Alluvione di Genova del 7 ottobre 1970

L'alluvione di Genova del 7 ottobre 1970 proseguita l'8 ottobre si verificò a seguito a fortissime precipitazioni. Ne scaturì l'esondazione dei torrenti Bisagno e Fereggiano e la piena dei torrenti Sturla Polcevera, Leira, Chiaravagna e Cantarena. Piogge molto intense e localizzate che sono tipiche della costa ligure e del periodo autunnale, accumularono circa 900 mm d'acqua in 24 ore. La più colpita fu Genova, ma gravissimi danni ebbero anche in altri 20 comuni delle province di Genova tra i quali il più colpito fu Masone. Le vittime furono 44, di cui 35 morti, 8 dispersi. Gli sfollati furono oltre 2000. Nel 2011 un evento similare colpirà fondamentalmente la stessa zona[1].

Alluvione di Genova
Le rovine del ponte romano sul Bisagno, nella zona di S.Agata, distrutto dall'alluvione del 1970
TipoAlluvione
Data7 ottobre 1970
LuogoLiguria
StatoItalia (bandiera) Italia
MotivazionePioggia torrenziale
Conseguenze
Morti44

Molto colpiti furono i quartieri di Quezzi, Foce, Molassana, San Fruttuoso, Marassi, Brignole.

Fondamentali nell'opera di soccorso, ripristino e aiuto alle popolazioni furono gli angeli del fango, quelle persone, soprattutto giovani, provenienti da tutto il mondo, che giunsero per la prima volta a Firenze, per aiutare a recuperare, restaurare e salvare le inestimabili opere d'arte, dipinti, statue, manufatti, patrimoni dell'umanità, che altrimenti sarebbero andati perduti in seguito all'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, e negli anni successivi in tante catastrofi analoghe, fino all'alluvione genovese del 4 novembre 2011[2]. Questi giovani erano del tutto volontari, e rappresentano uno dei primi esempi di mobilitazione spontanea giovanile nel XX secolo.

Note

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