Moschea Mohammed VI

moschea di Torino

La moschea "Re Mohamed VI" di Torino è una moschea che si trova nel territorio del capoluogo piemontese, al confine con il comune di Moncalieri.

Moschea Mohammed VI
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Piemonte
Località Torino
Coordinate45°00′59.98″N 7°39′46.44″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina
ReligioneIslam sunnita
Consacrazione2013
Inizio costruzione2010
Completamento2013

Costruzione

E' la prima "vera" moschea di Torino; prima della sua edificazione, i musulmani ivi residenti potevano scegliere fra una decina di luoghi di preghiera sparsi in città[1], nessuno però presentante tutti i crismi della moschea ufficiale e riconosciuta[2]. La sua costruzione - promossa dalle autorità islamiche di Moncalieri, Abdelghani El Rhalmi e Mohamed El Yandouzi - è iniziata nel 2010, ed il 6 luglio 2013 l'edificio è stato inaugurato alla presenza di molte autorità politiche e militari, con all'esterno un presidio di protesta da parte di alcuni esponenti della Lega Nord[3]. Dopo anni di discussione in cui sembrava che la moschea dovesse sorgere in via Urbino, la scelta è infine caduta su via Genova 268, nei locali di un ex cinema. La superficie interna è di 1100 mg, di cui 800 dedicati alla sala di preghiera e 300 alla balconata per le donne.


Edificio

Il progetto è stato affidato all'architetto Demetrio Foti; il locale, climatizzato, è seminterrato, ricavando illuminazione naturale dai molti lucernari ricavati nel soffitto. Le decorazioni e buona parte degli arredi interni sono frutto di donazione di fedeli torinesi[4], ma anche lo Stato del Marocco dovrebbe coprire una cospicua parte dei costi di costruzione (circa 565mila euro per l'acquisto delle mura e 300mila per i lavori).


Attività

Il luogo di culto, appena nato, deve ancora organizzare nel dettaglio le proprie attività, ma nei progetti del Centro Culturale Islamico di Moncalieri ci sono corsi di italiano e di arabo per donne e bambini, e più in generale incontri di scambio culturale[5].


Note