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Versione del 11 giu 2007 alle 01:55 di Outer root (discussione | contributi) (The Collapsing Universe v. 0.2)
Il collasso dell'universo
Titolo originaleThe Collapsing Universe
AutoreIsaac Asimov
1ª ed. originale1977
GenereSaggio
SottogenereDivulgazione scientifica

Il Collasso dell'Universo è una raccolta di saggi di astronomia e astrofisica del 1972 scritta da Isaac Asimov.


Struttura e Contenuti

Capitolo I - Particelle e forze

Le quattro forze

Anzitutto l'autore fornisce gli elementi di conoscenza delle interazioni, o forze, che regolano e strutturano l'universo:

Con linguaggio chiaro e semplice, Asimov fornisce alcune definizioni fondamentali: ogni particella nell'universo può essere fonte di una o più forze; la regione di spazio in cui la particella può interagire con un'altra particella si chiama campo di forza. L'intensità dell'interazione diminuisce con l'aumentare della distanza fra le particelle, fino a diventare nulla al di fuori del campo di forza. Generalmente, la risposta all'interazione da parte delle particelle consiste in un movimento: a seconda del tipo di interazione si può avere un avvicinamento (attrazione) oppure un allontanamento (repulsione) fra le particelle.

Intensità relativa delle quattro forze
Forza Intensità relativa
Nucleare forte 103
Elettromagnetica 1
Nucleare debole 10-11
Gravitazionale 10-39


Quindi l'autore mette a confronto le peculiarità di queste quattro interazioni: la forza nucleare forte è quella che produce i campi di forza più intensi; tali campi hanno tuttavia un'estensione dell'ordine di 10-13 centimetri, quindi hanno influsso soltanto a livello subatomico. In pratica questa forza è responsabile della strutturazione degli adroni, cioè delle particelle subatomiche dotate di massa quali i protoni e i neutroni, nonché dei nuclei atomici stessi. I protoni hanno carica elettrica positiva, quindi l'interazione elettromagnetica tende a separarli (repulsione); tuttavia l'interazione nucleare forte, che è mille volte più intensa di quella elettromagnetica, prevale su quest'ultima, tenendo insieme i nuclei. Ma la ridottissima estensione dei campi di forza nucleare forte, comporta il fatto che, in natura, non riescano a formarsi nuclei con più di 92 protoni[1], e anche questi sono molto instabili. Il motivo è da ricercarsi semplicemente nel fatto che nuclei atomici più grandi non stanno insieme, in quanto gli adroni del nucleo uscirebbero dai campi di forza relativi. Comunque, anche negli elementi con un minor numero di protoni, si rende necessaria la presenza di un elevato numero di neutroni per stabilizzare il nucleo.

Gli atomi

Mentre i neutroni sono soggetti alla forza nucleare forte ma non alla forza elettromagnetica, gli elettroni, viceversa, sono soggetti alla forza elettromagnetica ma non a quella nucleare (i protoni sono soggetti a entrambe queste interazioni). Dal momento che la carica elettrica degli elettroni è di uguale grandezza ma di segno opposto rispetto a quella dei protoni, in corrispondenza dei nuclei si stabilizzeranno configurazioni di elettroni corrispondenti a quelle dei protoni del nucleo. Ciò costituisce una configurazione elettricamente neutra e notevolmente stabile, chiamata atomo. La forza nucleare forte spiega dunque la coesione dei nuclei, mentre la forza elettromagnetica spiega l'esistenza degli atomi.



Commento

  • Attualmente i teorici propendono per l'introduzione di una quinta forza. Vanno anche alla ricerca di una "teoria del tutto", che consenta di fornire una spiegazione unificata delle quattro interazioni fondamentali. Alcuni teorici pensano che, a questo proposito, risulti promettente l'introduzione della teoria delle stringhe.
  • I fotoni non sfuggono ai buchi neri non perché siano soggetti alla gravitazione (in quanto privi di massa) ma a causa della singolarità spaziotemporale che si sviluppa in corrispondenza del buco nero.


Voci correlate

Note

  1. ^ l'elemento chimico con 92 protoni nel nucleo è l'Uranio.

Indice

Indice del volume


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