Governo Netanyahu VI
Il governo Netanyahu VI è il 37º ed attuale governo d’Israele, il sesto sotto la guida di Benjamin Netanyahu.
Governo Netanyahu VI | |
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Stato | ![]() |
Capo del governo | Benjamin Netanyahu (Likud) |
Coalizione | Likud Ebraismo della Torah Unito Shas Partito Sionista Religioso Otzma Yehudit Noam Supporto per il periodo bellico: |
Giuramento | 29 dicembre 2022[1] |
Nato come regolare governo civile di coalizione, in seguito allo scoppio, nell’ottobre del 2023, di un pesante conflitto armato contro Hamas presso la Striscia di Gaza, esso è mutato in un Governo di guerra, al fine di gestire al meglio la grave situazione in condizioni sopraelevate dalla partigianeria politica.
Composto da 31 ministri (nella sua formazione iniziale), è stato ab origine supportato da una coalizione formata da Likud, Ebraismo della Torah Unito, Shas, Partito Sionista Religioso, Otzma Yehudit e Noam, cui si è aggiunto, nel contesto bellico, il Partito di Unità Nazionale, portando il governo ad un totale di 37 ministri, di cui 6 nominati in stato d'assedio.
Storia
Formazione
In seguito alle elezioni del novembre dello stesso anno, vinte dalla coalizione di destra a guida Likud con una solida maggioranza (64 seggi su 120), il Presidente della Repubblica d’Israele Isaac Herzog ha conferito, il 13 dello stesso mese, l’incarico di formare un nuovo governo a Benjamin Netanyahu[2], il quale, dopo lunghe settimane di trattative fra i partiti della futura maggioranza, annunciò il 21 dicembre di essere riuscito nel suo incarico[3].
Di conseguenza, dopo aver ricevuto la fiducia dell’Assemblea il 29 dicembre, il Governo ha potuto prestare giuramento lo stesso giorno nell’aula della Knesset, entrando così in carica con pieni poteri[4][5].
Conflitto a Gaza e creazione del gabinetto di guerra
Il 7 ottobre 2023, intorno alle prime ore del mattino, dopo anni di consolidate tensioni con la fazione radicale “Hamas” controllante la Striscia di Gaza, un consistente gruppo di miliziani ha attaccato lo Stato di Israele prima per via aerea, e poi per via terrestre, sfondando la barriera di confine e travolgendo l’impreparata Polizia frontaliera, così come i reparti dell’esercito posti a pattuglia della zona. Dopo essere penetrati, i miliziani hanno condotto azioni di guerriglia urbana, assediando le città e le strutture al confine e violentando la popolazione, tra omicidi, prese in ostaggio e violenze di altra natura[6][7].
In reazione a ciò, Israele ha dispiegato immediatamente le proprie Forze di difesa, tra cui la propria difesa aerea denominata “Iron Dome”. Tuttavia, il fatto che l’attacco fosse stato perpetrato durante la festa ebraica della Simchat Torah e lo Shabbat, e un giorno dopo il cinquantesimo anniversario della guerra dello Yom Kippur, anch'essa iniziata con un attacco a sorpresa, ha fatto si che la risposta iniziale procedesse molto più lentamente del previsto[8].
In seguito al deteriorarsi della situazione, e nel mentre che le città venivano liberate, il Governo ha dichiarato ufficialmente lo stato d'assedio, ponendo il paese in una situazione istiuzionale ed economica di guerra[9], ordinando, contestualmente, il richiamo dei riservisti[10] ed un assedio totale sulla Striscia di Gaza, da attuarsi tramite bombardamenti ed accerchiamenti militari[11].
In questa situazione, dunque, il Primo ministro Benjamin Netanyahu ha avviato il processo di formazione di un Governo di guerra basato su circostanze di unità nazionale con l’opposizione della Knesset, la quale ha presto accolto una mozione di deroga allo scrutinio degli atti governativi e sospendendo gli affari legislativi ordinari. Il 12 ottobre 2023, infine, con l’adesione del Partito di Unità Nazionale guidato da Benny Gantz, il governo è mutato in assetto di guerra, ricevendo supporto straordinario fino alla fine del conflitto[12].
Situazione parlamentare
In seguito all’entrata in carica del governo, il 29 dicembre 2022:
Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
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Knesset | Maggioranza | Likud (31)[13], Shas (11), Ebraismo della Torah Unito (7), Partito Sionista Religioso (7), Otzma Yehudit (6), Noam (1) | 63 / 120
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Astensione | Indipendenti (2) | 2 / 120
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Opposizione | Yesh Atid (24), Partito di Unità Nazionale (10), Yisrael Beiteinu (6), Ra’am (5), Hadash-Ta'al (5), Partito Laburista (4) | 54 / 120
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In seguito all’autorizzazione, da parte della Knesset, della dichiarazione di stato d'assedio, che ha determinato la formazione di un governo di guerra e la deroga, per gli atti del governo, di dover essere scrutinati e votati dal parlamento per tutto il periodo bellico, de facto istituendo una situazione di unità nazionale:
Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
---|---|---|---|
Knesset | Governo di guerra | Likud (31)[13], Shas (11), Partito di Unità Nazionale (10), Ebraismo della Torah Unito (7), Partito Sionista Religioso (7), Otzma Yehudit (6), Noam (1) | 73 / 120
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Astensione | Indipendenti (2) | 2 / 120
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Astensione (de facto)[14] |
Yesh Atid (24), Yisrael Beiteinu (6), Ra’am (5), Hadash-Ta'al (5), Partito Laburista (4) | 44 / 120
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Composizione
Composizione civile
Carica | Titolare | Partito | ||
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Primo ministro | Benjamin Netanyahu | Likud | ||
Vice Primo Ministro | Yariv Levin | Likud | ||
Vice Primo Ministro (soppresso)[16]
Salute, Interni e Periferia |
Aryeh Deri (fino al 23 gennaio 2023)[18] |
Shas | ||
Salute (temporaneamente istituito)[17] |
Yoav Ben-Tzur (ad interim) (dal 23 gennaio al 19 aprile 2023) |
Shas | ||
Interni e Periferia (temporaneamente istituito)[17] |
Michael Malchieli (ad interim) (dal 23 gennaio al 19 aprile 2023) |
Shas | ||
Salute
Interni e Periferia |
Moshe Arbel (dal 19 aprile 2023) |
Shas | ||
Agricoltura e Sviluppo Rurale | Avi Dichter | Likud | ||
Immigrazione (Aliyah) e Assorbimento | Ofir Sofer | Partito Sionista Religioso | ||
Comunicazioni | Shlomo Karhi | Likud | ||
Alloggi e Costruzioni
Ministro dell’Ufficio del Primo Ministro |
Yitzhak Goldknopf | Ebraismo della Torah Unito | ||
Cultura e Sport | Miki Zohar | Likud | ||
Difesa | Yoav Galant | Likud | ||
Sviluppo del Negev e della Galilea e Resilienza Nazionale | Yitzhak Wasserlauf | Otzma Yehudit | ||
Affari della diaspora
Uguaglianza sociale e Pensionati |
Amichai Chikli | Likud | ||
Economia | Nir Barkat | Likud | ||
Istruzione
Cooperazione regionale |
Yoav Kish | Likud | ||
Protezione ambientale | Idit Silman | Likud | ||
Finanze | Bezalel Smotrich | Partito Sionista Religioso | ||
Affari esteri | Eli Cohen | Likud | ||
Patrimonio | File:עמיחי אליהו.jpg | Amihai Eliyahu | Otzma Yehudit | |
Intelligence | Gila Gamliel | Likud | ||
Affari di Gerusalemme e Tradizione Ebraica | Meir Porush | Ebraismo della Torah Unito | ||
Lavoro, Affari sociali e Servizi sociali | Ya'akov Margi | Shas | ||
Infrastruttura nazionale, Energia, Risorse idriche | Israel Katz | Likud | ||
Missioni nazionali | Orit Strook | Partito Sionista Religioso | ||
Sicurezza nazionale | Itamar Ben-Gvir | Otzma Yehudit | ||
Affari religiosi | Michael Malchieli | Shas | ||
Scienza e Tecnologia | Ofir Akunis | Likud | ||
Affari strategici | Ron Dermer | Likud | ||
Turismo | Haim Katz | Likud | ||
Trasporti e Sicurezza stradale | Miri Regev | Likud | ||
Ministro nell’Ufficio del Primo Ministro | Galit Distal Atberian | Likud |
Fonte:[19]
Gabinetto di guerra
Oltre agli stessi ministri civili, mantenuti nelle proprie posizioni regolari, il Governo è stato riassettato in una forma “proto-parallela”, secondo cui solo una ristretta cerchia di individui (per l’appunto, il “Consiglio di Guerra”) facciano parte di questo gabinetto speciale, prendendo tutte quelle decisioni ritenute fondamentali per lo sforzo bellico e la salvaguardia del paese, in deroga alle norme consuetudinarie. Essi sono:
Carica | Titolare | Partito | ||
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Primo ministro | Benjamin Netanyahu | Likud | ||
Difesa | Yoav Galant | Likud | ||
Ministro senza portafoglio | Benny Gantz | Partito di Unità Nazionale[21] | ||
Ministro senza portafoglio | Gadi Eizenkot | Partito di Unità Nazionale[21]</ref> | ||
Affari Strategici (osservatore) |
Ron Dermer | Indipendente[22] |
Infine, affinché la gestione esecutiva e civile potesse continuare, sono stati nominati tre ulteriori ministri senza portafoglio, non facenti parte, tuttavia, del “Consiglio di guerra”. Essi sono:
Carica | Titolare | Partito | ||
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Ministro senza portafoglio | Gideon Sa'ar (dal 12 ottobre 2023) |
Partito di Unità Nazionale[23] | ||
Ministro senza portafoglio | Hili Tropper (dal 12 ottobre 2023) |
Partito di Unità Nazionale[21] | ||
Ministra senza portafoglio | Yifat Shasha-Biton (dal 12 ottobre 2023) |
Partito di Unità Nazionale[21] |
Note
- ^ Data di formazione iniziale del governo; L’11 ottobre 2023, infatti, l’esecutivo è stato ricostruito come Governo di guerra, e per questo, pur non essendo nei fatti cambiato il governo o sostituiti i ministri inizialmente nominati (ma solo aggiunti di nuovi), si ritiene che il governo civile si sia comunque parzialmente concluso per far spazio alla formazione di Governo di unità nazionale, istituito come entità proto-parallela con la dichiarazione dello stato d'assedio.
- ^ AMP | Israele, Netanyahu ha ricevuto l'incarico per formare il nuovo governo: "Sarò il premier di tutti", su www.rainews.it. URL consultato il 28 dicembre 2022.
- ^ AMP | Israele, Netanyahu ha formato un nuovo governo di destra, su www.rainews.it. URL consultato il 28 dicembre 2022.
- ^ Israele, ok al sesto governo Netanyahu: esecutivo più a destra della storia, prima volta di un presidente gay alla Knesset, su www.lastampa.it, La Stampa, 29 dicembre 2022.
- ^ Si è insediato il governo più di destra della storia di Israele, su www.ilpost.it, Il Post, 30 dicembre 2022.
- ^ Le cose da sapere sull’attacco di Hamas contro Israele, in breve, Il Post, 7 ottobre 2023.
- ^ Le cose da sapere sull’attacco di Hamas e sulla risposta di Israele, Il Post, 9 ottobre 2023.
- ^ L’esercito israeliano ci ha messo ore prima di raggiungere le comunità attaccate, Il Post, 12 ottobre 2023.
- ^ «Siamo in guerra» (F4V), Il Post (Virgolette), 7 ottobre 2023.
- ^ Il sistema dei riservisti in Israele, spiegato, Il Post, 11 ottobre 2023.
- ^ Come è fatto l’assedio israeliano a Gaza, Il Post, 10 ottobre 2023.
- ^ Israele avrà un governo di unità nazionale, Il Post, 12 ottobre 2023.
- ^ a b In realtà, Likud alle elezioni generali vinse 32 seggi, ma poiché il deputato Amir Ohana è stato eletto presidente della Knesset, non ha potuto votare alla mozione.
- ^ In questa sezione sono contenuti tutti quei partiti che, precedentemente parte dell’opposizione, non hanno aderito al governo di guerra, né però l’hanno ostacolato, in virtù della necessità di unità nazionale. Per questo motivo, e anche per il fatto che le sessioni della Knesset sono sospese, sono politicamente considerati in questo modo, e cioè “compiacenti con le scelte di guerra del governo”.
- ^ Con un solo viceministro, non mostrato tuttavia nel prospetto, in quanto quest’ultimo indica solo i ministri ed il capo del governo
- ^ In seguito alla rimozione del ministro per via di una decisione giudiziaria della Corte suprema di Israele, le competenze di Vice Primo Ministro sono state soppresse
- ^ a b c In seguito alla rimozione del ministro Aryeh Deri per via di una decisione giudiziaria della Corte suprema di Israele, i dicasteri da lui gestiti sono stati scorporati e così le relative competenze sono state suddivise
- ^ Il ministro dell’Interno e della Salute israeliano Arye Dery è stato infine rimosso dal suo incarico, come aveva chiesto la Corte suprema di Israele, su www.ilpost.it, Il Post (Bits), 23 gennaio 2023.
- ^ Governo Netanyahu VI
- ^ Con un solo viceministro, non mostrato tuttavia nel prospetto, in quanto quest’ultimo indica solo i ministri ed il capo del governo
- ^ a b c d Fazione Blu e Bianco.
- ^ Vicino al partito Likud.
- ^ Fazione Nuova Speranza.
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (HE) Sito ufficiale, su main.knesset.gov.il.
- (AR) Sito ufficiale, su main.knesset.gov.il.
- (EN) Sito ufficiale, su main.knesset.gov.il.