Ettore Viola
Ettore Viola di Ca' Tasson (Fornoli, 21 aprile 1894 – Roma, 25 febbraio 1986) è stato un militare e politico italiano.
| Ettore Viola di Ca' Tasson | |
|---|---|
| Deputato della Repubblica Italiana | |
| Legislatura | CN, I, II |
| Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano-Misto, Partito Nazionale Monarchico, Partito Monarchico Popolare |
| Circoscrizione | Abruzzo (1948), Lazio (1953) |
| Collegio | L'Aquila (I Leg.), Roma (II Leg.) |
| Sito istituzionale | |
| Deputato del Regno d'Italia | |
| Legislatura | XXVII |
| Sito istituzionale | |
| Dati generali | |
| Partito politico | DC, PNM, PMP |
| Professione | militare di carriera, agricoltore |
Fu una delle figure militari più fulgide della Prima guerra mondiale, medaglia d'oro al valor militare.
Biografia
Fratello maggiore di Dino Viola, ex dirigente sportivo e presidente della Roma.
Fu capitano (Arditi) nella Prima guerra mondiale e si distinse nella difesa del monte Grappa, da essere soprannominato l'Ardito del Grappa. Il personaggio di Ettore Moretti in Addio alle armi di Hemingway ha sicuramente un riferimento preciso nella figura di Viola e pare anche in certe frasi che era solito pronunciare[senza fonte].
Fu definito da re Umberto II di Savoia: «La più bella Medaglia d'oro della Grande Guerra»[senza fonte] e paragonato dal deputato Aldo Rossini ad «un eroe omerico e ariostesco»[senza fonte]. Fu decorato con il Cavalierato dell'Ordine militare di Savoia, la medaglia d'oro al valore militare e due medaglie d'argento.
Arruolato nel 1915 come soldato nell'88º Rgt. Fanteria. Dopo il corso ufficiali, divenne Sottotenente e Tenente nel 75º Rgt. Fanteria, quindi Capitano nel 149º Rgt. Fanteria. Nella primavera 1918 fu comandante della compagnia “Fiamme Nere” Arditi del VI Reparto d'Assalto.[1]
Nel 1920 prese parte all'impresa di Fiume con D'Annunzio. Svolse un ruolo importante dopo la guerra nell'ambito delle organizzazioni degli ex-combattenti.
Fondatore nel 1923 dell'Istituto del Nastro Azzurro, nel 1924 fu eletto deputato del Regno in Toscana nel Listone fascista,[2] e fu a capo del gruppo ex combattenti a Montecitorio. Fu nominato console generale della Milizia. Al congresso degli ex combattenti, svoltosi ad Assisi nel luglio 1924, dove fu eletto presidente, aveva promosso un documento a favore dell'indipendenza dell'associazione dal fascismo[3]. Fu appunto Viola, secondo la testimonianza di Emilio Lussu, a guidare la delegazione ricevuta a San Rossore dal re Vittorio Emanuele III, ma senza risultati. Entrato così in contrasto con Mussolini, nel dicembre 1926 tenne l'ultimo intervento alla Camera, e nel 1927 partì per il Cile, tornando in Italia solo nel 1944. Riprese la presidenza dell'associazione combattenti e reduci che tenne fino al 1958.[4]
Nel 1945 fece parte della Consulta Nazionale fino al 1946. Nel 1948 fu eletto in Abruzzo deputato alla Camera con la DC. Fu riconfermato nel 1953 con i monarchici fino al 1958.
Il 16 maggio 1969 ottenne la concessione da Umberto di Savoia del titolo di Conte di Cà Tasson[5] Nel 1972 aderì al Partito liberale italiano. Si fece carico di denunciare malversazioni commesse dalla Coldiretti presieduta da Paolo Bonomi.
Morì il 25 febbraio 1986 a novantadue anni. Riposa per privilegio speciale al Sacrario Militare del Monte Grappa. A cima Grappa, nel sacrario, ci sono i resti degli Alpini, Fanti ed Arditi caduti nella Battaglia del solstizio. Gli unici soldati sepolti su quella sacra cima che non sono morti sul Grappa sono: il maresciallo d'Italia Gaetano Giardino, la sua sposa Margherita dei Conti Jahn Rusconi (1877-1927), ed il generale Ettore Viola.
Onorificenze
Onorificenze italiane
— Cà Tasson (Grappa), 18 maggio 1918
— Monte Grappa 16-17 settembre 1918
— Monfalcone, 18 maggio 1916
— Monfalcone, 3-4 luglio 1916
— Casa Tasson, 18 maggio 1918
Onorificenze straniere
Note
- ^ Archivio Martelli su noialpini.it, su noialpini.it. URL consultato il 22 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2012).
- ^ Storia Camera
- ^ Antonio Bianchi, La Spezia e Lunigiana: società e politica dal 1861 al 1945
- ^ Archivio Camera
- ^ Annuario della Nobiltà Italiana, XXXI edizione (Teglio, 2010), volume III, titolati umbertini
Bibliografia
- Andrea Borella, Annuario della Nobiltà Italiana, XXVIII - XXXI edizione, Teglio, S.A.G.I., dicembre 2010 [2010].
Collegamenti esterni
- Fondo digitale "Ettore Viola" conservato presso l'Archivio storico della Camera dei deputati, su archivio.camera.it.
- Scheda del Deputato - II legislatura, su legislature.camera.it.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 306122686 · ISNI (EN) 0000 0004 2552 4580 · LCCN (EN) no2009117899 · GND (DE) 1071239163 · J9U (EN, HE) 987007331559705171 · CONOR.SI (SL) 214006115 |
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