Daily Mail
Template:Infobox stampa Il Daily Mail è un quotidiano britannico di genere e formato tabloid fondato nel 1896. È il secondo quotidiano più venduto dopo The Sun ed è quello con un punto di vista più conservatore. Il Mail on Sunday, la versione domenicale del quotidiano, venne fondato nel 1982 e la versione irlandese il 6 febbraio 2006. In passato, il Daily Mail fu il primo quotidiano del Regno Unito (adesso fa parte del cosiddetto middle-market) e fu il primo a vendere un milione di copie al giorno.
Originariamente veniva stampato in formato broadsheet, ma il 3 maggio 1971, il 75esimo anniversario della sua fondazione, venne preferito l'attuale formato, ovvero il tabloid. In questa data il Daily Mail incorporò anche il Daily Sketch che veniva già pubblicato come tabloid autonomo dalla stessa compagnia.
Il rivale storico, il Daily Express ha uno stile simile al Daily Mail, così come il tipo di lettori e la corrente politica, ma vende un terzo delle copie. Dal 2005, il Daily Mail vende più di due milioni di copie al giorno ed è uno dei maggiori quotidiani in lingua inglese, e come diffusione il dodicesimo al mondo in assoluto.
Storia
Le origini
Il Daily Mail, creato da Alfred Harmsworth (in seguito Lord Northcliffe) e suo fratello Harold (in seguito Lord Rothermere), venne pubblicato per la prima volta il 4 maggio 1896 ed fu un successo immediato. Costava mezzo penny in un periodo in cui gli altri quotidiani londinesi costavano un penny ed aveva un tono più populistico e più conciso degli altri. Dopo poco aveva oltre mezzo milione di lettori. La parte editoriale veniva controllata da Alfred, mentre Harold si occupava degli affari.
Il Daily Mail dall'inizio adottò una posizione politica vistosamente imperialista, optando per una linea fortemente patriottica nella Seconda Guerra Boera. Inoltre, sin da subito si delineò il fatto che il giornale volesse intrattenere il lettore, mediante pubblicazioni periodiche, storie umane di relativo interesse o concorsi a premi. Nel 1906 offrì infatti 1.000£ per il primo volo attraverso La Manica e 10.000£ per il primo volo da Londra a Manchester. La rivista Punch ritenne l'idea assurda e offì 10.000£ per chi avesse volato su Marte, ma nel 1910 entrambi i premi del Daily Mail vennero assegnati. Nel 1908 creò la Ideal Home Exhibition che si svolge annualmente ancora oggi.
Il giornale venne accusato di essere guerrafondaio prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, quando segnalò che la Germania stava progettando di schiacciare l'impero britannico. Northcliffe generò una polemica sostenendo la leva militare dopo l'inizio della guerra. Sul numero del 21 maggio 1915, Northcliffe attaccò duramente Lord Kitchener, ministro della guerra dell'epoca. Kitchener era considerato un eroe nazionale e il Daily Mail perse molti lettori, portando le copie giornaliere da 1.386.000 a 238.000. 1.500 membri della Borsa di Londra bruciarono simbolicamente le copie invendute e cominciarono un boicottaggio contro Harmsworth. Il Primo Ministro Herbert Henry Asquith accusò il quotidiano di slealtà alla patria.
Quando Kitchener morì, il Daily Mail lo segnalalò come una grande fortuna per l'impero britannico. Proseguì poi con una campagna contro Asquith, che si dimise il 5 dicembre 1916. Il suo successore, David Lloyd George, chiese a Northcliffe di far parte del suo gabinetto di stato, sperando di farselo amico e evitando così molte critiche. Northcliffe declinò.
La Seconda Guerra Mondiale e il supporto al Nazismo e Fascismo
Nel 1922, quando Lord Northcliffe morì, Lord Rothermere assunse il controllo totale del giornale. Nel 1924, il Daily Mail pubblicò la cosiddetta Lettera di Zinoviev, un documento falso che indicava che i comunisti britannici stavano pianificando una violenta rivoluzione. È largamente accertato che questo fu un fattore determinante nella sconfitta del Parito laburista di Ramsay MacDonald nelle elezioni del 1924 che si svolsero quattro giorni dopo. In alcuni circoli laburisti il quotidiano è tuttora soprannominato The Forgers' Gazette (La Gazzetta dei Falsari)
All'inizio del 1934 Rothermere e il giornale erano simpatizzanti di Oswald Mosley e della British Union of Fascists. Rothermere scrisse un articolo intitolato Hurrah for the Blackshirts (Urrà per le camicie nere) nel gennaio 1934, dove elogiava Mosley per la sua sana, di senso comune, conservatoria dottrina (sound, commonsense, conservative doctrine), anche se dopo ritirò il suo supporto dopo che nello stesso anno, ad un rally a Londra la British Union of Fascists scatenò una violenta rissa contro dei comunisti.
Giornalisti
In tempi recenti, come molti altri quotidiani londinesi, il Daily Mail ha incluso tra i propri giornalisti anche alcuni con stampi politici diversi dalla linea editoriale del giornale. Un caso noto è quello di Roy Hattersley, un ex ministo laburista che adotta una linea social-democratica e che oggigiorno attacca il suo stesso partito.
Attuali
- Peter Allen
- Charlie Bain
- Alex Brummer
- Rebecca Camber
- Nick Craven
- Rebecca English
- Charlotte Gill
- Sam Greenhill
- Christian Gysin
- Beth Hale
- Roy Hattersley - ex ministro del Partito Laburista
- Liz Jones
- Des Kelly
- Tom Kelly
- Olinka Koster
- Ann Leslie
- Richard Littlejohn
- James Mills
- Bill Mouland
- Dan Newling
- Melanie Phillips
- Gordon Rayner
- Gwyneth Rees
- Michael Seamark
- Neil Sears
- Paul Sheehan
- Keith Waterhouse
- David Williams
- Michael Winner - regista
- Stephen Wright
- Tahira Yaqoob
Del passato
- Paul Callan
- William Comyns Beaumont (lasciò il giornale nel 1903 per creare The Bystander)
- Simon Heffer (lasciò il giornale nel 2005 per passare al Daily Telegraph)
- Paul Johnson (lasciò il giornale nel 2001 per passare al Daily Telegraph e a The Spectator)
- Lynda Lee Potter (scrisse per il Daily Mail dal 1967 fino alla sua morte, nel 2004)
- William Le Queux (scrittore di genere bellico nel periodo antecedente alla Prima Guerra Mondiale)
- Valentine Williams (corrispondente generale e durante la Prima Guerra Mondiale, capo del bollettino bellico; in reguito divenne scrittore di romanzi)
- Ian Wooldridge
Collegamenti esterni
- (EN) Daily Mail.co.uk sito ufficiale
- (EN) Mailwatch sito di critica