David Niven
James David Graham Niven (Londra, 1º marzo 1910 – Château-d'Œx, 29 luglio 1983) è stato un attore e scrittore britannico.

Oscar al miglior attore 1959Biografia
Origini
Figlio di William Edward Graham Niven e di Henrietta Julia de Gacher, fu battezzato David in quanto nato il 1º marzo, giorno della festa di San Davide. Sebbene in più occasioni abbia affermato di essere nato a Kirriemuir, un piccolo centro della Scozia, il suo certificato riporta invece come luogo di origine la città di Londra. Sua madre, Henrietta, aveva origini francesi ed era figlia dell’ufficiale militare William Degacher, caduto nel 1879 nella battaglia di Isandlwana durante la guerra anglo-zulu, e di Julia Caroline Smith, figlia del tenente generale James Webber Smith. Il padre di David Niven, William Edward Graham Niven, era originario di St. Martin, un villaggio nel Perthshire. Intraprese la carriera militare, ma morì nel 1915 durante la prima guerra mondiale, nella campagna di Gallipoli (Turchia). La madre di David, proveniva da una famiglia benestante e si dedicava principalmente alla gestione della famiglia e alla vita sociale tipica dell’epoca e del suo ceto ; si risposò nel 1917 con sir Thomas Comyn-Platt.[1]
Nel suo libro NIV: The Authorized Biography of David Niven, Graham Lord suggerì che Comyn-Platt e la signora Niven avessero avuto una relazione antecedente alla morte del padre di David Niven. Lord ipotizzò inoltre che sir Thomas Comyn-Platt potesse essere il padre biologico di Niven, basandosi su alcune somiglianze fisiche riscontrate tra Niven e Comyn-Platt; tuttavia, l'attore ha sempre negato con decisione questa teoria. David Niven, che spesso dichiarava di essere nato a Kirriemuir in Scozia, preferendo questa origine a quella reale per motivi romantici, visse per un certo periodo a Bembridge, sull'Isola di Wight.[2].
Studi e servizio militare
| David Niven | |
|---|---|
| Nascita | Londra, Regno Unito, 1º marzo 1910 |
| Morte | Château-d'Œx, Svizzera, 29 luglio 1983 |
| Cause della morte | Morbo di Lou Gehrig |
| Dati militari | |
| Paese servito | Regno Unito |
| Forza armata | British Army |
| Anni di servizio | 1939-1945 |
| Grado | Tenente Colonnello |
| Guerre | Seconda guerra mondiale |
| Campagne | Sbarco in Normandia |
| Studi militari | Reale accademia militare di Sandhurst |
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Le scuole private britanniche dell'epoca erano particolarmente severe e spesso ricorrevano a punizione corporale per instillare la disciplina agli alunni. Di conseguenza, Niven venne espulso dalla scuola di Heatherdown all'età di dieci anni e mezzo e non poté pertanto frequentare il College di Eton.[3] Dopo aver fallito l'esame d'ingresso alla scuola di marina a causa di difficoltà in matematica, frequentò la Stowe School, una scuola pubblica di recente fondazione guidata dal preside J.F. Roxburgh. Quest'ultimo, a differenza dei precedenti insegnanti di Niven, si mostrava gentile e premuroso e incoraggiava gli studenti a esprimere le proprie inclinazioni artistiche.
Niven poi scrisse: «Come fece questo, mai lo scoprirò, ma egli era in grado di far sentire ogni singolo ragazzo a scuola come se fosse il preside egli stesso».[4] Successivamente entrò alla Reale accademia militare di Sandhurst e si diplomò nel 1930 con il grado di sottotenente del British Army.[5] Durante questi anni acquisì quei tratti distintivi di "ufficiale gentiluomo" che sarebbero poi divenuti il segno della sua eleganza, mantenuta per tutta la vita e la carriera di attore. Niven richiese l'assegnazione agli Argyll and Sutherland Highlanders, ai Black Watch o all'Highland Light Infantry e fu destinato a quest'ultimo corpo, anche se non apprezzò del tutto questo periodo nell'esercito. Prestò servizio per due anni a Malta, dove strinse amicizia con Roy Urquhart, futuro comandante della 1st Airborne Division, e per alcuni mesi a Dover.
Promosso tenente il 1º gennaio 1933, Niven non ebbe opportunità di ulteriori avanzamenti a causa del suo atteggiamento poco conforme alla disciplina militare. La decisione definitiva di dimettersi giunse dopo una lunga lezione sulle mitragliatrici, che interferiva con i suoi piani per una cena con una giovane donna particolarmente attraente. Al termine della lezione, il maggiore generale incaricato chiese se ci fossero domande; mostrando la tipica ribellione giovanile, Niven rispose: «Potrebbe dirmi l'ora, signore? Devo prendere un treno». Per questo gesto di insubordinazione fu posto agli arresti, ma con l'aiuto di Rhoddy Rose (in seguito colonnello R.L.C. Rose, DSO, MC) riuscì a fuggire e partì per gli Stati Uniti. Durante la traversata dell'Atlantico, rassegnò le dimissioni tramite telegramma il 6 settembre 1933. Giunto a New York, tentò senza successo la carriera di piazzista di bevande alcoliche. Dopo un periodo trascorso alle Bermuda e a Cuba, arrivò a Hollywood nel 1934.
Carriera
Quando Niven si presentò al Central Casting di Hollywood, apprese di aver bisogno di un permesso di lavoro per risiedere e lavorare negli Stati Uniti. Si trasferì quindi in Messico, dove lavorò come gun-man, occupandosi della pulizia e della lucidatura dei fucili dei cacciatori americani in visita. Quando il suo certificato di nascita arrivò dalla Gran Bretagna, ottenne il visto per gli Stati Uniti e poté tornare a Hollywood, dove fu accettato dal Central Casting come "Tipo anglosassone numero 2008".[6] Niven fece le sue prime apparizioni sul grande schermo come comparsa nei film La costa dei barbari (1935) e La tragedia del Bounty (1935), che lo portarono all'attenzione del produttore cinematografico indipendente Samuel Goldwyn, il quale gli fece sottoscrivere un contratto e diede inizio alla sua carriera affidandogli un breve ruolo in Splendore (1935).
Niven fu quindi prestato alla MGM per una piccola parte in Rose Marie (1936) e alla Paramount per un ruolo più consistente in Palm Springs (1936). Il suo primo ruolo importante per Goldwyn fu nel dramma Infedeltà (1936) di William Wyler, in cui interpretò un uomo che flirta con Ruth Chatterton. Prestato alla 20th Century Fox per interpretare Bertie Wooster in Thank You, Jeeves! (1936), ottenne poi un buon ruolo come soldato in La carica dei 600 (1936), un film d'avventura con Errol Flynn, prodotto dalla Warner Bros.. Tornò a recitare per Goldwyn in Il nemico amato (1936), al fianco di Merle Oberon, con la quale ebbe una relazione sentimentale. La Universal Pictures lo impiegò in Capriccio di un giorno (1937), cui seguì un altro ruolo di supporto in Il prigioniero di Zenda (1937), prodotto da David O. Selznick.
Dopo il ruolo da protagonista in Pranzo al Ritz (1937), Niven ebbe un ruolo di supporto nella commedia L'ottava moglie di Barbablù (1938), diretta da Ernst Lubitsch alla Paramount, e fu uno dei quattro eroi di Il giuramento dei quattro (1938) di John Ford per la Fox, dove interpretò anche Three Blind Mice (1938). In quel periodo, Niven si unì a quello che divenne noto come "Hollywood Raj", un gruppo di attori britannici che comprendeva Rex Harrison, Boris Karloff, Stan Laurel, Basil Rathbone, Ronald Colman, Leslie Howard e C. Aubrey Smith. Secondo la sua autobiografia, Errol Flynn e lui diventarono amici e affittarono la casa di Rosalind Russell al 601 North Linden Drive, dove vissero da scapoli. Niven si affermò definitivamente sugli schermi con il film d'avventura Missione all'alba (1938) alla Warner, in cui ebbe un ruolo di primo piano accanto a Errol Flynn e Basil Rathbone. Pur riluttante, accettò il ruolo di Edgar nel dramma La voce nella tempesta (1939), prodotto da Goldwyn, film che ottenne un grande successo. La RKO Pictures lo prese in prestito per fargli interpretare l'innamorato di Ginger Rogers nella commedia romantica Situazione imbarazzante (1939). Goldwyn lo affiancò a Gary Cooper nel film La gloriosa avventura (1939), e Walter Wanger lo volle protagonista accanto a Loretta Young in Eternamente tua (1939). Goldwyn gli affidò infine un ruolo da protagonista, quello del ladro gentiluomo in Raffles (1939).
Partecipazione alla seconda guerra mondiale
Dopo la dichiarazione di guerra del Regno Unito alla Germania nel 1939, Niven fece ritorno in patria e si arruolò nuovamente nell'esercito britannico. Fu l’unico tra le star britanniche di Hollywood a rientrare volontariamente, nonostante l’ambasciata del Regno Unito a Washington gli avesse consigliato di restare negli Stati Uniti. Il 25 febbraio 1940 venne reintegrato con il grado di tenente nella Brigata dei Fucilieri (Prince Consort's Own), e assegnato inizialmente a un battaglione di addestramento. Insoddisfatto dell’incarico ricevuto, Niven chiese ed ottenne il trasferimento nei commando, e fu destinato a un centro di addestramento presso la Inverailort House, nelle Highlands occidentali. Niven in seguito attribuì a sé stesso il merito di aver coinvolto il futuro maggior generale Sir Robert E. Laycock nell’unità. Promosso al grado di maggiore, assunse il comando dello Squadrone A del GHQ Liaison Regiment, noto anche come "Phantom", una formazione speciale di ricognizione incaricata di operare dietro le linee nemiche per raccogliere e trasmettere informazioni tattiche ai comandi alleati.
Lavoro cinematografico per l'esercito
Niven collaborò anche con la Army Film and Photographic Unit (AFPU), l’unità cinematografica dell’esercito britannico. Tra le sue attività vi fu una piccola partecipazione a un’operazione di disinformazione organizzata dal MI5, che prevedeva l’impiego dell’attore M. E. Clifton James come sosia del generale Bernard Montgomery per depistare l’intelligence tedesca in vista dello sbarco in Normandia. Durante il servizio presso l’AFPU, Niven fu affiancato da Peter Ustinov, che allora svolgeva il ruolo di sceneggiatore. Nella sua autobiografia, Ustinov spiegò che fu formalmente assegnato come attendente a Niven, poiché le regole militari impedivano a un soldato semplice di collaborare direttamente con un ufficiale superiore come lui, che al tempo aveva il grado di tenente colonnello. Niven apparve inoltre in due film di guerra non ufficialmente prodotti dall’AFPU, ma realizzati con l’intento di sostenere lo sforzo bellico britannico, in particolare presso il pubblico statunitense: Il primo dei pochi (The First of the Few, 1942), diretto da Leslie Howard, e La via della gloria (The Way Ahead, 1944), diretto da Carol Reed e interpretato anche da Peter Ustinov.
Impiego nei teatri di guerra
Niven prese parte all’invasione alleata della Normandia nel giugno 1944, entrando in territorio francese pochi giorni dopo il D-Day. Grazie alle sue capacità attoriali e alla conoscenza della lingua tedesca, fu assegnato al Phantom Regiment, un’unità speciale di ricognizione e segnalazione incaricata di localizzare le postazioni nemiche e trasmettere in tempo reale informazioni strategiche agli alti comandi alleati. Rievocando quei momenti, Niven dichiarò:
Nonostante la notorietà e l’interesse mediatico per le celebrità impegnate in combattimento, Niven fu sempre restio a parlare pubblicamente delle sue esperienze belliche. A tal proposito, in un'intervista raccontò:
L’attore espresse inoltre disprezzo per quegli editorialisti e giornalisti che, pur avendo avuto un coinvolgimento minimo nei combattimenti, scrivevano della guerra con toni autocelebrativi e prosa enfatica. A proposito dell’esperienza in battaglia, Niven dichiarò:
Nel febbraio 1940, poco dopo il suo ritorno in patria, Niven incontrò per la prima volta Winston Churchill in occasione di una cena ufficiale. Churchill, riconoscendolo tra i presenti, si avvicinò a lui e gli disse: «Giovanotto, hai fatto una bella cosa a rinunciare alla tua carriera cinematografica per combattere per il tuo Paese». Al che Niven rispose: «Se non l’avessi fatto, sarebbe stato spregevole».
Alcuni aneddoti emersi successivamente descrivono lo stile di comando di Niven durante il conflitto: prima di condurre i suoi uomini in azione, era solito sdrammatizzare la tensione con battute ironiche. Una delle più celebri fu:
Al termine del servizio militare, Niven fu congedato con il grado di tenente colonnello. Al suo ritorno a Hollywood, ricevette la Légion d'honneur francese e la Bronze Star Medal, decorazione dell’esercito degli Stati Uniti d'America. Lo stesso Dwight D. Eisenhower, all’epoca General of the Army delle forze armate statunitensi e futuro Presidente degli Stati Uniti d'America, sostenne personalmente l’attività di Niven nell’ambito del progetto BBC Allied Expeditionary Forces Programme, un’emittente radiofonica creata per intrattenere e informare le truppe alleate. In tale contesto, Niven collaborò con la BBC e lavorò talvolta insieme al maggiore Glenn Miller e alla sua Miller's Army Air Force Band.
Il secondo dopoguerra e il ritorno a Hollywood
Niven riprese la carriera cinematografica mentre si trovava ancora in Inghilterra, interpretando il ruolo da protagonista in Scala al paradiso (A Matter of Life and Death, 1946), diretto da Michael Powell ed Emeric Pressburger. Il film, acclamato dalla critica per l’originalità della narrazione e l’innovazione tecnica, ottenne un ampio successo presso il pubblico britannico e venne scelto come opera inaugurale per la prima edizione della Royal Film Performance.
Dopo il ritorno a Hollywood, Niven fu scritturato da Samuel Goldwyn per interpretare il ruolo di Aaron Burr in La magnifica bambola (Magnificent Doll, 1946), accanto a Ginger Rogers. Nel 1947 recitò nuovamente con Loretta Young in due film: Un matrimonio ideale (The Perfect Marriage) e La moglie del vescovo (The Bishop’s Wife), in quest’ultimo condividendo la scena anche con Cary Grant. Nel 1948 tornò temporaneamente in Inghilterra quando Goldwyn lo prestò al produttore Alexander Korda per il ruolo da protagonista nel film storico Bonnie Prince Charlie (1948), basato sulla figura del principe Carlo Edoardo Stuart. Tornato a Hollywood, fu protagonista del romantico Fuga nel tempo (Enchantment, 1948), e l’anno successivo apparve accanto a Shirley Temple nella commedia Bella e bugiarda (A Kiss for Corliss, 1949). Tuttavia, nessuno di questi ultimi film riscosse successo al botteghino, e ciò influì negativamente sulla sua carriera in quel periodo. Niven tornò in Gran Bretagna per interpretare il ruolo del protagonista in L'inafferrabile Primula Rossa (The Elusive Pimpernel, 1950), diretto da Michael Powell ed Emeric Pressburger. Il film avrebbe dovuto essere finanziato congiuntamente da Alexander Korda e Samuel Goldwyn, ma Goldwyn si ritirò dal progetto e la pellicola non venne distribuita negli Stati Uniti fino a tre anni dopo l’uscita britannica. Niven ebbe un lungo e complesso rapporto professionale con Goldwyn, che lo aveva introdotto nel mondo del cinema. Tuttavia, la disputa sul finanziamento e la distribuzione di L'inafferrabile Primula Rossa, unita alle crescenti richieste economiche di Niven, causarono un prolungato allontanamento tra i due durante gli anni cinquanta..
Niven tentò di riconquistare il successo apparendo al fianco di Mario Lanza e Kathryn Grayson nel musical della MGM Il pescatore della Louisiana (The Toast of New Orleans, 1950). Successivamente tornò in Gran Bretagna per recitare nella commedia L'amore è bello (Happy Go Lovely, 1951), che, pur non ottenendo particolare successo negli Stati Uniti, riscosse un ampio favore presso il pubblico britannico. Ottenuto un ruolo di supporto in I tre soldati (The Planter's Wife, 1951), film d’avventura che ricordava i titoli dei primi anni della sua carriera, Niven ottenne una parte più significativa nel film bellico britannico Appointment with Venus (1951), che fu molto apprezzato in Gran Bretagna. Nel medesimo anno recitò anche nella commedia Innamorati dispettosi (Laughter in Paradise).
Broadway e il rilancio
Niven decise di tentare di affermarsi a Broadway, recitando al fianco di Gloria Swanson nella commedia Nina (1951-52), che ebbe solo 45 repliche. Il regista Otto Preminger, che aveva assistito a una rappresentazione, decise di far interpretare a Niven la versione cinematografica della commedia The Moon Is Blue. Il film, intitolato La vergine sotto il tetto (1953), ebbe grande successo ed è ricordato per le controversie che accompagnarono la sua uscita nelle sale a causa di riferimenti e sottintesi sessuali considerati audaci per l'epoca. Per il suo ruolo, Niven vinse un Golden Globe. Lavorò nuovamente in Inghilterra, interpretando il film commedia L'idolo (1954), il dramma Per una questione di principio (1954), che gli valse una candidatura al BAFTA come miglior attore e L'eredità di un uomo tranquillo (1954), una commedia con Yvonne De Carlo.
Tornò a Hollywood per interpretare un ruolo da cattivo in un film di cappa e spada per la MGM Il ladro del re (1955), e per la commedia Le tre notti di Eva (1956), al fianco di Mitzi Gaynor. Niven riconquistò la fama grazie al ruolo di Phileas Fogg in Il giro del mondo in 80 giorni (1956), prodotto da Mike Todd e diretto da Michael Anderson. Il film ebbe un grande successo internazionale al botteghino e rilanciò la carriera dell'attore, che apparve successivamente nelle commedie Le donne hanno sempre ragione (1957), La capannina (1957) e L'impareggiabile Godfrey (1957), e in Buongiorno tristezza (1958), nuovamente diretto da Otto Preminger.
L'Oscar e il successo internazionale
Niven è l'unico artista vincitore di un premio Oscar a una cerimonia di premiazione che stava anche presentando. Alla sua prima e unica candidatura, nel 1959 conquistò l'Oscar al miglior attore per il ruolo del maggiore Pollock in Tavole separate, tratto dall'omonimo testo teatrale di Terence Rattigan. Con un'apparizione nel film di soli 23 minuti, quella di Niven fu la più breve performance premiata con un Oscar come miglior attore, fino a quando Anthony Hopkins vinse il premio per la sua interpretazione nel film Il silenzio degli innocenti (1991), con un'apparizione di poco più di 16 minuti. Niven fu anche co-conduttore delle cerimonie n° 30, 31 e 46 degli Academy Award.
Dopo la conquista dell'Oscar, la sua carriera continuò a prosperare. Nel 1959, divenne il conduttore di un suo show televisivo personale, il David Niven Show, che durò 13 puntate. Chiuse quindi il decennio del suo rilancio, interpretando il ruolo principale in alcuni film commedia, tra cui Tutte le ragazze lo sanno (1959), con Shirley MacLaine, Divieto d'amore (1959) con Mitzi Gaynor, e Non mangiate le margherite (1960) con Doris Day. Negli anni sessanta la sua popolarità fu legata a numerosi film bellici e d'azione, tra i quali I cannoni di Navarone (1961), I due nemici (1961), La città prigioniera (1962), L'attimo della violenza (1962) e 55 giorni a Pechino (1963), quest'ultimo accanto a Charlton Heston e Ava Gardner.
Niven tornò al genere brillante con il ruolo di Sir Charles Lytton in La Pantera Rosa (1963) di Blake Edwards, che fu un grande successo al botteghino. Meno riuscita fu invece la commedia I due seduttori (1964), accanto a Marlon Brando. Nel 1965 recitò in due pellicole per la MGM, Lady L, diretto da Peter Ustinov e interpretato al fianco di Paul Newman e Sophia Loren, e A caccia di spie, commedia di spionaggio in cui interpretò un medico divenuto agente segreto. Dopo il folk-horror Cerimonia per un delitto (1966), Niven apparve come protagonista in James Bond 007 - Casino Royale (1967), una riuscita parodia della celebre saga di spionaggio. Secondo il produttore Charles K. Feldman, lo scrittore Ian Fleming aveva scritto il libro da cui il film fu tratto, modellando il personaggio di James Bond pensando a Niven come incarnazione del popolare agente segreto.
Sul finire del decennio, Niven apparve ancora in alcune commedie come Prudenza e la pillola (1968), Gli anni impossibili (1968) e Il cervello (1969), accanto a Bourvil e Jean-Paul Belmondo, commedia che ebbe un enorme successo di botteghino in Francia. Tornò al dramma bellico con Prima che venga l'inverno (1969), quindi nuovamente alla commedia con La statua (1971) di Rod Amateau, in cui recitò accanto a Virna Lisi e Un ospite gradito… per mia moglie (1972) di Jerzy Skolimowski, in cui affiancò Gina Lollobrigida.
Niven si affermò anche alla televisione americana, per la quale fondò la società di produzione 'Four Star Television' insieme con i colleghi Dick Powell, Ida Lupino e Charles Boyer. Già produttore di diverse serie antologiche come Four Star Playhouse (1952-1956), in molte delle quali apparve personalmente, negli anni sessanta l'attore fu protagonista della serie Gli inafferrabili (1964-1965), accanto a Boyer, Gig Young e Robert Coote, telefilm che vinse il Golden Globe come miglior serie televisiva del 1964. Il personaggio di Alexander "Alec" Fleming, appartenente a una famiglia di eleganti ladri e truffatori, fu l'unico ruolo ricorrente di Niven sul piccolo schermo.
Niven continuò a essere richiesto durante tutti gli anni settanta. Apparve in due produzioni della Disney, La gang della spider rossa (1976) e Una ragazza, un maggiordomo e una lady (1977), entrambi diretti da Norman Tokar. Nel 1976 fu tra i protagonisti della commedia gialla Invito a cena con delitto di Robert Moore, in cui impersonò l'investigatore Dick Charles, mentre nel 1978 interpretò il ruolo del colonnello Race in Assassinio sul Nilo di John Guillermin, accanto a Peter Ustinov nel ruolo di Hercule Poirot. Nel 1974, mentre stava presentando la 46ª edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar, fu protagonista di un episodio di streaking, quando un uomo nudo apparve dietro di lui, attraversando di corsa il palcoscenico. Niven commentò: «Non è affascinante pensare che probabilmente l'unica risata che l'uomo otterrà mai nella sua vita è spogliarsi e mostrare di non essere all'altezza?»[7].
Alla fine del decennio apparve ancora nella commedia poliziesca Rapina in Berkeley Square (1979), e nell'avventura bellica Amici e nemici (1979), cui seguirono Taglio di diamanti (1980) e L'oca selvaggia colpisce ancora (1980), un film d'avventura in cui ebbe come partner Gregory Peck e Roger Moore. Il suo ultimo ruolo di rilievo fu nella commedia Profumo di mare (1982), mentre apparve ancora in due occasioni sullo schermo, riprendendo il ruolo di Sir Charles Lytton in Sulle orme della Pantera Rosa (1982) e Pantera Rosa - Il mistero Clouseau (1983), che furono girati contemporaneamente. In entrambi i "cameo", Niven manifestò difficoltà nell'eloquio che rendevano la sua voce impercettibile, per cui dovette essere doppiato dall'imitatore Rich Little.
Gli ultimi anni
Già dal 1980, Niven iniziò a manifestare stanchezza, debolezza muscolare e disturbi della voce. Quando nel 1981 apparve ai talk show di Michael Parkinson e Merv Griffin, le sue difficoltà nell'esprimersi allarmarono gli spettatori, che si chiesero se Niven avesse bevuto o fosse stato colpito da un ictus. Nello stesso anno gli fu poi diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica. La sua ultima apparizione come ospite a Hollywood fu a una cerimonia di tributo a Fred Astaire dell'American Film Institute. Nel febbraio 1983, usando un nome falso per evitare pubblicità, fu ricoverato in ospedale per dieci giorni, ufficialmente per un problema digestivo. In seguito, tornò al suo chalet di Château-d'Œx e le sue condizioni continuarono a peggiorare, ma egli si rifiutò di tornare in ospedale, sostenuto nella decisione dalla sua famiglia. Morì il 29 luglio del 1983 nel suo chalet all'età di 73 anni e fu sepolto nel cimitero di Château-d'Œx, in Svizzera.
Il biografo Graham Lord, riferendosi al giorno dei funerali, scrisse:
Vita privata
Nel 1940 Niven si sposò con Primula "Primmie" Susan Rollo, figlia dell'avvocato londinese William H.C. Rollo. Dal matrimonio nacquero due figli, David Jr. (1942) e Jamie (1945). La moglie morì nel 1946, all'età di 28 anni, per i postumi di una caduta accidentale, in cui riportò una frattura alla testa con danni cerebrali. L'incidente accadde durante una partita di nascondino nella casa dell'attore Tyrone Power: Primmie aprì una porta, probabilmente pensando si trattasse di un armadio, ma precipitò per una rampa di scale. Morì il giorno successivo, dopo un inutile intervento chirurgico. A questo riuscito ma sfortunato matrimonio, e alle tristi circostanze della morte di Primmie, Niven dedicò toccanti pagine nella sua autobiografia La luna è un pallone.
La seconda moglie, che Niven conobbe in Inghilterra nel 1948, durante le riprese del film Carlo di Scozia, e che sposò dieci giorni dopo averla conosciuta, fu Hjordis Paulina Tersmeden (nata Genberg, 1919-1997), indossatrice svedese ed attrice mancata. Adottarono due figlie, Kristin e Fiona, su una delle quali si chiacchierò a lungo dato che era ritenuta figlia dello stesso Niven e di un'altra indossatrice, Mona Gunnarson.[senza fonte] Il matrimonio fu burrascoso tanto quanto il precedente fu felice. Non potendo dedicarsi alla carriera di attrice per l'assenza di talento, ebbe relazioni anche semi-pubbliche con altri uomini e poco a poco divenne alcolizzata.
Amareggiata, estraniata e afflitta dalla depressione, si mostrò ubriaca ai funerali di Niven,[9] dopo essere stata convinta a parteciparvi dal Principe Ranieri che era un amico di famiglia.[10] Nel libro di memorie di Niven, non ci sono cenni circa le difficoltà esistenziali di Hjordis e la crisi del matrimonio, tranne il cenno ad una breve separazione di pochi giorni, dopo la quale l'unione tra i due viene descritta come ulteriormente rinsaldata. Nel 1960, Niven trasferì la propria residenza a Château-d'Œx, località svizzera nel Cantone di Vaud, ove risiedette fino alla morte e ivi sepolto. Negli anni sessanta e settanta trascorse il proprio tempo anche in un'altra residenza sulla Costa Azzurra, chiamata "Lo Scoglietto" e situata a Cap Ferrat.
Una biografia dedicata a Niven e pubblicata nel 2009 ha rivelato, sulla base delle informazioni fornite dalla vedova e da un suo caro amico, l'esistenza di una relazione con la principessa Margaret, vent'anni più giovane di lui.[8]
Libri
David Niven scrisse quattro libri. Il primo, il romanzo Round the Rugged Rocks (pubblicato contemporaneamente negli Stati Uniti con il titolo Once Over Lightly), apparve nel 1951 e venne quasi subito dimenticato. Nel 1971 pubblicò la sua autobiografia, La luna è un pallone, che fu accolta favorevolmente da pubblico e critica e vendette oltre cinque milioni di copie. Nel 1975 pubblicò un altro libro di memorie, Bring On the Empty Horses, una raccolta di divertenti reminiscenze dell'età d'oro di Hollywood negli anni trenta e quaranta. Sembra che Niven abbia raccontato molti episodi da una prospettiva in prima persona, e che in realtà molti fatti siano accaduti ad altri amici e colleghi, in particolare Cary Grant.
La propensione di Niven a rappresentare i fatti in maniera romanzesca è particolarmente evidente quando si confrontano le sue descrizioni scritte con le prove filmate, in particolare comparando il suo discorso di accettazione del Premio Oscar, che nei filmati dell'epoca risulta differente e più scarno rispetto a quanto raccontato nell'autobiografia. Nel 1981 Niven pubblicò un romanzo di maggior successo, Va’ piano, torna presto, una storia d'amore ambientata durante e dopo la seconda guerra mondiale, e che attingeva alle sue esperienze durante la guerra e successivamente a Hollywood. Al momento della sua morte stava lavorando a un terzo romanzo.
Filmografia
Cinema
- There Goes the Bride, regia di Albert de Courville (1932)
- Cleopatra, regia di Cecil B. DeMille (1934)
- Senza rimpianto (Without Regret), regia di Harold Young (1935)
- La costa dei barbari (Barbary Coast), regia di Howard Hawks (1935)
- A Feather in Her Hat, regia di Alfred Santell (1935)
- La tragedia del Bounty (Mutiny on the Bounty), regia di Frank Lloyd (1935)
- Splendore (Splendor), regia di Elliott Nugent (1935)
- Rose Marie, regia di W.S. Van Dyke II (1936)
- Palm Springs, regia di Aubrey Scotto (1936)
- Infedeltà (Dodsworth), regia di William Wyler (1936)
- Thank You, Jeeves!, regia di Arthur Greville Collins (1936)
- La carica dei 600 (The Charge of the Light Brigade), regia di Michael Curtiz (1936)
- Il nemico amato (Beloved Enemy), regia di Henry C. Potter (1936)
- Capriccio di un giorno (We Have Our Moments), regia di Alfred L. Werker (1937)
- Il prigioniero di Zenda (The Prisoner of Zenda), regia di John Cromwell (1937)
- Pranzo al Ritz (Dinner at the Ritz), regia di Harold D. Schuster (1937)
- L'ottava moglie di Barbablù (Bluebeard's Eighth Wife), regia di Ernst Lubitsch (1938)
- Il giuramento dei quattro (Four Men and a Prayer), regia di John Ford (1938)
- Three Blind Mice, regia di William A. Seiter (1938)
- Missione all'alba (The Dawn Patrol), regia di Edmund Goulding (1938)
- La voce nella tempesta (Wuthering Heights), regia di William Wyler (1939)
- Situazione imbarazzante (Bachelor Mother), regia di Garson Kanin (1939)
- La gloriosa avventura (The Real Glory), regia di Henry Hathaway (1939)
- Eternamente tua (Eternally Yours), regia di Tay Garnett (1939)
- Raffles, regia di Sam Wood (1939)
- Il primo dei pochi (The First of the Few) (oppure Spitfire), regia di Leslie Howard (1942)
- La via della gloria (The Way Ahead), regia di Carol Reed (1944)
- Scala al paradiso (A Matter of Life and Death) (oppure Stairway to Heaven), regia di Michael Powell ed Emeric Pressburger (1946)
- La magnifica bambola (Magnificent Doll), regia di Frank Borzage (1946)
- Orchidea bianca (The Other Love), regia di André De Toth (1947)
- Un matrimonio ideale (The Perfect Marriage), regia di Lewis Allen (1947)
- La moglie del vescovo (The Bishop's Wife), regia di Henry Koster (1947)
- Carlo di Scozia (Bonnie Prince Charlie), regia di Anthony Kimmins e Alexander Korda (1948)
- Fuga nel tempo (Enchantment), regia di Irving Reis (1948)
- A Kiss in the Dark, regia di Delmer Daves (1949)
- Bella e bugiarda (A Kiss for Corliss), regia di Richard Wallace (1949)
- L'inafferrabile Primula Rossa (The Elusive Pimpernel), regia di Michael Powell ed Emeric Pressburger (1950)
- Il pescatore della Louisiana (The Toast of New Orleans), regia di Norman Taurog (1950)
- I tre soldati (Soldiers Three), regia di Tay Garnett (1951)
- L'amore è bello (Happy Go Lovely), regia di H. Bruce Humberstone (1951)
- Appointment with Venus, regia di Ralph Thomas (1951)
- Innamorati dispettosi (The Lady Says No), regia di Frank Ross (1951)
- La vergine sotto il tetto (The Moon Is Blue), regia di Otto Preminger (1953)
- L'idolo (The Love Lottery), regia di Charles Crichton (1954)
- L'eredità di un uomo tranquillo (Happy Every After) (oppure Tonight's the Night), regia di Mario Zampi (1954)
- Per una questione di principio (Court Martial) (oppure Carrinngton, V.C.), regia di Anthony Asquith (1955)
- Il ladro del re (The King's Thief), regia di Robert Z. Leonard (1955)
- Le tre notti di Eva (The Birds and the Bees), regia di Norman Taurog (1956)
- Il giro del mondo in 80 giorni (Around the World in Eighty Days), regia di Michael Anderson (1956)
- La volpe di Londra (The Silken Affair), regia di Roy Kellino (1956)
- Le donne hanno sempre ragione (Oh, Men! Oh, Women!), regia di Nunnally Johnson (1957)
- La capannina (The Little Hut), regia di Mark Robson (1957)
- L'impareggiabile Godfrey (My Man Godfrey), regia di Henry Koster (1957)
- Glamorous Hollywood (1958) (parte minore)
- Buongiorno tristezza (Bonjour tristesse), regia di Otto Preminger (1958)
- Tavole separate (Separate Tables), regia di Delbert Mann (1958)
- Tutte le ragazze lo sanno (Ask Any Girl), regia di Charles Walters (1959)
- Divieto d'amore (Happy Anniversary), regia di David Miller (1959)
- Non mangiate le margherite (Please Don't Eat the Daisies), regia di Charles Walters (1960)
- I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone), regia di J. Lee Thompson (1961)
- I due nemici (The Best of Enemies), regia di Guy Hamilton (1961)
- La città prigioniera, regia di Joseph Anthony (1962)
- Astronauti per forza (The Road to Hong Kong), regia di Norman Panama (1962) (Cameo)
- L'attimo della violenza (Guns of Darkness), regia di Anthony Asquith (1962)
- 55 giorni a Pechino (55 Days at Peking), regia di Nicholas Ray (1963)
- La Pantera Rosa (The Pink Panther), regia di Blake Edwards (1963)
- I due seduttori (Bedtime Story), regia di Ralph Levy (1964)
- A caccia di spie (Where the Spies Are), regia di Val Guest (1965)
- Lady L, regia di Peter Ustinov (1965)
- All Eyes on Sharon Tate (1967) (parte minore)
- James Bond 007 - Casino Royale (Casino Royale), regia di Val Guest e Ken Hughes (1967)
- Cerimonia per un delitto (Eye of the Devil), regia di J. Lee Thompson (1967)
- Prudenza e la pillola (Prudence and the Pill), regia di Fielder Cook e Ronald Neame (1968)
- Gli anni impossibili (The Impossible Years), regia di Michael Gordon (1968])
- Il capitano di lungo... sorso (The Extraordinary Seaman), regia di John Frankenheimer (1969)
- Il cervello (The Brain), regia di Gérard Oury (1969)
- Prima che venga l'inverno (Before Winter Comes), regia di J. Lee Thompson (1969)
- La statua (The Statue), regia di Rod Amateau (1971)
- Un ospite gradito... per mia moglie (Konig, Dame, Bube) (oppure King, Queen, Knave), regia di Jerzy Skolimowski (1972)
- Vampira (Vampira) (oppure Old Dracula), regia di Clive Donner (1974)
- Buona fortuna Maggiore Bradbury (Paper Tiger), regia di Ken Annakin (1975)
- La gang della spider rossa (No Deposit, No Return), regia di Norman Tokar (1976)
- Invito a cena con delitto (Murder by Death), regia di Robert Moore (1976)
- Una ragazza, un maggiordomo e una lady (Candleshoe), regia di Norman Tokar (1977)
- Assassinio sul Nilo (Death on the Nile), regia di John Guillermin (1978)
- Rapina in Berkeley Square (A Nightingale Sang in Berkeley Square), regia di Ralph Thomas (1979)
- Amici e nemici (Escape to Athena), regia di George Pan Cosmatos (1979)
- Intrepid (A Man Called Intrepid), regia di Peter Carter (1979)
- Taglio di diamanti (Rough Cut), regia di Don Siegel (1980)
- L'oca selvaggia colpisce ancora (The Sea Wolves: The Last Charge of the Calcutta Light Horse), regia di Andrew V. McLaglen (1980)
- Profumo di mare (Better Late Than Never), regia di Bryan Forbes (1982)
- Sulle orme della Pantera Rosa (Trail of the Pink Panther), regia di Blake Edwards (1982)
- Pantera Rosa - Il mistero Clouseau (Curse of the Pink Panther), regia di Blake Edwards (1983)
Televisione
- Four Star Playhouse – serie TV, 33 episodi (1952-1956)
- The Star and the Story – serie TV, episodio 2x12 (1956)
- Mr. Adams and Eve – serie TV, episodio 2x02 (1957)
- Goodyear Theatre – serie TV, 5 episodi (1957-1958)
- David Niven Show (The David Niven Show) – serie TV, 13 episodi (1959)
- June Allyson Show (The DuPont Show with June Allyson) – serie TV, episodio 1x16 (1960)
- La legge di Burke (Burke's Law) – serie TV, episodio 1x08 (1963)
- Gli inafferrabili (The Rogues) – serie TV, 30 episodi (1964-1965)
Bibliografia
- Round the Rugged Rocks, London, The Cresset Press, 1951. [romanzo]
- La luna è un pallone. Memorie (The Moon's a Balloon, 1971), traduzione di Bruno Oddera, Milano, Sperling & Kupfer, 1973. - Collana Oscar L 164, Milano, Mondadori, giugno 1974; Collana Narra n.2, Sperling & Kupfer, 1977; Collana Super Bestseller, Sperling Paperback, giugno 1990, ISBN 978-88-782-4092-6.
- C'era una volta Hollywood (Bring on the Empty Horses, 1975), traduzione di Claudio Gallo, Collana Isole nella corrente, Milano, Edizioni Settecolori, 2025, ISBN 979-12-815-1932-9. [reminiscenze dell'Età d'Oro di Hollywood ]
- Go Slowly, Come Back Quickly, London, Hamish Hamilton, 1981. [romanzo]
Riconoscimenti
- Premio Oscar
- Golden Globe
- 1954 – Miglior attore in un film commedia o musicale per La vergine sotto il tetto
- 1958 – Candidatura al miglior attore in un film commedia o musicale per L'impareggiabile Godfrey
- 1959 – Miglior attore in un film drammatico per Tavole separate
Doppiatori italiani
- Nando Gazzolo in Il giro del mondo in 80 giorni, Buongiorno tristezza, Tavole separate, Tutte le ragazze lo sanno, Divieto d'amore, Non mangiate le margherite, I cannoni di Navarone, La Pantera Rosa, I due seduttori, A caccia di spie, James Bond 007 - Casino Royale, Prudenza e la pillola, Il capitano di lungo... sorso, Il cervello, Assassinio sul Nilo
- Augusto Marcacci in La voce nella tempesta, Situazione imbarazzante, La gloriosa avventura, Orchidea bianca, Fuga nel tempo, L'impareggiabile Godfrey
- Stefano Sibaldi in La moglie del vescovo, I tre soldati, La vergine sotto il tetto, I due nemici, La città prigioniera, 55 giorni a Pechino
- Giulio Panicali in Il nemico amato, Un matrimonio ideale, Carlo di Scozia, L'amore è bello
- Cesare Barbetti nei ridoppiaggi di L'ottava moglie di Barbablù, Raffles, La moglie del vescovo, Fuga nel tempo
- Emilio Cigoli in Il ladro del re, Le tre notti di Eva, Le donne hanno sempre ragione
- Sandro Ruffini in Raffles, Il pescatore della Louisiana
- Gianni Bonagura in Vampira, Invito a cena con delitto
- Gianni Marzocchi in L'oca selvaggia colpisce ancora, Sulle orme della Pantera Rosa
- Roldano Lupi in Eternamente tua
- Riccardo Mantoni in La capannina
- Paolo Ferrari in Scala al paradiso (ridoppiaggio)[11]
- Sergio Graziani in Lady L
- Pino Colizzi in La voce nella tempesta (ridoppiaggio)
- Walter Maestosi in Amici e nemici
- Ettore Conti in Profumo di mare
- Michele Kalamera in Pantera Rosa - Il mistero Clouseau
- Luciano Melani in Infedeltà (ridoppiaggio)
- Elio Pandolfi in Una ragazza, un maggiordomo e una lady (doppiaggio tardivo)
Onorificenze
Note
- ^ Il padre di David Niven è sepolto nel Green Hill Cemetery, in Turchia, in uno speciale memoriale della sua sezione
- ^ La residenza di famiglia a Carswell Manor fu venduta poco dopo la nascita di David
- ^ (EN) David Niven: A Silver Screen Star | Critics Rant, su criticsrant.com, 2 luglio 2020. URL consultato il 2 febbraio 2023.
- ^ Come racconterà nella sua autobiografia La luna è un pallone
- ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 33575, 31 gennaio 1930, pp. 651-652. URL consultato il 7 aprile 2009.
- ^ Così racconta nella sua autobiografia La luna è un pallone: «Mi presentai all'ufficio centrale e, dopo un'attesa tormentosa di parecchi giorni, venni infine accettato e iscritto come "Tipo anglosassone numero 2008". Tale era l'efficienza dell'ufficio centrale che, quando mi chiamarono per la prima volta a lavorare come attore professionista, fu per impersonare un messicano»
- ^ Il suo commento sembrò improvvisato, ma in effetti era stato preparato in anticipo
- ^ a b (EN) Biography - The Official Licensing Website of David Niven, su David Niven. URL consultato il 2 febbraio 2023.
- ^ Roger Moore, Il mio nome è Bond, Gremese, 2009, pag. 229
- ^ Biografia di David Niven, Movietome.com. 1983-07-29. Controllata il 10/01/2011[collegamento interrotto]
- ^ Storia del doppiaggio del film
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su David Niven
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su David Niven
Collegamenti esterni
- Niven, David, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) David Niven, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di David Niven, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) David Niven, su Goodreads.
- (EN) David Niven, su Discogs, Zink Media.
- (EN) David Niven, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- David Niven, su MYmovies.it, Mo-Net s.r.l..
- (EN) David Niven, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) David Niven, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) David Niven, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) David Niven, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) David Niven, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) David Niven, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- (EN) David Niven, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) David Niven, su filmportal.de.
- (EN) David Niven sul Notable Names Database
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 59189997 · ISNI (EN) 0000 0001 1571 7635 · SBN CFIV001592 · ULAN (EN) 500431697 · LCCN (EN) n50005975 · GND (DE) 11858829X · BNE (ES) XX1131770 (data) · BNF (FR) cb125065124 (data) · J9U (EN, HE) 987007572240905171 · CONOR.SI (SL) 30892899 |
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