Shamshi-Adad I

re assiro

Shamshi-Adad fu un usurpatore amorreo che regnò in Assiria, secondo la cronologia media, tra il 1812 e il 1780 a.C.[1][2]

Originariamente era un capo tribale, membro di una famiglia impegnata a controllare la zona dell'alto Khabur contro Yaggid-Lim di Mari e, in seguito, contro Ipiq-Adad di Eshnunna. Shamshi-Adad e gli altri capitribù dovettero poi rifugiarsi a Babilonia, dove avevano appoggi politici in chiave anti-Eshnunna. Il loro deciso ingresso nella movimentata scena politica dell'epoca avviene da un centro marginale, Ekallatum.[3]

Shamshi-Adad conquistò in seguito numerose città assire, affidando quindi al figlio, Ishme-Dagan, la reggenza dell'Assiria e installandosi in una nuova capitale, Shubat-Enlil (oggi Tell Leilan), fondata su un centro precedentemente senza importanza, a est del "triangolo del Khabur", con lo scopo di controllare i rapporti tra Assiria e Alta Mesopotamia.[4]

Shamshi-Adad conquistò anche Mari, mettendo in fuga il suo re, Yakdhun-Lim, il quale trovò riparo dall'ex avversario, il regno di Yamkhad, certamente allertato dall'espansione di Shamshi-Adad. A Yasmakh-Addu, altro suo figlio, Shamshi-Adad affidò la reggenza di Mari, ma con lui ebbe sempre rapporti conflittuali.[4]

La repentina costituzione imperiale operata da Shamshi-Adad lo costringe a mantenere un perenne stato di allerta per evitare di perdere le posizioni acquisite: "troppo brusco e ambizioso era stato il passaggio dal frazionamento politico (basato sui tradizionali centri cittadini) all'unificazione «imperiale» (basata sulla mobilità e l'ampiezza di orizzonti dell'elemento tribale)", nelle parole di Mario Liverani[5].

Note

  1. ^ (ES) Carlos G. Wagner, Historia del Cercano Oriente, Universidad de Salamanca, 1999, p. 130.
  2. ^ Liverani, op. cit., p. 327.
  3. ^ Liverani, op. cit., p. 381.
  4. ^ a b Liverani, op. cit., p. 382.
  5. ^ Liverani, op. cit., pp. 382-383.

Bibliografia

Voci correlate

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