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Capraia Isola (Capraia nel dialetto attuale, Capraghja in quello antico, a Cravæa in genovese) è un comune di 385 abitanti della provincia di Livorno. È anche l'unico comune situato sull'isola omonima. Si trova a 64 km da Livorno, 53 dal promontorio di Piombino, 37 km da Gorgona e 31 km dalla Corsica.

Posizione del comune di Capraia Isola all'interno della provincia di Livorno

Geografia

L'isola di Capraia è situata nel Canale di Corsica (braccio di mare al confine tra Mar Ligure e Mar Tirreno), ed è un'isola di origine vulcanica, la terza per grandezza dell'Arcipelago Toscano dopo l'Elba e il Giglio. È infatti lunga circa 8 km (da punta Teglia a nord a punta dello Zenòbito a sud) e larga 4, per una superficie di 19,26 km2. Il perimetro è di circa 30 km. È l'isola dell'arcipelago più lontana dalla terra ferma trovandosi più vicina alla costa orientale della Corsica che alla costa toscana, rispetto alla quale sorge a ovest del Golfo di Baratti (Piombino). È un'isola di origine vulcanica, con il cono di eruzione ancora oggi ben visibile per metà nella tipica cala Rossa, sicuramente una delle cale più particolari dell'arcipelago.

Presenta coste alte e rocciose con assenza di spiagge ed un piccolo bacino lacustre nell'area più interna montuosa, con cime lungo una catena centrale (che si avvicina fino a 1 km dalle coste) con vette di oltre 400 metri. Il rilievo maggiore è il monte Castello alto 447 metri, che sul versante occidentale si avvicina al mare con dirupi mentre su quello orientale scende più dolcemente con piccole valli torrentizie ("vadi"), la più importante delle quali è il vado del Porto, lungo circa 3 km, che sfocia presso Capraia Porto.

Da un punto di vista geologico la composizione dell'isola è prevalentemente caratterizzata da colate di andesite, associate a tufo e breccia, mentre alla punta dello Zenòbito si trovano rocce basaltiche più recenti. All'estrema punta meridionale sono visibili i resti di un antico vulcano non più attivo, esploso in epoca remota, che ha lasciato traccia nelle pareti rocciose a forma di tronco di cono, con colori variabili tra il rosso e il nero dovuti all'accumulo di lava che si è depositata sulle scogliere (la Cala Rossa).

La costa è rocciosa e spesso inaccessibile via terra per la mancanza di strade; vi si aprono grotte e insenature, con guglie di roccia dovute all'erosione dell'acqua.

Attualmente fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. La vegetazione è ricchissima e presenta alcune specie endemiche rarissime. Tra queste spiccano le tre specie dell'isolotto della Peraiola, distante solo pochi metri dall'isola principale, ma sufficienti per isolare alcune specie che si sono evolute diversamente dall'isola vicina: una ginestra senza spine (Calicotome villosa, Poiret Link. var. inermis Sommier), una lumaca senza guscio (Tacheocampylaea tacheoides, Pollonera, 1909) e una lucertola. Sul versante ovest dell'isola in corrispondenza della Punta del Dattero, su una parete ripidissima, vive anche il "fossile vivente" della palma nana, risalente a quando tutta l'Europa era coperta da specie oggi presenti solo molto più a sud. Si tratta della Palma nana più a Nord d'Europa.

Prevale la gariga (vegetazione a cavallo tra la steppa e la macchia mediterranea) con elicriso, cisto marino, mirto, lentisco, rosmarino, oleandro, euforbia arborea, ecc. Le capre selvatiche e le foche monache della fauna sono oggi estinte.

Da segnalare, infine, lo Stagnone della Capraia, piccola zona umida che si estende nella parte alta dell'isola. Tra i toponimi si nota Punta della Fica legata alla lingua genovese, dove tale termine al femminile indica il frutto del fico[1] alla penisoletta che sorge lungo la costa orientale a ridosso dell'abitato, rispetto al quale è ubicata poco a sud.

Storia e attualità

 
La Cala Rossa

Anticamente chiamata Aegylon, Αηγυλον dai greci e poi Capraria dai romani, deriverebbe il nome dalla presenza di capre selvatiche nell'isola, ma secondo un'altra ipotesi il toponimo deriverebbe da un tema mediterraneo *karpa con il significato di "roccia".

Nel IV secolo vi ebbe sede un asilo per cenobiti.

Nel 1055 fu conquistata dai pirati Saraceni, poi fu dominata dai Pisani e passò definitivamente sotto l'orbita di Genova dopo la battaglia della Meloria, che vi pose la signoria del patrizio Jacopo di Mari (1430). Dal 1540 viene costruita dai genovesi la fortezza di San Giorgio e le tre torri di avvistamento (Torre del Porto 1541, [Torre dello Zenobito]], 1545 e Torre delle Barbici 1699) per controllare la pirateria. Legata amministrativamente alla Corsica, nel 1767 fu occupata dalle truppe di Pasquale Paoli. Rimase alla Repubblica di Genova anche dopo che l'isola maggiore venne data in affidamento alla Francia nel 1768 con il Trattato di Versailles. Dopo l'annessione dell'ex Repubblica di Genova al Regno di Sardegna col Congresso di Vienna del 1814 e la proclamazione del Regno d'Italia, fece parte della provincia di Genova fino al 15 novembre 1925, quando con il Regio Decreto n. 2111, passò alla provincia di Livorno; per la Chiesa cattolica rimase parte dell'Arcidiocesi di Genova fino al 1º gennaio 1977.

Dal 1873 al 1986 è stata sede di una colonia penale.

Economia

Attualmente Capraia ha una vocazione prettamente turistica, soprattutto estiva, con una particolare attenzione per l'ambiente. Non è un'isola che predilige un turismo di massa, ha una ricettività abbastanza ridotta ed una stagionalità che va dalla primavera all'autunno. La stagione turistica si apre a primavera con il festival del Camminare (Walking Festival) e si conclude ai primi di novembre con la tradizionale Sagra del Totano di Capraia.[2]

Il porto

Il porto di Capraia si trova in un'insenatura abbastanza riparata sulla costa nord-orientale, protetto su uno sperone a picco dalla fortezza genovese, il Castello San Giorgio. Anticamente qui si trovava un villa romana, il cui resti però furono ricoperti dopo gli scavi. Dal porto una strada di circa un km lungo il golfo porta al paese di Capraia Isola.

Il paese

Il centro di Capraia Isola si trova a 52 metri di altitudine. Da qui si può salire alla fortezza di San Giorgio, a 91 m di altitudine, eretta dai genovesi sui resti di un fortilizio pisano. Davanti al castello in una casa soggiornò Francesco Domenico Guerrazzi in esilio.

A sud di Capraia Isola in località La Piana la chiesa di Santo Stefano fondata nel IV secolo testimonia l'insediamento antico.

Luoghi d'interesse

Grande interesse rappresenta il giro in barca dell'isola e le opportunità di escursione. Lo Stagnone è un laghetto di origine incerta lungo la cresta del Monte Castello, all'altitudine di 321 metri (6 km dal centro abitato). La sua estensione è variabile a seconda della stagione e in primavera vi fiorisce una vegetazione acquatica tra cui i ranuncoli.

Strutture difensive

Dialetto

Un aspetto interessante della cultura isolana è rappresentato dal peculiare dialetto che si parlò a Capraia fino a tempi recenti: affine alla lingua corsa più che al toscano, subì per secoli l'influenza del genovese arricchendosi di una quantità di prestiti lessicali e di componenti morfologiche di tale origine. Il dialetto capraiese si estinse nel corso del XX secolo in seguito al rinnovo della popolazione dell'isola: quella di ceppo locale venne infatti progressivamente sostituita da immigrati, in gran parte familiari dei dipendenti della colonia penale, che finirono per diventare la maggioranza senza assimilare le consuetudini linguistiche dei vecchi abitanti.

Amministrazione

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Evoluzione demografica

Abitanti censiti[3]

Altre immagini

Note

  1. ^ Aeroguide Toscana. Le coste, l'Elba e l'arcipelago. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2000: Pag. 220
  2. ^ La Sagra del Totano di Capraia organizzata dalla Pro Loco dell'Isola di Capraia
  3. ^ Dati tratti da:

Altri progetti

Collegamenti esterni

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