Gay Lib
GayLib è l'associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra italiani, nata nel 1997 a Milano.
Oltre ad appartenenti all'area politica di centrodestra l'associazione raccoglie subito l'adesione anche di diversi esponenti del mondo radicale e dei Los Padania[1], tentativo non andato a buon fine di creazione di un'associazione gay legata alla Lega Nord[2].
I fondatori sono Enrico Oliari (politico ex-MSI oggi responsabile trentino di Futuro e Libertà[3]), Alessandro Gobbetti e Marco Volante.
L'idea alla base del movimento è quella di sensibilizzare i partiti di centrodestra sulle tematiche dei diritti civili degli omosessuali e opporsi all'equazione secondo la quale essere gay debba significare per forza di cose stare politicamente a sinistra[4].
Attualmente l'associazione GayLib risulta presente con propri referenti in 10 regioni italiane[5].
Nel 2011 partecipa all'edizione dell'Europride che si tiene a Roma pur non aderendo al manifesto politico ufficiale ed invitando i propri aderenti a portare bandiere tricolori al corteo[6].
Obiettivo dell'associazione
L'organizzazione dichiara di operare nel campo della politica e della cultura delle persone omosessuali:
1. offrendosi come "casa" per i gay che si riconoscono nell'area politica di centrodestra;
2. compiendo un'opera di sensibilizzazione nel centrodestra per favorire dibattito ed apertura alle tematiche dei diritti civili degli omosessuali;
3. completando il panorama politico del movimento di liberazione omosessuale italiano;
4. denunciando l'immobilismo del centrosinistra;
5. apportando un contributo nel campo della cultura e degli studi storici riguardanti la comunità omosessuale;
6. intervenendo nei casi di discriminazione rivolti verso singoli. Gay Lib interviene nella vita sociale attraverso i media, organizza conferenze e dibattiti e mantiene relazioni di cooperazione con altre associazioni "gemelle", anche internazionali, come Gay Lib Francia o la tedesca LSU.
Programma
Il manifesto politico dell'associazione contiene punti caratterizzanti che la differenziano, anche nettamente, dalla maggioranza dei gruppi politici LGBT, che si riconoscono in gran maggioranza nel centrosinistra, come Arcigay e Arcilesbica:
- Riconoscimento del matrimonio fra persone dello stesso sesso -- GayLib dichiara di ritenere improcrastinabile il riconoscimento giuridico della coppia omosessuale, ma di vedere come naturale soluzione della questione l'allargamento del matrimonio civile. Tale strategia, secondo l'associazione, risponderebbe "al principio liberale che vede tutti i cittadini uguali davanti alla legge: lo Stato non dovrebbe entrare nella sfera privata della persona". Di conseguenza Gay Lib è meno favorevole ad altre soluzioni proposte dal movimento omosessuale italiano, come i Pacs (Patti civili di solidarietà) o le Unioni civili, che definisce istituti ad hoc per persone di serie "B".
- Siamo famiglia -- A differenza di quanto affermato dal mondo cattolico, ma in accordo con quanto affermato dai gruppi LGBT di sinistra, Gay Lib afferma che la coppia omosessuale va considerata una famiglia, dal momento che si articola sugli stessi principi di solidarietà e di amore di tutte le famiglie.
- No alle adozioni gay -- GayLib ha una posizione contraria all'adozione di minori da parte di coppie omosessuali. Gay Lib sostiene infatti che "va considerato il diritto del bambino di essere adottato, e non quello della coppia di adottare". Gay Lib sottoscrive infatti l'affermazione secondo cui il minore, nella fase dello sviluppo "ha bisogno della figura paterna e di quella materna, specie per i processi identificativi". Per questa posizione Gay Lib si oppone alle richieste del movimento lesbico, per il quale è invece auspicabile che in una coppia sia possibile a una partner assumere non solo de facto, ma anche de jure un ruolo genitoriale nei confronti dei figli biologici dell'altra partner.
- Manifestazione gay più serie -- Secondo GayLib i gay pride "dovrebbero essere un momento di rivendicazione di diritti e di proposizione fattiva delle tematiche care alla minoranza omosessuale, e non occasioni di provocazione autoreferenziali, talora contrarie al buon costume ed al comune senso del decoro".
- Attenzione a gay anziani e disabili -- GayLib denuncia il fenomeno della "doppia discriminazione", ovvero quella che spesso tocca in sorte ai gay e alle lesbiche anziani e disabili. Uomini e donne fuori da ogni circuito (soprattutto quello commerciale dei locali e dei circoli ricreativi gestiti dalle associazioni, che in Italia sono vicine alla sinistra). A questo proposito GayLib afferma di volere "proporre controinterventi atti a favorire al meglio una reale integrazione sociale che badi maggiormente all'essere umano e ai suoi diritti in quanto tale prima che al "target" socio-economico".
- Revisionismo storiografico. -- GayLib propone una "revisione" dei fatti e delle persone che hanno avuto parte nella "questione omosessuale" in tutto il mondo, portando avanti il lavoro storiografico già avviato, ma con forma ed analisi meno sfavorevoli alla destra. Tale necessità si evidenzia per il fatto che, a dire di GayLib, verrebbero "tendenziosamente ricordate solo le persecuzioni compiute a danno di persone omosessuali ad opera delle ideologie vicine alla destra, mentre vige un silenzio assoluto sulle violenze, sulle esecuzioni, sulle detenzioni e sulle torture subite dai gay nei paesi comunisti così come in quelli arabi". GayLib stigmatizza inoltre la presenza della simbologia comunista e filopalestinese alle manifestazioni gay.
Omosessualità e Destra politica da Platone a Mishima
Approccio storico sui "gay a destra"
Marco Fraquelli, studioso della cultura di estrema destra nonché biografo di Julius Evola, nel suo saggio "Omosessuali di destra"[7] introduce, forse per la prima volta, un discorso riguardante l'associazione tra cultura di destra e quell'estetica che rimanda direttamente all'omoerotismo, oltre che un excursus storico alla scoperta di personalità omosessuali appartenenti al mondo della destra politica, dall'epoca del Neoclassicismo artistico ai nostri giorni; l'autore mette in rilievo l'apparente palese contraddizione di un'ideologia la quale seppur impregnata di omofobia e maschilismo presenta al suo interno molte ambiguità di natura sessuale e che in qualche caso è addirittura arrivata a teorizzare la perfetta compatibilità tra personalità omosessuale e personalità fascista[8].
E' questo il caso di alcune elaborazioni pseudo-filosofiche sorte in pieno regime nazista; in qualche caso si è giunti anche a teorizzare perfino come imprescindibile il connubio tra l'essere omosessuale e, al tempo stesso, l'essere espressione più pura e paladini del pensiero reazionario. Lo stesso storico George Mosse ha dimostrato nel suo "Sessualità e nazionalismo" gli strettissimi legami che intercorrono tra il cosiddetto terzo sesso e il carattere totalitario[9].
Tutto ebbe inizio da un incontro avuto a metà degli anni '80 con un rappresentante dell'Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale il quale, saputo che stava preparano una tesi di laurea su Evola, gli chiese: "Ma scrive almeno che Evola iera un culatòn? Guardi che tutti sanno che al Maestro piaceva toccare il culo ai ragazzetti che lo andavano a trovare..."[10].. A ciò s'aggiunse nel 1994 il tentativo di biografa intellettuale di Friedrich Nietzsche intitolato Nietzsche. Il segreto di Zarathustra in cui si propone l'ipotesi che il concetto di dionisiaco del filosofo gli sia stato ispirato da una relazione pederastica avuta con un uomo, un poeta bohemien, quand'era ancora uno studente adolescente.
Fraquelli nota che la cultura politica di destra non solo presenta al proprio interno personalità dalla sessualità ambigua, ma addirittura alcune vere e proprie icone gay letterarie quali possono essere Yukio Mishima e il "martire" Robert Brasillach (per non parlare poi di Maurice Sachs, l'ebreo omosessuale collaborazionista autore de Il Sabba. Ricordi di una giovinezza).
La Germania pre-nazista pioniera dell'attivismo gay
E' l'impero tedesco della seconda metà del XIX secolo la culla del primo movimento di liberazione omosessuale ed è qui che incontriamo i pionieri dell'attivismo per i diritti dei gay. Padre riconosciuto è Karl Heinrich Ulrichs, avvocato e giornalista; nel 1867 osa dichiarare pubblicamente le proprie preferenze sessuali chiedendo l'abrogazione delle leggi repressive vigenti: muore in auto-esilio a L'Aquila nel 1895.
Suo successore è il medico ebreo Magnus Hirschfeld il quale nel 1897 crea un Comitato scientifico e umanitario, un centro di ricerca sulla sessualità dotato di museo ed una vastissima biblioteca che a patire dal 1919 diventa anche centro medico, di sostegno psicologico e servizio di assistenza legale per tutti gli omosessuali. L'Istituto sarà incendiato e saccheggiato nel 1933 dai nazisti.
Tra i firmatari della petizione lanciata da Hirschfeld, che invoca l'abrogazione del Paragrafo 175 il quale fa incarcerare le persone risultate colpevoli di atti "contro natura", ci sono Stefan Zweig, Rainer Maria Rilke, Arthur Schnitzler, Albert Einstein, Lev Tolstoj, Emile Zola, Lou Salomé (amica di Nietzsche prima e seguace di Freud dopo), Hermann Hesse, Georg Grosz e Thomas Mann. Ma a seguito dello scandalo Harden-Eulenburg tra il 1907-09 tutto si bloccò, portando ad un'ondata di omofobia nei confronti della Germania, considerata culla della perversione (In Francia si parlerà apertamente di "vizio tedesco")[11].
Nel 1896 intanto era stato fondato da Adolf Brand, giornalista e insegnante, il primo periodico omosessuale della storia intitolato Der Eigene: Brand fu un militante radicale e i suoi scritti sono spesso reclamati da romantici anarchici (che però evitano di citarne le teorie razziali, elitarie e nazionalistiche).
Nel 1903 viene pubblicato Sesso e carattere del giovane filosofo Otto Weininger, viennese di lingua tedesca e madre ebrea, suicida ventiquattrenne per una crisi depressiva indotta pare da un'omosessualità latente e non accettata: la sua opera è il testo basilare dell'antifemminismo, dell'antisemitismo e dell'ostilità nei confronti della democrazia[12].
Per i primi tre decenni del '900 Berlino era stata comunque, al di là delle ideologie, una delle capitali mondiali della vita omosessuale, con 130 locali aperti nel 1933; addirittura le prime iniziative a tutela degli omosessuali hanno avuto origine proprio in terra tedesca. Meta ideale nel 1929 per il giovane scrittore inglese omosessuale Christopher Isherwood appena uscito da Cambridge. Culla del primo movimento di liberazione omosessuale è proprio qui, in Germania, che incontriamo già nel XIX secolo gli autentici pionieri dell'attivismo gay[13].
Il giovane Isherwood, come racconta lui stesso nelle sue opere Mr Norris se ne va (1935), ma soprattutto nell'autobiografico Addio a Berlino (1939, da cui è stato tratto il film Cabaret (film)) l'accettazione della propria omosessualità fu determinante nella sua scelta d'abbandonare l'Inghilterra moralista e trasferirsi nella capitale tedesca: durante gli anni della repubblica di Weimar la metropoli di Berlino era nota per esser l'implicita capitale mondiale della libertà sessuale. Oltre a bar e locali antesignani del genere Leather vi erano anche circoli letterari gay come il "Club Lohengrin" e la "Società dei Monisti" (ma anche club riservati ai "nemici delle donne"), con spettacoli teatrali e serate dedicate al travestitismo; contemporaneamente si diffondono studi, riviste e associazioni, romanzi romantici e vere e proprie guide sulla vita notturna "per soli uomini" ov'erano pubblicati annunci con proposte d'incontro[14].
Stefan Zweig testimonia: "Berlino si trasformò nella Babele del mondo. Bar, parchi di divertimenti e pub.. il sabba si scatenò quando i tedeschi riversarono sulla perversione tutta la loro veemenza e il loro amore per la metodicità. Ragazzi truccati, i fianchi messi in rilievo dalla vita assottigliata ad arte... Ogni studente di liceo desiderava raggranellare qualche soldo (praticando la prostituzione maschile) e nei bar si potevano vedere pubblici funzionari e magnati della finanza adescare senza vergogna marinai ubriachi. Neppure la Roma di Svetonio conobbe orge pari ai balli dei travestiti a Berlino, dove centinaia di uomini in abiti femminili e donne vestite da uomo danzavano davanti agli occhi indulgenti della polizia... una sorta di pazzia parve cogliere la classe media"[15].
Appena giunto al potere Hitler, quale esaltatore della virilità germanica, propone di affidare la presidenza dell'"Unione degli scrittori tedeschi" al poeta austriaco omosessuale Stefan George il quale però, già molto malato, si trovò a dover rifiutare l'incarico; viene pertanto sostituito dal medico-scrittore Gottfried Benn, intimo amico di Klaus Mann, il figlio letterato - nonché omosessuale anch'egli - di Thomas Mann[16].
Estetica di Destra = omoerotismo?!
Il già citato Mosse afferma che esiste una precisa continuità nel paradigma di bellezza e mascolinità che parte dal critico d'arte tedesco omosessuale Winckelmann per giungere ad esempio ad Arno Breker, artista nazista per eccellenza, o all'architetto prediletto da Adolf Hitler, ossia Albert Speer:"l'arte nazista era in realtà omoerotica quanto quella di tutti i nazionalismi moderni..."
A proposito della sua venerazione per la scultura greca, Winckelmann però (assieme ad August von Platen e Michelangelo Buonarroti) nega che vi sia un rapporto tra la bellezza perfetta e il desiderio di avere con questa bellezza relazioni sessuali, conclude Mosse notando l'ironia "nel fatto che un omosessuale, Winckelmann, avesse adattato l'arte greca ai gusti delle classi medie e abbia fornito il modello per lo stereotipo maschile nazionale"[17]. Celebre è l'episodio narrato da Giacomo Casanova in Storia della mia vita: un giorno andato a far visita a Winckelmann che risiedeva a Roma, trova un giovane e bel ragazzetto "intento a tirarsi su le braghe, lesto lesto, in un evidente tentativo di ricomporsi in fretta e furia"[18].
Ora, il Neoclassicismo non si limita a riesumare esclusivamente l'ambito estetico dell'epoca classica, ma ne ripropone anche nella sua interezza l'ideologia comportamentale, compreso quindi anche il lato dei rapporti sociali-interpersonali-sessuali. Da qui l'enfatizzazione della pederastia greca la quale occupa un posto centrale perfino nelle discussioni filosofiche antiche: omosessualità e passione per il classicismo saranno per molto tempo considerate intrinsecamente interconnesse[19].
La stessa cosa afferma anche Dominique Fernandez ne Il ratto di Ganimede che "i loro (di fascismo e nazismo) atleti e i loro guerrieri, troppo virili, hanno l'aria di posare per riviste gay. Assenza di ambiguità, bellezza troppo perfetta, posizioni ostentate, arte superficiale da manifesto: tutti i fantasmi dell'immaginario omosessuale si scatenano in queste figure erotizzate a oltranza"[20], al riguardo basti solo pensare alle sculture dello Stadio dei marmi di Roma prodotte negli anni '30.
Il corpo virile greco, riscoperto tramite le descrizioni di Winckelmann, diverrà immediatamente l'ideale normativo sbandierato dai nazionalismi europei[21]. La componente omosessuale delle personalità che hanno avuto un ruolo da protagonisti nel percorso che ha portato alla formazione e all'ideologia dei regimi totalitari non è, in molti casi, trascurabile... personalità che formeranno gli anelli di una catena che dal secolo dei lumi giunge fino all'epoca dei regimi totalitari[22].Una continuità sconcertante che dal culto del bello di Winckelmann conduce direttamente ai lager nazisti[23].
I membri della nobiltà conservatrice germanica sono stati indiscussi protagonisti del Grand Tour nei paesi europei del Sud, in primo luogo Italia e Grecia, una sorta di autentico turismo sessuale ante litteram, ma praticato anche da nomi importanti del mondo industriale, della politica nonché della letteratura: mete principali erano Capri, Venezia, Roma, Firenze, Napoli e la Sicilia.
Dopo Winckelmann (morto accoltellato a Trieste da un prostituto), il poeta August von Platen (che si prese il colera a Siracusa nel 1835), lo scrittore Frederik Rolfe detto "Baron Corvo", il magnate dell'acciaio Friedrich Alfred Krupp (suicida nel 1902 a seguito dell'accusa rivoltagli di praticare orge con i ragazzini italiani). Vi è infine il barone Wilhelm von Gloeden che a Taormina è uno dei creatori del nudo maschile nella fotografia con i suoi ragazzi siciliani.
Seguirono l'esempio tedesco del viaggio verso il paradiso della libertà erotica omosessuale vigente in Italia anche Lord Byron, Goethe, Hans Christian Andersen, Marcel Proust, E. M. Forster, Norman Douglas, fino a giungere al musicista Cole Porter. Daniel Defoe scriveva già all'inizio del '700: "La lussuria scelse la torrida zona d'Italia, dove il sangue fermenta in violenza e sodomia"[24].
La gaia gioventù tedesca
In Germania l'origine della cultura omosessuale di destra viene individuata nei Wandervogel-Uccelli migratori, movimento giovanile tedesco sorto nel 1896; sono stati i primi a indossare camicie brune e a fare il saluto a braccio destro teso: contrari all'urbanizzazione selvaggia si rifacevano all'idea medioevale del borgo di campagna, dedicandosi alla riproposizione dei miti e riti pagani per cristiani, antimodernisti e antiborghesi attingevano a piene mani dal romanticismo. Un'ideologia fortemente conservatrice in pieno contrasto con l'ideale del progresso[25].
Ispirati dall'antica Grecia, alla Natura e alla Tradizione diffondono l'usanza del campeggio, del nudismo, della ginnastica e del culto del corpo virile e muscoloso; consigliavano anche di essere astemi e vegetariani. Nel 1912 il giornalista e scrittore Hans Bluher, esponente di punta di questo stesso movimento omosessuale di estrema destra giovanile pubblica un saggio intitolato: Il movimento dei Wandervogel come fenomeno erotico, col sottotitolo "Contributo al riconoscimento dell'inversione sessuale". L'autore afferma chiaramente che il comun denominatore che tiene insieme questi giovani maschi è Eros, ossia l'attrazione erotica tra individui dello stesso sesso e continua dicendo che gl'impulsi omoerotici sono fondamentali per saldare i legami di amicizia virile[26].
L'amore tra amici o amicizia romantica, con la sua parallela celebrazione di un cameratismo tra maschi (pura comunità di uomini), assume quindi un vero e proprio ruolo culturale. Elemento chiave che differenzia l'uomo dall'animale è proprio il legame erotico tra gli adulti di una società e i suoi adolescenti; perfetta riproposizione della pederastia antica nelle sue figure di erastes e eromenos. Solo questo sistema culturale-sociale permette la creazione di una comunità composta di nature eroiche, leader carismatici capaci di attirar a sé valorosi guerrieri[27].
Bluher torna anche in seguito sugli stessi temi, tra il 1917 e il 1919 con i due volumi de "Il ruolo dell'erotismo nella società maschile". I suoi libri diventano presto testi di culto tra gli omosessuali, compresi alcuni gerarchi nazisti, Ernst Rohm fra tutti. Nel 1921 viene pubblicato "Eros", un saggio del pedagogista Gustav Wyneker e nel quale si esalta l'amore tra ragazzi; nel 1926 "Jugend und Eros" dell'avvocato Erich Ebermayer, un'esplicita difesa dell'omosessualità adolescenziale e della pederastia. Testo, quest'ultimo, apprezzato pubblicamente dallo stesso Thomas Mann[28]..
La tensione erotica omosessuale, sublimata, si manifesta come sovrabbondanza di energia; forza vitale la quale on potendo trovar sfogo in direzione fisica finisce con l'esprimersi in "genio creativo" di un Mannerbund o società di soli uomini. Bluher osserva poi la presenza di forte carisma nei capi, la capacità di affascinare il prossimo; in secondo luogo l'ideale di bellezza maschile che trova la sua più compiuta espressione nell'ammirazione per la tipologia fisica snella e muscolosa, giovani, alti, belli, biondi e con gli occhi azzurri: ariani! In terzo luogo l'esclusione delle femmine.[29].
Lo storico L. Machtan ne Il segreto di Hitler (Rizzoli 2001) cita numerose testimonianze e documenti i quali proverebbero che le amicizie maschili dello stesso Fuhrer siano in realtà state relazioni amorose; dal punto di vista psicologico la tesi che prevale è quella di una sorta di omosessualità latente associata a forti impulsi masochistici vissuta - e rimossa - con gran senso di colpa. Un fatto corroborato è in ogni caso la forte presenza iniziale di personalità omosessuali anche tra i più alti gradi delle file del movimento nazista; ovviamente il nazismo non incoraggiava affatto l'omosessualità; ma certi suoi principi e ideali, nonché alcune strutture organizzative soprattutto in campo giovanile, affidate alla guida di omosessuali, ne favorirono in alcuni casi la promozione[30].
Nel frattempo il nuovo leader del movimento Wilhelm Jansen ne accentua fortemente gli aspetti estetici più ambigui, il naturismo in primis, assieme ad un'ideologia sempre più intrisa di misoginia e ariano-centrica. Nel 1922 è fondata il primo nucleo d quella che sarà conosciuta come Gioventù hitleriana; artefice dello sviluppo e della sua progressiva impostazione violenta fu il sessualmente ambiguo Baldur von Schirach.
I "reparti d'assalto", la formazione paramilitare irregolare conosciuta come SA nasce nel 1921 e che diverrà una sorta di guardia personale di Hitler; ebbene, al loro interno dominava una componente omosessuale molto ben ramificata. Ernst Rohm ne era il leader più importante: Rohm era un omosessuale dichiarato che affermava allegramente la propria profonda avversione e ripugnanza verso il corpo femminile. Fino a quando, durante la notte dei lunghi coltelli del 1934 non vennero tutti fatti assassinare.
Il governo dannunziano a Fiume
Pederastia e collaborazionismo francese
Altro
Inglese come Isherwood è anche Aleister Crowley, propugnatore della magia sessuale e fondatore del moderno occultismo, agente dei servizi segreti inglesi e uomo di destra il quale non disdegnava di praticare il sesso con i giovani ragazzi[31].
Per passare all'Asia l'orientalista Leonardo Vittorio Arena indica nella vita promiscua all'interno dei monasteri buddhisti del IX secolo l'origine dell'omosessualità giapponese-samuraica; a differenza della pederastia greca occidentale però qui è invece propriamente al giovane che viene consigliato di prendere l'iniziativa nella scelta di un compagno più maturo: questo legame tr monaco e novizio passa poi all'omoerotismo dei samurai. Fino a giungere al seppuku di Yukio Mishima[32].
Oggi
Il giornalista ed editore francese Michel Caignet (1954-): neonazista, antisemita e negazionista[33] , nel 1986 fonda il mensile "Gaie France" in cui declama l'amore nei confronti dei ragazzini[34]. Nel 1992 la rivista viene accusata di incitamento alla pedofilia e vietata ai minori[35]; nel 1997 è processato per la diffusione di film pornografici con minorenni[36] e condannato a quattro anni di carcere[33].
Note
- ^ G@yNews.it - GayLib, domani a Milano III Congresso apre con messaggio Fini
- ^ La svolta antigay di Bossi, che un tempo ospitava gli omosex «Los Padania»
- ^ www.sentinellatrentina.it
- ^ CulturaGay.it - Biografia di Enrico Oliari
- ^ www.gaylib.it
- ^ Gay: Gaylib, domani in piazza con tricolori all'Europride - - liberoquotidiano.it
- ^ (2007, per Rubbettino editore)
- ^ Omosessuali di destra, Introduzione, pag.6-9
- ^ Omosessuali di destra, Introduzione, pag.6-9
- ^ Omosessuali di destra, Introduzione, pag.6-7
- ^ Omosessuali di destra, pag.56-58
- ^ Omosessuali di destra, prefazione di Giorgio Galli pag.XV
- ^ Omosessuali di destra, prefazione di Giorgio Galli pag.XI
- ^ Le Bitoux, Triangolo Rosa, Manni, 2002 pag.19
- ^ Gay P. La cultura di Weimar, Dedalo 1978, pag.173
- ^ Omosessuali di destra, prefazione di Giorgio Galli pag.X-XI
- ^ Sessualità e nazionalismo, pag.15
- ^ Mondadori vol.IV, pag 262-3
- ^ Paolo Zanotti, Classici dell'omosessualità, BUR, 2006
- ^ pag.185
- ^ Paolo Zanotti, Il gay, 2005 Fazi editore, pag.135
- ^ Omosessuali di destra, pag.23
- ^ Nicola Barilli, "Per una traiettoria storica del corpo umano", pubblicato online
- ^ Omosessuali di destra, pag.59-60
- ^ Omosessuali di destra, pag.34
- ^ Omosessuali di destra, pag.35-36
- ^ Omosessuali di destra, pag.37
- ^ Omosessuali di destra, pag.38
- ^ G Mosse, Le origini culturali del Terzo Reich EST-Il Saggiatore 1997, pag.260
- ^ Omosessuali di destra, pag.33-34
- ^ Omosessuali di destra, prefazione di Giorgio Galli pag.XII
- ^ Omosessuali di destra, prefazione di Giorgio Galli pag.XIII-XIV
- ^ a b Nicolas Lebourg, « L'invention d'une doxa néo-fasciste : le rôle de l'avant-garde nationaliste-révolutionnaire. Idéologie négationniste, propagandes anti-américaine, anti-immigration, anti-juive », Domitia, n°1, octobre 2001 ; reproduit sur le site de l'Université de Perpignan.
- ^ « Derrière les mots, l'écœurement », L'Humanité, 18 juin 1997.
- ^ Arrêté du ministre de l'intérieur du 27 mai 1992 portant interdiction de vente d'une revue aux mineurs
- ^ Des enfants de Bogota pour des voyeurs français L'Humanité 1997
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito del gruppo
- Gay Lib Europa.
- Sito di Enrico Oliari, fondatore e presidente di GayLib.
- Giovanni Dall'Orto, La destra sinistra. Critica ai gay di destra, da un gay di sinistra.
- Giovanni Dall'Orto, Ho voglia di destra. Critica ai gay di destra.
- Enrico Oliari, Ho voglia di sinistra. Replica al precedente.