La 13ª Squadriglia fu operativa dall'ottobre 1916 sul campo di Comina (Friuli-Venezia Giulia) con aerei da bombardamento Caproni.

13ª Squadriglia
Descrizione generale
Attivaottobre 1916 - 2 gennaio 1920
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Servizio Aeronautico Regio Esercito
campo voloComina (Friuli-Venezia Giulia)
San Pelagio (Due Carrare)
velivoliCaproni Ca.32
Caproni Ca.33
Battaglie/guerrePrima guerra mondiale
Parte di
IV Gruppo
Comandanti
Degni di notaCapitano Federico Zapelloni
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Storia

Il reparto nasce nell'agosto 1916 sul campo volo di Comina (Friuli-Venezia Giulia) e diventa operativo in ottobre inquadrata nel IV Gruppo al comando del Capitano Pietro Oppizzi che dispone di 4 Caproni Ca.32, 6 piloti tra cui il Tenente Federico Zapelloni, 2 osservatori e 3 mitraglieri. Il 10 aprile 1917 il comando passa al Cap. Zapelloni ed il 3 maggio notte un Ca. bombarda il campo di Prosecco (Trieste) ed al rientro per problemi all'impianto di raffreddamento del motore atterrano in emergenza a Susegana sul tetto di una casa. Nell'ambito della Decima battaglia dell'Isonzo il 23 maggio un Ca. bombarda obiettivi militari nei pressi di Birhula vicino a Komen ed al rientro viene attaccato sopra Vojščica da 5 caccia austriaci ed il mitragliere Otello Firmani spara su di un Hansa-Brandenburg D.I vedendolo picchiare su Trieste compiendo un atterraggio in emergenza.

In giugno 4 Ca.300 vengono sostituiti da Caproni Ca.33 450 hp ed il 3, 4 e 9 agosto partecipano all'attacco di Pola. In questo periodo l'unità dispone di 7 piloti, 4 osservatori e 4 mitraglieri. Nell'ambito della Battaglia di Caporetto il 26 ottobre attaccano Santa Lucia d'Isonzo ed un Ca. non rientra con la morte dell'equipaggio. Il 31 ottobre ripiega su San Pelagio (Due Carrare) ed il 7 novembre 3 Ca. vengono attaccati da 6 caccia e su Aviano Firmani dopo aver sparato vede un caccia picchiare fumando.

Il 1º gennaio 1918 la squadriglia dispone di 4 Ca., 13 piloti tra cui il Ten. Ivo Oliveti, 6 osservatori e 5 mitraglieri ed il 20 febbraio il comando passa al Cap. Lorenzo Leveroni. Il 26 febbraio dopo un bombardamento notturno della stazione di Bolzano un Ca. colpito dalla contraerea nel motore centrale atterra in emergenza nella nebbia nella palude in Valle Contarina di Campagna Lupia. Al 1º giugno il reparto dispone di 9 piloti, 6 osservatori, 8 mitraglieri e 4 Ca.

Nell'ambito della Battaglia del solstizio il 15 giugno al ritorno da un bombardamento un Ca. ha un incidente in atterraggio. Il 16 settembre il comando passa al Cap. Diego Sabbatini. Alla fine della guerra l'unità dispone di 5 Ca., 9 piloti tra cui 3 dell'American Expeditionary Forces, 5 osservatori e 7 mitraglieri. Poi la squadriglia si sposta in Libia comandata dal Cap. Francesco Lanzafame e rientra il 2 gennaio 1920 quando viene sciolta. Durante il conflitto il reparto ha fatto 260 voli di guerra.[1]

Note

  1. ^ I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentili e Paolo Varriale, 1999 pagg. 129-132

Bibliografia

  • I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, AM Ufficio Storico - Roberto Gentilli e Paolo Varriale, 1999
  • Mario Pistono, Nel mito del cielo. Vita eroica di Federico Zapelloni, aquila d'oro di Santhià, Santhià, GS Editrice, 1999, ISBN 88-87374-35-X.

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