Disambiguazione – Se stai cercando il concetto di potenza di un insieme nella teoria degli insiemi, vedi Cardinalità.

In matematica, la potenza è un'operazione che associa ad una coppia di numeri e - detti rispettivamente base ed esponente - il numero dato dal prodotto di fattori uguali ad :

in questo contesto può essere un numero intero, razionale o reale mentre è un numero reale ovvero intero, negativo e/o decimale.

Le potenze scritte nella forma si leggono come elevato alla o più semplicemente alla . L'esponente è usualmente rappresentato come apice immediatamente a destra della base.

Peculiarità ed esempi

Alcuni esponenti hanno un loro nome. L'esponente due è spesso indicato come al quadrato (un numero alla seconda rappresenta l'area di un quadrato che abbia per lato quel valore) e l'esponente   come al cubo (un numero alla terza rappresenta il volume di un cubo che abbia per spigolo quel valore).

Esempi:

  •   si legge tre alla seconda oppure tre al quadrato
  •   si legge due alla terza oppure due al cubo
  •   si legge tre alla quarta oppure tre elevato alla quarta
  •   si legge un mezzo alla terza oppure un mezzo al cubo

L'operazione si estende ad   ponendo per ogni  

  perché  ,

e ad   negativi ponendo

 ,

Ad esempio,

 

Proprietà

Le seguenti proprietà sono di immediata verifica nel caso in cui gli esponenti siano numeri interi positivi:

  • Il prodotto di due, o più potenze aventi la stessa base, è una potenza che ha per base la stessa base e come esponente la somma degli esponenti:
 
  • Il quoziente di potenze aventi la stessa base, è una potenza che ha per base la stessa base e come esponente la differenza degli esponenti:
 
  • La potenza di una potenza è una potenza in cui la base rimane la stessa e l'esponente è dato dal prodotto degli esponenti:
 
  • Il prodotto di potenze con lo stesso esponente è una potenza che ha per esponente lo stesso esponente e per base il prodotto delle basi:
 
  • Il quoziente di potenze con lo stesso esponente è una potenza che ha per esponente lo stesso esponente e per base il quoziente delle basi:
 

Notiamo che la definizione   risulta ora più comprensibile poiché è consistente con le proprietà appena viste, infatti:

 

Si noti che   è un prodotto vuoto e pertanto è pari ad  .

E lo stesso vale per la definizione di  , infatti:

 

Potenza di interi come sommatoria

Per   e   intero positivo:

 

cioè ogni quadrato di un intero   è la somma dei primi   numeri dispari.

Esempio:  

Segue che per   pari, e   intero:

 

E per   dispari e   intero (per le proprietà dei numeri triangolari):

 

Per   e   intero positivo:

 

cioè ogni quadrato di un intero   è pari ad   più la somma dei primi   numeri pari.

Esempio:  

La formula è il caso particolare di una formula che vale per ogni  

Potenza di razionali come sommatoria

Lemma: sia   allora   è esprimibile come la sommatoria:

 

Esempio:

Per   e   con  :

 

Potenza n-esima di irrazionali dipendenti dalla radice n-esima

E' possibile calcolare la Potenza n-esima A^n di un Irrazionale A, tramite le sommatorie a passo, nel caso questo sia del tipo

 

Utilizzando il passo irrazionale  

Esempio:

 

Tale procedimento è utile unicamente al fine di constatare la proprietà di queste Somme a Passo, in quanto è ovvio che sarebbe stato ben più semplice tenere Q fuori dalla sommatoria e calcolare solamente P^n. La proprietà torna utile nella soluzione di problemi inerenti operazioni fra potenze.

Potenza di irrazionali come limite della sommatoria

Invece nel caso più generico di un irrazionale non del tipo visto sopra, si deve ricorrere al passaggio al limite, cioè all'integrale.

Introducendo un cambio di variabile:  

Accettando il fatto che possa esistere un indice razionale in quella che diventa un nuovo operatore sommatoria a "passo" 1/K, 2/K, 3/K etc...

Si dimostra che passando al limite per   si ottiene l'integrale della derivata  

Prendendo ad esempio quanto detto nel paragrafo precedente per   e   con  :

 

Introducendo un cambio di variabile:  

Accettando il fatto che possa esistere un indice razionale in quella che diventa un nuovo operatore sommatoria a "passo" 1/K, 2/K, 3/K etc...

Segue che:

 

A questo punto passando al limite per   si ottiene:

 

In cui può essere:   cioè   irrazionale.

Questa è la formulazione originaria del teorema in cui appare evidente che il termine   sia un infinitesimo di ordine superiore rispetto al termine  .

È quella preferibile in quanto procedendo con lo sviluppo di potenze di grado superiore si nota immediatamente che tutti i termini successivi al primo sono infinitesimi di ordine superiore che scompaiono.

Per una dimostrazione classica, senza effettuare il cambio di variabile, moltiplicando il razionale   per   e ponendo  .

Sviluppando e semplificando opportunamente lo gnomone:   è possibile estendere il risultato per qualsiasi  .

La dimostrazione più semplice si fa per induzione dato che si conosce il valore delle sommatorie dei singoli termini, quindi la somma totale, quindi segue come risultato il semplice limite di tale sommatoria.

Proprietà delle potenze, cioè delle curve y=xn

Le curve del tipo   hanno una derivata   che risulta QUADRABILE fino ad un certo valore noto di   nel seguento modo:

a1) per   mediante la somma di colonne con base   e altezza intera uguale a  ;

a2) si dimostra che per acluni valori di   è possibile anche quadrare l'area con colonne di base maggiore di   e altezza di conseguenza;

b) per   mediante la somma di colonne con base   ed altezza intera uguale a  ;

c) per   mediante la somma di colonne con base infinitesma   e altezza uguale a   per mezzo dell'integrale definito fra   ed  .

Tale proprietà (nota anche come proprietà delle somme telescopiche) deriva dal fatto che lo gnomone calcolato in corrispondenza di qualsiasi   oppure  , è uguale all'altezza media della derivata calcolata fra   e  , cioè l'integrale fra:   e il punto in cui l'altezza dello gnomone coincide con il valore della derivata è uguale, in valore assoluto, a quello dell'integrale calcolato fra quel punto ed  . Cioè abbiamo trovato un particolare insieme di curve che sono facilmente quadrabili, fino a valori razionali, senza ricorrere all'uso degli infinitesimi.

Radici ed esponenti frazionari

 
Grafico di funzioni xa per esponenti maggiori di 1 (sotto la bisettrice degli assi), e minori di 1 (sopra la bisettrice)

Dato un numero naturale   non negativo si chiama radice  -esima di   quel numero reale non negativo   tale che  , tale numero si indica con  .

Da questa definizione si ha subito che

 

quindi è ragionevole (in virtù delle proprietà delle potenze) porre

 

In questo modo le proprietà delle potenze sono ancora rispettate, infatti

 

come avveniva per la radice  -esima.

Più in generale la definizione di potenza può essere estesa ulteriormente, con alcune restrizioni, consentendo all'esponente di essere un numero razionale  , con   e   primi tra loro, se si pone:

 

In questo caso:

  • se   è pari, la potenza è definita per   positivo;
  • se   è dispari:
    • se   è positivo, la potenza è definita per qualsiasi  ;
    • se   è negativo, la potenza è definita per qualsiasi   non nullo.

Trascurando tali restrizioni e l'ipotesi   e   primi tra loro si cade in assurdi quali:

 

Il passaggio errato è il terzo, in quanto   non è definito in  .

Potenze ad esponente reale

È possibile estendere la definizione dell'operazione di elevamento a potenza anche ai casi in cui base ed esponente sono dei generici numeri reali (con la base però sempre positiva) facendo in modo che si conservino le regole di operazione tra potenze e che la funzione potenza risultante sia una funzione continua, e questa estensione è unica. Si può in tal modo dare senso a espressioni come   o eπ.

Definiamo inizialmente   con la base   e l'esponente  , entrambi numeri reali.

Possiamo scrivere   nella sua rappresentazione in base   con la scrittura:

 

La successione   dei numeri

 
 
 
 
 

è una successione di numeri razionali crescente che tende a  .

La potenza   ha esponente razionale, quindi è stata definita. La successione di numeri reali

 
 
 
 

è una successione anch'essa crescente (poiché  ), risulta quindi naturale definire il valore di   come l'estremo superiore di tale successione:

 

Nel caso in cui la base fosse un numero compreso tra   e   si può definire:

 

poiché   in questo caso è maggiore di   e quindi il secondo membro è definito.

Difatti, essendo  , si ha la seguente successione di numeri reali (considerando   come prima):

 
 
 
 

che è una successione decrescente e quindi si può porre, in questo caso,  .

Voci correlate

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