Latignano

frazione del comune italiano di Cascina

Latignano è una delle principali frazioni del Comune di Cascina. Il paese è caratterizzato da un nucleo abitativo centrale e da case sparse in un'estesa campagna tra la strada statale 67 bis (Arnaccio) e il fosso dello Zannone.

La storia

Le origini

Le origini di Latignano, già dal nome, sono antiche. Scavi archeologici eseguiti nel 1996 portarono alla luce insediamenti pastorizi del IV secolo a.C.; alcuni luoghi infatti hanno nomi di origine etrusca: il fosso Rotina per esempio deriva da Rutia-Ania cioè torrente e il nome del podere Lo Schieto da Sclelto che significa Isola. La zona era quindi caratterizzata da “isolotti” che si sopraelevavano in una selva di paludi, pantani, fossi e canali che si estendevano dalla valle dell'Era fino al mare. Alcuni storici ipotizzano che la zona di Latignano nell'antichità si doveva trovare tra due bracci costituenti il delta dell'Arno, ovvero tra l'attuale fosso Riconcino e lo Zannone. Questa formazione geologica del paese fa sì che la natura della superficie coltivabile sia migliore grazie al terreno asciutto e poggiato sopra un drenaggio naturale. Le terre intorno al paese sono invece argillose, compatte e di difficile lavorazione per cui si hanno queste vaste distese di pianura nuda dette Curigliane. Il nome del paese nasce nel periodo della dominazione romana. Il termine Latignano è un toponimo di tipo prediale, che si riferisce quindi al proprietario del luogo: Lati-gnano cioè terra di Latino. Latino era un colono romano, o un soldato dell'esercito in pensione, al quale gli fu affidato un pezzo di terra della centuriazione. Questa terra era in proprietà assoluta, trasmissibile ai figli affinché la lavorassero e la facessero fruttare. Tracce delle centuriazione, che veniva effettuata con un apposito strumento chiamato groma, sono ancora visibili nelle attuali strade di Latignano. Con la fine dell'impero romano mancarono le opere di bonifica, e il territorio tornò ad essere in parte coperto da acquitrini. Nel basso Medioevo il paese era caratterizzato da case sparse in terreni coltivati ma l'edificazione e la presenza di una chiesa facilitò l'aggregazione di tutti questi insediamenti.

Il Medioevo

Le principali attività nel medioevo erano l'agricoltura e l'allevamento vista la presenza di zone chiamate “prato lungo” o “la prata”. Latignano compare citato per la prima volta in un documento del 1047 e nella retiones decimarum del 1225, dove si apprende che la chiesa di San Pietro di Latignano era tenuta a pagare le decime alla pieve di San Giovanni e Santa Maria Assunta di Cascina. Nel corso dei secoli la chiesa seguì le sorti del paese. La trascuratezza, la scarsa popolazione e le continue guerre dei fiorentini con i pisani ed i lucchesi contribuirono per decenni al suo più completo abbandono. Nel basso Medioevo si insediò a Latignano la comunità dei frati, da prima Benedettini provenienti dal convento di San Vito a Pisa, e successivamente i Certosini con la nascita della Certosa di Calci e le pressioni fatte da Santa Caterina da Siena. I frati possedevano una grancia, ovvero un insieme di poderi con convento annesso. Tutte le attività erano dirette da un granciere ovvero un frate fattore. Secondo alcuni storici già dal tempo dei romani, e comunque per tutto il Medioevo, per Latignano doveva passare un'importante via di comunicazione che univa Pisa con Volterra. Su questa strada venne eretta la chiesa, oggi scomparsa, di Sant'Andrea all'Intrecciata. Questa chiesa, come risulta dalla decime del 1296, fu distrutta dall'alluvione del 1330 e venne sostituita dalla chiesa di San Quirico all'Intrecciata. Nel Medioevo a Latignano furono erette anche altre chiese: San Biagio e Santo Stefano in Canneto, Santa Maria di Puzale e l'oratorio di San Jacopo in Palmerino, tuttavia andate distrutte nel corso dei secoli. Solamente una cappella, dedicato alla Madonna, è stata riedificata all'inizio del XX secolo a ricordo del vecchio oratorio. Scelse il luogo di costruzione di questa cappella direttamente l'Arcivescovo di Pisa Cardinal Pietro Maffi.

La storia moderna

Nel 1596 la chiesa di San Pietro di Latignano fu elevata a Parrocchia, l'arcivescovo Carlo Antonio Dal Pozzo trovò la chiesa parzialmente diroccata, senza pavimento, con metà tetto e con un unico altare. L'Arcivescovo ne ordinò il restauro tornando così a funzionare saltuariamente. Il primo parroco che si stabilì definitivamente a Latignano fu don Giovanni Bindi entrato il parrocchia nel 1662. Le funzioni liturgiche prima del Bindi erano garantite dal clero della Pieve di Cascina. La presenza stabile di un parroco contribuì senz'altro allo sviluppo del paese, tanto che nel 1710 con il parroco don Bruno Navacchi venne fondata la Compagnia di Latignano, sodalizio devoluto alla carità, al culto divino e al suffragio delle anime. Nel XVII secolo i frati possedevano molti ettari di terreno nel Palmerino. I monaci costruirono nuove strade, nuove case, bonificarono il territorio migliorando le condizioni generali di Latignano. Ciò nonostante la presenza di un complesso conventuale lo si attesta a partire dal 1672. Nel 1712 i religiosi si trasferirono nella nuova residenza chiamata Palazzo, divenuto poi villa Remaggi. I frati ebbero un ruolo molto importante per la popolazione latignanese: erano datori di lavoro offrendo numerosi poderi ai mezzadri, insegnarono a leggere e scrivere, soccorsero in caso di bisogno ma, soprattutto, posero alla venerazione la Madonna sotto il titolo del Perpetuo Soccorso. Durante la peste del 1633, la gente di Latignano si recava nella chiesetta dei frati dove era posta un'immagine della Madonna detta del Soccorso. La fine dell'epidemia della peste non fece diminuire l'afflusso dei fedeli alla Madonna del convento, tanto che i frati nel 1662 donarono l'immagine alla Parrocchia di Latignano a condizione che ogni 8 settembre si celebrasse una processione dalla chiesa parrocchiale alla loro chiesa conventuale. Attualmente l'immagine è esposta nelle sale del Museo Nazionale di San Matteo di Pisa ed è attribuita alla scuola del Maestro di San Torpè. Sotto al titolo della Madonna del Perpetuo Soccorso si poneva la Compagnia di Latignano, preludio dell'odierna Misericordia.

La storia contemporanea

Con la dominazione francese i frati Certosini furono allontanati dalla grancia di Latignano per la soppressione degli ordini religiosi. Ai coloni locali vennero imposti aumenti di dazi e molti giovani furono chiamati tra le file dell'esercito francese, poiché il parroco di Latignano don Giovanni Datta Cosci non aveva giurato obbedienza all'Impero Francese. Venne addirittura applicata una tassa per ogni porta e finestra, tanto che i contadini si trovarono costretti a chiuderne. Nel 1836 venne ampliata la chiesa parrocchiale togliendo ogni traccia della prima ed antica costruzione. Con la fine del dominio francese il convento tornò nelle mani della Santa Sede. Papa Pio VII concesse la grancia ai Padri Carmelitani del Convento di Pisa, ma con la successiva promulgazione della legge Siccardi il complesso e le proprietà terriere tornarono nella mani dello Stato Italiano. Il 26 ottobre 1867 si presentò al tribunale di Pisa per l'acquisto dell'immobile Pietro Remaggi che affidò la grancia, diventata fattoria, al figlio Agostino. Il palazzo dei frati prese il nome di Villa Remaggi. La famiglia Remaggi, come i frati precedentemente, prese a cuore le sorti del paese tanto che, oltre a garantire il lavoro per i coloni, istituì una scuola serale per adulti e costruì nuove strade. Alla fine dell'Ottocento si iniziò a discutere la costruzione del nuovo campanile, poiché pericolante quello già esistente. Nel 1903 fu inaugurata la chiesa del Sacro Cuore di Gesù con l'annesso convento delle suore e la scuola per l'infanzia. Realizzarono l'intera opera il sacerdote Leopoldo e la sorella Teodolinda Stefanini della Croce. Per la realizzazione del nuovo campanile, oltre al contributo dei paesani, partecipò anche il Re Vittorio Emanuele III con una partita di legnami dalla tenuta di San Rossore. Il campanile fu realizzato con uno stile tosco lombardo del X secolo ispirandosi a quello di San Casciano. L'inaugurazione avvenne il 29 dicembre 1906 alla presenza del Cardinal Pietro Maffi. Nel 1909 venne ristrutturata internamente la chiesa parrocchiale: fu rialzato il corpo centrale per permettere l'apertura delle finestre sulla parete destra e fu decorato l'interno dal pittore Cateni di Calci. Nel 1909 il campanile fu dotato di tre campane in aggiunta a quella già presente risalente, come riporta l'iscrizione, al Quattrocento. Questo fu reso possibile grazie ancora al contributo dei paesani Con un'intricata storia il 13 marzo 1910 venne fondata la Confraternita di Misericordia di Latignano.


Le Chiese di Latignano

  • SS. Pietro e Paolo Apostoli
  • Sacro Cuore di Gesù
  • Cappella della Madonna di Fatima
  • Cappella del Cimitero (Madonna delle Anime Sante del Purgatorio)
  • Ceppalla di San Jacopo in Palmerino