Acquaforte
Acquaforte (aqua fortis)' anticamente designava l'acido nitrico, detto anche mordente. Oggi indica un tipo di stampa ed il modo per produrla. È una tecnica calcografica molto diffusa consistente nel mordere una lastra di metallo (zinco normalmente; rame, come nel passato, per grandi tirature) con un acido per ricavarne immagini su carta. La lastra dello spessore necessario si trova in commercio. Ripulita meccanicamente e smussata nei bordi con carta smeriglio, si sgrassa nella parte lucida con ovatta intrisa in bianco di Spagna (carbonato di calcio) sciolto in acqua. La si cosparge uniformemente con un coprente (cera vergine, asfalto, gomma, mastice, ..) e la si affumica con un mazzo di piccole candele. Poi vi si fa il calco del disegno (mediante carta decalcante chiara ad es.), incidendo con una punta sottile per mettere a nudo il metallo nei segni che appariranno sulla carta. Si immerge la lastra (dopo averne cosparso con coprente anche la faccia posteriore) nella bacinella contenente l'acido, iniziando la morsura, che può essere fatta a più riprese scoprendo man mano le parti da incidere. L'acido incide il metallo solo dove non protetto. Quando si giudica terminata l'opera, si lava la lastra con benzina od acquaragia, la si asciuga e la si tiene pronta per l'uso. La stampa si fa al torchio calcografico su carte poco collate precedentemente inumidite, cospargendo di inchiostro grasso con un tampone di pelle la lastra, favorendo la penetrazione della tinta nei solchi con un leggero riscaldamento del supporto. Particolari su strumenti e tecniche sono nel classico trattato di Abraham Bosse (sec. XVII).
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