Laomedonte
Laomedonte, statua ritrovata
tra le rovine del Tempio di Afaia
Nome orig.Λαομέδων
Caratteristiche immaginarie
SessoMaschio
Luogo di nascitaIlio
ProfessioneRe di Troia

Laomedonte (in greco antico: Λαομέδων?, Laomédon) è un personaggio della mitologia greca. Fu il quinto re di Troia dopo Dardano[1].

Genealogia

Figlio di Ilo[1][2][3] e di Euridice[1], sposò Strimo[1] o Placia (figlia di Otreo)[1] o Leucippe[1] e fu padre dei maschi Titone[1][4], Lampo[1], Clizio[1], Icetaone[1] e Podarce[1], (quest'ultimo più noto come Priamo) e delle figlie Esione[1], Astioche[1] e Cilla[1].

Altre figlie a lui attribuite sono Etilla[5], Medesicasta[5], Astioche[5], Procleia[6] e Clitodora[7], Antigone[8] ed ancora i maschi Timete[9] (che Omero chiama Timoete)[10] e Bucolione[1], quest'ultimo (poiché avuto della ninfa Calibe[1] ed essendo nato prima del matrimonio) è il più anziano di tutti[11].

Marco Tullio Cicerone gli attribuisce anche la paternità di Ganimede[12] quando invece molti altri scrivono che sia figlio di Troo[13][2][14].

Mitologia

Poseidone ed Apollo si offrirono di aiutare re Laomedonte a costruire le mura della città di Troia (a volta chiamata Pergamos (in greco antico: Πέργαμος?, Pérgamos[15][16] ma, una volta terminato il lavoro il re si rifiutò di consegnare quanto pattuito ai due dèi, così Apollo inviò una pestilenza e Poseidone un mostro marino che, trasportato da un'alluvione, trascinava la gente della pianura via con sé.
Per salvare la città Laomedonte si rivolse agli oracoli ed ascoltò il consiglio di sacrificare la figlia Esione incatenandola sulle rocce vicino al mare per essere divorata dal mostro.
Eracle, vista la donna incatenata sulle rocce promise a Laomedonte di salvarla se gli avesse ceduto le cavalle che Zeus in precedenza aveva dato a suo nonno (Troo) in cambio del rapimento di Ganimede ma, e di nuovo, Laomedonte non mantenne la parola e così Eracle ripartì da Troia dopo aver minacciato di fargli guerra[16] e ritornò tempo dopo con un esercito sconfiggendolo ed uccidendolo[17].




Laomedonte possedeva diversi cavalli (che discendevano da quelli che Zeus aveva dato a suo nonno Troo come compenso per il rapimento di Ganimede) e ne promise alcuni ad


Poseidone ed Apollo in cambio del loro aiuto per costruire le mura della città ma, una volta terminato il lavoro Laomedonte si rifiutò di consegnare quanto pattuito ai due dèi[18].


[19].

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (EN) Apollodoro, Biblioteca III, 12.3, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  2. ^ a b (EN) Omero, Iliade XX, 213 e seguenti, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  3. ^ (EN) Diodoro Siculo, Biblioteca Historica IV, 75.4, su theoi.com. URL consultato il 10 giugno 2019.
  4. ^ (EN) Omero, Iliade XX, 237, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  5. ^ a b c (EN) Apollodoro, Biblioteca Epitome VI, 15c, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  6. ^ (EN) Apollodoro, Biblioteca Epitome III, 24, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  7. ^ (EN) Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane I, 62, su penelope.uchicago.edu. URL consultato l'8 giugno 2019.
  8. ^ (EN) Ovidio, Metamorfosi VI, 93, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  9. ^ Ditti Cretese, Ephemeris Belli Troiani 4.22
  10. ^ Omero, Iliade III, 146
  11. ^ (EN) Omero, Iliade VI, 23, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  12. ^ Marco Tullio Cicerone, Tusculanae Disputationes, 1. 26
  13. ^ (EN) Apollodoro, Biblioteca III, 12.2, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  14. ^ (EN) Diodoro Siculo, Biblioteca Historica IV, 75.3 e 4 e 5, su theoi.com. URL consultato il 10 giugno 2019.
  15. ^ Pindaro, Olimpiche, VIII, 43 e 55.
  16. ^ a b (EN) Apollodoro, Biblioteca II, 5.9, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  17. ^ (EN) Apollodoro, Biblioteca II, 6.4, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.
  18. ^ Igino, Fabulae, 89
  19. ^ (EN) Quinto Smirneo, Posthomerica VI, 130, su theoi.com. URL consultato l'8 giugno 2019.