Massimo D'Alema
' (...) è un [[]] [[]]. Massimo D'Alema (Roma, 20 aprile 1949) è un uomo politico italiano. Dal 21 ottobre 1998 al 25 aprile del 2000 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri (primo premier nella storia della Repubblica italiana proveniente dal PCI). È attualmente il Presidente del Partito dei Democratici di sinistra (DS), il Vicepresidente dell'Internazionale Socialista e parlamentare europeo nel gruppo del Partito Socialista Europeo.
Biografia
Figlio di Giuseppe D'Alema (deputato del Partito Comunista Italiano) è sposato con Linda Giuva ed ha due figli, Giulia e Francesco. Ha lavorato come giornalista nelle testate Città futura, Rinascita e L'Unità di cui, tra il 1988 e il 1990, è stato direttore.
La sua militanza politica è iniziata nel 1963, a soli 14 anni, quando si iscrisse alla Federazione Giovanile Comunisti Italiani (FGCI). Dopo aver conseguito la maturità classica studiò filosofia all'Università di Pisa, senza però completare gli studi.
Nel 1968 si iscrisse poi al Partito Comunista Italiano (PCI) e, tra il 1975 e il 1980, fu Segretario nazionale della FGCI. Nel 1979, durante il XV congresso entrò nel Comitato centrale del PCI e nel congresso successivo, nel 1983, diviene segretario regionale del PCI per la Puglia. Fu eletto deputato per la prima volta nel 1987, nella circoscrizione Lecce-Brindisi-Taranto.
Massimo D'Alema fu uno dei giovani dirigenti del Partito Comunista favorevoli alla cosidetta Svolta della Bolognina di Achille Occhetto dell''89 che portò, nel 1990, alla nascita del Partito Democratico della Sinistra (PDS) del quale D'Alema divenne da subito Coordinatore politico.
Nel 1992 fu capolista per il PDS e, una volta rieletto, divenne Presidente del gruppo dei deputati del partito. Nel 1994 si candidò nel collegio n°11 della Puglia e il primo luglio '94 venne eletto Segretario nazionale del PDS succedendo ad Achille Occhetto, ritenuto il responsabile della sconfitta dello schieramento dei Progressisti alle elezioni politiche. Il 21 aprile 1996, a seguito di una nuova tornata elettorale che vide prevalere la coalizione de L'Ulivo sul centro-destra, riconfermò il proprio seggio.
Il 5 febbraio 1997 D'Alema viene eletto Presidente della Commissione parlamentare per le riforme istituzionali. Dal 21 ottobre 1998 all'aprile del 2000 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri in due successivi mandati dando vita al Governo D'Alema I ed al Governo D'Alema II.
Nel dicembre 2000 è stato eletto Presidente dei Democratici di sinistra (DS). Nell'ottobre 2003, a San Paolo in Brasile, durante il XXII Congresso, viene eletto Vice Presidente dell'Internazionale Socialista. Nel giugno 2004 è stato eletto al Parlamento Europeo per la lista Uniti nell'Ulivo nella circoscrizione sud, ricevendo 832 mila voti. È iscritto al gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo.
È membro della Conferenza dei presidenti di delegazione; della Commissione per il commercio internazionale; della Commissione per la pesca; della Commissione per gli affari esteri; della Sottocommissione per la sicurezza e la difesa; della Delegazione Permanente per le relazioni con il Mercosur; della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo (compresa la Libia).
Attualmente è Presidente della Fondazione di cultura politica Italianieuropei.
Nel dicembre 2005, D'Alema è stato accusato da Silvio Berlusconi di un presunto, ma mai confermato, appoggio fornito a Giovanni Consorte nella vicenda Unipol-Bnl. Consorte, che successivamente ha rassegnato le dimissioni dalla carica di presidente della compagnia di assicurazioni Unipol, è indagato per associazione a delinquere dalla procura di Milano.
Dopo la vittoria della coalizione di centrosinistra alle elezioni politiche del 2006, Massimo D'Alema, è stato, con Fausto Bertinotti, uno dei possibili candidati alla Presidenza della Camera dei Deputati. Il 21 aprile 2006 lo stesso D'Alema ha però ritirato la propria candidatura per evitare possibili divisioni ne L'Unione tra i suoi sostenitori e quelli del segretario di Rifondazione Comunista.
Nel maggio del 2006, alla scadenza del mandato di Carlo Azeglio Ciampi e dopo la rinuncia di quest'ultimo ad un possibile nuovo reincarico, è stato per alcuni giorni il possibile candidato del centrosinistra alla Presidenza della Repubblica. Il 7 maggio 2006, in un vertice de l'Unione, è stato però candidato a tale carica il senatore a vita ed esponente dei DS Giorgio Napolitano.
Appassionato di vela, acquistò una prima barca a vela a prezzo di favore (la "Ikarus") dalla cui successiva vendita, integrata dalla vendita di una casa nel frattempo ereditata dal padre e con un leasing ottenuto dalla Banca Popolare Italiana, acquistò successivamente una nuova barca a vela (la "Ikarus II").
Dopo la rinuncia di Carlo Azeglio Ciampi ad un nuovo mandato, era ritenuto, soprattutto all'interno del centrosinistra, un possibile candidato alla Presidenza della Repubblica, anche se la sera del 7 maggio 2006, in un vertice de l'Unione è stato candidato Giorgio Napolitano. Il nome di D'Alema potrebbe rispuntare nel caso in cui la Casa delle Libertà si rifiuti di votare al primo scrutinio il senatore a vita dei Democratici di Sinistra.
Controversie riguardanti Massimo D'Alema
Dichiarazioni polemiche
Dichiarazioni su Tangentopoli
Coinvolgimento in "Affittopoli"
Procedimenti giudiziari a carico di Massimo D'Alema
Nel 1985 Massimo D'Alema ricevette 20 milioni di lire da parte del miliardario barese Francesco Cavallari, che fu in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa[1]. I soldi erano destinati al Partito Comunista Italiano, di cui D'Alema era all’epoca segretario regionale pugliese. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato dal gip Concetta Russi. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema[2] quando il reato era destinato a cadere in prescrizione.
Riferimenti
Bibliografia
- Dialogo su Berlinguer, con Paul Ginsborg (Giunti 1994), ISBN 8809205456;
- Un paese normale. La sinistra e il futuro dell'Italia (Mondadori 1995), ISBN 8804408472;
- Progettare il futuro (Bompiani 1996), ISBN 8845228835;
- La sinistra nell'Italia che cambia (Feltrinelli 1997), ISBN 8807470136
- La grande occasione. L'Italia verso le riforme (Mondadori 1997), ISBN 8804421614;
- Parole a vista, con Enrico Ghezzi (Bompiani 1997), ISBN 884523777X;
- Kosovo. Gli italiani e la guerra, Intervista con Federico Rampini (Mondadori 1999), ISBN 8804473029;
- Oltre la paura (Mondadori 2002), ISBN 8804512067;
- La politica ai tempi della globalizzazione (Manni 2003);
- A Mosca l'ultima volta (Donzelli 2004).
Collegamenti esterni
Predecessore: Achille Occhetto |
Segretario del PDS/DS (1994-1998) | Successore: Walter Veltroni |
Template:PrimoMinistroItaliano
Template:EuroparlamentareItaliano
Template:Presidenti del Consiglio italiani