Il figliol prodigo (Prokof'ev)

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Il figliol prodigo (titolo originale francese Le fils prodigue, in russo Блудный сын), op.46, è un balletto di Sergej Sergeevič Prokof'ev scritto nel 1928; la coreografia originale fu di George Balanchine realizzata per i Balletti russi di Sergej Djagilev.

Il figliol prodigo
CompositoreSergej Sergeevič Prokof'ev
Tipo di composizioneBalletto
Numero d'operaop. 46
Epoca di composizione1928
Prima esecuzioneParigi, Théâtre Sarah Bernhardt, 21 maggio 1929
PubblicazioneÉdition russe de Musique, Parigi, 1929
Organicovedi sezione
Movimenti
Tre scene, dieci episodi

Storia

Nonostante il successo ottenuto con Le pas d'acier del 1927 Djagilev non commissionò a Prokof'ev un altro balletto; fu il compositore, raggiungendo l'impresario a Montecarlo l'anno successivo per la nuova stagione dei Balletti russi, a intraprendere una trattativa con lui ottenendo, nel mese di settembre, l'incarico per una nuova realizzazione[1].
Il nuovo balletto proposto era ispirato alla parabola del figlio prodigo tratta dal Vangelo secondo Luca. Prokof'ev scrisse rapidamente la partitura, in poco più di un mese, terminandola nell'ottobre 1928. L'incarico per la parte coreografica fu affidato a Balanchine, il libretto a Boris Kochno, le scene e i costumi a Georges Rouault.
La messa in scena del balletto subì però parecchi inconvenienti; Rouault terminò la scenografia con grande ritardo e Prokof'ev mosse diverse critiche alla coreografia di Balanchine ritenendola troppo astratta, anche Djagilev fece numerose obiezioni al musicista per la partitura[2]. Nonostante tutto il balletto andò infine in scena a Parigi al Théâtre Sarah Bernhardt il 21 maggio 1929 con la direzione dell'autore; interpreti principali furono Serge Lifar (il figliol prodigo), Felia Doubrovska, Michael Federov, Léon Woizikowsky, Anton Dolin. Nella stessa serata venne rappresentato anche Renard di Stravinskij diretto dall'autore.

Da questo lavoro Prokof'ev trasse alcune parti inserendole nella sua Sinfonia n. 4, Op. 47 del 1930; poiché il lavoro venne fatto velocemente, il musicista ha semplicemente trasportato i brani senza modificarli dalla partitura del balletto[3].

Organico

Ottavino, due flauti, due oboi, corno inglese, due clarinetti, clarinetto basso, due fagotti, controfagotto, quattro corni, due trombe, tre tromboni, basso tuba, piatti, timpani, triangolo, rullante, grancassa, tamburello, archi.

Note

  1. ^ Piero Rattalino, Sergej Prokofiev. La vita, la poetica, lo stile, Varese, Zecchini, 2003.
  2. ^ Vincenzo Buttino, Invito all'ascolto di Prokofiev, Milano, Mursia, 2000, p. 66.
  3. ^ Vincenzo Buttino, Invito all'ascolto di Prokofiev, Milano, Mursia, 2000, p. 162.