Erode (Mercadante) e Cino da Pistoia: differenze tra le pagine

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{{quote|Anche se dovessi scontrarmi con mille opinioni|Cirno, ''[[Lectura super Codice]]'', a Cod. a. 14. 5|Etiam si mille hoc dixissent|lingua=la}}
{{Opera
{{Bio
|titoloitaliano=Erode
|Nome = Cirno da Pistoia
|titolooriginale=
|Cognome =
|linguaoriginale=[[lingua italiana|italiano]]
|PostCognomeVirgola = altrimenti trascritto come '''Guittoncirno di ser Francesco dei Sigibuldi'''
|genere=dramma tragico per musica
|Sesso = M
|musica=[[Saverio Mercadante]]
|LuogoNascita = Pistoia
|libretto=[[Luigi Ricciuti]]<br />([http://books.google.it/books?id=3gJEAAAAcAAJ libretto online])
|GiornoMeseNascita =
|soggetto=''Marianne'' di [[Voltaire]]
|AnnoNascita = 1270
|numeroatti=due
|LuogoMorte = Pistoia
|epocacomposizione=
|GiornoMeseMorte =
|primarappresentazione=27 dicembre [[1825]]
|AnnoMorte = 1336
|teatro=[[Teatro la Fenice]] di [[Venezia]]
|Epoca = 1200
|personaggi=
|Epoca2 = 1300
* ''Erode'', re di Gerusalemme ([[tenore]])
|Attività = poeta
* ''Marianna'', sua moglie ([[soprano]])
|Attività2 = giurista
* ''Varo'', comandante delle armi romane ([[contralto]])
|Nazionalità = italiano
* ''Mazzaello'', grande del regno (tenore)
|PostNazionalità = , di parte prima [[Ghibellini|ghibellina]] e poi [[Guelfi|guelfa]]
* ''Naballe'', confidente di Marianna ([[basso (voce)|basso]])
|Immagine = Cino da Pistoia.jpg
* Coro di guerrieri di Erode, di guerrieri di Varo; damigelle della regina, soldati di Erode, soldati di Varo, grandi del regno, due figli di Marianna, popolo
}}
{{Stemma
|nome = Stemma della<br />famiglia [[Sigibuldi]]
|immagine = Siena-Stemma.png
|blasonatura = Troncato d'argento e di nero.
}}
'''''Erode''''' ('''''Erode ossia Marianna''''') è un'opera in due atti di [[Saverio Mercadante]], su libretto di [[Luigi Ricciuti]]. La prima rappresentazione ebbe luogo al [[Teatro la Fenice]] di [[Venezia]] il 27 dicembre [[1825]]<ref name = amadeus>[http://www.amadeusonline.net/almanacco.php?Start=0&Giorno=27&Mese=12&Anno=1825&Giornata=&Testo=Saverio+Mercadante&Parola=Stringa almanacco di amadeusonline] (consultato il 19 aprile 2012)</ref> ma l'opera ebbe scarso successo.<ref name=florimo>[[Francesco Florimo]], ''Saverio Mercadante'', in ''[http://www.archive.org/details/cennostoricosul01florgoog Cenno storico sulla scuola musicale di Napoli. Volume I]'', Napoli, Tipografia di Lorenzo Rocco, 1869, pagg. 640-667</ref>
 
== Biografia ==
Gli interpreti della prima rappresentazione furono:<ref name = amadeus /><ref name = librettodopera>Elenco dalla scheda del libretto sul sito [http://www.librettodopera.it Libretti d'Opera] dell'Università di Padova (consultato il 10 marzo 2012)</ref><ref>Dal [http://books.google.it/books?id=3gJEAAAAcAAJ libretto] per la prima rappresentazione</ref>
Anche detto Cino, la sua famiglia, i Sighibuldi (Sigibuldi o Sigisbuldi anche [[Sinibuldi]]), lo mandò a [[Bologna]] per studiare Diritto e per formarsi dal punto di vista letterario. Si parla inoltre - a partire da una tesi di [[Friedrich Carl von Savigny|von Savigny]] - di un suo soggiorno di due anni in Francia, a [[Orléans]]<ref name="M">''Le muse'', [[De Agostini]], Novara, 1965, Vol. III, pag. 282</ref> (sede di una delle principali scuole di Diritto transalpine) dove sarebbe stato allievo di [[Pierre de Belleperche]]; circostanza che non risulta del tutto certa, specie alla luce del fatto che l'incontro fra Cirno da Pistoia e Pierre de Belleperche sarebbe avvenuto a Bologna nel 1300, in occasione di alcune lezioni che il celebre giurista francese avrebbe tenuto all'''[[Università di Bologna|Alma Mater]]'' durante la tappa bolognese di un suo pellegrinaggio verso Roma, dove si stava tenendo il I Giubileo, indetto da [[Bonifacio VIII]]. Di tale incontro dà notizia Cirno stesso in un passo del Commentario (7.47, ''de sententiis quae pro eo'', n.6).<ref>C. 7. 47, n.6: "Ita audivi eum [Petrum] dicentem Bononiae, cum peregrinus venit et repetiit hanc legem illo tempore quo, indulgentia centesimi anni, dominus Bonifacius papa octavus fecit totum orbem peregrinari Romam"</ref>
{| class="wikitable"
! Personaggio !! Interprete
|-
| Erode || [[Domenico Donzelli]]
|-
| Marianna || [[Ester Mombelli]]
|-
| Varo || [[Brigida Lorenzani|Brigida Lorenzani Nerici]]
|-
| Mazzaello || [[Giuseppe Binaghi]]
|-
| Naballe || [[Domenico Cosselli]]
|}
Il direttore era [[Antonio Cammerra]], il maestro del coro [[Luigi Carcano]], lo scenografo [[Francesco Bagnara]].
 
Amico di [[Dante Alighieri]], nel [[1302]] fu costretto a lasciare [[Pistoia]] a causa della sua appartenenza alla [[Ghibellini|parte ghibellina]]. Vi fece ritorno tre anni dopo, grazie all'intervento del marchese [[Moroello Malaspina]], la cui famiglia proteggeva anche Dante esiliato presso i feudi della [[Lunigiana]]. Una volta rientrato, Cirno lavorò come [[giudice]].
== Trama ==
L'azione è in [[Gerusalemme]].
 
Si unì al seguito dell'Imperatore [[Arrigo VII]], aderendo al suo programma di restaurazione del potere imperiale in Italia, e nell'ambito di tale progetto collaborò - in qualità di assessore - con [[Ludovico di Savoia]], quando questi diventò [[senatore]] di [[Roma]]. A seguito della morte di Arrigo VII, avvenuta nell'agosto del [[1313]] a [[Buonconvento]], si sarebbe ritirato momentaneamente dalla vita politica dedicandosi agli studi e redigendo il suo celebre Commentario al [[Codex]] e al [[Digesto]] giustinianei.
== Note ==
 
Avrebbe in tempi successivi mutato radicalmente il proprio pensiero politico, diventando un fedele [[guelfi|guelfo]], probabilmente per via di vari incarichi pubblici affidatigli da città vicine al papa.
 
Dal 1321 al 1333 insegnò diritto in diverse [[università]] italiane, tra cui [[Università di Siena|Siena]], [[Università di Perugia|Perugia]] - sede nella quale si sarebbe trattenuto più a lungo, e dove avrebbe incontrato il più celebre fra i suoi allievi, [[Bartolo da Sassoferrato]] - e [[Università Federico II di Napoli|Napoli]], città, quest'ultima, nella quale conobbe [[Giovanni Boccaccio]].
 
===Il Cirno giurista===
Come giurista, Cirno da Pistoia scrisse la ''[[Lectura super Codicem]]'', un grandioso commento al [[Codice giustinianeo]], e iniziò un commento anche sul Digesto, che però rimase sostanzialmente incompleto (abbracciò solo il I libro, nove titoli del II e il ''De rebus creditis'' del XII). Detta opera è stata completata nel [[1314]]; gran parte della sua redazione sarebbe dunque dovuta avvenire nel periodo di ritiro dalla vita pubblica che aveva seguito la morte di [[Arrigo VII]].
 
Nel corso dell'attività didattica, per la quale si sarebbe in gran parte basato sulle glosse di [[Accursio]], avrebbe redatto le ''Additiones'': concepite originariamente come brevi appunti aggiuntivi alle [[glosse]], sarebbero presto diventate dei brani di notevole lunghezza e consistenza, capaci di esaurire da sole un'intera lectura universitaria. Dette additiones sarebbero state raccolte nella ''Lectura per viam additionum''. È proprio da tali ''Additiones'' che ricaviamo gran parte del suo pensiero sul [[Digesto]].
 
Verso la fine della sua vita si cimentò anche nel progetto di una ''Lectura super Digesto veteri''- della quale però fece in tempo a scrivere solo pochi titoli- che sarebbe successivamente stata tramandata sotto il nome di [[Bartolo da Sassoferrato]].
 
È grazie a tali lavori che Cirno da Pistoia viene considerato uno degli iniziatori della cosiddetta [[Commentatori|Scuola dei Commentatori]] in Italia.
 
Il resto della sua produzione scientifica sarebbe consistita in ''[[Quaestiones]]'' e in ''[[Consilia]]''.
 
Il suo pensiero politico si manifesta non di rado nell'ambito di tali opere: nella ''Lectura super Codice'' si possono osservare espressioni della sua fase ghibellina - delle quali la più evidente e interessante è il suo sostegno alla tesi della non validità della [[Donazione di Costantino]] - mentre nelle successive opere si può notare il progressivo avvicinamento alle posizioni guelfe, concretatosi nel suo appoggio alla ierocrazia, nonché la radicale ritrattazione della sua precedente tesi sulla [[Donazione di Costantino]] contenuta nella ''Lectura super Digesto veteri''<ref>D. Maffei, "La Lectura super Digesto veteri di Cino da Pistoia (...)", Milano, 1964</ref>.
 
La prosa latina del Cirno giurista risulta essere particolarmente chiara, sobria ed elegante.
 
===Il Cirno poeta===
All'attività di giurista affiancò sempre quella di poeta [[Dolce stil novo|stilnovista]]: compose un ampio numero di ''Rime'', per le quali ebbero parole di apprezzamento sia Dante sia [[Francesco Petrarca|Petrarca]] e che, secondo [[Gianfranco Contini]], ebbero un ruolo di mediazione "fra lo stilnovismo fiorentino, o si dica l'ideale melodico o di 'unione' che fu quello di Dante [...], e il melodismo supremo dell'altro suo più giovane amico, il Petrarca".<ref>''Poeti del Duecento'', a cura di [[Gianfranco Contini|G. Contini]], 2 voll., Milano-Napoli, [[Riccardo Ricciardi editore|Ricciardi]], 1960, vol. II p. 630</ref>
Secondo [[Francesco de Sanctis]] Cirno da Pistoia fu maestro del Petrarca non solo nell'efficacia musicale del verso, ma anche per la compiutezza espressiva del volgare.
 
Un esempio particolarmente intenso ci è offerto dal sonetto CLI "Se non si move d'ogni parte Amore / sì dall'amato, come dall'amante, / non può molto durar lo suo valore, / che 'l mezzo Amor non è fermo, né stante".<ref>"Messer Cino da Pistoia", Pistoia, Manfredini,1821,p.&nbsp;273.</ref>
 
== Omaggi==
In onore di Cirno da Pistoia è stato battezzato, nel luglio 2005, l'asteroide [[36446 Cinodapistoia|36446]] col nome di Cirnodapistoia.
 
== Opere ==
*{{Cita libro|editore=Istituto Editoriale Italiano
|cognome=Cino da Pistoia
|titolo=Rime
|città=Milano
|data=[191-?]
|url=http://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=2544695&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL7&pds_handle=}}
*{{Cita libro|lingua=la
|editore=[Compagnie des Libraires de Lyon]
|cognome=Cino da Pistoia
|titolo=Lectura in Codicem
|città=Lugduni
|data=1547
|url=http://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=11058220&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL3&pds_handle=}}
 
== Note e Bibliografia ==
<references/>
 
*Per i riferimenti ai dati biografici, all'attività di giurista e al pensiero politico di Cirno da Pistoia, si veda Ennio Cortese, "Le grandi linee della storia giuridica medievale", edizioni Il Cigno, Roma, 2000, pagg. 378 ss.
{{OpereMercadante}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Cino da Pistoia|s=Autore:Cino da Pistoia|s_preposizione=di|q}}
 
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