Benché meglio conosciuto dei suoi immediati predecessori anche nel suo caso vi sono dubbi sul fatto che il nome indichi un solo sovrano oppure due.
Dai ritrovamenti avvenuti soprattutto ad Abydos provengono alcuni serekht dell'Horo Khasekhem ed altri dell'Horo-Seth Kashekhemwy.
Tenendo presente che l'ultimo sovrano della II dinastia è ricordato per le sue campagne militari soprattutto nel nord dell'Egitto e che l'unione del nebwy Hetepimef con il nome ufficiale può essere reso come L'Horo e Seth Khasekhemwy, i Due Signori sono in pace con lui è possibile ipotizzare che questo sovrano abbia nuovamente riunito le due corone del Basso ed Alto Egitto dopo un periodo di divisione.
Possiamo allora supporre questa situazione: Peribsen e Khasekhem regnarono nello stesso tempo sulle due parti del'Egitto, Khasekhem (o il suo successore) unificò nuovemente il paese e cambiò nome aggiungendo il nome di Seth alla titolatura in segno di pacificazione.
Ulteriore segno di questa volontà di pacificazione è che la tomba di Peribsen non venne distrutta o il suo nome cancellato dalle iscrizioni.
Durante il suo regno si assistette ad un notevole sviluppo tecnologico. La Pietra di Palermo ricorda che nel quindicesimo anno del suo regno venne realizzata una statua in rame e che due anni prima il sovrano aveva fatto costruire un tempio, detto La dea rimane, completamente in pietra, notizia questa che conferma che la padronanza della costruzione in pietra venne acquisita già prima della III dinastia.