Sigmundur Davíð Gunnlaugsson
Sigmundur Davíð Gunnlaugsson (Reykjavík, 12 marzo 1975) è un politico islandese. Ricopre la carica di Primo ministro dell'Islanda dal 2013 (succedendo a Jóhanna Sigurðardóttir) e quella di presidente del Partito Progressista dal 2009.
Sigmundur Davíð Gunnlaugsson | |
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Primo ministro dell'Islanda | |
In carica | |
Inizio mandato | 23 maggio 2013 |
Presidente | Ólafur Ragnar Grímsson |
Predecessore | Jóhanna Sigurðardóttir |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Progressista |
Università | Università d'Islanda |
Biografia
Suo padre è Gunnlaugur Magnús Sigmundsson, deputato dell'Althing ed ex amministratore delegato della compagnia aerea Icelandair. Trascorre parte della sua infanzia a Washington, all'epoca in cui suo padre, tra il 1982 e il 1985, lavora per la Banca Mondiale.
Dopo aver completato le scuole superiori, a partire dal 1995 studia Scienze economiche e politiche presso l'Università d'Islanda. Compie parte dei suoi studi tra Copenhagen e Mosca; ottiene infine un dottorato in scienze politiche presso l'Università di Oxford.
Nel 2000 inizia a lavorare come giornalista part-time per l'ente radiotelevisivo di stato.
Il 18 gennaio 2009 è stato eletto presidente del Parito Progressista con il 40,9% dei voti, battendo Höskuldur Þórhallsson, fermatosi al 37,9%.
Primo ministro
Nel 2013 è stato nominato primo mistro a seguito della vittoria del Partito progressista e del Partito dell'Indipendenza alle elezioni parlamentari del 2013, che sostengono il suo governo. È stato così più giovane Primo ministro della storia islandese e del più giovane premier eletto democraticamente al mondo (il più giovane leader del mondo è infatti il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un).[senza fonte]
Il suo governo ha stabilito di tenere un referendum sull'argomento della prosecuzione dei negoziati d'adesione all'Unione europea.[1][2] e il 22 agosto 2013 ha ufficialmente sciolto il comitato per i negoziati di adesione.
Il 13 marzo 2015 ha comunicato il ritiro della domanda di adesione all'Unione Europea.[3][4] A seguito di tale atto, ritenuto da alcuni costituzionali islandesi privo di effetti, perché reso in assenza del sostegno dell’Althing, l'opposizione ha organizzato un partecipato corteo di protesta a Reykjavik volto a denunciare che la sospensione dei negoziati è stata decisa senza consultare il parlamento che nel 2009 aveva votato a favore dell’entrata nell'Unione.[4]
Onorificenze
Note
- ^ No Islanda no problem, su lastampa.it, 24 maggio 2013. URL consultato il 28 maggio 2013.
- ^ L’Islanda congela i negoziati con l’Ue, su it.euronews.com, euronews, 23 maggio 2013. URL consultato il 28 maggio 2013.
- ^ L’Islanda ha ritirato la sua domanda di adesione all’Unione europea, Internazionale.it, 12 marzo 2015.
- ^ a b L’Islanda e l’UE, una storia travagliata, in Il Post.it, 16-03-2015.
- ^ http://falkadb.forseti.is/orduskra/fal03.php?rod=dags_veitt&valid_ar=2014