Trentino-Alto Adige

regione italiana a statuto speciale

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La regione del Trentino-Alto Adige/Südtirol con le due provincie autonome

La Regione Autonoma Trentino Alto Adige-Südtirol (nome ufficiale) (in tedesco Trentino-Südtirol e in ladino Trentin-Südtirol) è una regione italiana di 1.030.816 abitanti[1] confinante con l'Austria meridionale e con la Svizzera orientale, con capoluogo Trento[2]. Corrisponde alla parte più meridionale del Tirolo, regione storica dell'Impero Asburgico, recentemente rilanciata con l'istituzione, nell'ambito dell'Unione europea, dell'Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino.[3]

Il Trentino-Alto Adige è formato da due aree storico-culturali ed amministrative: a nord l'Alto Adige, corrispondente alla Provincia Autonoma di Bolzano, ed a sud il Trentino, corrispondente alla Provincia Autonoma di Trento. Confina a sud e a sud-est con il Veneto, a nord e a nord-est con il Tirolo (settentrionale e orientale) ed il Salisburghese, a sud-ovest con la Lombardia, a nord-ovest con la Svizzera (Cantone dei Grigioni).

Etimologia

  • Trentino: dal nome della città di Trento.
  • Welschtirol: letteralmente, "Tirolo italiano", rispetto al Tirolo germanofono, oggi corrispondente al Trentino.
  • Alto Adige: parte superiore del fiume Adige.
  • Südtirol: sud del Tirolo, inteso come regione storica.

Per effetto del secondo statuto speciale entrato in vigore nel 1972 il nome ufficiale della regione è Trentino-Alto Adige/Südtirol. Il primo statuto, del 1948, assegnava alla regione il nome bilingue Trentino-Alto Adige/Tiroler Etschland (Trentino-Alto Adige/Terra Tirolese dell'Adige).

La legge di modifica costituzionale nr. 3 del 18 ottobre 2001 ha costituzionalizzato la dizione del 1972 (vedi l'articolo 116 della Costituzione).

Nell'uso quotidiano italiano spesso la regione viene erroneamente indicata con la sola denominazione di Trentino, che indica in realtà il solo territorio corrispondente alla Provincia Autonoma di Trento.

Geografia della regione

  Lo stesso argomento in dettaglio: Zone altimetriche d'Italia.
 
Tipico paesaggio regionale
 
Le Tre Cime di Lavaredo, nelle Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo.
 
Il gruppo del Sella, visto da Canazei.
 
Le Pale di San Martino.

Il Trentino-Alto Adige è la regione italiana più settentrionale ed è completamente montuosa. Con i suoi 13.607 km² il Trentino-Alto Adige è una delle regioni meno densamente popolate in quanto ospita circa 1.000.000 abitanti per una densità di 74 ab/km², molto al di sotto della media nazionale, collocandosi al secondo posto, dopo la Valle d'Aosta, nel rapporto tra numero di abitanti e superficie territoriale. Considerando l'orografia del territorio e il fatto che le foreste ne ricoprono oltre il 70%, appare tuttavia evidente come vi siano notevoli differenze fra la densità di abitanti dell'entroterra (in cui peraltro si sono verificati fenomeni di spopolamento e di migrazione verso le città sulle principali valli) e quella dell'Adige.

Confini

Confina a nord e a est con l'Austria (Tirolo e Salisburghese), a ovest con la Svizzera (Canton Grigioni), a sud-est con il Veneto (provincia di Belluno), a sud con la Lombardia ed il Veneto e a sud-ovest (presso il passo dello Stelvio) con la Lombardia (provincia di Sondrio). La Valle Aurina è la valle più a nord di tutta l'Italia e Predoi il centro abitato più a settentrione situato tra i piedi della valle e la vetta d'Italia, al confine austriaco.

La regione è compresa sopra le Alpi centrali e quelle orientali, mentre a sud il lago di garda delimita il confine con le altre regioni. Le catene montuose della regione sono tra le più belle d'Europa e si innalzano fino a quote altimetriche di 2700-3000 m. Tutta la regione è ricchissima di boschi di conifere e faggi, ruscelli e fiori, mentre in altri tratti (ad esempio vicino alle montagne) sono presenti numerosi prati e pascoli in cui vi è un'altissima percentuale di specie alpine di erbe e funghi, molte delle quali protette dallo statuto speciale, in cui la popolazione porta al pascolo i bovini. Le valli sono generalmente piccole e strette, i cui versanti sono ricoperti da foreste. Unica eccezione è la valle dell'Adige. La parte più settentrionale della valle percorsa dall'Adige è chiamata val Venosta, mentre a sud di Rovereto essa è denominata Vallagarina fino all'ingresso del fiume nella pianura Padana poco a nord di Verona. La Valle dell'Adige ha origine glaciale. Le principali città situate in val d'Adige sono Bolzano e Trento. Nella tratto meridionale della valle (Rovereto-Bolzano) corrono la Strada Statale 12 dell'Abetone e del Brennero, l'autostrada A22 del Brennero e la ferrovia del Brennero oltre a varie strade provinciali. Nel tratto tra Bolzano e Merano corrono la ferrovia Bolzano-Merano, la Strada Statale 38 dello Stelvio che tra i due centri è una superstrada detta MeBo, nonché varie altre strade minori.

Clima

File:Cima Vermiglio.jpg
Cima Vermiglio (3458 m s.l.m.), nel gruppo della Presanella

Il clima del Trentino può essere definito di transizione tra il clima semicontinentale e quello alpino. Le temperature di gennaio sono comprese dai -5 C° ai -10° mentre in estate sui 20°-25° anche più. Pur presentando gran parte del proprio territorio ad una altitudine media piuttosto elevata (circa il 77% al di sopra dei 1000 m s.l.m., poco meno del 20% al di sopra dei 2000 m s.l.m.), esso non presenta quei caratteri di rigidità propri di altre aree alpine. A partire dalle fasce altimetriche più basse, il clima può essere suddiviso in quattro grandi aree[4]:

  • area submediterranea - nell'area dell'Alto Garda e della bassa Valle del Sarca. È la parte relativamente più mite della regione, con inverni in ogni caso freddi, anche se non come nel resto dei fondovalle, ed estati calde ma moderate dalla brezza pomeridiana del Garda. La vegetazione è composta da essenze miste submediterranee e continentali con particolare presenza di olivi, lecci e cipressi;
  • area subcontinentale - clima di transizione che caratterizza i fondovalle, con inverni piuttosto rigidi ed assai nevosi. La vegetazione è costituita soprattutto da castagni, faggi e abeti bianchi; anche in questa fascia non mancano in ogni caso essenze submediterranee, soprattutto nelle are più protette o di versante. In questa area viene praticata diffusamente la coltivazione di mele. In Alto Adige le zone di produzione principali sono la Val Venosta con [l'associazione VI.P][1] e la zona da Merano fino a Salorno lungo l'Adige con il consorzio VOG. La Val Venosta, che si estende dalle cime più alte del Gruppo Ortles per poi degradare dal Passo Resia fino a Merano, è una meravigliosa oasi naturale, dove prospera la frutticoltura più ricca ed evoluta. Natura incontaminata, conformazione geologica, posizione privilegiata e speciale microclima sono fattori che da sempre contribuiscono ad una produzione di mele di altissima qualità, dalla polpa soda e particolarmente succosa, che ancora dopo mesi dalla raccolta mantengono il sapore della frutta appena colta. La scarsa piovosità (meno di 500 mm di precipitazioni annue), la presenza costante del sole per oltre 300 giorni all’anno, l’aria frizzante dei ghiacciai che garantisce una crescita lenta e le forti escursioni termiche che eliminano insetti e parassiti, rendono la valle un vero paradiso per la coltivazione di mele. (Fonte: VI.P)
  • area continentale - nelle vallate alpine (come le valli di Fassa o di Sole o di Primiero) con inverni rigidi ed estati brevi e piuttosto piovose e con vegetazione composta soprattutto da conifere;
  • area alpina - nelle fasce superiori al limite della vegetazione arborea (1800/900 m s.l.m.), con nevi che permangono a lungo durante l'anno.
 
Le Dolomiti di Brenta nel Trentino occidentale, inserite nel Parco naturale Adamello-Brenta

Montagne

A nord della Regione, verso il confine austriaco, lungo la linea che va dal Passo Resia al Passo di Monte Croce di Comelico, si estendono le Alpi Atesine (suddivisibili in Alpi Venoste, Breonie, Aurine e Pusteresi), che raggiungono la loro massima altezza nella Palla Bianca/Weisskugel (3764 m s.l.m.). Nella Valle Aurina, la Vetta d'Italia/Glockenkarkopf (2911 m s.l.m.) rappresenta la punta più a nord dell'intero territorio nazionale. Nella parte occidentale del Trentino-Alto Adige si elevano i gruppi dell'Ortles-Cevedale (con l'Ortles/Ortler, massima vetta della Regione, 3902 m s.l.m.), dell'Adamello-Presanella e delle Dolomiti di Brenta.

Sia l'Alto Adige che il Trentino sono interessati dalla sezione occidentale delle Dolomiti (Dolomiti di Sesto, Gruppo del Puez, Odle, Sciliar, Sassolungo, Catinaccio, Marmolada, Gruppo di Sella, Latemar, Pale di San Martino), mentre proseguendo verso sud i rilievi montuosi degradano nelle Prealpi.

Riassumendo le sezioni e sottosezioni alpine che interessano la regione sono[5]:

Assieme alle montagne ci sono anche numerosi passi: Passo Gardena, Passo Nigra, Passo Sella, Passo Stalle, Passo del Brennero, Passo del Rombo, Passo della Mendola, Passo delle Erbe, Passo delle Palade, Passo dello Stelvio, Passo di Campolongo, Passo di Costalunga, Passo di Monte Croce di Comelico, Passo di Monte Giovo, Passo di Pampeago, Passo di Pennes, Passo di Resia, Passo di Valparola, Passo San Lugano.

Le valli principali sono:

Fiumi

Il Trentino-Alto Adige è ricco di corsi d'acqua (fra i maggiori: l'Adige con gli affluenti Passirio, Isarco con il suo tributario Rienza, Noce e Avisio, il Brenta, il Sarca e il Chiese).

Laghi

 
Il lago di Resia
 
Il lago di Dobbiaco

In Trentino si estende la punta settentrionale del lago di Garda che si trova un po' in Trentino, in Veneto e Lombardia; numerosi sono inoltre i laghi alpini, spesso di piccole dimensioni. Fra i più noti: lago di Ledro, lago di Levico, lago di Molveno e lago di Tovel.

Nella Provincia di Bolzano vi sono 176 bacini d'acqua naturali con lunghezza maggiore o uguale a 100 metri. Gran parte di tali bacini si trova a quote superiori ai 2000 m. I laghi naturali con una superficie maggiore di 5 ettari sono 13: di questi solo tre (il Lago di Caldaro, ted. Kalterer See, e i due laghi di Monticolo, ted. Montiggler Seen) sono situati al di sotto dei 1000 m. I restanti 10 laghi maggiori sono il Lago di Anterselva (ted. Antholzersee), lago di Braies (ted. Pragser Wildsee), il lago di Carezza (ted. Karersee), il lago di Costalovara (ted. Wolfsgruben), il lago di Dobbiaco (ted. Toblacher See), il lago di Favogna, (ted. Fennberger See), il lago di Fiè (ted. Völser Weiher), il Lago di Santa Maria (ted. St. Felixer Weiher oppure Tretsee), il lago di San Valentino alla Muta (ted. Haidersee), il lago di Landro (ted. Dürrensee) ed il lago di Varna (ted. Vahrner See). Vi sono anche laghi artificiali, alcuni dei quali di dimensione ragguardevole. Tra i principali ricordiamo il Lago di Resia (ted. Reschensee), il Lago di Zoccolo (ted. Zoggler Stausee), il Lago di Fortezza (ted. Franzensfester See), il Lago di Rio di Pusteria (ted. Mühlbacher See) e il Lago di Valdaora (ted. Olanger Stausee).

Aree protette

Diverse sono le aree protette, che coprono circa un quinto del territorio della regione. Nel territorio regionale è presente un parco nazionale (Parco Nazionale dello Stelvio) e 10 parchi provinciali (8 dei quali si estendono in Provincia di Bolzano). I principali sono: Parco naturale Dolomiti di Sesto, Parco naturale Fanes - Sennes e Braies, Parco naturale Gruppo di Tessa, Parco naturale Monte Corno, Parco Puez Odle, Parco naturale dello Sciliar, Parco naturale Vedrette di Ries - Aurina, Parco nazionale dello Stelvio. Il Parco delle Alpi Sarentine è ancora in fase di attivazione. L'Alto Adige offre nelle sue montagne e valli innumerevoli monumenti naturali, come le piramidi di terra in Alto Adige; in Alto Adige le più famose sono le piramidi di Plata e le piramidi di Renon.

Z.P.S. - Zone di Protezione Speciale

Questi sono, per quanto concerne la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, i siti delle Zone di Protezione Speciale.
Le località - definite Zone di Protezione Speciale, e spesso indicate con l'acronimo Z.P.S. - sono state proposte sulla base del Decreto 25/3/2005 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 168 dell'21 luglio 2005 - predisposto dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ai sensi della direttiva 79/409/CEE.

Provincia di Trento
 
Il lago di Tovel
Provincia di Bolzano

Cultura

Monumenti storici

 
Castel Tirolo, presso il comune di Tirolo.
 
L'abbazia di Monte Maria, presso Burgusio di Malles.

La provincia di Bolzano nel corso della storia è passata diverse volte in mano a diversi "padroni", che hanno portato tra l'altro anche alla costruzione di diversi castelli, fortezze, ecc ... Tra i più noti sicuramente castel Tirolo (da cui si è potuto avere anche prova dell'origine del simbolo della provincia), Castel Roncolo (il maniero illustrato). Successivamente ai castelli, sotto l'impero austro-ungarico, furono edificati diverse fortezze; il più famoso è sicuramente il Forte di Fortezza, per via della leggenda dell'oro nascosto dai nazisti in fuga.

Oltre ai castelli e fortezze, nella provincia di Bolzano si trovano diverse chiese, abbazie e monasteri: l'abbazia di Monte Maria, l'Abbazia di Novacella ed il Monastero di Sabiona.

Castelli in Provincia di Trento

 
Il Castello del Buonconsiglio a Trento.
 
Il Castello di Sabbionara a Sabbionara.

Castelli in Provincia di Bolzano

 
Il Castel Roncolo nei pressi di Bolzano.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Trentino e Storia dell'Alto Adige.

Fino al 1918 il Trentino-Alto Adige fu parte integrante della Contea del Tirolo e quindi dell'impero austro-ungarico. La Regione aveva costituito storicamente un unicum amministrativo/geografico con l'attuale Stato Federato del Tirolo) a partire dalla Restaurazione del 1815. In precedenza il Trentino costituì uno stato semi-indipendente dentro il Sacro Romano Impero Germanico, dalla fondazione del Principato vescovile di Trento, che comprendeva, oltre all'attuale provincia di Trento, anche la parte meridionale di quella di Bolzano (compresa la stessa città di Bolzano), oltre a porzioni di territorio oggi in provincia di Brescia e di Belluno) e del coevo Principato di Bressanone (che comprendeva anche territori oggi facenti parte dell'Austria) dall'inizio dell'XI secolo, sino alla loro secolarizzazione nel 1802 per opera di Napoleone.

Le spinte risorgimentali-irredentiste che si svilupparono in Italia (e, meno, anche in Trentino) durante il corso del XIX secolo sfociarono nell'annessione della regione all'Italia. Alla conclusione della prima guerra mondiale, il Trattato di Saint Germain del 1919 assegnò la regione (all'epoca chiamata Venezia Tridentina) al Regno d'Italia. Tale annessione sancì lo smembramento dell'antica contea tirolese e l'accorpamento, oltre che del Trentino, anche delle popolazioni di lingua tedesca all'Italia che abitavano la parte Nord della provincia di Bolzano.

Dopo la fine della Grande Guerra, che aveva visto i soldati trentini impegnati prevalentemente sui fronti orientali dell'impero austro-ungarico, ma anche contro le truppe italiane, il subentrato governo fascista perseguì una politica di assimilazione delle minoranze di lingua tedesca e ladina ed una progressiva italianizzazione dell'intera regione, con l'aggiunta alla popolazione locale di immigrati italiani provenienti dal Trentino e dal resto d'Italia delle città di Bolzano e Merano. I comuni ladini di Livinallongo del Col di Lana, Colle Santa Lucia e Cortina d'Ampezzo furono smembrati dal contesto regionale ed accorpati alla provincia veneta di Belluno. Vennero inoltre abolite le scuole di lingua tedesca in Alto Adige.

Nel 1939, in ottemperanza all'accordo italo-tedesco sulle Opzioni, la maggioranza dei residenti altoatesini di lingua tedesca si dichiarò favorevole ad emigrare verso i territori del Terzo Reich. Lo scoppio della seconda guerra mondiale intervenne però a rallentare le operazioni di esodo.

A seguito dell'armistizio firmato dall'Italia con gli alleati, la regione venne di fatto annessa al Terzo Reich, con il riconoscimento di una speciale autonomia (con un proprio corpo armato - Corpo di Sicurezza Trentino, in sigla CST) per la Provincia di Trento. Dal 1943 al 1945 venne praticamente ristabilita l'integrità territoriale asburgico-tirolese che era stata frantumata nel 1918. Il governo della Repubblica Sociale Italiana non aveva praticamente giurisdizione sui territori della regione (che venne estesa a comprendere anche il Bellunese). L'area venne ufficialmente nominata Zona d'Operazione delle Prealpi - Ted. Operationzone Alpenvorland, con capoluogo Bolzano.

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale ed anche in seguito a manifestazioni popolari (l'A.S.A.R. a Borghetto (TN) nel 1948) che reclamavano il distacco della parte settentrionale della regione dall'Italia, al Trentino-Alto Adige venne formalmente e costituzionalmente riconosciuta un'autonomia speciale. Inizialmente l'autonomia era prevista solo per l'Alto Adige, ma il trentino De Gasperi, la allargò ai suoi conterranei, creando sulle ceneri della Venezia Tridentina (creata solo nel 1922) la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige. In questo modo fu coronata da successo la ricerca di forme d'autonomia da sempre richieste dalle popolazioni trentine ed altoatesine/sudtirolesi sin dai tempi dell'Impero asburgico, in ricordo dei tempi dei principati vescovili di Trento e di Bressanone.

L'autonomia speciale della Regione risale al Trattato di Parigi che mise fine alla Seconda Guerra Mondiale ed in particolare all'accordo siglato tra De Gasperi, per il governo di Roma, e Karl Gruber, per il governo di Vienna (Accordo De Gasperi-Gruber).

A seguito di nuove trattative tra Italia ed Austria, rese necessarie dall'insoddisfazione del gruppo di lingua tedesca (culminata nel terrorismo del BAS), fu siglato il cosiddetto "Pacchetto" e nel 1972 entrò in vigore il nuovo Statuto regionale, che tutt'ora privilegia l'autonomia delle due province, che di fatto costituiscono due Regioni autonome, solo formalmente riunificate nella Regione Trentino - Alto Adige/SüdTirol. Nell'Alto Adige/SüdTirol è data importanza alla "lingua madre", con una ripartizione proporzionale alla consistenza dei gruppi linguistici nell'attribuzione di impieghi pubblici, contribuzioni pubbliche e financo assegnazione di case popolari; le scuole (comprese quelle materne) sono divise a seconda dell'appartenenza al gruppo linguistico. Tutti gli impiegati e funzionari della Regione o della Provincia di Bolzano devono essere bilingui, cioè parlare almeno l'italiano ed il tedesco.

Il Trentino-Alto Adige, unitamente allo Stato Federato del Tirolo, costituisce un'Euroregione. Ovvero l'Euregione Tirolo-Alto Adige-Trentino.

Amministrazione

Aspetto istituzionale e politica

 
La sede della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige a Trento, progettata dall'architetto modernista Adalberto Libera.

Il Trentino-Alto Adige è una regione a statuto speciale. Le sue due province, Provincia Autonoma di Trento (Trentino) e Provincia Autonoma di Bolzano (Alto Adige) sono le uniche province italiane che godono di uno statuto di autonomia. Le due autonomie provinciali sono molto ampie e di fatto contano più della regione stessa: specifiche norme, basate sul titolo V della Costituzione (anche prima delle modifiche), prevedono che vengano trattate alla stregua di regioni, tant'è che partecipano anche alla Conferenza Stato-Regioni, la cui denominazione ufficiale è, per l'appunto, Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

All'interno degli organi regionali, il potere esecutivo spetta alla giunta, mentre quello legislativo al consiglio regionale. La giunta regionale è presieduta dal presidente della regione ed è composta da assessori (solitamente 5) e da due vice presidenti della regione, uno trentino ed uno altoatesino; il presidente della regione non è eletto direttamente. Un accordo fra i presidenti delle due province ha istituito il sistema della "presidenza regionale a rotazione": la regione avrà nel corso di una legislatura due presidenti, che sono in pratica i presidenti stessi delle due province autonome. Nel caso della corrente legislatura il primo ad aver assunto la carica di presidente della regione è quello al tempo stesso della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder (il primo presidente regionale di lingua tedesca o in ogni caso dell'Alto Adige, carica assunta sempre da italiani del Trentino), mentre nella seconda parte della stessa prenderà il suo posto il trentino Lorenzo Dellai. Lo stesso sistema di rotazione vale anche per la presidenza del consiglio regionale.

Il Consiglio Regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol è composto da 70 membri, 35 trentini e 35 altoatesini. Esso è formato dall'unione del consiglio provinciale trentino e altoatesino, per cui i deputati regionali sono eletti separatamente nelle due provincie, con un sistema proporzionale puro in Alto Adige e un sistema proporzionale con premio di maggioranza in Trentino. Con la riforma elettorale del 2001 il potere esecutivo e legislativo è diventato indipendente e separato nelle due provincie autonome a statuto speciale. Prima della riforma del 2001 vi era un unico sistema di partiti per la regione. Dopo la riforma le due provincie possono avere dei partiti regionali ben distinti e separati e delle elezioni separate (in pratica gli assessori di una determinata provincia possono cambiare in periodi diversi). La regione non prevede la totalità di voti ad un solo partito provinciale per cui possono essere presenti più partiti nella giunta.

Nella prima metà di legislatura il consiglio e la giunta regionale si riunisce a Trento, mentre prosegue nella seconda a Bolzano. Di fatto il ruolo di Trento-capoluogo regionale si può definire puramente formale. Entrambe le città capoluogo hanno dal punto di vista politico-amministrativo un'eguale importanza.

Dallo Stato Italiano le due province autonome sono dunque considerate alla stregua di regioni. Inoltre il governo intrattiene rapporti separati con le due province: in regione infatti vi sono due Commissariati del Governo, uno a Bolzano per l'Alto Adige ed uno a Trento per il Trentino. Dati i limitati poteri ad essa attribuiti, e la natura derivata delle sue autorità rispetto a quelle delle due singole amministrazioni locali, dopo le riforme istituzionali del 2001 la Regione può essere considerata una confederazione delle due province autonome.

Consiglio regionale

  Lo stesso argomento in dettaglio: Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige.
File:Stemma Trentino - Südtirol.svg
Stemma del Trentino-Alto Adige

Il Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige (in tedesco Regionalrat Trentino-Südtirol, in ladino Consei dla Region Trentin-Südtirol) è l'organo legislativo della Regione autonoma Trentino-Alto Adige. È composto dai 70 membri dei consigli delle province autonome di Trento e di Bolzano.

Giunta Regionale

L'attuale giunta regionale è formata da cinque membri (2 di madrelingua italiana, 2 tedesca, 1 ladina). La carica del Presidente della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige (in tedesco Präsident der Autonomen Region Trentino-Südtirol) viene assegnata a rotazione al Presidente della Provincia Autonoma di Trento ed al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano.

Presidente

Assessori

Simboli regionali

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiera del Trentino-Alto Adige.

Secondo il Decreto del Presidente della Repubblica del 21 marzo 1983 la Regione gode di tre simboli ufficiali (Bandiera, stemma e gonfalone):

 
Bandiera ufficiale del Trentino-Alto Adige
Bandiera
Per quanto concerne la bandiera della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige; essa è composta da un bicolore bianco ed azzurro od alternativamente bianco e blu (colori sui quali, anticamente, si portavano gli stemmi di Trento e Bolzano) caricato al centro dallo stemma ufficiale regionale. La bandiera, raramente impiegata ed ufficiosamente riconosciuta (non se ne conosce il motivo ma mai impiegata ufficialmente), viene spesso rimpiazzata dalle più popolari bandiere delle due province autonome o dalla bandiera ladina.
Stemma
d'argento inquartato: il primo ed il quarto all'aquila antica di Trento di nero, rostrata e membrata d'oro, contornata da fiamme di rosso uscenti e linguata di rosso fiammeggiante, con le ali caricate da sostegni d'oro con trifogli dello stesso nel contorno alare; il secondo ed il terzo all'aquila antica del Tirolo di rosso, rostrata e membrata d'oro, linguata di rosso, con le ali caricate da sostegni d'oro. (DPR 21/03/1983)
Gonfalone
drappo partito d'azzurro e di bianco caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione bilingue in oro: Regione Trentino-Alto Adige nel palo d'azzurro e Region Trentino-Südtirol nel palo di bianco. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Regione e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro. (DPR 21/03/1983)

Demografia

Nel 2006[6] i nati sono stati 10.231 (10,3‰, il secondo più alto indice regionale d'Italia), i morti 8.362 (8,4‰) con un incremento naturale di 1.869 unità rispetto al 2005 (1,9‰). Le famiglie contano in media 2,4 componenti. Il 31 dicembre 2006 su una popolazione di 994.703 abitanti si contavano 61.674 stranieri (6,2%). Alla fine del 2006 si contavano 487.673 abitanti, di cui 28.394 stranieri (5,8%). Nello stesso anno i nati vivi sono stati 5.409 (11,1‰), i morti 3.707 (7,6‰), con un incremento naturale di 1.702 unità (3,5‰), il più elevato del Norditalia. Le famiglie contano in media 2,5 componenti, mentre la nuzialità nel 2005 era di 3,8 matrimoni ogni mille abitanti, dei quali il 41.8% si è svolto con rito religioso.

Comuni principali

Il Trentino-Alto Adige è suddiviso in 334 comuni (218 in provincia di Trento e 116 in provincia di Bolzano), di cui questi sono i venti più popolosi ordinati per numero di abitanti (dati: Istat 31/12/2008):

Pos. Stemma Comune di Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Densità
(ab/km²)
Altitudine
(m s.l.m.)
Provincia
File:Trento-Stemma.png
Trento 114.236 157,92 723 194 TN
File:Bozen.svg
Bolzano 101.919 52,34 1.947 262 BZ
File:Rovereto-Stemma.png
Rovereto 37.549 50,9 737.70 204 TN
File:Merano-Stemma.png
Merano 37.253 26 1.433 325 BZ
File:Bressanone-Stemma.png
Bressanone 20.360 84,86 240 560 BZ
File:Pergine Valsugana-Stemma.png
Pergine Valsugana 19.708 54 365 490 TN
File:Laives-Stemma.png
Laives 16.722 24 697 258 BZ
File:Arco-Stemma.png
Arco 16.364 63 260 91 TN
File:Riva del Garda-Stemma.jpg
Riva del Garda 15.818 42 377 70 TN
10°
 
Brunico 15.170 45 337 838 BZ
11°
File:Appiano sulla strada del vino-Stemma.png
Appiano sulla Strada del Vino 13.892 59,7 233 416 BZ
12°
File:Lana-Stemma.png
Lana 10.985 36 305 310 BZ
13°
File:Mori (TN)-Stemma.png
Mori 9.325 34 274 204 TN
14°
 
Ala 8.790 119,87 73 180 TN
15°
 
Lavis 8.437 12,44 678 238 TN
16°
File:Caldaro sulla Strada del Vino-Stemma.png
Caldaro sulla Strada del Vino 7.558 47 161 425 BZ
17°
File:Renon-Stemma.png
Renon 7.430 111 67 1000 BZ
18°
File:Levico Terme-Stemma.png
Levico Terme 7.300 62 118 520 TN
19°
File:Sarentino-Stemma.png
Sarentino 6.863 302 23 900 BZ
20°
 
Borgo Valsugana 6.731 52,28 129 380 TN

Cittadini stranieri

Al 31 dicembre 2008 i cittadini stranieri residenti in regione sono 78861. I gruppi più numerosi sono quelli di:

fonte Istat

Gruppi linguistici

In Trentino-Alto Adige sono presenti tre gruppi linguistici (non è possibile disporre di dati precisi, poiché soltanto in Alto Adige è prevista la dichiarazione di appartenenza linguistica):

Lingua Percentuale
italiano ca. 69 %
tedesco ca. 26 %
ladino ca. 2%

Il Trentino è quasi completamente italofono, con comunità storiche germanofone (Mocheni nell'alta Valle del Fersina, detta anche Valle dei Mocheni, e Cimbri nel solo comune di Luserna) e ladine (in Val di Fassa e Val di Non), mentre l'Alto Adige è a maggioranza germanofona (parlante il dialetto sudtirolese), con una forte minoranza italofona, oggi circa al 26%.

In Trentino-Alto Adige è presente una minoranza linguistica ladina, parlante il ladino, una lingua retoromanza. La cosiddetta Ladinia, che si estende anche in territorio veneto, comprende 5 vallate: Val Gardena (BZ), Val Badia (BZ), Val di Fassa (TN), Livinallongo del Col di Lana (BL) e Ampezzo (BL). Ogni vallata possiede la propria variante linguistica, spesso molto differente dalle altre. Per dare impulso ad uno sviluppo linguistico-culturale dell'area si è pensato, attraverso il progetto SPELL, di creare una lingua standard ("ladino standard") sul modello del romancio nel Cantone svizzero dei Grigioni, che riunisca gli aspetti più simili delle varie parlate ladine.

Un corpo linguistico ladino è presente anche nelle parlate delle valli di Non (nones) e Sole (solandro), sebbene questi dialetti ladini risentano una maggiore influenza delle parlate lombarde e trentine.

Trasporti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti del Trentino-Alto Adige.

Gli abitanti ed il corretto uso degli aggettivi

Quando ci si riferisce a qualcosa del Trentino-Alto Adige/Südtirol bisogna fare attenzione alla zona alla quale ci si riferisce. Spesso i media italiani parlano di "Trentino" riferendosi alla regione, anche se si tratta di avvenimenti accaduti in Alto Adige (p. es. "...a Silandro, in Trentino... / ...l'Adige nasce in Trentino..."), quelli tedeschi o del gruppo slavo fanno riferimento a "Sudtirolo" per ciò che accade anche in Trentino, oppure usano entrambi (p. es. "...das Adamellogebirge in Südtirol... / ...der Südtiroler Levicosee im Trentino... / ...južnotirolsko glavno mesto Bocen v Trentinu...").

In realtà sarebbe corretto e rispettoso della realtà regionale verificare a quale dei due territori ci si sta riferendo, evitando così errori. Per gli abitanti e ciò che è del Trentino si deve usare l'aggettivo o il sostantivo "trentino" (o "tridentino" se riferito alla storia o alla Chiesa, p. es. "il Concilio Tridentino"), per gli abitanti e ciò che è dell'Alto Adige si deve usare o "altoatesino" (soprattutto se riferito ad abitanti di madrelingua italiana o al territorio, p. es. "il capoluogo altoatesino") o "sudtirolese" (soprattutto se riferito ad abitanti di madrelingua tedesca o alla cultura e storia locali, p. es. "la cucina sudtirolese").

Durante il Risorgimento ed il Fascismo tornò in auge la denominazione di origine latina di Venezia Tridentina per riferirsi al territorio che oggi è chiamato Trentino-Alto Adige/Südtirol, dato che questo era noto in epoca romana, sin dall'età augustea, come Regio X Venetia et Histria per via del fatto che era abitato prettamente dal popolo dei Veneti. La denominazione, mai ufficializzata durante il regno d'Italia (1861-1946) ma popolarmente diffusa, decadde nell'uso dopo la seconda guerra mondiale, quando la costituzione italiana introdusse le regioni. Il territorio assunse dunque il nome attuale (in tedesco venne chiamata Trentino-Tiroler Etschland, ovvero "Trentino-Terra Tirolese dell'Adige"), quindi divenne "Trentino-Alto Adige/Südtirol" nel 1972. Il toponimo "Alto Adige" deriva a sua volta da uno storico ed omonimo dipartimento amministrativo di epoca Napoleonica (il cosiddetto Haut-Adige) che comprendeva però anche Trento. Infine il termine "Tirolo" deriva dal borgo e castello di Tirolo (oggi comune presso Merano), che fu a lungo sede della Contea di Tirolo.

Sport

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sport in Trentino-Alto Adige.

Lo sport in Trentino-Alto Adige si è sviluppato ad un certo livello solo dal secondo dopoguerra in poi. Lo sport più praticato nella regione è indubbiamente lo sci, nelle sue varianti (sci alpino, sci di fondo, ...) durante il periodo invernale, mentre durante la stagione più calda è molto in voga l'escursionismo.

Voci correlate

Note

  1. ^ Bilancio demografico mensile aggiornato al 31-03-2010 (DATI ISTAT)
  2. ^ Art. 1, Statuto Speciale per la Regione Trentino-Alto Adige.
  3. ^ Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, su europaregion.info. URL consultato il 7-3-2009.
  4. ^ classificazione proposta da Aldo Gorfer in Atlante del Trentino. Trento, Panorama, 1988, p.65
  5. ^ In ordine di sezione secondo la SOIUSA.
  6. ^ Fonte annuario statistico italiano 2007-ISTAT

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