggio2018.
  9. ^ Biblioteca Casa dell'Orfano di Clusone, su get.google.com, Google Album. URL consultato il 15 maggio2018.

Bibliografia

  • Mario Pedranzini, Don Giovanni Antonietti: soldato di Dio e della patria - 1892-1976.
  • Associazione allievi e amici di mons. G. Antonietti (a cura di), In memoria di mons. Giovanni Antonietti: testimonianza a più voci, 1984.
  • Ferdinando Aronica, D. Brizio Casciola, D. Giovanni Antonietti: una ventennale amicizia consolidata all'ombra della Casa dell'orfano di Ponte Selva, 2000.
  • La Casa dell'orfano in Ponte Selva nelle nozze d'argento sacerdotali del presidente cav. Don Giovanni Antonietti: 1914-1939, Associazione Allievi e Amici della Casa dell'Orfano, 2007.
  • Francesco Vistalli, La Casa dell'orfano: Ponte Selva 1925-1950. La mamma del presidente, Edizioni villadiseriane, 2007.

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