Guido Andloviz

architetto, ceramista italiano

Guido Andlovitz (Trieste, 7 marzo 1900Grado, 1971) è stato un designer, ceramista e architetto italiano.

Nasce a Trieste da Edoardo, farmacista a Grado, e Carmela Pasqualis.
Nel 1918 la sua famiglia si trasferisce a Firenze dove frequenta l’Istituto Tecnico Galileo Galilei. In seguito frequenta la Reale Accademia di Belle Arti di Brera, dove è allievo di Piero Portaluppi, e si laurea in architettura al Politecnico di Milano.

Appena laureato, nel 1923 inizia a collaborare come consulente artistico alla SCI (acronimo di Società Ceramica Italiana) di Laveno Mombello introdottovi dal suo maestro Portaluppi.
Imposta una produzione che nei primi tempi si ispira ai modelli francesi, ma in seguito si avvicina maggiormente a modi tedeschi e viennesi. Si cimenta anche nel disegnare opere nel nuovo stile futurista.
Nel 1927 con SCI partecipa, presso la Villa Reale di Monza, alla III Mostra Internazionale delle Arti Decorative raccogliendo il personale apprezzamento di Papini.

Nel 1927 diventa direttore della produzione dedicandosi alla progettazione di manufatti caratterizzati da forme e decori intercambiabili per combinare così il design di alto livello con la produzione di serie. Gli anni dal 1926 e il 1929 sono i più proficui della sua opera quando, vicino alle linee di pensiero di Giò Ponti, alla fine degli anni ’20 opera una rivisitazione dei decori e delle forme del Settecento lombardo riproponendone versioni moderne, soprattutto dei lavori di Clerici, che ebbero immediato successo di pubblico e di critica.

G.Andlovitz
Servizio da tè, 1933

Tra gli anni Venti e gli anni Quaranta progetta per la SCI una serie di oggetti di grande innovazione stilistica e di notevole purezza formale i cui esempi migliori sono forse quelli privi di decorazione, tra cui possiamo certamente annoverare il famoso vaso globulare (denominato vaso 1316) messo in produzione nel 1936 e considerato un vero capolavoro dell'arte ceramica del Novecento europeo.

Nel 1940 è presente alla Triennale di d'Arte di Milano con un grande vaso in grès con decoro di architetture della Roma Imperiale che riscuote un grande successo.

Agli anni ’50 si possono far risalire i suoi progetti architettonici per la realizzazione di case per i lavoratori in Laveno Mombello, testimonianza della poliedricità delle sue competenze.
Alla fine degli anni Cinquanta lascia la direzione della SCI.

Nel Museo Internazionale del Design ceramico di Laveno – Mombello una intera sala gli è stata dedicata e raccoglie una selezione delle sue opere più famose. Suoi disegni, studi e schizzi preparatori sono invece raccolti negli archivi comunali.

Bibliografia

  • A.Pansera, M.T. Chirico, Il decoro in tavola: forme e colori di Guido Andloviz, Allemandi, Torino, 2011
  • E.Bossaglia, E.Biffi Gentili, M.DeGrassi, Guido Andloviz: designer e direttore artistico per quarant'anni di ceramica industriale italiana, 1923-1961, catalogo della Mostra, Ed.Laguna, Monfalcone, 1995