Il natron (Carbonato idrato di sodio) deriva il suo nome dalla parola latina con cui si indicava la soda. In Egitto esistevano numerosi depositi e, per la sua proprietà di assorbire l'acqua, era utilizzato per l'imbalsamazione.

Natron
Classificazione Strunz5/D.02-20
Formula chimicaNa2CO3·10(H2O)
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinomonoclino
Classe di simmetriadomatica
Parametri di cellaa=12,75 b=9 c=12,6
Gruppo puntuale 
Gruppo spazialeCc
Proprietà fisiche
Densità1,44 g/cm³
Durezza (Mohs)1-1½
Sfaldaturamolto buona secondo {100}
Fratturaconcoide
Coloreincolore, bianco, grigio, giallo
Lucentezzavitrea
Opacitàda trasparente a traslucido
Strisciobianchi
Diffusioneabbondante
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale


Abito cristallino

Cristalli tabulari

Origine

Si forma per evaporazione di acque ricche di sodio. In ambienti caldi e aridi invece del natron si forma la trona, più comune del natron. Ha paragenesi anche con termonatrite e mirabilite.

Giacitura

Si trova nel letto dei laghi salati presenti in zone aride.

Forma in cui si presenta in natura

Il natron si presenta spesso in incrostazioni granulose o fibrose e in efflorescenze su sali.

Caratteri fisico-chimici

È fosforescente. Si scioglie facilmente in acqua. Ha sapore alcalino. Assorbe umidità all'aria. Colora la fiamma di giallo. È effervescente nell' HCl. Il minerale è molto instabile; in condizioni normali di temperatura, pressione e umidità, la tensione del vapore acqueo in esso contenuto è superiore a quella dell'atmosfera, per cui si disidrata, sfiorendo, in termonatrite, carbonato sodico monoidrato.

Utilizzazioni

Nell'industria chimica Nell'antichità per produrre il vetro.

Località di ritrovamento

Tripoli, in Libia; Borax Lake e Owen Lake, in California; Ragtown, in Nevada; nei grandi laghi salati della Russia asiatica. In Italia piccole efflorescenze sono presenti sulle colate laviche del Vesuvio e dell'Etna.

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