Bozza:Telespettatore

Il telespettatore, talvolta anche indicato anche con il desueto teleascoltatore,[1] è la persona che guarda i programmi televisivi. Oltre al consumo legato all'informazione giornalistica,[2][3] la visione televisiva abituale è spesso guidata da una ricerca di piacere, evasione o distrazione. L'eccessivo coinvolgimento televisivo è stato paragonato alle dipendenze comportamentali compulsive.
Parecchi indicatori sintetici consentono di descrivere e di analizzare il comportamento e, in particolare, le diverse modalità di consumo del telespettatore. Tra questi si possono segnalare il tasso medio di audience e la sua durata, così come le sue caratteristiche socio-demografiche quali l'età, il grado di autonomia nella scelta dei programmi o l'evoluzione dei suoi interessi prevalenti[4]. Nell'analisi e nella modellizzazione è importante disporre, oltre che dei dati istantanei relativi alle scelte dei telespettatori, anche di una cronologia dei loro comportamenti.[5] Tali analisi delle scelte dei telespettatori rivestono un'importanza fondamentale per gli autori dei palinsesti televisivi[6][7] e per i pubblicitari.[8]
Storia
modificaL'aumento delle piattaforme di streaming e della televisione on-line ha portato a un cambiamento significativo verso i servizi mediatici over-the-top (OTT), interrompendo i tradizionali mercati televisivi via cavo. Entro il 2013, il 63% delle famiglie statunitensi aveva adottato servizi di streaming video, con il 22% che accedeva a Netflix settimanalmente. Nel Canada di lingua inglese, il 25% delle famiglie ha utilizzato Netflix, una cifra che è salita al 33% tra le famiglie con bambini adolescenti. L'enfasi della piattaforma sui contenuti on-demand e senza pubblicità su tutti i dispositivi ha ridefinito le abitudini degli spettatori, accelerando la transizione al consumo digitale.[13]
La pandemia di Covid-19 ha ulteriormente amplificato le attività ricreative legate alla televisione, poiché i lockdown hanno limitato i viaggi, gli spostamenti di lavoro e le attività all'aperto. [14] La pandemia di Covid-19 ha aumentato drasticamente il consumo televisivo in tutto il mondo. In Europa, gli spettatori dei telegiornali sono raddoppiati, con la crescita maggiore (20%) tra il pubblico più giovane. I dati statunitensi dell'inizio del 2020 hanno mostrato un'impennata del 60% del consumo complessivo di TV, un aumento del 42% degli spettatori delle notizie serali e un aumento del 92% del pubblico di notizie via cavo rispetto ai livelli pre-pandemia.[15]
Psicologia
modificaEffetti del consumo televisivo
modificaTendenze globali del consumo televisivo
modificaLe abitudini di visione televisiva globale sono variate in modo significativo per regione e anno. Nel 2015, gli Stati Uniti hanno guidato il tempo di visione della TV quotidiana, seguiti da Polonia, Giappone, Italia e Russia.[20] Le precedenti statistiche del 2014 avevano posto il Regno Unito al primo posto, davanti a Stati Uniti, Francia, Indonesia, Kenya e Nigeria.[21] Nel 2002, gli Stati Uniti e il Regno Unito avevano pareggiato con 28 ore di visione settimanale a persona, mentre Italia, Germania, Francia e Irlanda seguivano da vicino.[22]
In tutto il mondo, l'uso di internet ha ridotto l’utilizzo degli altri media, soprattutto con la diffusione dei telefoni cellulari. Anche la televisione mostra un calo nell'utilizzo del mezzo tradizionale, compensato, però, da un aumento della fruizione on-line.[23][24]
A partire dal 2023, il consumo dei media globali è in media di circa 455 minuti al giorno, anche se gli spettatori televisivi tradizionali tra gli adulti di età compresa tra 18 e 34 anni sono diminuiti del 14% tra il 2015 e il 2020. Questo cambiamento riflette l'aumento dello streaming mobile, dei social media e dei giochi. Nonostante queste tendenze, le trasmissioni televisive rimangono ampiamente utilizzate per le notizie e l'intrattenimento; il Giappone, ad esempio, ha riportato una visione televisiva giornaliera di 3 ore e 42 minuti nel 2019. Si prevede che gli abbonamenti a pagamento video-on-demand (VOD) raggiungeranno 1,79 miliardi a livello globale nel 2023, guidati dall'accessibilità dello streaming e dalle diverse offerte di contenuti.[25]
In Francia
modificaIl termine télé-spectateur è attestato a partire dal 1947, quando venne utilizzato nell'opera La vie commence demain di André Labarthe.[26] [27] [28]
In Italia
modificaIn Italia nel 2023 il numero medio di persone che giornalmente hanno guardato la televisione è stata di 8,8 milioni; sempre nel 2024 ogni utente televisivo la guardava in media 3,24 ore al giorno.[29] L'audience televisiva è misurata dal 1986 con un nuovo sistema più preciso da una società privata, Auditel, la quale opera "a campione" (alcune famiglie sono fornite di un particolare strumento sensibile ad ogni cambio di canale chiamato meter). Tale campione, secondo quanto dichiarato da Auditel, risulta composto da 16.100 famiglie, equivalenti a circa 40.000 individui.[30] Dal 2022, inoltre, è possibile quantificare e analizzare pienamente la performance dei contenuti editoriali e pubblicitari non solo relativamente ai 45 milioni di apparecchi televisivi presenti nelle case degli italiani, ma anche ai circa 75 milioni di nuovi schermi connessi alla rete internet. Infatti la fruizione da familiare è diventata individuale, da fissa è diventata mobile, da lineare a on-demand grazie a circa 60 diverse tipologie di dispositivi attraverso i quali si può accedere a contenuti audiovisivi.[31]
Note
modifica- ^ teleascoltatóre - Treccani, su Treccani. URL consultato il 7 maggio 2024.
- ^ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, L'utilizzo dei mezzi di comunicazione per informarsi (PDF), su agcom.it.
- ^ TELENORD, Rapporto Censis 2024, i media: tutti gli italiani guardano la Tv. Vanno forti i social mentre i giornali sono quasi spariti, su Telenord, 6 dicembre 2024. URL consultato il 5 ottobre 2025.
- ^ (FR) Antoine Audit, Nicolas Danard e Philippe Tassi, Âge et diversité des comportements des téléspectateurs, in Association française du marketing, aprile 2000, pp. 61-74. URL consultato il 29 dicembre 2014.
- ^ (EN) Agus Syawal Yudhistira et. al., An Automatic Personal TV Scheduler Based on HMM for Intelligent Broadcasting Services, in Advances in Image and Video Technology - First Pacific Rim Symposium, PSIVT 2006, Hsinchu, Taiwan, December 10-13, 2006, Proceedings, Long-Wen = Chang (a cura di), Springer, 2006, pp. 1123-1124, ISBN 9783540682974. URL consultato il 19 settembre 2'25.
- ^ Paola Abbiezzi, Mediazioni televisive - Tra memoria e contemporaneità, Lampi di Stampa, 2013, p. 10, ISBN 9788848815659. URL consultato il 23 settembre 2025.
- ^ Elisabetta Corvi, La comunicazione integrata di marketing: Teorie, strategie e politiche operative, EGEA spa, 16 febbraio 2012, ISBN 978-88-238-1207-9. URL consultato il 5 ottobre 2025.
- ^ Mauro Trotta, La pubblicità, Simone SpA, 2002, ISBN 978-88-244-9370-3. URL consultato il 5 ottobre 2025.
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- ^ Federico Boni, Sociologia della comunicazione interpersonale, Gius.Laterza & Figli Spa, 13 giugno 2014, ISBN 978-88-581-1422-3. URL consultato il 5 ottobre 2025.
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- ^ Sidneyeve Matrix, The Netflix Effect: Teens, Binge Watching, and On-Demand Digital Media Trends, in Jeunesse: Young People, Texts, Cultures, vol. 6, n. 1, 2014, pp. 119–138. URL consultato il 5 ottobre 2025.
- ^ (EN) Kaia Hubbard, Outside of Sleeping, Americans Spend Most of Their Time Watching Television, in U.S.News, 22 luglio 2021.
- ^ (EN) Miguel Túñez-López, Martí-n Vaz-Álvarez e César Fieiras-Ceide, Covid-19 and public service media: Impact of the pandemic on public television in Europe, in Profesional de la información, vol. 29, n. 5, 29 ottobre 2020, DOI:10.3145/epi.2020.sep.18. URL consultato il 5 ottobre 2025.
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- ^ Alex Voglino e Sergio Pomati, L'Informazione: tramite media, Editoriale Jaca Book, 1994, ISBN 978-88-16-43909-2. URL consultato il 5 ottobre 2025.
- ^ Gian Paolo Caprettini, Tutta colpa della tivù: i vizi (e le virtù) della nostra, quotidiana "piazza universale", Donzelli Editore, 2004, ISBN 978-88-7989-867-6. URL consultato il 5 ottobre 2025.
- ^ Joël de Rosnay, L'uomo, Gaia e il cibionte. Viaggio nel terzo millennio, EDIZIONI DEDALO, 1997, ISBN 978-88-220-0208-2. URL consultato il 5 ottobre 2025.
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- ^ Countries Compared by Media > Television viewing. International Statistics at NationMaster.com, su www.nationmaster.com. URL consultato il 5 ottobre 2025.
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- ^ Video online e social trainano la penetrazione del digitale in Italia, su www.engage.it, 10 giugno 2019. URL consultato il 5 ottobre 2025.
- ^ (EN) Media Consumption Statistics Statistics: Market Data Report 2024, su gitnux.org. URL consultato il 5 ottobre 2025 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2024).
- ^ (FR) TÉLÉSPECTATEUR : Étymologie de TÉLÉSPECTATEUR, su cnrtl.fr, Centre national de ressources textuelles et lexicales. URL consultato il 29 dicembre 2014..
- ^ (FR) DG Communication, Téléspectateur – Publictionnaire, su publictionnaire.huma-num.fr. URL consultato il 5 ottobre 2025.
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- ^ Flavio Fabbri, L'annuario 2024 - Televisione italiana sempre più multipiattaforma, 20,7 milioni le tv connesse in rete, in Key4Biz, 26 marzo 2025. URL consultato il 18 settembre 2025.
- ^ Metodologia, su auditel.it, Auditel. URL consultato il 18 settembre 2025.
- ^ Cosa Facciamo, su Auditel. URL consultato il 5 ottobre 2025.
Bibliografia
modifica- Federico Di Chio e G. Paolo Parenti, Il Manuale del telespettatore, Milano, Bompiani, 2003, ISBN 978-8845254048.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Telespettatore»