Requiem
Il requiem è una messa secondo il rito liturgico della Chiesa cattolica eseguita e celebrata in memoria del defunto. Può essere anche utilizzata come servizio funebre, in particolare nel caso di funerali solenni, c'è anche l'uso di eseguirla come parte della liturgia nel giorno dei Defunti, che vengono commemorati il 2 novembre. Secondo la religione cattolica le messe offerte in memoria dei defunti che si trovano in Purgatorio possono abbreviare la loro permanenza di espiazione, a favore di un più celere passaggio al Paradiso.

Il requiem è anche una composizione musicale che utilizza gli inni propri dei riti cattolici (o altro cerimoniale religioso) con una trama musicale. Mentre i vari testi della messa, quali l'Introito o il Graduale cambiano di giorno in giorno secondo il calendario liturgico, nella messa esequiale questi testi sono sempre fissi. Si tratta di testi drammatici nella loro rappresentatività e, in quanto tali, hanno attirato l'attenzione e ispirato non pochi compositori.
L'uso, molto popolare, della parola requiem deriva dalle parole iniziali dell'Introito: «Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.» («L'eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua.») Il rito delle esequie nella liturgia cattolica differisce dalla messa di tutti i giorni anche perché vengono omessi alcuni inni, mentre è prevista la sequenza Dies irae.
Testi del messale
I testi del messale romano, leggermente modificati dopo il Concilio Vaticano II, sono più o meno gli stessi, quelli risalenti al Concilio di Trento, che hanno ispirato molti compositori famosi, e sono i seguenti:
Introito
«L'eterno riposo dona loro, Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Si innalzi un inno a te, o Dio, in Sion, a te si sciolga il voto in Gerusalemme; esaudisci la mia preghiera, a te viene ogni mortale.»
Kyrie eleison
Come nell'Ordinario della messa. Dal Greco: Signore pietà.
Tratto
«Dona loro eterno riposo, o Signore. Il giusto sarà sempre ricordato, non temerà annunzio di sventura. Assolvi, Signore, le anime di tutti i fedeli defunti da tutti i vincoli dei loro peccati, possano meritare di evitare il giudizio finale per la tua grazia, e godano beati della luce eterna.»
Sequenza
«Una tromba che diffonde un suono meraviglioso nei sepolcri di tutto il mondo, chiamerà tutti davanti al trono. La morte e la natura stupiranno, quando la creatura risorgerà, per rispondere al giudice. Verrà aperto il libro, nel quale tutto è contenuto, in base al quale il mondo sarà giudicato. Non appena il giudice sarà seduto, apparirà ciò che è nascosto, nulla resterà ingiudicato. E io che sono misero che dirò, chi chiamerò in mia difesa, se a mala pena il giusto è tranquillo?»
«Re di tremenda maestà, tu che salvi per tua grazia, salva me, o fonte di pietà.»
«Ricordati, o Gesù buono, che sono il motivo della tua via, non perdermi, in quel giorno. Cercandomi ti sedesti stanco, mi hai salvato morendo in croce; fa' che tanta fatica non sia inutile. O giudice che punisci giustamente, donami la remissione dei peccati prima del giorno del giudizio. Piango perché sono colpevole, il mio volto arrossisce per la colpa: risparmia chi ti supplica, o Dio. Tu che hai assolto Maria Maddalena, e hai esaudito il ladrone, hai dato speranza anche a me. Le mie preghiere non sono degne, ma tu, buono, fa benignamente, che io non bruci nel fuoco eterno. Dammi un posto tra gli agnelli, allontanami dai capri, ponendomi alla tua destra.»
«Condannati i maledetti, gettati nelle vive fiamme, chiama me tra i benedetti. Prego supplice e prostrato, il cuore contrito come cenere, abbi cura della mia sorte.»
«Giorno di lacrime, quel giorno, quando risorgerà dal fuoco l'uomo reo per essere giudicato. Ma tu risparmialo, o Dio. Signore Gesù buono, dona loro riposo! Amen!»
Offertorio
«Signore Gesù Cristo! Re di gloria! Libera le anime di tutti i fedeli defunti dalle pene dell'inferno e dalla fossa profonda! Liberale dalla bocca del leone, affinché non vengano inghiottite dal Tartaro, e non cadano nell'oscurità: ma l'alfiere san Michele le porti nella luce santa, che un tempo hai promesso ad Abramo e alla sua stirpe.»
«A te, o Signore, offerte e preghiere offriamo con lodi. Ricevile in favore di quelle anime, delle quali oggi facciamo memoria: falle, o Signore, passare dalla morte alla vita, che un tempo hai promesso ad Abramo e alla sua stirpe.»
Sanctus e Benedictus
Come nell'Ordinario della Messa.
Agnus Dei
Testo come nell'Ordinario della messa, con le invocazioni miserere nobis modificate in dona eis requiem, e dona nobis pacem in dona eis requiem sempiternam ("Dona loro la pace (eterna).")
Communio
Il Gloria non viene recitato perché non favorirebbe il clima di raccoglimento proprio di un rito funebre.
Il Requiem nel rito parigino
Il rito parigino ha una Messa per i defunti che presenta alcune differenze con il Requiem del rito romano:
- una lieve variazione di testo nell'introito: Exaudi Deus orationem meam al posto di Exaudi orationem meam;
- differenza nel graduale;
- omissione del Dies irae;
- cinque differenze di testo nell'offertorio Domine Jesu Christe.
Il testo del Requiem secondo il rito parigino si ritrova in molte composizioni musicali francesi; non mancano neppure esempi di commistione fra i due messali. Tracce del messale parigino sono ancora presenti nei Requiem della fine del XVIII secolo e dell'inizio del XIX secolo.[1].
Composizioni musicali
Per molti secoli i testi del requiem venivano cantati su melodie gregoriane. La prima impostazione polifonica viene generalmente attribuita al compositore Johannes Ockeghem, intorno al 1460; si suppone che il suo requiem attingesse molto dal più anziano Guillaume Dufay, ma la partitura di Dufay è andata perduta. Molti dei primi requiem utilizzano dei testi diversi da quelli della liturgia ufficiale, probabilmente perché prima del Concilio di Trento diverse erano le impostazioni liturgiche in molti paesi europei. Il requiem di Antoine Brumel, datato intorno al 1500, è il primo che comprende il Dies iræ.
Oltre 2.000 requiem sono stati composti fino ad oggi. Molte delle versioni rinascimentali venivano eseguite senza strumenti musicali, di solito con il canto a cappella, mentre a partire dal XVII secolo i compositori preferirono sempre più spesso l'uso di strumenti per accompagnare il coro, includendo anche voci soliste. Si registrano sovente delle modifiche tra le varie composizioni su quali parti dei testi liturgici sono musicate: molti compositori omettono il Graduale; una scuola di compositori francesi (capeggiata dal Fauré) omette il Dies iræ per ragioni stilistiche, mentre lo stesso testo era spesso al centro di composizioni di artisti francesi nei secoli precedenti.
Alcuni compositori hanno aggiunto al Requiem parti che sono proprie dell'ufficio della sepoltura, non facendo parte del servizio liturgico vero e proprio, ma nel caso del funerale segue dopo la messa, altri ancora hanno aggiunto dei movimenti supplementari da cantarsi nel corso del requiem, come il mottetto devozionale Pie Iesu nel requiem di Fauré, Duruflé, e Lloyd Webber. I due testi aggiuntivi per il pio ufficio della sepoltura sono:
- Libera Me
«Liberami, o Signore, dalla morte eterna, in quel giorno tremendo quando la terra e il cielo si muoveranno, quando tu verrai a giudicare il mondo con il fuoco. Sono tremante pieno di timore, in considerazione del giudizio che verrà. Quel giorno è un giorno di ira, di calamità e miseria, un giorno molto triste. Dona loro l'eterno riposo, Signore: li illumini la luce perpetua.»
- In paradisum
«In paradiso ti accompagnino gli Angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri e ti conducano nella santa Gerusalemme. Ti accolga il coro degli Angeli e con Lazzaro, povero in terra, tu possa godere il riposo eterno nel cielo.»
Il Pie Iesu combina una parafrasi del versetto finale del Dies Iræ e dell'Agnus Dei.
- Pie Iesu
«O Gesù buono, dona loro il riposo; dona loro il riposo eterno.»
A partire dal XVIII secolo e per buona parte del secolo successivo, furono in molti tra i compositori coloro che scrissero dei veri e propri concerti da requiem, dal momento che l'organico richiesto era notevole, o la durata troppo estesa. Ciò non rendeva possibile l'esecuzione di tali opere in una cerimonia funebre; i requiem di Gossec, Berlioz, Verdi, e Dvořák sono in pratica dei concerti drammatici, resi in forma di oratori. Una controreazione a questa tendenza fu iniziata dal movimento ceciliano, che raccomandava di limitare il requiem ad un sobrio accompagnamento a musiche di carattere liturgico evitando l'utilizzo di voci soliste di tipo operistico.
Requiem non cattolici
Requiem è utilizzato anche per indicare composizioni sacre che utilizzano testi religiosi appropriati per un rito funebre, o per designare composizioni per liturgie diverse da quella cattolica. Tra i primi esempi di questo tipo ci sono i requiem tedeschi composti nel XVII secolo da Schütz e Praetorius, adattamenti del requiem cattolico alla liturgia luterana, che fornirono ispirazione al Requiem tedesco di Brahms.
I requiem non cattolici includono:
- Requiem tedeschi
- Requiem inglesi
- Kaddish ebraici
- Greco ortodossi
- Panikhidia per i russi ortodossi
Il Book of Common Prayer ("Libro della preghiera comune") degli Anglicani contiene sette testi che insieme costituiscono il materiale per le orazioni per il servizio funebre; molti compositori hanno arrangiato della musica su questi testi, tra questi Thomas Morley, Orlando Gibbons ed Henry Purcell.
Sviluppi nel XX secolo
Nel XX secolo il requiem si è evoluto verso nuove diverse direzioni. Il genere del requiem di guerra è probabilmente il più alto e comprende alcune composizioni dedicate alla memoria delle persone morte in tempo di guerra. Sempre più spesso il requiem include delle liriche di carattere non liturgico, includendo ad esempio poesie di pacifisti, come nel caso del War Requiem di Benjamin Britten che giustappone il testo in latino con la poesia di Wilfred Owen. I diversi requiem incentrati sull'olocausto possono essere considerati all'interno di questo genere.
Infine, lo sviluppo del requiem di carattere squisitamente secolare, scritto per l'esecuzione pubblica senza specifica osservanza religiosa. Alcuni compositori hanno anche scritto delle opere esclusivamente strumentali che portano il titolo di requiem, come ad esempio la Sinfonia da Requiem di Britten.
Recentemente numerosi artisti hanno partecipato alla commemorazione e reso omaggio alla memoria dei defunti in talune occasioni pubbliche e private. Anche gli interpreti della musica moderna ed i cantanti rock hanno prestato la propria voce o brani da loro scritti o adattati in occasione di funerali. Una vasta eco ha avuto Candle in the Wind, cantata da Elton John il 6 settembre 1997 in occasione del funerale solenne di Diana Spencer, ex moglie del principe Carlo d'Inghilterra.
In quest'ambito del tutto particolare la singolare reinterpretazione di Giovanni Lindo Ferretti, cantante del gruppo dei CCCP che inserisce alcuni brevi pezzi del Requiem all'inizio della versione live di Militanz, contenuta nell'album Live in Punkow. Singolare il contrasto tra il ritmo solenne del requiem ed il velocissimo pezzo punk-rock filosovietico che segue: ma le due parti si abbinano concettualmente in un mondo dove, come canta Ferretti nel finale, "il passato è afflosciato, il presente è un mercato". Il testo esatto è:
«Re di tremenda maestà, tu che salvi chi deve essere salvato per la tua grazia, salva me, fonte di pietà. Prego supplice e prostrato, il cuore contrito come cenere, abbi cura della mia sorte.Giorno di lacrime, quel giorno, quando risorgerà dal fuoco l'uomo reo per essere giudicato.»
"
Presente nell'album "Socialismo e Barbarie" dei CCCP anche il testo aggiuntivo del rito della sepoltura: "Libera me Domine"
Compositori di requiem
Periodo pre-classico
- Giovanni Francesco Anerio
- Heinrich Ignaz Franz von Biber
- Antoine Brumel
- Manuel Cardoso
- Marc-Antoine Charpentier
- Guillaume Dufay (perduto)
- Jean Gilles
- Orlando di Lasso
- Antonio Lotti: Requiem in Fa maggiore
- Claudio Monteverdi (perduto)
- Johannes Ockeghem
- Giovanni Pierluigi da Palestrina
- Pierre de La Rue
- Tomás Luis de Victoria
- Jan Dismas Zelenka
- Cristóbal de Morales
- André Campra
Periodo classico
- Johann Adolf Hasse
- Niccolò Jommelli
- Luigi Cherubini
- Florian Leopold Gassmann
- François-Joseph Gossec
- Michael Haydn
- Antonio Salieri
- Andrea Luchesi
- Wolfgang Amadeus Mozart: Messa di Requiem K 626
- Francesco Antonio Vallotti (Padre Vallotti)
Periodo romantico
- Hector Berlioz "Grand office des morts" per tenore, coro e orchestra op. 5
- Anton Bruckner
- Carl Czerny
- Antonín Dvořák
- Gabriel Fauré
- Charles Gounod
- Franz Liszt "Requiem R 488 per doppio coro maschile e orchestra"
- Robert Schumann "Requiem fur Mignon"
- Giuseppe Verdi "Messa di requiem"
- Gaetano Donizetti
- Giuseppe Peruzzi "Messa da requiem"
- Camille Saint-Saëns
Periodo post-romantico
- Xavier Benguerel "alla memoria di Salvador Espriu"
- Benjamin Britten "War requiem"
- Maurice Duruflé
- György Ligeti
- Frank Martin
- Krzysztof Penderecki
- Andrew Lloyd Webber
- Lorenzo Perosi
- Ildebrando Pizzetti
- Francesco Paolo Frontini Grande Messa di Requiem in sol minore (1888)
Requiem tedeschi
Requiem inglesi
- Herbert Howells
- John Rutter
- Charles Villiers Stanford
- Dr. Hristo Tsanoff, DM , Missa de profuctis (Requiem) (2011)
Curiosità
Alan Menken e Stephen Schwartz hanno preso vari versi di questo testo sacro per varie colonne sonore nel film Il gobbo di Notre Dame.
Note
- ^ Jack Eby, A Requiem Mass for Louis XV: Charles d'Helfer, Francois Giroust and the Missa pro defunctis of 1775, in Oxford Journal for Early Music, May 2001, pp. 225-227