Chiesa di San Vittore (Corbetta)
La chiesa parrocchiale collegiata prepositurale di San Vittore Martire è un luogo di culto ubicato a Corbetta (MI).
Chiesa di San Vittore | |
---|---|
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Località | File:Stemma.corbetta.gif Corbetta |
Indirizzo | Piazza del Popolo, 1 e Piazza del Popolo, 1(P),0 |
Coordinate | 45°27′57.1″N 8°55′14.16″E |
Religione | Chiesa cattolica di rito ambrosiano |
Titolare | Vittore il Moro |
Diocesi | Milano |
Consacrazione | 24 ottobre 1891 |
Stile architettonico | neoclassico |
Inizio costruzione | 1792 |
Completamento | 1891 |
Sito web | www.parrocchiacorbetta.it/ |
«A Dio ed a San Vittore patrono. Anno 1845»
Storia
Il primo nucleo del tempio nacque probabilmente nel III secolo ad opera di san Mona che lo edificò sopra una precedente ara pagana. Dopo numerosi ampliamenti la chiesa venne completamente ristrutturata in epoca longobarda, acquisendo le forme romaniche nel 1037 quando venne completata con l'aggiunta di una cripta dedicata a san Materno. Con il passare dei secoli la chiesa si deteriorò notevolmente al punto che nel 1535 il tetto crollò distruggendo l'altare maggiore, consentendo però il ritrovamento di alcune reliquie donate al capitolo da Arnolfo di Donnino nel XIII secolo. La notizia si deve allo storico Giorgio Giulini che cita quale fonte Bonaventura Castiglioni:
«Volgendo un poco a destra verso il meriggio, troverai un luogo detto anticamente Curiapicta, ed ora Corbetta, borgo senza dubbio antichissimo, dove si vede un tempio di architettura longobarda. Essendo questo rovinato negli anni scorsi, si scoprirono molte sante reliquie delle quali non si aveva cognizione e con esse si trovò una picciola memoria in cui si tratta d'esse e di chi le collocò in quel sito, e del nome antico del luogo che pure prima ignoravasi»
Nel 1570 San Carlo Borromeo amministrò la cresima sul piazzale, incoraggiando nuovi lavori di restauro che si compirono tra il 1588 ed il 1592, mentre il nuovo campanile, adattato sul basamento di una vecchia torre medioevale, venne completato nel 1612 e di nuovo innalzato tra il 1697 ed il 1699.[1] La chiesa venne completamente ristrutturata nel 1725 ed in quell'occasione andarono purtroppo distrutti alcuni affreschi provenienti dal preesistente luogo di culto. Nel 1727 si costruì l'attuale sacrestia, ornata di stucchi e dipinti ad affresco. Nel 1750 la chiesa cadde definitivamente in rovina e se ne decise l'ampliamento grazie ad un progetto dell'architetto Pietro Taglioretti che poté concretizzarsi solo nel 1792. Dopo che il governo rivoluzionario ne ebbe soppresso il capitolo, i lavori per la costruzione dell'edificio ripresero nel 1806 e terminarono nel 1809, mentre tra il 1845 ed il 1848 venne costruita la facciata ad opera dell'architetto Luigi Cerasoli.
La dedicazione della chiesa
Nell'ottobre del 1891 la canonica venne ufficialmente consacrata ad opera di Paolo Angelo Ballerini, Patriarca di Alessandria d'Egitto. I lavori ripresero nel 1898 quando si alzò a 81 metri il campanile, che crollò il 2 giugno 1902 (ironia della sorte pochi giorni dopo sarebbe crollato anche il campanile della chiesa di San Marco a Venezia).[2] Nel 1908 il campanile venne ricostruito a 71 metri. Nel 1921 vennero eseguiti degli affreschi ai lati del presbitero raffiguranti la "Decollazione di San Vittore" e il "Ritrovamento del corpo di San Vittore ad opera di San Materno" eseguiti ad opera del pittore Carlo Rivetta, di concerto con il grande affresco della cupola presbiteriale che rappresenta la "Gloria di San Vittore". Durante i lavori di rifacimento della pavimentazione nel 1971 furono ritrovati, sotto l'altare maggiore, i resti delle precedenti costruzioni ed un cimitero pagano.[3]
L'architettura
Organo a canne
Al 22 luglio del 1590 risale la notizia di un primo organo presente nella Collegiata, strumento che viene poi restaurato molte volte nei secoli XVII e XVIII dai fratelli Prestinari di Corbetta (imparentati con i ben più famosi organari della vicina Magenta), sin quando non viene definitivamente sostituito con l'inaugurazione della nuova chiesa sul finire del XIX secolo.
Tra il 1907 ed il 1910 infatti il Capitolo della Collegiata acquista un organo costruito dal Bernasconi (1895) dopo una disdetta del Santuario di Rho, smantellando il precedente strumento considerato obsoleto e rovinato. Lo strumento viene completamente restaurato, modificato ed ampliato nel 1921 dalla ditta milanese "Edoardo Rossi", la quale apportò anche le fondamentali modifiche che ancora oggi si possono ammirare sullo strumento e che hanno consentito una meccanizzazione della trasmissione pneumatica attraverso l'utilizzo di mantici a turbina elettrica. L'organo è stato infine restaurato nuovamente nel 1985 ed ha ripreso un regolare funzionamento liturgico dal 2008.[4]
L'organo è a trasmissione pneumatica, con due tastiere e pedaliera. La sua disposizione fonica è la seguente:
|
|
|
Il Capitolo della Prepositurale
Per tradizione, la chiesa di Corbetta, come molte altre parrocchie prepositurali d'Italia, raccoglie un proprio capitolo di canonici, sacerdoti non solo appartenenti fisicamente all'area pastorale del comune, ma anche provenienti dalla pieve. I membri del capitolo prepositurale di Corbetta godono, in base ad un decreto della Curia Romana del 1742[5], il diritto di portare i distintivi corali della canonica, ovvero al Prevosto è riservata una cappa violacea con l'ormesino di cremisi, mentre ai canonici è riservata l'almuzia. Il capitolo dipende direttamente dal Decanato di Magenta.
Il campanile e le campane
Il campanile, alto 42 metri, possedeva un concerto di cinque campane. Quando nel 1891 venne inaugurata la nuova collegiata, si decise di sopraelevare il campanile, per dare un segno di vanto all'antica pieve. Nella notte tra il 1 e il 2 giugno 1902 il campanile rovinò su se stesso al suolo e le cinque campane andarono completamente distrutte.
La popolazione di Corbetta volle ricostruire la torre, che questa volta raggiunge i 71 metri d’altezza, e venne inaugurata nel 1908. Venne fuso anche un nuovo concerto di otto campane più la settima minore, una in più di Rosate. La fusione avvenne ad opera della fonderia Barigozzi di Milano. Nel 1943, a causa della requisizione bellica della seconda guerra mondiale, le tre campane maggiori vennero asportate dal campanile. Ma la tenacia del prevosto riuscì a far in modo che le tre campane venissero recuperate e ricollocate al loro posto. Ma la campana maggiore durante le operazioni di abbassamento dalla torre si fessurò e dovette essere rifusa, fusione che avvenne sempre ad opera della fonderia dei fratelli Barigozzi di Milano nel 1946. Nel 1960 anche la campana in Fa3 dovette essere rifusa a seguito di un’incrinatura. Nel 1980 si crepò nuovamente la campana maggiore, che venne rifusa cinque anni dopo da Gian Luigi Barigozzi di Milano.
Il campanile possiede un concerto di 8 campane in Sib2 Maggiore, più la settima minore (Lab3) per eseguire il concerto con le 5 in Mib3; le campane sono montate a sistema ambrosiano. La settima minore è utilizzata per annunciare le nuove nascite in paese.
Campana | Nota nominale | Dedicazione | Fonditore e anno di fusione | Diametro |
---|---|---|---|---|
I | Sib3 | Angelo Custode | Fratelli Barigozzi nel 1908 | 784,5 mm |
II | La3 | San Luigi Gonzaga | Fratelli Barigozzi nel 1908 | 843 mm |
VII minore | Lab3 | Santi Clemente e Sebastiano | Fratelli Barigozzi nel 1908 | 878,5 mm |
III | Sol3 | Sant'Anna | Fratelli Barigozzi nel 1908 | 944 mm |
IV | Fa3 | San Giuseppe e ai caduti | Fratelli Barigozzi nel 1960 (rifusa) | 1060 mm |
V | Mib3 | Santi Vittore, Nabore e Felice | Fratelli Barigozzi nel 1908 | 1180,5 mm |
VI | Re3 | Santi Giovanni Battista, Carlo e Ambrogio | Fratelli Barigozzi nel 1908 | 1265 mm |
VII | Do3 | Madonna del Rosario e San Giovanni Evangelista | Fratelli Barigozzi nel 1908 | 1427 mm |
VIII | Sib2 | Trinità | Gian Luigi Barigozzi nel 1985 (rifusa) | 1619 mm |
Note
- ^ Archivio della Collegiata di San Vittore Martire di Corbetta, registro delle cresime - sez. anagrafica.
- ^ Corriere della Sera, 3 giugno 1902
- ^ Curia Picta - anno III, n. 3 articolo "La vecchia basilica di San Vittore".
- ^ Andrea Balzarotti, Saggio sull'Organo Bernasconi. È possibile ascoltare il suono dell'organo a questo indirizzo
- ^ Santino Langé, Corbetta - cenni illustrativi op. cit.
Bibliografia
- Cazzani Eugenio, Archivio Plebano di Corbetta, Edizione "Olona", Saronno, 1976
- Prada Luciano, Città di Corbetta 1989, Amministrazione Comunale di Corbetta, Tipolitografia Crespi, Vittuone, 1989
- Aina Livio, 'Ndèm dònn - quando a Corbetta parlavano le campane, Ed. Zeisciu, Corbetta, 2004. ISBN 88-87405-09-3
- Balzarotti Andrea, Castellazzo de' Stampi - Volti di un borgo tra storia e natura, Amministrazione Comunale di Corbetta, Tipolitografia Crespi, Corbetta, 2008
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale della parrocchia
- Scheda della parrocchia dal sito della Diocesi di Milano
- Scheda con i dati delle campane