Simone Signoret

attrice francese
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Template:Cinema Simone Signoret (25 marzo 1921 - 30 settembre 1985) è stata un'attrice francese.

Maturò spiritualmente nel quartiere di Saint-Germain-des-Prés, divenendo anticonformista, combattiva, devota alla causa della giustizia sociale; quando cominciò a frequentare la Rive Gauche era una dattilografa che discuteva di Karl Marx e beveva vino rosso con poeti e pittori famelici, per i quali la miseria era una bandiera di nobiltà.

Portava pantaloni di flanella, maglioni fino al collo e fumava le Caporal: era l'epoca d'oro di Saint-Germain-des-Prés, e qui un giorno conobbe Jaques Prévert.
Intanto i suoi amici la introducevano nel mondo del cinema, le procuravano particine utili a migliorare il magro bilancio.
Poi, nel 1947, sempre a Saint-Germain, incontrò il regista Yves Allegret e lo sposò, le particine divennero parti.

Tre anni dopo Prévert le presentò un giovanotto alto, dal viso marcato, lo sguardo ironico: un italiano arrivato in Francia da bambino, la quinta elementare, scaricatore di porto, ma la Piaf gli ha scoperto una bella voce e lo ha lanciato. Questo giovanotto ha portato al trionfo Le foglie morte di Prévert.
Si chiamava Ivo Livi, poi Yves Montand.

S'innamorarono.

Due anni dopo si sposarono e da allora il loro mondo ha sempre avuto le parole di Prévert e la musica di Kosma.

Casco d'oro (1951, di Ophuls), Teresa Raquin (1953, di Carné), I diabolici (1955, di Clouzot), Le vergini di Salem (1957, di Rouleau), un Premio Oscar nel 1959 con La strada dei quartieri alti, che le fece dire "la popolarità è un dolce veleno".
Non ne ha mai subito la tirannia: ed eccola ancora recitare nei teatri, e di tanto in tanto fare un film, ma soprattutto essere indipendente, una diva veramente antidiva.