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La Galassia del Triangolo, conosciuta anche con il nome di M33 (oggetto numero 33 del catalogo di Charles Messier) e di NGC 598, è una galassia a spirale di tipo Sc distante circa 3 milioni di anno luce dalla Terra e situata nella costellazione del Triangolo. Nel mondo anglosassone questa galassia è anche informalmente chiamata Pinwheel Galaxy (in italiano letteralmente Galassia Girandola) in alcune pubblicazioni amatoriali di astronomia[1], ma anche in alcuni comunicati ufficiali di siti professionali[2]. Tuttavia sia il database astronomico SIMBAD, che contiene i nomi e le designazioni formali di vari oggetti astronomici, che diversi altri siti per l'astronomia amatoriale indicano con il nome di "Pinwheel Galaxy" la galassia M101[3][4].
Osservazione
La Galassia Triangolo può essere vista ad occhio nudo sotto un cielo eccezionalmente buono, dove l'inquinamento luminoso è sufficientemente basso[5]. Infatti, essendo un oggetto diffuso, la sua visibilità è fortemente influenzata anche da una piccola quantità di inquinamento luminoso e può variare dalla possibilità di vedere facilmente l'oggetto in visione diretta in cieli molto scuri fino a scrutarlo con molta difficoltà in visione distolta in cieli sopra aree rurali e suburbane[5]. Se per la maggior parte delle persone è l'oggetto visibile più distante, osservatori esperti affermano di aver osservato ad occhio nudo M81 e Centaurus A, due galassie più lontane e con una luminosità apparente più bassa della Galassia Triangolo[6][7].
Storia delle osservazioni
M33 fu probabilmente scoperta prima del 1654 da Giovanni Battista Hodierna, che potrebbe averla accorpata insieme all'ammasso aperto NGC 752. Fu scoperta indipendentemente da Charles Messier, che la catalogò con il nome di M33 il 25 agosto 1764. M33 fu catalogata indipendentemente anche da William Herschel l'11 settembre 1784, assegnandole il numero H V.17. Fu inoltre una delle prime "nebulose a spirale" identificate come tali da William Parsons.
Herschel inoltre catalogò la regione H II (una nebulosa ad emissione contenente idrogeno ionizzato) più brillante della galassia del Triangolo come H III.150, ovvero separatamente dalla galassia stessa. La regione H II finì con l'avere la designazione NGC 604. Si trova nell'angolo nord-est della galassia, ed è una delle regioni H II più grandi conosciute, con un diametro di quasi 1500 anni luce e uno spettro elettromagnetico simile a quello della Nebulosa di Orione. Hershel notò inoltre altre tre regioni H II più piccole appartenenti in realtà a M33 che presero il nome di NGC 588, NGC 592 e NGC 595.
Caratteristiche
Nel 2005, usando osservazioni al VLBA di due maser d'acqua ai lati opposti della galassia, alcuni astronomi riuscirono a stimare per la prima volta la rotazione angolare e il moto proprio della galassia del Triangolo. La velocità calcolata è pari a 190 ± 60 km/s, relativi alla Via Lattea, il che vuol dire che M33 si sta muovendo verso la galassia di Andromeda[8].
L'osservatorio spaziale a raggi X Chandra ha trovato nel 2007 l'evidenza di un buco nero di 15,7 masse solari appartenente alla galassia del Triangolo; l'oggetto, chiamato M33 X-7, orbita attorno ad una stella compagna che la eclissa ogni 3,5 giorni[9].
La galassia del Triangolo possiede un nucleo con caratteristiche spettrali simili a quelle di una regione H II e quindi non presenta fenomeni violenti tipici dei nuclei galattici attivi o delle galassie di Seyfert[10].
Distanza
Sono state utilizzate tre differenti tecniche per misurare la distanza che ci separa dalla galassia del Triangolo: con il metodo delle stelle variabili Cefeidi, alcuni astronomi hanno stimato nel 2004 una distanza di 2,77 ± 0,13 milioni di anni luce (850 ± 40 kpc);[11][12] sempre nel 2004 è stata stimata una distanza di 2,59 ± 0,08 milioni di anni luce (794 ± 23 kpc) con il metodo del Tip of the Red Giant Branch[13]. Infine nel 2006, un gruppo di astronomi ha annunciato la scoperta di una binaria ad eclisse nella galassia del Triangolo. Dallo studio delle eclissi fra le due stelle gli astronomi riuscirono a misurarne le dimensioni. Conoscendo le dimensioni e la temperatura essi sono stati in grado di stimare la magnitudine assoluta di entrambi gli oggetti. Una volta che sono conosciute sia la magnitudine apparente che quella assoluta, è stato possibile calcolare la distanza delle due stelle. Ne risulta che i due oggetti sono siti ad una distanza di circa 3,1 ± 0,2 milioni di anni luce (940 ± 70 kpc)[14]. Tenendo conto di tutti e tre i metodi di misura, la distanza media di M33 risulta essere di circa 2,81 ± 0,09 milioni di anni luce (861 ± 28 kpc).
- ^ (EN) S. J. O'Meara, The Messier Objects, Cambridge, Cambridge University, 1998, ISBN 0-521-55332-6.
- ^ (EN) NASA Spitzer Telescope Reveals Pinwheel Galaxy's Hidden Wonders, su spaceref.com. URL consultato il 24-11-2009.
- ^ SIMBAD Astronomical Database: risultato per (EN) M101, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 24-11-2009.
- ^ (EN) Messier Object 101, su seds.org. URL consultato il 24-11-2009.
- ^ a b (EN) J. E. Bortle, The Bortle Dark-Sky Scale, in Sky & Telescope. URL consultato il 24-11-2009.
- ^ (EN) B. Skiff, Messier 81 naked-eye (TXT), in Newsgroups sci.astro.amateur, 10-01-1997. URL consultato il 24-11-2009.
- ^ (EN) The Revised AINTNO 100, su astronomy-mall.com. URL consultato il 24-11-2009.
- ^ (EN) Brunthaler, A., Reid, M. J.; Falcke, H.; Greenhill, L. J.; Henkel, C., The Geometric Distance and Proper Motion of the Triangulum Galaxy (M33), in Science, vol. 307, n. 5714, 2005, pp. 1440–1443, DOI:10.1126/science.1108342. URL consultato il 25-11-2009.
- ^ {{(EN) Morcone, Jennifer, Heaviest Stellar Black Hole Discovered in Nearby Galaxy, in Chandra X-ray Observatory press release, 17-10-2007. URL consultato il 25-11-2009.
- ^ (EN) Ho, L. C., Filippenko, A. V.; Sargent, W. L. W., A Search for "Dwarf" Seyfert Nuclei. III. Spectroscopic Parameters and Properties of the Host Galaxies, in The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 112, 1997, pp. 315–390, DOI:10.1086/313041. URL consultato il 26-11-2009.
- ^ (EN) I. D. Karachentsev, V. E. Karachentseva, W. K. Hutchmeier, D. I. Makarov, A Catalog of Neighboring Galaxies, in Astronomical Journal, vol. 127, 2004, pp. 2031–2068, DOI:10.1086/382905. URL consultato il 26-11-2009.
- ^ (EN) Karachentsev, I. D., Kashibadze, O. G., Masses of the local group and of the M81 group estimated from distortions in the local velocity field, in Astrophysics, vol. 49, n. 1, 2006, pp. 3–18, DOI:10.1007/s10511-006-0002-6. URL consultato il 26-11-2009.
- ^ (EN) McConnachie, A. W., Irwin, M. J.; Ferguson, A. M. N.; Ibata, R. A.; Lewis, G. F.; Tanvir, N., Determining the ___location of the tip of the red giant branch in old stellar populations: M33, Andromeda I and II, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 350, n. 1, 2004, p. 250, DOI:10.1111/j.1365-2966.2004.07637.x. URL consultato il 26-11-2009.
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