Utente:Updown/sandbox

L'effetto Larsen (dal nome del fisico Søren Absalon Larsen che per primo ne scoprì il principio), detto anche feedback acustico, è il tipico fischio stridente che si sviluppa quando i suoni emessi da un altoparlante ritornano ad essere captati con sufficiente "potenza di innesco" da un microfono (o dal pick-up di un qualsiasi strumento musicale elettrico, come una chitarra o un basso) e da questo rimandato al medesimo altoparlante, in un circuito chiuso. L'effetto si innesca solitamente quando il microfono è troppo vicino all'altoparlante e capta una frequenza emessa da quest'ultimo, in un dato momento più forte delle altre, che quindi viene amplificata e riprodotta a sua volta con ampiezza via via crescente, virtualmente illimitata, se non fosse che l'amplificatore va in overdrive. Un microfono è un apparato di trasduzione fonoelettrica come la puntina di un giradischi. Anche la puntina, tecnicamente detta fonorilevatore, può ritrasmettere all'impianto acustico il suono riprodotto dal medesimo [1] . La puntina è sensibile a tutto il range uditivo (20Hz-20KHz) ma in questo caso le frequenze che possono determinare l'innesco difficilmente superano i 500Hz. Questo ultimo tipo di innesco, che ha un andamento più costante nella relazione potenza/tempo, è più difficile da rilevare per l'orecchio umano e viene provocato dall'azione meccanica che le onde sonore esercitano sul supporto del giradischi e sul giradischi stesso. Per le caratteristiche fisiche delle onde sonore , l'innesco causato da una puntina può raggiungere potenze di un entità tale da danneggiare i diffusori acustici preposti all'amplificazione dei bassi più facilmente dell'innesco causato da un microfono a membrana o piezoelettrico (pick-up) , che è decisamente più fastidioso e veicolando meno energia rischia di danneggiare i diffusori acustici preposti all'amplificazione delle medie a alte frequenze [2]. Il problema si presenta soprattutto in situazioni live, dove è più difficile curare l'acustica ambientale.[3].
La comparsa dell'effetto Larsen si può minimizzare utilizzando microfoni direzionali, oppure cambiando opportunamente la posizione e la direzione del microfono o dell'altoparlante nello spazio o, ancora, utilizzando processori di dinamica con funzione di gate, spesso associata a funzioni di compressione ed espansione o agendo sul segnale con un equalizzatore. Con l'utilizzo del compressore la dinamica dei suoni captati dal microfono viene compressa (i suoni più forti attenuati e quelli più lievi potenziati) e poi ri-espansa (i suoni che sono inferiori ad un certo valore in dB vengono eliminati - funzione cioè di gate, ossia "porta che taglia fuori i suoni indesiderati"); in tal modo si evita che qualche frequenza "inneschi". Con l'utilizzo dell'equalizzatore si agisce sulle frequenze di innesco in maniera selettiva attenuando così che le eventuali risonanze che eccitano una o più frequenze.
Talvolta, specialmente nell'ambito del rock d'avanguardia o di generi musicali sperimentali, l'effetto Larsen è volutamente ricercato. Si pensi alla capacità di Lou Reed, Jimi Hendrix, Steve Vai, Joe Satriani e Tom Morello di "governare" i feedback della propria chitarra elettrica, o agli effetti ipnotici e onirici ottenuti da gruppi quali i Sonic Youth.