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Sant'Angelo Romano sorge sul Monte Patulo (400 metri s.l.m.) e prese il nome attuale in onore di San Michele Arcangelo.
Nel territorio comunale nasce il Pratolungo, piccolo affluente dell'Aniene.
Clima
Il comune di Sant'Angelo Romano ha una temperatura media non molto diversa da quella di Roma Urbe.
Le caratteristiche climatiche sono mediterranee, con una piovosità moderata nell'arco dell'anno e molto contenuta nei mesi estivi.
Di seguito è riportata la tabella con le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio 1971-2000 e pubblicati nell'Atlante Climatico d'Italia del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio[6].
Nel 494 a.C. viene menzionata la città di Medullia, la cui identificazione è incerta, ma secondo una teoria oggi non accettata sarebbe sorta presso l'attuale Sant'Angelo Romano.[7].
Sulla cima più alta sorgeva un'antica fortezza romana forse adibita anche a prigione. Con la caduta dell'impero romano divenne rifugio per molti abitanti delle ville romane vicine. Successivamente dalle ceneri della fortezza, nacque la rocca già nell'XI secolo circondata di cinta muraria. Essa prima appartenne ai Capocci e poi agli Orsini che ne fecero un castello fortificato. Nel 1594 il feudo venne acquistato dai Cesi, e fu in questo periodo che conobbe il suo periodo di massimo splendore. Nel 1612papa Paolo V ne fece un Principato con a capo Federico Cesi (1585-1630), fondatore nel 1603 della celebre Accademia dei Lincei, la più antica d'Italia con sede nella Capitale. Nel 1678 il castello con tutto il feudo venne ceduto ai Borghese sempre come principato.
Nel 1886 il paese assunse il nome attuale abolendo il precedente Sant'Angelo in Capoccia (dato in precedenza in onore della famiglia che aveva preso possesso del castello, i Capocci) con Regio Decreto nº 3150 del 28 maggio 1885.
Nel 1989 il comune acquistò il castello e nel 1993 iniziarono i restauri e le ristrutturazioni per l'apertura al pubblico. I santi patroni sono San Michele e Santa Liberata.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Campanile della chiesa di Santa Maria e San Biagio
La chiesa parrocchiale di Santa Maria e San Biagio. Questa chiesa venne costruita a discapito della precedente chiesa parrocchiale della Beata Vergine Maria degli Angeli, con consacrazione il 19 giugno 1759, con successivi restauri (1863 e 1976). L'interno consta di altare maggiore e 5 cappelle laterali dedicate a San Giuseppe, San Francesco di Paola, Madonna di Pompei, Anime del Purgatorio e a Cristo Salvatore. Inoltre vi sono conservati un quadro della "Beata Vergine" del 1522 realizzato da Federico Barocci ed un trittico del XV secolo attribuito ad Antoniazzo Romano.
La chiesa di Santa Liberata. Questa chiesa è del XIV secolo, distante all'epoca della fondazione di trovava a circa 500 metri dell'abitato, ma in seguito inglobata dallo stesso. Fu restaurata nel 1695, e nel 1737 fu ampliata insieme all'annesso convento da Giovanni da Evora. All'interno vi è un coro ligneo del XVIII secolo e, al centro dell'altare maggiore un dipinto, tempera su tavola, di metà del XV secolo, raffigurante la santa titolare rivolta verso l'Eterno, opera di artista anonimo nell'ambito di Antoniazzo Romano. La chiesa sembra fosse stata consacrata da Bernardo da Chiaravalle.
La chiesa di San Michele. La tradizione locale la vuole consacrata da papa Eugenio III. Secondo vari dati la chiesa originaria si trovava in un luogo non ben identificato ma distante. È certo però che il campanile venne inaugurato il 10 aprile 1677 dal vescovo di TivoliMario Alberizzi. Utilizzata per sepolture e riti funebri fino agli inizi del XX secolo, nel 1867 divenne dormitorio dei garibaldini. Venne restaurata nel 1935 e nel 1997. All'interno si trovano una tela ad olio e una statua dell'Arcangelo Michele.
Architetture militari
Il Castello Orsini-Cesi
Castello Orsini
All'inizio il castello fu proprietà dei Capocci, quindi dal 1379 degli Orsini (i quali erano in perenne lotta con i Colonna, i Savelli di Palombara e gli Odescalchi) e, dalla fine del Cinquecento dei Cesi.
Nel 1660 il castello risulta essere proprietà dei Borghese; in questo periodo cominciò un inesorabile periodo di declino.
In seguito venne acquistato dal comune e restaurato.
Dall'alto del borgo il castello Orsini-Cesi domina l'Agro Romano e la bassa Sabina.
Dai suoi spalti merlati, lo sguardo arriva ai castelli romani, ai Monti Cornicolani, a Roma e fino al mare.
È anche palazzo comunale, delegato alla celebrazione di matrimoni di rito civile nella sala Cesi o sugli spalti panoramici.
Nel 1989 è stato acquistato dal Comune, che vi ha costituito un museo archeologico all'interno[8].
Il castello Orsini-Cesi accoglie il museo preistorico e protostorico del Territorio Tiberino-Cornicolano. Il castello e il museo sono visitabili nel weekend[9].
Architetture civili
Porta Capocci Orsini
Porta Capocci Orsini
Chiamata così in onore di chi ne commissionò la costruzione. Nel XV secolo risulta essere la porta principale di Sant'Angelo Romano.
Questa porta constava di saracinesca di maglia di ferro rigida la quale veniva fatta scorrere nella nicchia, dello stesso materiale, dietro la porta. La porta, di cui rimangono però solo i cardini, era di legno.
Torre dell'Orologio
È stata fatta edificare sui resti di una più antica torre della cinta muraria; il meccanismo dell'orologio, installato probabilmente agli inizi del XIX secolo, è stato rinnovato negli anni trenta e successivamente nel 1990. La torre è stata restaurata negli anni 1999-2000.
Piazza Medullia
Pur nelle sue piccole dimensioni (non più di 100 m²), era fino agli inizi del XX secolo la piazza principale del paese. Vi si aprivano un'osteria, l'antico forno e alcune botteghe artigiane. Nell'ultimo decennio[Di quale decennio si sta parlando?!...] è stata completamente ripavimentata come gran parte del centro storico.
Nelle vicinanze si trova la voragine carsica indicata come Pozzo del Merlo nella cartografia ufficiale, ma il cui nome corretto è Pozzo del Merro, sita nella frazione Selva, all'interno dell'area protetta regionale a gestione provinciale Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco, istituita con LR 22/97. Il Pozzo del Merro è il sinkhole (voragine carsica che ospita sul fondo un laghetto di appena 20 m di diametro) più profondo del mondo. All'inizio degli anni 2000, è stato raggiunto l'ipotetico fondale (grazie al contributo di un ROV dei vigili del fuoco), posto a circa 392 m. dalla sua superficie.
D'interesse è anche il Bosco di Grotta Cerqueta, sempre facente parte della RN Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco. Il Bosco di Grotta Cerqueta ha un'area di circa 30-35 ettari ed è sito su di un colle calcareo. Ospita 3 doline e una grotta carsica, la quale dà il nome al bosco.
Nel 1971 questo bosco è stato inserito nell'elenco dei biotopi di rilevante interesse vegetazionale stilato dalla Società Botanica Italiana.
Sant'Angelo Romano, al 31/12/2009, contava 4.542 abitanti e un numero di famiglie pari a 2.030, portando a 2,24 il numero medio di componenti per famiglia. La densità è cresciuta molto negli ultimi anni: dai 143,50 abitanti per chilometro quadro del 2001, quando il comune contava 3.078 abitanti, ai 211,75 ab./km² del 2009.
Il dialetto originario di Sant'Angelo Romano (così come nei comuni della valle dell'Aniene) è il Dialetto sabino, anche se ormai, con il passare degli anni e con il sopravvento sempre più forte del Romanesco, tale dialetto sembra andare in via d'estinzione fra le nuove generazioni ed è utilizzato ormai soltanto dalla popolazione anziana.
Terza domenica di luglio: Sagra dei fagioli con le cotiche, dal 2008.
Luglio-agosto: Estate santangelese.
1ª domenica di agosto: Sagra dello Strengozzo (tipo di pasta fatta con uova e farina e condita con fagioli).
Ultima domenica di agosto: Sagra dei Cellitti al sugo di castrato, dal 2010.
Prima domenica di settembre: Sagra della Pizza Fritta (nel Rione Pineta), dal 1991.
Ultima domenica di maggio: Sagra delle cerase e festeggiamenti dei Santi padroni (San Michele e Santa Liberata).
Geografia antropica
Frazioni
Nel comune di Sant'Angelo Romano vi sono numerose frazioni: Osteria Nuova, Ponte delle Tavole, Selva, Molino e Montardone. Con i loro oltre 2400 abitanti, le frazioni di Sant'Angelo Romano rappresentano quasi il 50% della popolazione dell'intero comune: infatti Sant'Angelo Romano, negli ultimi decenni, ha conosciuto un notevole sviluppo nelle campagne sottostanti il paese.
Frazione
Abitanti
1
Osteria Nuova
781
2
Ponte delle Tavole
496
3
Selva
484
4
Montardone
370
5
Molino
348
Totale Frazioni
2.479
Sant'Angelo Romano
2.519
Totale Comune
4.998
Ponte delle Tavole
La frazione di Ponte delle Tavole dista 5,79 chilometri dal comune di Sant'Angelo Romano, cui essa appartiene. Essa sorge a 68 metri sul livello del mare.
Osteria Nuova
Osteria Nuova è, dopo Molino, la frazione più vicina al comune: dista infatti da esso 2,17 chilometri. Sorge a un'altitudine di circa 151 metri sul livello del mare.
Montardone
La frazione di Montardone dista circa 3,91 chilometri dal comune di Sant'Angelo Romano, cui essa appartiene. Si trova a un'altitudine di 130 metri sul livello del mare.
Selva
La frazione di Selva è distante circa 3,98 chilometri dal comune di Sant'Angelo Romano. Sorge a un'altitudine pressappoco uguale a Osteria Nuova, ossia circa 150 metri s.l.m. La frazione è costituita da una zona esclusivamente residenziale con villette, immersa nel bosco; il nome deriva dal latino "silva", che significa appunto foresta. Al suo interno è situata l'affascinante cavità carsica del Merro, una delle più profonde al mondo (più di 392 metri di profondità), considerata dagli studiosi un monumento naturale.[20]
Molino
La frazione Molino è la più vicina al comune di Sant'Angelo Romano: si trova a soli 1,67 chilometri da esso. Sorge a 169 metri sul livello del mare.
Economia
Agricoltura
È uno dei comuni della provincia di Roma il cui territorio è compreso nell'area di produzione dell'Olio di Oliva Sabina (DOP).
La tratta Lunghezza - Guidonia è a binario singolo, e la frequenza massima è di tre treni all'ora. Era previsto entro il dicembre del 2014 il raddoppio dei binari in questo tratto e la costruzione della nuova stazione di Colle Fiorito con annessi 586 posti per auto e 36 stalli per le moto[21][22], situata circa 900 metri prima della vecchia stazione di Guidonia che sarà soppressa. Il raddoppio, dell'estesa complessiva di circa 10 km, è previsto in sostanziale affiancamento al binario esistente, a esclusione di un breve tratto in variante, funzionale alla realizzazione della nuova fermata di Bagni di Tivoli. La tratta, elettrificata, sarà dotata di distanziamento automatico dei treni e sistema di controllo marcia treno[23][24].
Stazione ferroviaria Montecelio - S. Angelo, attualmente stazione di Guidonia (1931)
Mobilità urbana ed extra urbana
La COTRAL, compagnia regionalizzata dei trasporti pubblici su gomma, assicura ben 19 corse extra-urbane giornaliere da Sant'Angelo a Roma Ponte Mammolo via Guidonia, ma anche delle corse Palombara Sabina-Sant'Angelo Romano passando per via Palombarese. Inoltre, la COTRAL fornisce corse dalla città di Tivoli via Guidonia passando per la Via Tiburtina Valeria.
Amministrazione
Nel 1872Sant'Angelo in Capoccia cambiò denominazione in Sant'Angelo Romano.