Azerbaigian

Stato eurasiatico
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Azerbaigian
Azerbaigian - Localizzazione
Azerbaigian - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica dell'Azerbaigian
Nome ufficialeAzərbaycan Respublikası
Lingue ufficialiazero
CapitaleBaku
Politica
Forma di governoRepubblica presidenziale
PresidenteIlham Aliyev
Primo MinistroArtur Rasizada
IndipendenzaDall'URSS,
30 agosto 1991 (dichiarata),
18 ottobre 1991 (riconosciuta)
Ingresso nell'ONU2 marzo 1992
Superficie
Totale86.600 km² (111º)
% delle acque1.6%%
Popolazione
Totale9.000.000[1][2] ab. (89º)
Densità90 ab./km²
Nome degli abitantiazeri
Geografia
ContinenteAsia
Fuso orarioUTC +4
Economia
ValutaManat azero
PIL (nominale)74,734 milioni di $ (2008) (75º)
PIL pro capite (nominale)8,634 $ (2008) (84º)
ISU (2007)0,787 (medio) (86º)
Consumo energetico0,29 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166AZ, AZE, 031
TLD.az
Prefisso tel.+994
Sigla autom.AZ
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleInno nazionale della Repubblica dell'Azerbaigian
Festa nazionale28 maggio
Azerbaigian - Mappa
Azerbaigian - Mappa

L'Azerbaigiàn (pronuncia con l'accento sull'ultima sillaba: [addzerbai'dʒan]; in azero Azərbaycan, in persiano Azerbāijān [azærbai'dʒaːn], in russo Азербайджан? traslitt. Azerbajdžan [ɐzʲərbɐɪ'dʒan][3]), ufficialmente Repubblica dell'Azerbaigian (in azero Azərbaycan Respublikası), è uno Stato situato nella regione del Caucaso.

Ricco di petrolio, il Paese è situato nell'Asia transcaucasica, a sud dello spartiacque montuoso che lo separa dall'Europa, e confina con il Mar Caspio a est, con la Russia a nord, la Turchia a ovest, la Georgia a nordovest, l'Armenia a ovest e l'Iran a sud.

La Repubblica Autonoma di Nakhchivan (un'exclave dell'Azerbaigian) confina con l'Armenia a nord e a est, con l'Iran a sud e a ovest e con la Turchia nel nordovest. La regione del Nagorno-Karabakh insieme alle altre sette province nell'Azerbaigian sudoccidentale sono sotto l'occupazione militare delle forze armate armene dalla fine di Guerra del Nagorno-Karabakh nel 1994. Fino ad oggi rimangono non eseguite le quattro Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (n. 822, 853, 874 e 884) sul “ritiro delle forze di occupazione dalle aree occupate appartenenti alla Repubblica dell'Azerbaigian”. Il territorio del paese comprende anche alcune isole nel Mar Caspio con l'area totale di trenta chilometri quadrati.

L'Azerbaigian è una repubblica laica ed unitaria, con una democrazia emergente. È il paese più grande del Caucaso sia per superficie sia per popolazione. È anche uno dei fondatori della Comunità degli Stati Indipendenti, GUAM ed è membro del Consiglio d'Europa dal 2001. Ha una Missione Permanente nell'Unione Europea e ospita anche una Missione della Commissione Europea.

La lingua ufficiale è l'azero.

Toponimo

Diverse fonti ipotizzano differenti origini dell'Azerbaigian. Alcuni ipotizzano che in passato fosse chiamato Albania (non ha alcun riferimento con l'Albania attuale) e fosse popolato da gente di aspetto nordico, alti, biondi, con gli occhi azzurri che sarebbero gli antenati dei turchi di oguz - una frazione antica di etnia turca. Questo territorio dopo la conquista di Alessandro Magno venne assegnato al satrapo Atropate, e assunse il nome di Atropatene. Con questo nome fu conosciuto dagli arabi, che però lo pronunciavano Adhurbadhagan. Il nome Azerbaigian è una composizione di 3 parole di origine turca. Oder-bey-can. Od (fuoco)-er(guerriero) indica "guerrieri di fuoco", bey è un titolo nobile usato ancora oggi tra le popolazioni di origine turca anche come segno di rispetto verso l'interlucatore, equivalente al "signor" in italiano, can significa "anima". Dunque il significato del nome completo sarebbe "l'anima dei nobili guerrieri del fuoco (sacro)" in quanto in Azerbaigian il fuoco è un culto sacro ereditato dallo zoroastrismo inizialmente nato in Azerbaigian, poi diffuso in altri territori, infine diventata religione ufficiale della Persia. Il culto del fuoco è legato ai fenomeni naturali di petrolio e gas, la ricchezza principale del paese. Ai tempi gli adoratori del culto di fuoco sacro arrivavano dall'India per visitare i templi di Baku - capitale dell'Azerbaigian. Ad oggi ci sono ancora 2 luoghi considerati sacri per il loro legame col culto di fuoco sacro a Baku: Yanar dag (monte che brucia) dove c'è il fuoco incessante grazie al gas che esce dal monte. Atesgah - il tempio del fuoco sacro, sempre un luogo costruito su un giacimento di gas col fuoco incessante.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Azerbaigian.

Le prime tracce della presenza dell'uomo nel territorio dell'Azerbaigian risalgono all'Età della Pietra e sono legate alla cultura Quruçay della Grotta Azykh. Reperti del Paleolitico Superiore, in particolare di epoca musteriana, sono state trovate nelle grotte di Tağlar, Damcili, Zar e Yataq-yeri. I ritrovamenti di frammenti di brocche di vino secco nelle necropoli della Leylatepe e Sarytepe testimoniano l'attività agricola dell'Età del Bronzo.

Tutto il Caucaso del Sud fu conquistato dagli Achemenidi intorno al 550 a.C., il che comportò la diffusione dello Zoroastrismo in questa parte dell'Impero dei Medi. Dopo la conquista da parte di Alessandro Magno, i Seleucidi che ereditarono il Caucaso, si ritirarono sotto la pressione di Roma e dei Greci secessionisti in Battria.

Nel I secolo a.C. gli Albanesi caucasici, abitanti autoctoni dell'Azerbaigian fondarono un loro regno. Il regno rimase indipendente finché i Sasanidi lo resero uno stato vassallo nel 252. Il re albanese caucasico Urnayr ufficialmente dichiarò il Cristianesimo religione di stato nel IV secolo, e l'Albania Caucasica rimase un paese cristiano fino all'VIII secolo. La costa del Mar Caspio rimase sotto il controllo romano dal I secolo fino al 387, quando l'Impero dei Sasanidi di Persia stabilì il suo dominio sulla regione. Le iscrizioni romane ritrovate sulle rocce del Gobustan testimoniano la presenza della Legione XII Fulminata presumibilmente ai tempi di Domiziano. Nonostante le numerose conquiste dei Sasanidi e dei Bizantini un piccolo stato albanese indipendente sopravvisse fino al IX secolo.

Dopo la caduta dei Sasanidi per opera degli Arabi, l'Albania Caucasica divenne un paese vassallo e dopo la resistenza cristiana guidata dal Principe Javanshir, lo stato fu distrutto nel 667 e gli albanesi costretti alla conversione all'islam.

Con il declino del Califfato degli Abbasidi, il territorio dell'Azerbaigian passò sotto il dominio di diverse dinastie come Salaridi, Sagidi, Shaddadidi, Rawandidi e Buyidi.

Localmente i possedimenti del successivo Impero del Selgiuchidi venivano controllati dagli atabeg, vassalli dei sultani selgiuchidi. Sotto i Selgiuchidi poeti come Nizami Ganjavi e Khagani Shirvani crearono le loro opere ancora oggi apprezzate in Azerbaigian. Successivamente a governare l'Azerbaigian fu lo stato degli Jalayiridi che cadde a seguito della conquista di Tamerlano. La dinastia locale azera degli Shirvanshakh costituì uno stato vassallo dell'Impero di Tamerlano che appoggiò, durante la guerra contro il governatore del Khanato dell'Orda d'Oro, il Tokhtamysh. La morte di Tamerlano diede origine a due stati: Kara Koyunlu e Ak Koyunlu con i quali iniziò un periodo significativo per l'affermazione dello spirito nazionale ed unione storica di tutti i territori autentici dell'Azerbaigian. Fino alla sua morte il sultano degli Ak Koyunlu, Uzun Hasan, governò tutto il territorio dell'Azerbaigian. Il regno successivamente passò alla dinastia degli Shirvanshakhi che mantennero l'autonomia dal 861 fino al 1539.

Gli Shirvanshakhi, combattuti dai Safavidi discendenti di Uzun Hasan Ak koyunlu, imposero l'Islam sciita alla popolazione che prima praticava l'Islam sunnita contrapponendosi all'Impero ottomano.
Dopo la caduta dei Safavidi il paese si spezzò e sul territorio furono creati alcuni khanati indipendenti. Dopo un periodo di frequenti guerre i khanati sono stati occupati dall'Impero Russo. Con l'accordo di Turkmenchay, il territorio dell'Azerbaigian è stato diviso tra la Russia e la Persia. La Persia riconobbe alla Russia i khanati Erivan (oggi capitale dell'Armenia), Nakchivan ed il resto del Talysh. Tabriz, Ardebil ed Urmia divennero parte della Persia (Le province dell'Azerbaigian Orientale, Azerbaigian Occidentale ed Ardebil dell'Iran odierno). Dopo il collasso dell'Impero Russo al termine della prima guerra mondiale, l'Azerbaigian insieme con Armenia e Georgia crearono la Repubblica Federativa Democratica di Transcaucasia. Quando la Repubblica viene sciolta nel maggio del 1918, l'Azerbaigian dichiarò la propria indipendenza e fu creata la Repubblica Democratica dell'Azerbaigian. La RDA fu la prima Repubblica parlamentare musulmana nel mondo, ma ebbe termine dopo soltanto due anni, quando l'Armata russa invase Baku nel marzo del 1922. Così l'Azerbaigian, con Armenia e Georgia, divenne parte della RSSF Transcaucasica, uno stato federato nell'URSS de jure, de facto nuovamente occupati dalla Russia. Nel 1936 la RSSF Transcaucasica fu divisa in tre repubbliche fra le quali anche la RSS Azera.

Durante la seconda guerra mondiale la RSS dell'Azerbaigian fornì la maggior parte del petrolio utilizzato dall'Unione Sovietica nella guerra contro la Germania nazista. I tedeschi tentarono alcune volte l'occupazione di Baku per avere il controllo del petrolio azero (Operazione Edelweiss gestita direttamente da Hitler), ma tutti i tentativi fallirono grazie alla resistenza dell'esercito sovietico. Baku fu minato soprattutto nei giacimenti petroliferi dall'esercito russo disposto a far saltare in aria l'intera città nel caso di invasione tedesca, poiché preferivano piuttosto distruggere un'intera città assieme a milioni di persone civili innocenti, anziché cedere Baku ai tedeschi.

A seguito della politica di glasnost' iniziata dal segretario generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica Michail Gorbačëv, ebbero inizio disordini economici, politici e scontri etnici, in particolare nella Regione del Nagorno-Karabakh. Le manifestazioni per l'indipendenza a Baku furono soffocate nella violenza. Nel gennaio del 1990 l'esercito entrò nella capitale sparando contro i manifestanti. Il numero ufficiale delle vittime fu di 130 morti e 700 feriti, non ufficialmente si parla di migliaia di morti. Il 20 gennaio 1990 entrò nella storia moderna dell'Azerbaigian come il gennaio nero.

Il 18 ottobre 1991 l'Azerbaigian dichiarò la propria indipendenza. I primi anni dell'indipendenza furono funestati dall'inizio della Guerra del Nagorno-Karabakh contro l'Armenia che ha occupato il territorio del Karabakh ed altri regioni vicini. Alla fine della guerra nel 1994 l'Azerbaigian perse un sesto del suo territorio che comprende la Regione del Nagorno-Karabakh ed altre 7 province [1]. Come conseguenza della guerra del Nagorno-Karabakh un azero su otto è diventato un rifugiato[senza fonte].

Nel 1993 a seguito delle dimissioni del Presidente Abülfaz Elçibay, l'ex primo segretario del Partito Comunista Azero Heydar Aliyev venne eletto come nuovo presidente. Aliyev riuscì ad ottenere il cessate fuoco che dura fino ad oggi. Nei primi anni del suo governo riuscì anche ad abbassare sostanzialmente il tasso di disoccupazione rimettendo in moto l'economia quasi distrutta dopo la guerra del Nagorno-Karabakh. Nel 1998 Heydar Aliyev fu rieletto per la seconda volta. Nonostante l'esplorazione di nuovi giacimenti petroliferi, il suo governo perde popolarità soprattutto a causa di brogli elettorali, corruzione diffusa e del suo regime autoritario. Le stesse critiche vennero avanzate anche in occasione delle successive elezioni presidenziali quando Ilham Aliyev venne eletto presidente, dopo la morte del padre Heydar nel 2003.

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Paese transcontinentale e Geografia dell'Azerbaigian.

Lo stato si estende su una superficie di 86.600 km². È collocato alle pendici del Caucaso Meridionale; la parte più densamente abitata del territorio si estende intorno alla valle del fiume Kuma che sfocia nel Mar Caspio, su cui si affaccia tutta la parte orientale dell'Azerbaigian. Il paese confina a nord con Russia e Georgia, a ovest con Armenia e a sud con l'Iran. La Repubblica Autonoma di Nakhchivan è racchiusa tra Armenia e Iran. La capitale è Baku, mentre un'importante città è Gandja.

Controversa è la questione se l'Azerbaigian possa essere considerato un paese transcontinentale a cavallo tra l'Asia e l'Europa. Considerando la depressione del Kuma-Manych come confine tra Europa ed Asia, tutto il territorio dell'Azerbaigian ricadrebbe infatti nel continente asiatico, mentre nel caso si ponga tale confine lungo lo spartiacque caucasico oppure sulla linea dei fiumi Kura e Rioni, allora parte del territorio azero ricadrebbe anche in Europa.

Lo Stato dell'Azerbaigian è prevalentemente montuoso.

Clima

Gli inverni sono protetti dalle influenze polari dal Grande Caucaso, mentre le estati sono molto calde man mano che ci si allontana dal Mar Caspio. L'autunno invece verso sud dove c'è la capitale è molto piovoso, mentre il resto del paese ha un clima gradevole.

Popolazione

La popolazione del Azerbaigian è di circa 9.000.000 di abitanti[1][2]

Etnie

La popolazione è composta principalmente da azeri (92.2% del totale), ma anche da Gekad (circa 11.000).

Lingue

La lingua ufficiale è l'azero, una lingua turca scritta in Azerbaigian con l'alfabeto latino, che ha sostituito quello cirillico. Vi è una piccola minoranza del 3,5% di lingua russa, lezgi (1,9%) nel nord del paese e il talisci (1,8%). Ovviamente, come eredità del periodo sovietico, gran parte della popolazione azera parla correntemente il russo.

Cultura

Religione

La maggioranza della popolazione è musulmana sciita. Vi sono anche consistenti minoranze di religione cristiana ed ebraica. La chiesa ortodossa del Paese fa capo al Patriarcato di Mosca. Il 29 aprile 2007 è stata consacrata la Chiesa dell'Immacolata Concezione, la prima chiesa di confessione cattolica nella capitale Baku.

Letteratura

Storicamente le letteratura azera si inserisce nel più vasto alveo delle letterature in lingue turche del ceppo oguz, di cui la maggiore fu senza dubbio la letteratura in turco ottomano, ampiamente influenzate da generi e stilemi della letteratura persiana. Perciò scrittori e poeti di etnia azera sin dal Medioevo si espressero prevalentemente in una di queste due lingue dalla grande tradizione letteraria, ossia il persiano e il turco ottomano. Al XV secolo risale probabilmente la prima redazione scritta di una grande saga epica in prosa il Dede Korkut, che circolava oralmente da almeno due secoli, rivendicata peraltro come epos nazionale anche dagli attuali turchi di Turchia e dai turkemeni. Comunque solo a partire dalla seconda metà dell'800, con l'aumento dell'influenza europea (russa e francese soprattutto), si avrà gradualmente un processo di acquisizione-formazione identitaria che porterà alla creazione della moderna letteratura nazionale azera, un artefice della quale è sicuramente il commediografo e prosatore Mirza Fatali Achundov (1812-1878), scrittore bilingue (persiano-azeri) di orientamento realista. Dopo la costituzione della repubblica socialista sovietica dell'Azerbaigian, che comporterà anche il passaggio dall'alfabeto arabo all'alfabeto cirillico, la letteratura azera si sintonizzerà a livello estetico e tematico con i dettami del "realismo socialista" e delle "forme nazionali" dell'arte. Ma forse il più celebre e pluritradotto autore di origini azere fu un profugo della Rivoluzione russa, Essad Bey (1905-1942) nom de plume di uno scrittore e saggista poliglotta di origini ebraico-russe nato a Baku, vissuto tra la Germania e l'America e morto in esilio nell'Italia fascista nel 1942. Con la recentemente riacquistata indipendenza, dopo la dissoluzione dell'URSS, si sono messe in moto altre complesse dinamiche di allontanamento dalla cultura russa e di contemporaneo rinsaldamento del legame con la tradizione letteraria turco-ottomana e persiana da un lato, e con il patrimonio folklorico-culturale panturco dall'altro. Occorre qui ricordare che un ramo importante di questa letteratura è quello che vive nell'Azerbaigian iranico, dove la lingua azera è trascritta però con l'alfabeto arabo-persiano; questo ramo, per intuibili ragioni, è molto più sensibile all'eredità persiana e vive in stretta simbiosi con la vita culturale e letteraria dell'Iran contemporaneo.

Altri scrittori azeri

Bibliografia essenziale

Arte

L'arte preislamica del territorio azero va inquadrata nella storia dell'arte delle grandi formazioni storico-culturali succedutesi nell'area: achemenide, greco-alessandrina, partica, sasanide. L'arte azera contemporanea si inserisce nella grande tradizione dell'arte islamica cui, dal XIX secolo, si sono via via aggiunti gli influssi di correnti occidentali soprattutto attraverso la mediazione della cultura russa zarista e, più tardi, sovietica (realismo socialista, "forme nazionali" di arte ecc.). L'Azerbaigian, per la sua contiguità con la Russia europea, ha giocato sin dalla fine dell'Ottocento un ruolo importante nella trasmissione al mondo islamico, e iranico in particolare, di mode e correnti letterarie, teatrali e artistiche in generale.

Ordinamento dello stato

Suddivisione amministrativa

  Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni dell'Azerbaigian.

L'Azerbaigian si suddivide in 59 distretti (raion), 11 città (sahar) e una regione autonoma: Naxcivan.

Città principali

Istituzioni

L'Azerbaigian è una Repubblica la cui costituzione in vigore è stata approvata con un referendum popolare il 12 novembre 1995. Il Primo ministro, di nomina presidenziale, è Artur Rasizadə (in carica dal 4 novembre 2003). Il Parlamento o Assemblea Nazionale (Milli Mejlis) è unicamerale e si compone di 125 seggi (fino al 2002 erano 100 secondo il sistema maggioritario e 25 secondo quello proporzionale, dopo il referendum popolare saranno eletti tutti e 125 su base maggioritaria).


Politica

Politica interna

Politica estera

Economia

Il principale prodotto d'esportazione del Paese è il petrolio. Dal 1997 ad oggi l'estrazione di idrocarburi ha fatto registrare tassi di crescita continui. Oltre a questo, si registrano miglioramenti nell'estrazione di ferro, rame, piombo e sale. Tuttavia le vie di comunicazioni e l'industria estrattiva lasciano molto a desiderare e necessitano di un intervento piuttosto massiccio. Il PIL è cresciuto del 7,4% nel 1999, dell'11,4% nel 2000 e del 9,9% nel 2001.


Note

Bibliografia

Altri progetti

Collegamenti esterni

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