Utente:Clubi/sandbox1
Palazzo comunale di Clusone | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Località | Clusone |
Indirizzo | Piazza dell'Orologio |
Informazioni generali | |
Condizioni | in uso |
Costruzione | XII secolo |
Stile | romanico, gotico |
Uso | Municipio |
Realizzazione | |
Proprietario | Comune di Clusone |
Il Palazzo comunale è un edificio storico situato nella piazza dell'Orologio della città di Clusone, in provincia di Bergamo.
L'edificio si erge su sei massicce arcate in pietra, sorrette da pilastri. La sua struttura austera del palazzo è ingentilita dai numerosi affreschi della facciata, la maggior parte dei quali riproducenti stemmi dei podestà veneti succedutisi a Clusone. L’edificio ha subito nel corso dei secoli numerose modifiche architettoniche, che ne hanno alterato il primitivo aspetto medioevale. Eretto sulla stesso colle e a livello appena inferiore rispetto alla chiesa parrocchiale, situato in posizione centrale rispetto ai due nuclei dell’abitato di più antica origine, Somvico e Imvico, certamente già definiti nell’Alto Medioevo, non se ne conosce l'esatto anno di costruzione.
Storia
Datazione
Secondo la tradizione storiografica, iniziata nel Seicento da Bernardino Baldi e ripresa fino a tutto l'Ottocento, la costruzione del palazzo risalirebbe addirittura al 1008. Tale ipotesi sarebbe stata suffragata dall’esistenza di tale numero scritto a caratteri dorati in cifre arabe (introdotte in Italia in epoca successiva) sulla porta della sala del Consiglio di Valle. Tale scritta rimase fino al principio del XIX secolo, quando la sala venne adibita a carcere. Questa data non trova però fondamento nel contesto dell’XI secolo; anche considerando un precoce movimento di emancipazione dall’autorità vescovile, questa era ancora forte nel XII secolo. Già dal 1190 la comunità di Clusone assunse la configurazione istituzionale di Comune autonomo, retto da propri consoli (documentati a partire dal 1196), senza peraltro che siano noti i margini entro cui si espresse concretamente tale autonomia, certamente concessa dal Vescovo.
XII-XIV secolo
I rilievi stratigrafici compiuti in occasione del progetto di rifacimento del Palazzo fanno risalire al XII secolo il primo nucleo affiancato ma distinto dalla preesistente torre, ove oggi si colloca l’Orologio Fanzago: si trattava di un piccolo edificio a pianta rettangolare probabilmente a due piani, con accesso dal lato sud attraverso un portale ancora oggi in parte visibile (oggi sull’entrata secondaria della Turismo Pro Clusone). Verso la fine del XIV secolo fu dotato di un piccolo portico con ampio arco a sesto ribassato (quello tuttora esistente, contiguo alla torre dell’Orologio); sicuramente in questo periodo l’edificio aveva già funzioni pubbliche. A nord erano sorti anche altri due nuclei originariamente isolati.
XV-XVI secolo
Il palazzo venne progressivamente ampliato, ma, secondo la tradizione storiografica, al tempo del Podestà Gio. Francesco Contarini, eletto nel 1485 andò parzialmente in rovina, tanto che il comune di Clusone radunava il suo Consiglio (detto Arengo) sopra la pubblica piazza del mercato. Risale a questo periodo il rifacimento, confermato anche dai rilievi stratigrafici, che tendono ad anticipare di qualche decennio l’intervento: l’impianto originale prevedeva al piano inferiore un portico seminterrato molto profondo a due navate, privo di partizioni interne, coperto con un solaio di legno. Al piano superiore si trovava un unico grande salone, cui davano luce le bifore ogivali poste in facciata. Questa venne decorata con affreschi (tre grandi stemmi e i contorni delle finestre) già subito dopo la costruzione, ed in seguito arricchita di nuove decorazioni. Allo stesso periodo risale il sistema di portici sui lati nord e ovest e probabilmente anche sul lato est del cortile, chiuso da un portale, in parte ancora visibile, tagliato successivamente da quello che ancora oggi funge da accesso alla Piazza Sant’Andrea. Quest’ultimo, in pietra con dieci bassorilievi che rappresentano altrettante armi antiche, fa parte dei rimaneggiamenti eseguiti nel Cinquecento e che riguardano soprattutto la parte est. Una loggetta collegava l’ufficio del Podestà con il tribunale, collocato nella parte nord dell’edificio e sul cui ingresso è scolpita la data del 1597.
XIX secolo
L’aspetto del palazzo all’inizio dell’Ottocento si può ricostruire dal quadro datato 1802 che mostra la fucilazione, eseguita nel 1797, di Luigi Bana, colpevole dell’abbattimento dell’Albero della libertà. Il quadro è visibile al piano terra del Museo della Basilica ed una sua copia nella sala del Consiglio Comunale. E’ una testimonianza preziosa, perché poco dopo il palazzo venne completamente trasformato, con la sopraelevazione di un piano, la chiusura delle finestre ogivali originali e l’apertura di nuove rettangolari, che cambiarono completamente l’aspetto del palazzo, dandogli quello attuale.
Affreschi
Facciata sud
Facciata est
Loggetta
Note
Bibliografia
- B. Baldi, Storia della Terra di Clusone, 1684.
- Pietro Antonio Brasi, Memoria storica intorno alla Valle Seriana superiore, 1823.
- Cesare Cantù, Grande illustrazione del lombardo-veneto, ossia storia delle città, dei borghi, comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni, Corona e Caimi editori, 1859.
- Giovanni Battista di Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, estinte e fiorenti, 1886-1890.
- Filippo Fogaccia, Clusone nei nomi delle sue vie, 1905.
- Nicola Morali e Tito Terzi, Clusone, Edizioni Ferrari Clusone, 1975.
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