Strage di Ustica e Slide (Calvin Harris): differenze tra le pagine

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{{Album
{{P|Ci risiamo, la voce è palesemente di parte, in quanto riporta copiosamente fonti giornalistiche e, anche laddove non traccia direttamente chiare conclusioni, in più paragrafi i fatti sono riportati ad arte per indurre certe opinioni (un paio di esempi al volo: "il MiG-23 venne abbattuto il giorno del disastro", "l'ITAVIA venne fatta chiudere [a seguito del disastro]" - mentre in effetti fallì per mancanza di disponibilità finanziarie, già ampiamente in rosso ben prima di Ustica, e pertanto perse la licenza di operatore aereo.)|storia|gennaio 2013}}
| titolo = Slide
{{Infobox incidente aereo
| artista = Calvin Harris
|Nome = Strage di Ustica
| featuring = [[Frank Ocean]], [[Migos]]
|Immagine = 45724_800627_I-TIGI.jpg
| tipo album = Singolo
|Didascalia = Il DC-9 Itavia I-TIGI caduto su Ustica, in una foto scattata otto anni prima durante un transito da Basilea
| giornomese = 23 febbraio
|Tipo_evento = Incidente aereo
| anno = 2017
|Data = [[27 giugno]] [[1980]]
| album di provenienza = [[Funk Wav Bounces Vol. 1]]
|Ora = 20:59
| durata = 3:50
|Tipo = Aereo abbattuto da missile o collisione con aereo militare<ref>Tale causa è stata formalmente stabilita dalla sentenza 1871/2013 III sezione civile della corte suprema di Cassazione.</ref>.
| genere = Hip hop
|Luogo = Cielo tra [[Ustica]] e [[Ponza]]
|Nomestato genere2 = ITAFunk
| genere3 = Nu-disco
|LatGradi = 39
|LatPrimi nota genere = 43
| etichetta = [[Sony Music]]
|LatSecondi = 0
| prima discografia = Calvin Harris
|LatNS = N
| numero dischi d'oro = {{Certificazione disco|DEU|oro|singolo|200000+|{{Cita web|lingua = de|url = http://www.musikindustrie.de/nc/datenbank/#topSearch|titolo = Calvin Harris - Slide|accesso = 16 dicembre 2017}} Digitare "Calvin Harris" in "Interpret", dunque selezionare "Suchen".}}{{Certificazione disco|ESP|oro|singolo|20000+|{{Cita web|lingua = es|url = www.elportaldemusica.es/cancion-14165-24659-calvin-harris-feat-frank-ocean-and-migos-slide-radio-edit?lang=en|titolo = Slide (Radio Edit)|accesso = 16 dicembre 2017}}}}
|LongGradi = 12
| numero dischi di platino = {{Certificazione disco|AUS|oro|singolo|140000+|{{Cita web|lingua = en|url = http://www.aria.com.au/pages/httpwww.aria.com.aupageshttpwww.aria.com.aupagesSingleAccreds2017.htm|titolo = ARIA Charts - Accreditations - 2017 Singles|editore = [[Australian Recording Industry Association]]|accesso = 16 dicembre 2017}}|2}}{{Certificazione disco|BEL|platino|singolo|30000+|{{Cita web|lingua = nl|url = http://www.ultratop.be/nl/goud-platina/2017|titolo = Goud en Platina - Singles 2017|editore = [[Ultratop]]|accesso = 16 dicembre 2017}}}}{{Certificazione disco|DNK|platino|singolo|30000+|{{Cita web|lingua = da|url = www.ifpi.dk/?q=content/calvin-harris-feat-frank-ocean-migos-slide-0|titolo = CALVIN HARRIS FEAT. FRANK OCEAN & MIGOS "SLIDE"
|LongPrimi = 55
|editore = [[International Federation of the Phonographic Industry]]|accesso = 16 dicembre 2017}}}}{{Certificazione disco|FRA|platino|singolo|150000+|{{Cita web|lingua = fr|url = www.snepmusique.com/les-disques-dor/?awards_cat=64&awards_awd=or&awards_year=0&awards_artist=calvin+harris&awards_title=slide&awards_edit_distrib=&awards_sort=date_certif-desc&awards_nb=30&submitAdvanced=Rechercher|accesso = 16 dicembre 2017}}}}{{Certificazione disco|ITA|platino|singolo|50000+|{{FIMI|Slide|accesso = 16 dicembre 2017}}}}{{Certificazione disco|NZL|platino|singolo|30000+|{{Cita web|lingua = en|url = https://nztop40.co.nz/index.php/chart/singles?chart=4371|titolo = NZ Top 40 Singles Chart|editore = The Official New Zealand Music Chart|accesso = 16 dicembre 2017}}}}{{Certificazione disco|GBR|platino|singolo|600000+|{{Cita web|lingua = en|url = https://www.bpi.co.uk/award/14430-4454-1|titolo = Harris/, Slide|editore = [[British Phonographic Industry]]|accesso = 16 dicembre 2017}}}}{{Certificazione disco|USA|platino|singolo|2000000+|{{RIAA|Calvin Harris|opera = Slide|accesso = 16 settembre 2017}}|2}}
|LongSecondi = 0
| precedente = [[My Way (Calvin Harris)|My Way]]
|LongEW = E
| anno precedente = 2016
|Vittime = 81
| successivo = [[Heatstroke (Calvin Harris)|Heatstroke]]
|Feriti = 0
| anno successivo = 2017
|Sopravvissuti = 0
| seconda discografia = Frank Ocean
|Tipo_aeromobile = [[Douglas DC-9]]
| precedente2 = [[Nikes]]
|Nome_dell'aeromobile =
| anno precedente2 = 2016
|Operatore = [[Itavia]]
| successivo2 = Chanel
|Numero_registrazione = I-TIGI
| anno successivo2 = 2017
|Partenza = [[aeroporto di Bologna-Borgo Panigale|Bologna]]
| terza discografia = Migos
|Destinazione = [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|Palermo]]
| precedente3 = T-Shirt
|Passeggeri = 77
| anno precedente3 = 2017
|Equipaggio = 4
| successivo3 = Gucci On My
|Altro_campo =
| anno successivo3 = 2017
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Incidente
|titolo = Strage di Ustica
|nazione = ITA
|obiettivo = possibile intercettazione di velivolo sconosciuto inseritosi nella scia dell'I-TIGI. <ref>.come rilevato dalle perizie Radar Dalla Mese </ref>.
|ora = 20:59
|tipologia = [[incidente aereo]]
|vittime = 81 (77 passeggeri e 4 membri dell'equipaggio)
|esecutori = Ignoti. <ref>.come definito dalla conclusione dell'Inchiesta istruttoria.</ref>.
|sospetti = aviazione straniera
|motivazione = sospetto errore durante azione militare
}}
'''''Slide''''' è un [[Singolo (musica)|singolo]] del [[disc jockey]] [[Scozia|scozzese]] [[Calvin Harris]], il primo estratto dal quinto [[album in studio]] ''[[Funk Wav Bounces Vol. 1]]'' e pubblicato il 23 febbraio 2017.<ref>{{Cita web|url=https://itunes.apple.com/us/album/slide-feat-frank-ocean-migos-single/id1208214699|titolo=Slide (feat. Frank Ocean & Migos) - Single by Calvin Harris on Apple Music|editore=[[iTunes]]|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>
 
Il singolo ha visto la collaborazione del cantante statunitense [[Frank Ocean]] e del gruppo rap [[Migos]].
[[File:Dc9 I-TIGI.png|290px|thumb|Ultima livrea del DC9 I-TIGI prima dell'incidente]]
 
== Antefatti ==
La '''strage di Ustica''' fu un [[disastro aereo]] avvenuto venerdì [[27 giugno]] [[1980]], quando l'aereo di linea [[Douglas DC-9]], [[Codice di registrazione degli aeromobili|immatricolato]] I-TIGI, della compagnia aerea italiana [[Itavia]]<ref>Marca del registro aeronautico, secondo l'Annesso 7 ICAO: la lettera I (Italia) rappresenta la marca di nazionalità ed è seguita dalla marca di immatricolazione, composta da una sequenza di quattro lettere diversa per ciascun aeromobile a motore. Nel presente caso, ai sensi dell'alfabeto aeronautico, la marca è da leggersi "India-Tango-India-Golf-India"</ref>, decollato dall'[[Aeroporto di Bologna]] e diretto all'[[Aeroporto di Palermo]], si squarciò in volo all'improvviso e scomparve in mare presso le isole [[Mar Tirreno|tirreniche]] di [[Ustica]] e [[Ponza]]. Nell'evento persero la vita tutti gli 81 occupanti dell'aereo.
Il 21 febbraio [[2017]] è stata annunciata la collaborazione per il brano ''Slide'', attraverso il profilo [[Twitter]] di Calvin Harris, insieme al cantante [[Frank Ocean]] e il gruppo [[Migos]], e pubblicata due giorni più tardi.<ref>{{Cita web|url=https://twitter.com/CalvinHarris/status/834125638231404544|titolo=Calvin Harris on Twitter|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>
 
== Il brano ==
Molti aspetti di questo disastro, a partire dalle cause stesse, non sono ancora stati chiariti.<ref>[http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/cronaca/ustica-processo/cronologia-fatti/cronologia-fatti.html ''Cronologia della Strage di Ustica'']. Repubblica. Cronaca. 10 gennaio 2007.</ref><ref>[http://www.stragi80.it/?page_id=7 ''Cronologia della Strage di Ustica'']. Stragi 80. 16 marzo 2012.</ref>
La canzone comincia con la voce distorta del cantante Frank Ocean, dicendo: "I might/Empty my bank account/And buy that ''Boy with a Pipe''."
Questa frase, spiega Frank Ocean, si riferisce al quadro di [[Picasso]], ''[[Ragazzo con la pipa]] ''venduto per 104 milioni di dollari alla casa d'aste britannica [[Sotheby's]] nel 2004.<ref name="FACT">{{Cita web|url=http://www.factmag.com/2017/02/25/frank-ocean-explains-lyrics-new-song-slide/|titolo=Frank Ocean explains lyrics of new song "Slide"|editore=''FACT''|data=25 febbraio 2017|accesso=25 febbraio 2017}}</ref><ref name="Pitchfork">{{Cita web|url=http://pitchfork.com/news/71876-frank-ocean-annotates-lyrics-for-new-song-slide/|titolo=Frank Ocean Annotates Lyrics For New Song "Slide"|sito=Pitchfork|accesso=25 febbraio 2017|data=25 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.thefader.com/2017/02/24/frank-ocean-slide-calvin-harris-migos-lyrics-genius-annotation|titolo=Frank Ocean Just Explained Some Of The Lyrics From "Slide"|sito=The Fader|data=25 febbraio 2017|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>
 
== Formazione ==
Le tesi dibattute sulla strage di Ustica negli anni si sono suddivise principalmente fra l'ipotesi di un coinvolgimento internazionale (in particolare [[Francia|francese]], [[Libia|libico]] e [[Stati Uniti d'America|statunitense]]), di un cedimento strutturale o di un [[attentato]] [[Terrorismo|terroristico]] (un ordigno esplosivo nella ''toilette'' del velivolo<ref>I vani carrelli e bagagliaio, così come la coda dell'aereo, furono ritrovati integri; si veda [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/09/14/dagli-oblo-la-prova-fu-un-missile.html La Repubblica], Franco Scottoni, 14 settembre 1991</ref>), supponendo l'esistenza di un collegamento con la [[strage di Bologna]], avvenuta soltanto 35 giorni dopo, e dal cui aeroporto era decollato l'aereo dell'Itavia.
* [[Calvin Harris]] – [[missaggio]]
* [[Migos]] – [[voce]]
* [[Frank Ocean]] – [[voce]]
* Mike Marsh – [[mastering]]
 
== Classifiche ==
Nel [[2007]] l'ex-[[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga|Cossiga]], all'epoca della strage [[presidente del Consiglio dei ministri|presidente del Consiglio]], ha attribuito la responsabilità del disastro a un [[missile]] francese «a risonanza e non ad impatto» destinato ad abbattere l'aereo su cui si sarebbe trovato il dittatore libico [[Mu'ammar Gheddafi|Gheddafi]].<ref name="archiviostorico.corriere.it">{{Cita news|titolo=Strage di Ustica, nuove indagini Sentito Cossiga: un missile francese|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/giugno/22/Strage_Ustica_nuove_indagini_Sentito_co_9_080622064.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=22 giugno 2008|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>. Tesi analoga è alla base della [[Condanna dello Stato nella strage di Ustica|conferma]], da parte della Corte di Cassazione, della condanna inflitta ai ministeri dei trasporti e della difesa a Palermo.<ref>http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/17:50-17:50/4292380</ref>
{|class="wikitable sortable"
 
!Classifica (2017)
La compagnia Itavia, già pesantemente indebitata<ref name="RS19-01-81">[http://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/stenografici/sed0267/sed0267.pdf Camera dei Deputati - Resoconto stenografico 267 del 19 gennaio 1981]</ref><ref>[http://inchieste.repubblica.it/it/espresso/2011/06/27/news/itavia_la_guerra_segreta_tra_andreotti_e_la_thatcher-18265117/ ''Itavia, la guerra segreta tra Andreotti e la Thatcher'']. Repubblica. Inchieste. 27 giugno 2011.</ref>, cessò le operazioni il [[10 dicembre]], il [[12 dicembre]] le fu revocata la licenza di operatore aereo (su rinuncia della stessa compagnia), e nel giro di un anno si aprì la procedura di [[fallimento]]<ref name="RS19-01-81" />. I procedimenti giudiziari per [[alto tradimento]] intentati contro alcuni vertici militari italiani che avrebbero ostacolato le indagini si sono conclusi con la completa assoluzione degli imputati, mentre un procedimento civile (confermato in [[Corte di Cassazione|Cassazione]]) presso il tribunale di [[Palermo]] ha visto [[Condanna dello Stato nella strage di Ustica|la condanna]] dei ministeri dei [[Ministero dei Trasporti|trasporti]] e della [[Ministero della Difesa|difesa]] al pagamento di un risarcimento ai familiari delle vittime.
!Posizione<br />massima
 
|-
== Ricostruzione dell'accaduto ==
|[[ARIA Charts|Australia]]<ref>{{cita web|url=http://australian-charts.com/showitem.asp?interpret=Calvin+Harris+feat%2E+Frank+Ocean+%26+Migos&titel=Slide&cat=s|titolo=Calvin Harris feat. Frank Ocean & Migos - Slide (Song)|lingua=en|editore=[[ARIA Charts]]|accesso=9 aprile 2017}}</ref>
* Alle 20:08 del 27 giugno 1980 il volo IH870<ref>"IH" era il [[Codice vettore IATA|codice IATA]] di Itavia; in seguito è stato riassegnato.</ref> decolla da [[aeroporto di Bologna-Borgo Panigale|Bologna]] diretto a [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|Palermo]] due ore dopo il previsto, perché ha accumulato ritardi nei voli precedenti<ref>[http://pernondimenticare.blogspot.it/ ''Per non dimenticare'']. 27 giugno 1980. La strage di Ustica. Ghino di Tacco. 11 ottobre 2005.</ref>; una volta partito, si svolge regolarmente nei tempi e sulla rotta assegnata (lungo l'[[aerovia]] "Ambra 13") fino all'ultimo contatto radio<ref>Per la precisione, ultimo segnale del [[transponder]] dell'aereo</ref>, tra velivolo e controllore procedurale di [[Roma]] Controllo, che avviene alle 20:59.
| align="center" |11
* Alle 21:04, chiamato per l'autorizzazione di inizio discesa su [[Palermo]], dove era previsto arrivasse alle 21:13, il volo IH870 non risponde. L'operatore di Roma reitera invano le chiamate; lo fa chiamare, sempre senza ottenere risposta, anche da due voli dell'[[Air Malta]], KM153, che segue sulla stessa rotta, e KM758<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/Titolo2a.pdf ''3.7. Conversazioni telefoniche da e per Ciampino.'']. Sentenza-ordinanza del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. Titolo 2, pag. 468. I tentativi di ripresa del contatto.</ref>, oltre che dal [[radar]] militare di [[Marsala]] e dalla [[Torre di controllo del traffico aereo|torre di controllo]] di [[Palermo]]. Passa senza notizie anche l'orario di arrivo a destinazione, previsto per le 21:13.
|-
* Alle 21:25 il Comando del soccorso aereo di [[Martina Franca]] assume la direzione delle operazioni di ricerca, allerta il [[15º Stormo]] a [[Ciampino]], sede degli [[elicottero|elicotteri]] [[Sikorsky S-61|Sikorsky HH-3F]] del [[ricerca e salvataggio|soccorso aereo]].
|[[Ö3 Austria Top 40|Austria]]<ref>{{cita web|url=http://austriancharts.at/showitem.asp?interpret=Calvin+Harris+feat%2E+Frank+Ocean+%26+Migos&titel=Slide&cat=s|titolo=Calvin Harris feat. Frank Ocean & Migos - Slide (Song)|lingua=Tedesco|editore=[[Ö3 Austria Top 40]]|accesso=9 aprile 2017}}</ref>
* Alle 21:55 decolla il primo [[HH-3F]] e inizia a perlustrare l'area presunta dell'eventuale incidente. L'aereo è ormai disperso.
|align="center"|34
* Nella notte numerosi elicotteri, aerei e navi partecipano alle ricerche nella zona. Solo alle prime luci dell'alba viene individuata da un elicottero del [[ricerca e salvataggio|soccorso aereo]], alcune decine di miglia a nord di Ustica, una chiazza oleosa. Poco dopo raggiunge la zona un [[Breguet Br 1150 Atlantic|Breguet Atlantic]] dell'[[Aeronautica Militare|aeronautica]] e vengono avvistati i primi detriti ed i primi cadaveri. È la conferma che il velivolo è precipitato; in quella zona del [[mar Tirreno]] la profondità supera i tremila metri.
|-
 
|[[Ultratop|Belgio (Fiandre)]]<ref>{{cita web|url=http://www.ultratop.be/nl/song/18ffb0/Calvin-Harris-feat.-Frank-Ocean-&-Migos-Slide|titolo=Calvin Harris feat. Frank Ocean & Migos - Slide (Nummer)|lingua=Olandese|editore=[[Ultratop]]|accesso=18 maggio 2017}}</ref>
== Il recupero delle salme e gli esami autoptici ==
|align="center"|10
Le vittime del disastro furono ottantuno, di cui tredici bambini, ma furono ritrovate e recuperate solo trentotto salme.
|-
 
|[[Ultratop|Belgio (Vallonia)]]<ref>{{cita web|url=http://www.ultratop.be/fr/song/18ffb0/Calvin-Harris-feat.-Frank-Ocean-&-Migos-Slide|titolo=Calvin Harris feat. Frank Ocean & Migos - Slide (Chanson)|lingua=Francese|editore=[[Ultratop]]|accesso=18 maggio 2017}}</ref>
La Procura di Palermo conferì diversi incarichi e dispose l'ispezione esterna di tutti i cadaveri rinvenuti e l'[[autopsia]] completa di 7 cadaveri, richiedendo ai periti di indicare<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/001-007.pdf ''Perizie dell'AG di Palermo'']. Titolo 3: le perizie. pagina 1727.</ref>:
|align="center"|15
#causa, mezzi ed epoca dei decessi;
|-
#le lesioni presentate dai cadaveri;
|[[Canadian Hot 100|Canada]]<ref>{{cita web|url=http://www.billboard.com/artist/275856/calvin-harris/chart?f=793|titolo=Calvin Harris - Chart history (Canadian Hot 100)|accesso=12 aprile 2017|editore=[[Billboard]]|lingua=en}}</ref>
#se su di essi si ravvisassero presenze di sostanze tossiche e di corpi estranei;
|align="center"|16
#se vi fossero tracce evidenti di [[ustioni]] o di [[annegamento]].
|-
 
|[[Tracklisten|Danimarca]]<ref>{{Cita web|url=http://hitlisten.nu/default.asp?w=14&y=2017&list=t40 |titolo=Track Top-40 Uge 13, 2017 |editore=[[Hitlisten]] |accesso=9 aprile 2017}}</ref>
Sulle sette salme di cui fu disposta l'autopsia furono riscontrati sia grandi [[Trauma fisico|traumi]] da caduta (a livello scheletrico e viscerale), sia lesioni [[enfisema]]tose polmonari da [[decompressione]] (tipiche di sinistri in cui l'[[aereo]] si apre in volo e perde repentinamente la pressione interna).<ref>[http://www.pendragon.it/libro.do?id=953 ''Punto Condor: Ustica il processo'']. Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti. Pendragon. 2002. pagina 40. ISBN 8883421345</ref>
|align="center"|7
 
|-
Nelle perizie gli esperti affermarono che l'instaurarsi degli enfisemi da [[Pressurizzazione (aeronautica)|depressurizzazione]] precedette cronologicamente tutte le altre lesioni riscontrate, ma non causò direttamente il decesso dei passeggeri facendo loro perdere solo conoscenza. La morte, secondo i medesimi esperti, sopravvenne soltanto in seguito, a causa di traumi fatali, riconducibili (così come la presenza di schegge e piccole parti metalliche in alcuni dei corpi) a reiterati urti con la struttura dell'aereo in caduta e, in ultima analisi, all'impatto del DC9 con l'acqua<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/001-007.pdf ''Perizie dell'AG di Palermo'']. Titolo 3: le perizie. Alfredo Magazzù, Luigi La Franca, Marco Stassi, Nunzia Albano. pagina 1728.</ref>.
|[[Syndicat national de l'édition phonographique|Francia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.snepmusique.com/tops-semaine/top-singles-telecharges/?ye=2017&we=9|titolo=Le Top de la semaine : Top Singles Téléchargés – SNEP (Week 9, 2017)|editore=[[Syndicat national de l'édition phonographique]]|lingua=fr|accesso=10 aprile 2017}}</ref>
 
|align="center"|15
La ricerca tossicologica dell'[[ossido di carbonio]] e dell'[[acido cianidrico]] (residui da combustione) fu negativa nel sangue e nei polmoni.
|-
 
|[[Media Control Charts|Germania]]<ref>{{cita web|url=https://www.offiziellecharts.de/titel-details-1638320|titolo=Calvin Harris feat. Frank Ocean & Migos - Slide|editore=[[Media Control Charts]]|accesso=10 aprile 2017|lingua=de}}</ref>
Il controllo radiografico risultò positivo su cinque cadaveri. Precisamente furono riscontrati:
|align="center"|25
*nel cadavere 20 due scheggette nell’indice e nel medio sinistri;
|-
*nel cadavere 34 piccolissimi frammenti metallici in proiezione della testa dell’omero destra e della quinta vertebra lombare;
|[[Japan Hot 100|Giappone]]<ref>{{cita web|url=http://www.billboard.com/artist/275856/calvin-harris/chart?f=848|titolo=Calvin Harris - Chart history (Japan Hot 100)|accesso=7 aprile 2017|editore=[[Billboard]]|lingua=en}}</ref>
*nel cadavere 36 minuti frammenti nella coscia sinistra;
|align="center"|52
*nel cadavere 37 un bullone con relativo dado nelle parti molli dell’emibacino;
|-
*nel cadavere 38 un frammento delle dimensioni di un seme di zucca e di forma irregolare nella mano destra.
|[[Irish Singles Chart|Irlanda]]<ref>{{Cita web|url=http://irma.ie/index.cfm?page=irish-charts&chart=Singles|titolo=IRMA - Irish Charts|editore=[[Irish Recorded Music Association]]|accesso=2 aprile 2017}}</ref>
 
|align="center"|12
Era comunque da escludere, per le caratteristiche morfologiche e dimensionali e per la esperienza dei periti in tema di lesività da esplosione, la provenienza dei minuscoli corpi estranei da frammentazione di involucro di un qualsiasi ordigno esplosivo<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/001-007.pdf ''Perizie dell'AG di Palermo'']. Titolo 3: le perizie. pagina 1729.</ref>.
|-
 
|[[Top Singoli|Italia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.fimi.it/classifiche#/category:digital/id:2453|titolo=Classifica settimanale WK 14|editore=[[Federazione Industria Musicale Italiana]]|accesso=8 aprile 2017}}</ref>
Nessuna delle salme presentava segni di ustione o di annegamento<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/pm/prima3.pdf ''Requisitoria P.P. N° 266/90 A P.M. e 527/84 A G.I'']. Indagini autoptiche. I.12 pagina 121.</ref>.
|align="center"|34
 
|-
== Scatola nera e comunicazioni radio ==
|[[VG-lista|Norvegia]]<ref>{{Cita web|url=http://lista.vg.no/liste/topp-20-single/1/dato/2017/uke/9|titolo=VG-lista – Topp 20 Single uke 9, 2017|editore=[[VG-lista]]|accesso=5 marzo 2017|urlmorto=sì}}</ref>
{{nota|titolo=Comunicazioni radio del DC-9 con Roma Ciampino|contenuto =
|align="center"|25
 
|-
'''18:26:06Z'''. ([[Greenwich Mean Time|GMT]], per ottenere l'ora locale aggiungere 2 ore.)
|[[Recorded Music NZ|Nuova Zelanda]]<ref>{{Cita web|url=http://nztop40.co.nz/chart/singles?chart=4345|titolo=NZ Top 40 Singles Chart|editore=[[Recorded Music NZ]]|data=3 aprile 2017|accesso=31 marzo 2017}}</ref>
 
|align="center"|7
* Roma: «870 identifichi.»
|-
* IH870: «Arriva.»
|[[MegaCharts|Paesi Bassi]]<ref>{{cita web|url=http://www.dutchcharts.nl/showitem.asp?interpret=Calvin+Harris+feat.+Frank+Ocean+%26+Migos&titel=Slide&cat=s|titolo=Calvin Harris feat. Frank Ocean & Migos - Slide (Nummer)|lingua=Olandese|editore=[[MegaCharts]]|accesso=9 aprile 2017}}</ref>
* Roma: «Ok, è sotto radar, vediamo che sta andando verso [[Grosseto]], che prua ha?»
|align="center"|21
* IH870: «La 870 è perfettamente allineata sulla radiale di Firenze, abbiamo 153 in prua. Ci dobbiamo ricredere sulla funzionalità del [[VHF Omnidirectional Range|VOR]] di [[Firenze]].»
|-
* Roma: «Sì, in effetti non è che vada molto bene.»
|[[Official Singles Chart|Regno Unito]]<ref>{{Cita web|http://www.officialcharts.com/charts/singles-chart/20170303/7501/|titolo=Archive Chart: 2017-03-03|editore=[[Official Charts Company]]|lingua=en}}</ref>
* IH870: «Allora ha ragione il collega.»
|align="center"|10
* Roma: «Sì, sì pienamente.»
|-
* IH870: «Ci dica cosa dobbiamo fare.»
|[[Official Scottish Chart|Scozia]]<ref>{{cita web|url=http://www.officialcharts.com/charts/scottish-singles-chart/20170331/41/|titolo=Archive Chart: 2017-03-31|editore=[[Official Charts Company]]|lingua=en|accesso=31 marzo 2017}}</ref>
* Roma: «Adesso vedo che sta rientrando, quindi, praticamente, diciamo che è allineato, mantenga questa prua.»
|align="center"|18
* IH870: «Noi non ci siamo mossi, eh?!.»
|-
 
|[[Productores de Música de España|Spagna]]<ref>{{Cita web|url=http://www.elportaldemusica.es/canciones.php|titolo=Top Singles (current week) – Elportaldemusica.es: New Releases and Official Music Sales Charts in Spain|editore=Elportaldemusica.es|accesso=5 aprile 2017}}</ref>
'''18:44:08Z'''
|align="center"|66
* IH870: «Roma, la 870.»
|-
* Roma: «IH870 per [[Ponza]], 127,35.»
|[[Billboard Hot 100|Stati Uniti]]<ref>{{cita web|url=http://www.billboard.com/artist/275856/calvin-harris/chart?f=379|titolo=Calvin Harris - Chart history (Hot 100)|accesso=22 maggio 2017|editore=[[Billboard Hot 100]]|lingua=en}}</ref>
* IH870: «127,35. Grazie, buonasera.»
|align="center"|25
'''18:44:44Z'''
|-
* IH870: «È la 870, buonasera Roma.»
|[[Pop Songs|Stati Uniti (pop)]]<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.billboard.com/artist/275856/calvin-harris/chart?f=381|titolo =Calvin Harris - Chart history (Pop Songs)|editore = [[Billboard]]|accesso = 22 maggio 2017}}</ref>
* Roma: «Buonasera 870. Mantenga 290 e richiamerà 13 Alfa.»
|align="center"|9
* IH870: «Sì, senta: neanche Ponza funziona?»
|-
* Roma: «Prego?»
|[[Sverigetopplistan|Svezia]]<ref>{{Cita web|url=http://www.sverigetopplistan.se/|titolo=Sverigetopplistan - Sveriges Officiella Topplista|editore=[[Sverigetopplistan]]|accesso=18 marzo 2017}}</ref>
* IH870: «Abbiamo trovato un cimitero stasera venendo... da Firenze in poi praticamente non ne abbiamo trovata una funzionante.»
|align="center"|32
* Roma: «Eh sì, in effetti è un po' tutto fuori, compreso Ponza. Lei quanto ha in prua ora?»
|-
* IH870: «Manteniamo 195.»
|[[Schweizer Hitparade|Svizzera]]<ref>{{cita web|url=http://hitparade.ch/song/Calvin-Harris-feat.-Frank-Ocean-&-Migos/Slide-1638320|titolo=Calvin Harris feat. Frank Ocean & Migos - Slide (Song)|lingua=Tedesco|editore=[[Schweizer Hitparade]]|accesso=10 aprile 2017}}</ref>
* Roma: «195. Sì, va bene. Mantenga 195, andrà un po' più giù di Ponza di qualche [[miglio nautico|miglio]].»
|align="center"|25
* IH870: «Bene, grazie.»
|}
* Roma: «E comunque 195 potrà mantenerlo, io penso, ancora un 20 miglia, non di più perché c'è molto vento da ovest. Al suo livello dovrebbe essere di circa 100-120 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] l'intensità.»
* IH870: «Eh sì, in effetti sì, abbiamo fatto qualche calcolo, dovrebbe essere qualcosa del genere.»
* Roma: «Ecco, non lo so, se vuole continuare con questa prua altrimenti accosti a destra anche un 15-20 [[grado (matematica)|gradi]].»
* IH870: «Ok. Mettiamo per 210.»
'''18:46:31Z'''
* IH870: «È la 870, è possibile avere un 250 di [[livello di volo|livello]]?»
* Roma: «Sì, affermativo. Può scendere anche adesso.»
* IH870: «Grazie, lasciamo 290.»
'''18:50:45Z'''
* Roma: «L'Itavia 870 diciamo ha lasciato Ponza 3 miglia sulla destra, quindi, quasi quasi, va bene per [[Palermo]] così.»
* IH870: «Molto gentile, grazie. Siamo prossimi a 250.»
* Roma: «Perfetto. In ogni caso ci avverta appena riceve Palermo.»
* IH870: «Sì, Papa-Alfa-Lima lo abbiamo già inserito, va bene e abbiamo il [[Distance Measuring Equipment|DME]] di Ponza.»
* Roma: «Perfetto. Allora normale navigazione per Palermo, mantenga 250, richiamerà sull'Alfa.»
* IH870: «Benissimo, grazie.»
'''18:56:00Z'''
* IH870: «È sull'Alfa la 870.»
* Roma: «Eh sì, affermativo. Leggermente spostato sulla destra, diciamo 4 miglia e comunque il [[radar]] termina. 28,8 per ulteriori.»
* IH870: «Grazie di tutto, buonasera.»
* Roma: «Buonasera a lei.»
'''18:56:54Z'''
* IH870: «Roma, buonasera. È l'IH870.»
* Roma: «Buonasera IH870, avanti.»
* IH870: «115 miglia per Papa-Alfa... per Papa-Romeo-Sierra, scusate. Mantiene 250.»
* Roma: «Ricevuto IH870. E può darci uno stimato per [[aeroporto di Palermo-Punta Raisi|Raisi]]?»
* IH870: «Sì: Raisi lo stimiamo per gli uno-tre.»
* Roma: «870 ricevuto. Autorizzati a Raisi [[VHF Omnidirectional Range|VOR]]. Nessun ritardo è previsto, ci richiami per la discesa.»
* IH870: «A Raisi nessun ritardo, chiameremo per la discesa, 870.»
* Roma: «È corretto.»
 
'''18:59:45Z - ultimo segnale del [[transponder]]'''}}
Il [[scatola nera|flight data recorder]] (FDR) dell'aereo<ref>{{Cita news|autore=Nostro Servizio|titolo=Dagli USA e' arrivato il nastro del DC9|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/06/16/dagli-usa-arrivato-il-nastro-del.html|accesso=28 gennaio 2013|data=16 giugno 1987|pubblicazione=La Repubblica}}</ref> aveva registrato dati di volo assolutamente regolari: prima della sciagura la velocità era di circa 323 [[Nodo (unità di misura)|nodi]], la quota circa 7&nbsp;630&nbsp;m (25&nbsp;000 [[piede (unità di misura)|piedi]]) con prua a 178°, l'[[Accelerazione di gravità|accelerazione verticale]] oscillava senza oltrepassare 1,15 g. La registrazione del tranquillo dialogo tra il comandante Domenico Gatti e il copilota, che si raccontavano barzellette, restituito dal [[scatola nera|cockpit voice recorder]] (CVR), si interruppe improvvisamente e senza alcun segnale allarmante che precedesse la troncatura.
 
Gli ultimi secondi dal CVR:
:«Allora siamo a discorsi da fare... [...] Va bene i capelli sono bianchi... È logico... Eh, lunedì intendevamo trovarci ben poche volte, se no... Sporca eh! Allora sentite questa... Gua...»
 
La registrazione si era fermata tagliando l'ultima parola. Questo particolare potrebbe indicare un'improvvisa interruzione dell'alimentazione elettrica.
 
== Le ipotesi ==
Le principali ipotesi sulle quali gli inquirenti hanno indagato sono<ref>{{Cita news|autore=Di Stefano Rodota'|titolo=E ora chiarezza sull'esplosione e sulle omissioni|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/08/ora-chiarezza-sull-esplosione-sulle-omissioni.html|accesso=28 gennaio 2013|data=8 maggio 1988|pubblicazione=La Repubblica|pagina=17}}</ref>:
* il DC-9 sarebbe stato abbattuto da un [[missile aria-aria]] sparato da un aereo militare;
* il DC-9 sarebbe precipitato dopo essere entrato in collisione (o in semicollisione) con un aereo militare.
* sarebbe avvenuto un cedimento strutturale;
* sarebbe esplosa una [[bomba (ordigno)|bomba]] a bordo<ref>{{Cita news|autore=Di Franco Scottoni|titolo=Ustica, cancellata l'ipotesi bomba|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/01/ustica-cancellata-ipotesi-bomba.html|accesso=28 gennaio 2013|data=1º dicembre 1994|pubblicazione=La Repubblica|pagina=21}}</ref>;
 
A partire dalla succitata prima ipotesi, negli anni si è affermata la tesi di un complotto internazionale: sebbene dagli enti militari, nazionali e alleati, non sia mai giunta alcuna segnalazione di anomalie (che pure è stato ipotizzato possano essere state occultate<ref name="bugieAeronautica" />), né sul relitto sia mai stato trovato alcun frammento di missile, ma soltanto tracce di esplosivo, si sarebbe determinato uno scenario di guerra aerea, nel quale il DC-9 Itavia si sarebbe trovato per puro caso, mentre era in volo livellato sulla rotta Bologna-Palermo<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/pm/RequisitoriePm.pdf ''Requisitorie del Pubblico Ministero nel procedimento NR. 266/90A P.M. E 527/84A G.I. a carico di ignoti imputati'']. Procura di Roma.</ref>. L'occultamento<ref name="bugieAeronautica" />,<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/capo3-inquina.pdf ''Gli inquinamenti'']. Sentenza-ordinanza e le conclusioni del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. pagina 4533.</ref> e la distruzione<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/capo7-fine.pdf ''La distruzione delle prove'']. Sentenza-ordinanza e le conclusioni del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. pagina 4592.</ref>,<ref name="provedistrutte" /> di alcuni registri (Marsala<ref name="registroMarsala" />, Licola<ref name="registoLicola" />, Grosseto<ref name="registrazioniGrosseto" />) e di alcuni nastri radar (Marsala, Grosseto) che registrarono il tracciato del volo DC-9 IH870, a fronte delle prove prodotte da altri analoghi registri e nastri non occultabili e non distrutti (Fiumicino<ref name="radarFiumicino" />, Satellite russo<ref name="registrazioneRussa" />), vengono portati a sostegno di tale ipotesi<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/capo7-fine.pdf ''Le conclusioni per effetto delle perizie'']. Sentenza-ordinanza e le conclusioni del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. pagina 4944.</ref>. Si è testificato che se il disastro avesse avuto cause chiare (difetto strutturale o bomba) non sarebbe stato necessario occultare e distruggere prove di primaria importanza sul volo, come è stato stabilito dalle conclusioni della sentenza nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G. I.<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/capo7-fine.pdf ''L’opposizione della reticenza assoluta'']. Sentenza-ordinanza e le conclusioni del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. pagina 4958.</ref>. I dati di volo distrutti e recuperati da altre fonti nazionali e internazionali<ref name="bugieAeronautica">[http://www.stragi80.it/?p=1453 ''Strage di Ustica, ecco i pezzi mancanti e tutte le bugie dell’Aeronautica'']. Stragi 80. 27 giugno 2012.</ref>, l'allarme generale della difesa aerea, lanciato da due piloti dell'aeronautica militare italiana, potrebbero confermare la tesi accusatoria secondo la quale l'aereo DC-9 Itavia del volo IH870 attorno al quale volavano almeno tre aerei, dei quali uno a velocità supersonica<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/ricostruzioni/Polito_99.pdf ''Gli aerei vicino al DC9'']. Ricostruzione dei fatti avvenuti la sera del 27 Giugno 1980 nel cielo di Ustica. 1999. pagina 37</ref>, sia stato abbattuto<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/ricostruzioni/Polito_99.pdf ''Gli indizi di esplosione'']. Ricostruzione dei fatti avvenuti la sera del 27 Giugno 1980 nel cielo di Ustica. 1999. pagina 44-52.</ref>, da un aereo che volava a velocità supersonica<ref name="radarFiumicino">{{Cita web|url=http://www.stragi80.it/?page_id=22|autore=|titolo=Il tracciato radar di Fiumicino del 27 giugno 1980 (dalle ore 20,58 alle 21,02)|editore=stragi80.it|data=|accesso=28 gennaio 2013}}</ref>, tesi proposta per la prima volta dall'esperto del [[National Transportation Safety Board]], John Macidull<ref name="Macidull" />.
 
== Le indagini ==
Sul ''caso Ustica'' la [[magistratura (diritto)|magistratura]] italiana ha prodotto enormi sforzi: venti anni di indagini, migliaia di cartelle di atti: al processo di primo grado si giunse con due milioni di pagine di istruttoria, 4&nbsp;000 testimoni, 115 perizie, un’ottantina di rogatorie internazionali e 300 miliardi di lire di sole spese processuali<ref>Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti, ''Punto Condor: Ustica il processo'', Pendragon. 2002. pagina 121. ISBN 8883421345</ref> e quasi trecento udienze processuali.<ref>Erminio Amelio, Alessandro Benedetti, ''IH870 il volo spezzato'', Editori Riuniti. 2005. pagina 102. ISBN 8835955955</ref> Restano ancora incerte le cause del disastro.
 
Le indagini vennero avviate immediatamente sia dalla magistratura sia dal [[Ministero dei Trasporti]], all'epoca ministro [[Rino Formica|Formica]]. Aprirono un procedimento le [[Procura della Repubblica|procure]] di Palermo, Roma e Bologna, mentre il ministro dei trasporti nominò una [[commissione d'inchiesta]] tecnico-formale diretta dal dottor Luigi Luzzatti, che però non concluse mai i suoi compiti, visto che, dopo aver presentato due relazioni preliminari, decise per l'autoscioglimento nel [[1982]] a causa di insanabili contrasti di attribuzioni con la magistratura. Formica finì con l'adeguarsi alla tesi prevalente, che l'aereo era precipitato per un cedimento strutturale dovuto alla cattiva manutenzione. Il [[10 dicembre]] [[1980]] Itavia interrompe l'attività, mentre ai dipendenti non veniva più fornito lo stipendio. Il Ministero dei Trasporti il [[12 dicembre]] [[1980]] revocò all'Itavia le concessioni per l'esercizio dell'attività, su rinuncia della stessa compagnia aerea.<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/comstragi/minoranza.pdf ''Sciagura aerea del 27 giugno 1980'']. Vincenzo Ruggero Manca, Alfredo Mantica, Vincenzo Fragalà, Marco Taradash. pagina 378 e nota 17 pagina 399.</ref>
 
Dal [[1982]] l'indagine divenne, di fatto, di esclusiva competenza della magistratura nella persona del [[giudice istruttore]] Bucarelli. La ricerca delle cause dell'incidente, nei primi anni e senza disporre del relitto, non permise di raggiungere ragionevoli certezze.
 
===Tracce di esplosivi===
Sui pochi resti disponibili i periti rinvennero tracce di esplosivi.
 
Nel [[1982]] una perizia eseguita da parte di esperti dell'aeronautica militare italiana, trovò solo [[ciclotrimetilentrinitroammina|T4]], esplosivo plastico presente nelle bombe. Nella relazione della Direzione laboratori dell'A.M. - IV Divisione Esplosivi e Propellenti (Torri) del 5 ottobre 1982 (parte I, Libro I, Capo I, Titolo III, capitolo III della sentenza ordinanza del giudice istruttore) la causa dell'incidente viene individuata nella detonazione di una massa di esplosivo presente a bordo del velivolo, in ragione della rilevata presenza su alcuni reperti di tracce di T4, e dell'assenza di tracce di [[Trinitrotoluene|TNT]]<ref name="T4">[http://www.stragi80.it/documenti/civile/palermo11.pdf ''Sentenza del tribunale di Palermo'']. 2007. pagina 21.</ref>.
 
La perizia dell’Aeronautica Militare venne seguita da una controperizia dell'accusa<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/024.pdf ''Perizia chimica Acampora-Malorni a chiarimenti - 19.04.91'']. Capitolo XXIV. pagina 6.</ref>. La seconda repertazione, nel [[1987]], trovò T4 e TNT su di un frammento dello schienale nº 2 rosso<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/civile/palermo11.pdf ''Sentenza del tribunale di Palermo'']. 2007. pagina 22.</ref>: la Perizia chimica Malorni Acampora del 3 febbraio 1987 (disposta dal giudice istruttore nel corso della perizia Blasi: parte I, Libro I, Capo I, Titolo III, capitolo IV pag. 1399 e ss. della sentenza ordinanza del giudice istruttore) rileva la presenza chiara e inequivocabile sia di T4 che di TNT (sempre nel frammento dello schienale nº 2 rosso), miscela la cui presenza è tipica degli ordigni esplosivi<ref name="T4" /><ref name="T4+TNT">[http://www.stragi80.it/documenti/civile/palermo11.pdf ''Sentenza del tribunale di Palermo'']. 2007. pagina 21-22.</ref>. Queste componenti di esplosivi, solitamente presenti nelle miscele di ordigni esplosivi, hanno indebolito l'ipotesi di un cedimento strutturale, come era stato ipotizzato il 28 gennaio 1981 da una commissione nominata dal ministro dei trasporti Formica<ref>[http://www.fattodiritto.it/strage-di-ustica-l%E2%80%99ultimo-volo-del-dc-9-itavia-precipitato-nel-mistero/ ''Strage di Ustica: l’ultimo volo del DC-9 Itavia precipitato nel mistero'']. Fatto di Diritto. 27 settembre 2011.</ref>.
 
L'acclarata presenza di esplosivi indeboliva l'ipotesi di cedimento strutturale, tanto più per cattiva manutenzione. Ciò aprì, in epoche successive, spiragli per richieste di risarcimenti a favore dell'Itavia (cui tuttavia il ministro dei Trasporti Formica aveva revocato la concessione dei servizi aerei di linea per il pesante passivo dei conti, non per il disastro).
 
Secondo le rivelazioni di due cablogrammi (cable) (03ROME2887<ref>{{en}} [http://wikileaks.org/cable/2003/06/03ROME2887.html ''Viewing cable 03ROME2887, USTICA CRASH BACK IN THE HEADLINES'']. Cable Viewer. The full text of the original cable is not available.</ref> e 03ROME3199<ref>{{en}} [http://wikileaks.org/cable/2003/07/03ROME3199.html ''Viewing cable 03ROME3199, USTICA CRASH BACK IN THE HEADLINES: REQUEST FOR'']. Cable Viewer. The full text of the original cable is not available.</ref>) pubblicati sul sito [[WikiLeaks]], l’allora ministro per le relazioni con il parlamento, [[Carlo Giovanardi]], difese in Parlamento la versione della bomba, paragonandola a quella della strage di [[Volo Pan Am 103|Lockerbie]]<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/09/13/ustica-giovanardi-spara-sui-giudici-come-aver-condannato-tortora-per-droga/157140/ ''Ustica, Giovanardi sui giudici: Come aver condannato Tortora per droga'']. Il Fatto Quotidiano. 13 settembre 2011.</ref>, per tentare di negare le responsabilità americane<ref>{{cita web|url=http://www.agoravox.it/ESCLUSIVO-Cable-WikiLeaks-su.html|titolo=Giovanardi tentò di coprire lo scandalo|editore=AgoraVox Italia|data=5 settembre 2010}}</ref>. Ma in un'intervista concessa ad AgoraVox Italia Giovanardi smentisce la versione dell'ambasciata statunitense in cui si legge che lo stesso avrebbe espresso la sua volontà di "mettere a tacere" le ipotesi sulla strage di Ustica<ref>{{cita web|url=http://www.agoravox.it/Carlo-Giovanardi-smentisce.html|titolo=Carlo Giovanardi smentisce ambasciata USA. “Su Ustica ho fatto il mio dovere”|editore=AgoraVox Italia|data=5 settembre 2011}}</ref><ref>[http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/06/18/ustica-giovanardi-sinfervora-lascia-studio/199841/ ''Giovanardi ne infila una dietro l’altra su Ustica, poi urla e lascia lo studio tv'']. Il Fatto quotidiano. 18 giugno 2012.</ref>.
Le esternazioni di Carlo Giovanardi al Museo della Memoria di Ustica, sono state contraddette dal Presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica<ref>[http://precisoche.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/03/16/giovanardi-e-la-verita-su-ustica/ ''Giovanardi e la verità su Ustica'']. Repubblica. L'espresso. La battaglia dell'informazione. 16 marzo 2011.</ref>
 
== Il recupero del relitto ==
Nel [[1987]] l'allora ministro del Tesoro [[Giuliano Amato]] stanziò i fondi per il recupero del relitto del DC-9, che giaceva in fondo al mar Tirreno.
La profondità di 3700 metri alla quale si trovava il relitto rendeva complesse e costose le operazioni di localizzazione e recupero.
 
Pochissime erano le imprese specializzate che disponevano delle attrezzature e dell'esperienza necessarie: la scelta ricadde sulla ditta francese Ifremer (''Institut français de recherche pour l'exploitation de la mer'', Istituto di ricerca francese per lo sfruttamento del mare), che il giudice Priore avrebbe poi ritenuto collegata ai [[DGSE|servizi segreti francesi]]<ref>{{Cita news|autore=Di Franco Scottoni|titolo=Ustica, il giudice priore indaga sul supersismi|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/06/ustica-il-giudice-priore-indaga-sul-supersismi.html|accesso=28 gennaio 2013|data=6 ottobre 1990|pubblicazione=La Repubblica|pagina=20}}</ref>.
 
Sulla conduzione dell'operazione di recupero effettuata dai [[DSRV]] della Ifremer, che portò in superficie la maggior parte della cellula dell'aeromobile, scaturirono molti dubbi, principalmente sui filmati consegnati in copia e sul fatto che l'ispezione al relitto documentata dalla ditta francese fosse davvero stata la prima.<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/057.pdf ''Capitolo LVII. Quesiti a chiarimento sui recuperi.'']. Sentenza-ordinanza del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. 30 novembre 1994. pagina 2801.</ref>
 
Le difficoltà tecniche, i problemi di finanziamento e le resistenze esercitate da varie delle parti interessate contribuirono a rimandare il recupero per molti anni.<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/Titolo1.pdf ''Le attività istruttorie fino al luglio 90'']. Sentenza-ordinanza del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. Motivazione. Titolo 1.Capitolo I.L’evento e le prime indagini. pagina 30. 2.5. Campagne di recupero del relitto. pagina 70.</ref>
 
Alla fine due distinte campagne di recupero, nel [[1987]] e nel [[1991]], consentirono di riportare in superficie circa il 96% del relitto del DC-9; si specifica che è stato recuperato l'85% della ''superficie bagnata'' dell'aereo<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/gi/perizie/048.pdf ''XLVIII – Perizia tecnico-scientifica Misiti ed altri'']. Perizie istruttoria. 23 luglio 1994. pagina 2433.</ref>
 
Il relitto venne ricomposto in un [[hangar]] dell'[[aeroporto di Pratica di Mare]], dove rimase a disposizione della magistratura per le indagini fino al [[5 giugno]] [[2006]], data in cui fu trasferito e sistemato, grazie al contributo dei Vigili del Fuoco di Roma<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/25/ustica.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=26 giugno 2006|pubblicazione=Corriere della Sera|titolo=Ustica, l'ultimo viaggio del Dc-9 Itavia}} ''Ustica, l'ultimo viaggio del DC-9 Itavia'']</ref>, nel [[Museo per la memoria di Ustica|Museo della Memoria]], approntato appositamente a [[Bologna]]. In relazione a tale trasferimento e conseguente sistemazione, venne pubblicato un articolo nella rivista "Obiettivo sicurezza" dei Vigili del Fuoco, sul loro contributo al trasporto dei rottami dell'aereo.
 
=== Il serbatoio esterno di un aereo militare ===
Molto interesse destò nell'opinione pubblica il rinvenimento il [[10 maggio]] [[1992]], durante la seconda campagna di recupero al limite orientale della zona di ricerca (zona D),<ref name="Priore 1609">[http://www.stragi80.it/documenti/gi/Titolo2b.pdf ''Il serbatoio eiettabile rinvenuto nel maggio 92, in zona D'']. Sentenza-ordinanza del Giudice Istruttore, Rosario Priore, nel Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. L’istruttoria dal 27 luglio 90 al 31 dicembre 1997 (II parte). Titolo II. Capitolo XIX. Gli Stati Uniti d’America. paragrafo 6. pagina 1609.</ref> di un serbatoio esterno sganciabile di un [[aereo]] [[militare]] schiacciato e frammentato, ma completo di tutti i pezzi. Tali serbatoi esterni generalmente vengono sganciati in caso di pericolo o più semplicemente di necessità (ad esempio in fase di atterraggio) per aumentare la manovrabilità dell'apparecchio.
 
Il serbatoio fu recuperato il 18 maggio<ref name="Priore 1609" /> e fu sistemato a [[Aeroporto di Pratica di Mare|Pratica di Mare]] con gli altri reperti. Lungo 3 metri, per una capienza di 300 [[gallone americano|U.S. gal]] (1135 [[litro|litri]]) di combustibile, presentava i seguenti dati identificativi:
:''Pastushin Industries inc. pressurized 300 gal fuel tank installation diagram plate 225-48008 plate 2662835''<ref name="Priore 1609" />
Era stato quindi prodotto negli Stati Uniti dalla Pastushin Aviation Company di [[Huntington Beach]], [[Los Angeles]], [[California]], poi Pavco,<ref name="Priore 1497">Ordinanza-sentenza Priore, titolo II, capitolo XIX - ''Gli Stati Uniti d’America'', paragrafo 14 - ''La richiesta di informazioni sui serbatoi costruiti dalla società statunitense Pavco'', pag. 1497</ref> oppure all'estero su licenza, ed era possibile installarlo su almeno 4 modelli di aerei: [[McDonnell Douglas F-4 Phantom II|MD F-4 Phantom]], [[Northrop F-5]], [[McDonnell Douglas F-15 Eagle|F-15 Eagle]], [[Vought A-7 Corsair II]].
 
Gli Stati Uniti, interpellati dagli inquirenti, risposero che dopo tanti anni non era loro possibile risalire a date e matricole per stabilire se e quando il serbatoio fosse stato usato in servizio dall'[[United States Air Force|Aviazione]] o dalla [[United States Navy|Marina degli Stati Uniti]].<ref name="Priore 1609" />
 
Anche le autorità francesi furono interpellate e risposero di non aver mai acquistato o costruito su licenza serbatoi di quel tipo<ref name="Priore 1497" />; fornirono inoltre copie dei libri di bordo di quel periodo delle [[portaerei]] della [[Marine nationale]] ''[[Clemenceau (R 98)|Clemenceau]]'' e ''[[Foch (R 99)|Foch]]''.<ref>Ordinanza-sentenza Priore, titolo II, capitolo XIX - ''Gli Stati Uniti d’America'', paragrafo 20 - ''Conclusioni'', pag. 1510</ref>
 
===Gli oblò del DC-9===
Buona parte degli oblò del DC-9, malgrado l'esplosione, sono rimasti integri, perciò secondo i periti, questo fatto escluderebbe che l'esplosione sia avvenuta a causa di una bomba messa all'interno dell'aereo<ref>{{Cita news|autore=Di Franco Scottoni|titolo=Dagli oblò la prova: fu un missile|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/09/14/dagli-oblo-la-prova-fu-un-missile.html|accesso=28 gennaio 2013|data=14 settembre 1991|pubblicazione=La Repubblica}}</ref>.
 
== La ''Commissione Stragi'' ==
Nel [[1989]] la [[Commissione Stragi]], istituita l'anno precedente e presieduta dal senatore [[Libero Gualtieri]], deliberò di inserire tra le proprie competenze anche le indagini relative all'incidente di Ustica, che da quel momento divenne pertanto, a tutti gli effetti, la ''Strage di Ustica''.
 
L'attività istruttoria della Commissione determinò la contestazione di reati a numerosi militari in servizio presso i centri radar di [[Marsala]] e [[Licola]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/16/davanti-al-giudice-sedici-militari-indiziati-per.html ''Davanti al giudice i 16 militari indiziati per Ustica'']. La Repubblica. Cronaca. 16 giugno 1989, pag. 20.</ref>.
 
Per undici anni i lavori si susseguirono, interessando i vari governi del tempo e le autorità militari. Come riportato esplicitamente nelle considerazioni preliminari dell'inchiesta del giudice Priore<ref>Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I. CAPO 3° Gli inquinamenti. Capitolo I Considerazioni preliminari. pag 3</ref>, sin dalle prime fasi gli inquirenti mossero accuse di scarsa collaborazione e trasparenza da parte di, come definito: "soggetti che a vario titolo hanno tentato di inquinare il processo, e sono riusciti nell’intento per anni". Venne coniato il termine ''muro di gomma'', divenuto poi il termine utilizzato per descrivere il comportamento delle istituzioni nei confronti delle ricostruzioni che attribuivano la causa del disastro aereo di Ustica ad un'azione militare. Dopo cinque mesi, infatti, venne presentata una secca ed essenziale ricostruzione da parte dei due esperti Rana e Macidull, che affermavano con certezza che si era di fronte ad un abbattimento causato da un missile. La ricostruzione non venne presa in seria considerazione dal governo presieduto dall'onorevole [[Francesco Cossiga]], che assunse un orientamento diverso e non fu disposto a modificarlo. Il presidente della società Itavia, Aldo Davanzali, per aver condiviso la tesi del missile, fu indiziato del reato di diffusione di notizie atte a turbare l'ordine pubblico, su iniziativa del giudice romano Santacroce a cui era affidata l'inchiesta sul disastro.
 
L'ex ministro [[Rino Formica]], ascoltato dalla Commissione, dichiarò di ritenere verosimile l'ipotesi di un missile, già da lui sostenuta in un'intervista all<nowiki>'</nowiki>''[[l'Espresso|Espresso]]'' del [[1988]]: a suo dire, a convincerlo tempestivamente che il DC-9 era stato abbattuto da un missile era stato il generale [[Saverio Rana]], presidente del [[Registro Aeronautico]], il quale all'indomani della sciagura, dopo un primo esame dei dati radar, avrebbe detto al ministro dei Trasporti che l'aereo dell'Itavia era stato attaccato da un caccia ed abbattuto con un missile. Per Formica, il generale Rana - nel frattempo morto per tumore - era «un compagno, un amico» nel quale aveva piena fiducia<ref>Nell'intervista a Maurizio Capara pubblicata sul ''[[Corriere della sera]]'' del 28 giugno 2010, Rino Formica dichiarò che la fiducia gli derivava dal fatto che Rana era stato il «pilota di Pietro Nenni».</ref>. In seguito all'intervista all<nowiki>'</nowiki>''Espresso'', interrogato dalla commissione parlamentare sulle stragi, Formica disse di aver parlato dopo l'incidente solo col ministro della Difesa [[Lelio Lagorio]] delle informazioni avute da Rana, anche se non era andato oltre, trattandosi ''non di certezze'' ma di ''opinioni ed intuizioni''; ma Lagorio, il [[6 luglio]] [[1989]], davanti alla stessa commissione, nel confermare che Formica gli parlò del missile, commentò: «Mi parve una di quelle improvvise folgorazioni immaginifiche e fantastiche per cui il mio caro amico Formica è famoso»<ref>Nell'intervista del 28 giugno 2010, Formica dichiarò che il commento derivava dal fatto che Lagorio «doveva reggersi sullo stato maggiore: che poteva dire?».</ref>.
 
Il [[27 maggio]] [[1990]] i periti, hanno concluso che si tratta di un missile e non di una bomba a bordo. Malgrado ciò gli esperti dell'aeronautica militare italiana che hanno partecipato alla superperizia, in qualità di consulenti di parte, continuano a sostenere la tesi della bomba<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/27/disastro-di-ustica-periti-confermano-fu-un.html ''Disastro di Ustica, i periti confermano: fu un missile'']. La Repubblica. Cronaca. 27 maggio 1990. pagina 20.</ref>.
 
== Le indagini successive ==
Anche gli inquirenti denunciarono esplicitamente che il sostanziale fallimento delle indagini fosse dovuto a estesi depistaggi ed inquinamenti delle prove, operati da soggetti ed entità molteplici, come riportano i passi introduttivi del Procedimento Penale Nr. 527/84 A G. I.
 
{{Quote|Il disastro di Ustica ha scatenato, non solo in Italia, processi di deviazione e comunque di inquinamento delle indagini. Gli interessi dietro l’evento e di contrasto di ogni ricerca sono stati tali e tanti e non solo all’interno del Paese, ma specie presso istituzioni di altri Stati, da ostacolare specialmente attraverso l’occultamento delle prove e il lancio di sempre nuove ipotesi – questo con il chiaro intento di soffocare l’inchiesta – il raggiungimento della comprensione dei fatti [...] Non può perciò che affermarsi che l’opera di inquinamento è risultata così imponente da non lasciar dubbi sull’ovvia sua finalità: impedire l’accertamento della verità. E che, va pure osservato, non può esserci alcun dubbio sull’esistenza di un legame tra coloro che sono a conoscenza delle cause che provocarono la sciagura ed i soggetti che a vario titolo hanno tentato di inquinare il processo, e sono riusciti nell’intento per anni.|CAPO 3° ''Gli inquinamenti. Capitolo I Considerazioni preliminari''. pag 3<ref>Procedimento penale n. 527/84 A G. I.; titolo 2, pag. 29, 185, 186 e successive.</ref>}}
 
Per questa ipotesi investigativa, assieme alle indagini per la ricerca delle cause si sovrapposero le indagini per provare quegli inquinamenti e quei depistaggi.
 
=== Il registro del radar di Marsala ===
[[File:Strageusticaradar1.gif|300px|thumb|Animazione del tracciato [[radar]] (a velocità doppia) degli ultimi minuti del volo.]]Il DC-9 è diretto a sud e vi è un vento a circa 200&nbsp;km/h verso sud-est. Si notino i due echi senza identificazione sulla sinistra: secondo alcuni periti si tratta della traccia di un aereo, secondo altri di falsi plot, errori del radar. La scritta "IH870" scompare con l'ultima risposta del [[transponder]]. Altri contatti su cui si sono concentrate le indagini sono i plot doppi dopo il disastro, sospettati di essere tracce di altri aerei in volo. Tali plot potrebbero anche essere stati determinati, si è ipotizzato, dalla struttura principale dell'aereo in caduta e da fenomeni di [[chaff|''chaffing'']] causati da frammenti, anche se restano i dubbi per i plot ad ovest del punto di caduta in quanto sopravvento e quindi difficilmente attribuibili a rottami che cadono nel letto del forte vento di [[Maestrale]] (che proviene appunto da Nord-Ovest e spinge verso Sud-Est).
Durante le indagini si appurò che il registro dell’IC, cioè del guida caccia Muti del sito radar di [[Marsala]], aveva una pagina strappata nel giorno della perdita del DC-9<ref name="registroMarsala">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/11/05/militari-non-ricordano-marsala-resta-aperto.html ''I militari non ricordano e a Marsala resta aperto il giallo del Rad''] La Repubblica. Giallo del DC-9. 5 novembre 1988. pagina 10.</ref>. Il [[pubblico ministero]] giunse quindi alla conclusione che fosse stata sottratta la pagina originale del [[27 giugno]] e se ne fosse riscritta poi, nel foglio successivo, una diversa versione.
 
Durante il processo, la difesa contestò questa conclusione e affermò che la pagina mancante non sarebbe stata riferita al giorno della tragedia, ma alla notte tra il [[25 giugno|25]] e il [[26 giugno]]. L'analisi diretta della Corte concluse che la pagina tra il 25 e il 26 era stata tagliata, come osservato dalla difesa, ma quella che riguarda la sera del 27 giugno era recisa in modo estremamente accurato, così che fosse difficile accorgersene (il particolare era infatti sfuggito all'avvocato difensore). La numerazione delle pagine non aveva invece interruzioni ed era quindi posteriore al taglio.
 
Interrogato a questo proposito, il sergente Muti, l'IC in servizio quella sera a Marsala non fornì alcuna spiegazione («Non so cosa dirle»).
 
La difesa riconobbe in seguito che la pagina del registro dell’IC, cioè del guida caccia Muti in servizio il 27 giugno, era stata effettivamente rimossa dal registro.<ref>Erminio Amelio, Alessandro Benedetti, ''IH870. Il volo spezzato. Strage di Ustica: le storie, i misteri, i depistaggi, il processo,'' Editori Riuniti, 2005, pagg. 95, 96, 97</ref>
 
=== Il registro del radar di Licola ===
Il centro radar di [[Licola]]<ref name="registoLicola">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/10/25/anche-licola-come-marsala-aveva-un-buco.html ''Anche Licola come Marsala aveva un buco'']. La Repubblica. Archivio. 25 ottobre 1989. pagina 9.</ref> è il più vicino al punto del disastro. All'epoca era di tipo fonetico-manuale: nella sala operativa del sito, le coordinate delle tracce venivano comunicate a voce dagli operatori seduti alle console radar ad altri operatori, che le disegnavano stando in piedi dietro un pannello trasparente. Parallelamente tali dati venivano scritti da altri incaricati sul modello "DA 1". Il "DA 1" del 27 giugno 1980 non fu mai ritrovato<ref name="provedistrutte">{{Cita news|autore=Di Franco Scottoni|titolo=Ustica, le prove distrutte|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/28/ustica-le-prove-distrutte.html|accesso=28 gennaio 2013|data=28 novembre 1989|pubblicazione=La Repubblica|pagina=21}}</ref><ref>Procedimento penale n. 527/84 A G. I. TITOLO 2 -L’istruttoria dal 27 luglio 90 al 31 dicembre 97.
2.3. La scomparsa del DA1.
«Una complessa ed articolata attività istruttoria e di polizia giudiziaria è stata compiuta al fine di accertare la distruzione ovvero la soppressione del DA1 (registro, lo si ricordi, sul quale l’operatore trascriveva i plottaggi che gli venivano comunicati in cuffia dal “lettore” ed in particolare, orario, vento, posizioni in coordinate polari, direzione, forza, quota e velocità, IFF).»
«Sul DA1 vengono indicati dall’operatore i dati degli avvistamenti radar in azimuth (gradi) e distanza dal sito. Tutte le volte che da parte di Comandi viene richiesta una informativa sugli avvistamenti viene effettuata la seguente operazione consistente nella trasposizione su una cartina muta delle indicazioni sempre in gradi e distanze dell’avvistamento. Sulla cartina muta sulla quale è indicato il reticolo Georef (una sorta di indicazioni simili a latitudine e longitudine). Il posizionamento in angoli e distanze dei dati radar sulla cartina reticolata dà automaticamente la lettura in Georef. Sono questi dati che vengono rilevati dall’addetto alla compilazione del prospetto dati e indicati nel documento da inviare al richiedente.»</ref>.
 
===Altre tracce radar===
Sono presenti tracciati radar di numerose stazioni radar civili nazionali e militari internazionali<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/07/01/un-terzo-centro-radar-militare-vide-cadere.html ''Un terzo centro radar militare vide cadere'']. Repubblica. Cronaca. 1 luglio 1989. pagina 17.</ref>.
 
====Aeroporto di Grosseto====
Il giudice istruttore e la Commissione stragi sono in possesso dei tracciati del radar di [[Aeroporto di Grosseto|Grosseto]] (Poggio Ballone)<ref name="altriradar">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/06/01/ustica-quattro-caccia-sulla-rotta-del-dc9.html ''Ustica 4 caccia sulla rotta del DC-9''].La Repubblica. Cronaca. 1 giugno 1990. pagina 9.</ref>: nelle registrazioni del radar dell'aeroporto di Grosseto si vedono due aerei supersonici, probabilmente libici, che volavano in direzione sud verso nord, sulla rotta del DC-9 Itavia. Mentre due caccia, probabilmente francesi, provenienti dalla Corsica, sono giunti sul posto alcuni minuti dopo l'abbattimento dell'aereo civile italiano<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=DC9 Itavia, i misteri di Grosseto|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/03/DC9_Itavia_misteri_Grosseto_co_0_92030318628.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=3 marzo 1992|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>. I nastri con le registrazioni radar del centro della Difesa aerea di Poggio Ballone (Grosseto) sarebbero spariti. Ciò che rimane sono soltanto alcune trasposizioni su carta di poche tracce<ref name="registrazioniGrosseto">{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Sparite le registrazioni|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/03/sparite_registrazioni_co_0_92030318672.shtml |accesso=28 gennaio 2013|data=3 marzo 1992|pubblicazione=Corriere della Sera|pagina=14}}</ref>
 
====Aeroporto di Ciampino====
Il radar di [[Aeroporto di Roma-Ciampino|Ciampino]], vede la manovra d'attacco al DC-9<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/06/28/sul-dc9-frammenti-sospetti.html ''Sul DC-9 frammenti sospetti'']. La Repubblica. Cronaca. 28 giugno 1991.pagina 22</ref>.
 
====Aeroporto di Fiumicino====
Il radar dell'Aeroporto di Roma-Fiumicino, registra il volo del DC-9 Itavia del 27 giugno 1980, dalle ore 20,58 alle 21,02<ref name="radarFiumicino" />.
 
====AWACS====
In quelle ore, un aereo radar [[Airborne Warning and Control System|AWACS]], un quadrireattore [[Boeing E-3 Sentry|Boeing E-3A Sentry]], dell'USAF, uno degli unici due presenti in Europa nel 1980, basati a Ramstein Germania dall'Ottobre del 1979, risulta orbitante con rotta circolare nell'area a Nord di Grosseto<ref name="altriradar" />. Dotato dell’avanzatissimo radar 3D Westinghouse AN/APY-1 con capacità “Look down", in grado di distinguere i velivoli dagli echi del terreno, era in condizione di monitorare tutto il traffico, anche di bassa quota, per un raggio di 500&nbsp;km.
 
====Portaerei Saratoga====
L'[[ammiraglio]] James Flatley al comando della [[portaerei]] [[USS Saratoga (CV-60)|USS ''Saratoga'']] della [[United States Navy|US Navy]], ancorata il 27 giugno 1980 nel [[golfo di Napoli]], dopo aver inizialmente dichiarato che "dalla Saratoga non fu possibile vedere nulla perché tutti i radar erano in manutenzione", pressato dai media per questa incredibile affermazione, alla fine ammise in un'intervista che nonostante fosse in corso una manutenzione dei radar, con uno di essi in funzione era stato possibile notare che «il traffico aereo era molto sostenuto nell'area di [[Napoli]], soprattutto in quella meridionale. Sul radar abbiamo visto passare moltissimi aerei.» Registrati intorno al DC-9 in volo, almeno 11 velivoli<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=A Ustica c'era anche una portaerei|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/19/Ustica_era_anche_una_portaerei_co_0_97061916751.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=19 giugno 1997|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>,<ref>Intervista di Manuela Cadringher dal Tg2 del 3 luglio 1990, visibile in ''Rai Educational - La storia siamo noi'', a cura di Giovanni Minoli, RAI, 28 giugno 2010, al minuto 32 circa.</ref>. I registri radar della ''Saratoga'' sono andati persi.<ref>''Rai Educational - La storia siamo noi'', a cura di Giovanni Minoli, RAI, 28 giugno 2010, al minuto 33 circa.</ref>.
Secondo altre indicazioni, la portaerei americana Saratoga non sarebbe stata in rada a Napoli il 27 giugno 1980<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/14/saratoga-la-portaerei-fantasma.html ''Saratoga, la portaerei fantasma''].La Repubblica. Cronaca. 14 novembre 1992. pagina 2</ref>.
 
====Civilavia e Centro Bolognese====
Civilavia e Centro bolognese si occupavano di registrare tutti i voli nazionali ed internazionali civili, commerciali e militari per poi procedere alla stampa e alla fatturazione dei costi di ogni passaggio aereo a ciascuna compagnia o società. I nastri con le registrazioni dei voli, decrittati e stampati, sono stati acquisiti dal giudice istruttore<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/11/06/ustica-spuntano-nuovi-nastri.html ''Ustica, spuntano nuovi nastri'']. La Repubblica. Cronaca. 6 novembre 1991.pagina 21</ref>.
 
====Satellite russo====
Nell'aprile del 1993 il generale Yuri Salimov, dei servizi russi, rivela di aver seguito i fatti di Ustica attraverso un radar russo basato in Libia che, attraverso l'ausilio satellitare, era in grado di monitorare il mar Tirreno meridionale: «Vidi quel missile USA colpire per errore il DC-9»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/06/08/ustica-nessun-missile-fu-una-bomba.html ''Ustica, nessun missile, fu una bomba a tempo'']. La Repubblica. Cronaca 8 giugno 1994. pagina 20.</ref>,<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/04/vidi-quel-missile-usa-colpire-per.html ''Vidi quel missile USA colpire per errore il DC-9'']. La Repubblica. Cronaca. 4 marzo 1993. pagina 20.</ref>,<ref name="registrazioneRussa">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/07/27/strage-di-ustica-russi-collaborano-nel-nome.html ''Strage di Ustica: i russi collaborano nel nome di Falcone'']. La Repubblica. Cronaca. 27 luglio 1993.pagina 19</ref>.
 
=== Il rinvio a giudizio ===
Alla luce di queste anomalie inspiegate<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/30/soppresse-molte-prove-forse-anche-uomini.html ''Soppresse molte prove forse anche uomini'']. Repubblica. Cronaca. 30 giugno 1989. pagina 4</ref> e delle risposte, da parte del personale dei due siti radar di Marsala e Licola, ritenute insoddisfacenti<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/09/28/impegno-di-andreotti-colpevoli-pagheranno.html ''Impegno di Andreotti: i colpevoli pagheranno'']. Repubblica. Cronaca. 28 settembre 1989. pagina 2.</ref>, il [[28 giugno]] [[1989]] il giudice Bucarelli accolse la richiesta del procuratore Santacroce e rinviò a giudizio per falsa testimonianza aggravata e concorso in favoreggiamento personale aggravato, ventitré tra ufficiali e avieri in servizio il giorno del disastro<ref>Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti, ''Punto Condor: Ustica il processo'', Pendragon, 2002, pagg. 72 e 73</ref>,<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/09/28/ora-qualcuno-deve-pagare.html ''Ora qualcuno deve pagare'']. Repubblica. Cronaca. 28 settembre 1989. pagina 1.</ref>.
 
L'ipotesi accusatoria fu che i militari, con una vasta operazione di occultamento delle prove e di depistaggio, avrebbero tentato di nascondere una battaglia tra aerei militari, nel corso della quale il DC-9 sarebbe precipitato.
 
==== Telefonata anonima a ''Telefono Giallo'' ====
Nel [[1988]], l'anno prima, durante la trasmissione ''[[Telefono giallo]]'' di [[Corrado Augias]], con una telefonata anonima qualcuno aveva dichiarato di essere stato «un [[aviere]] in servizio a Marsala la sera dell'evento della sciagura del DC-9». L'anonimo aveva riferito che i presenti come lui, avrebbero esaminato le tracce, i dieci minuti di trasmissione di cui parlavano nella puntata, dichiarando: «noi li abbiamo visti perfettamente. Soltanto che il giorno dopo, il maresciallo responsabile del servizio ci disse praticamente di farci gli affari nostri e di non avere più seguito in quella vicenda. <nowiki>[...]</nowiki> la verità è questa: ci fu ordinato di starci zitti»<ref>[http://www.misteriditalia.com:80/ustica/ciFuDettoDiStareZitti.htm ''La registrazione della telefonata anonima di un addetto radar'']. Raitre Telefono Giallo. Trasmissione televisiva. 6 maggio 1988.</ref>.
 
==== Scontro aereo tra caccia ====
In un articolo dal titolo ''Battaglia aerea poi la tragedia''<ref>{{cita web
|url=http://web.tiscali.it/till_news/ustica2.htm
|titolo=Battaglia aerea poi la tragedia
|autore=Nino Tilotta
|data=12 febbraio 1992
|accesso=12 luglio 2011}}</ref>, pubblicato dal quotidiano [[L'Ora]] il [[12 febbraio]] [[1992]], il giornalista [[Nino Tilotta]] affermò che l'autore della telefonata sarebbe stato in effetti in servizio allo [[Supreme Headquarters Allied Powers Europe|SHAPE]] di [[Mons]], in [[Belgio]], e che avrebbe detto in trasmissione di essere a Marsala per non farsi riconoscere. Avrebbe rivelato la sua identità rilasciando l'intervista anni dopo essere andato in pensione in quanto, come aveva affermato, non si sentiva più vincolato dall'obbligo di mantenere il [[segreto militare]]. L'articolo parlava di uno scontro aereo avvenuto tra due caccia [[F-14 Tomcat]] della [[US Navy]] ed un [[MiG-23]] [[Libia|libico]].
Secondo questa versione, il [[SISMI]] all'epoca comandato dal generale [[Giuseppe Santovito]] avrebbe avvertito gli aviatori libici di un progetto di attaccare sul Mar Tirreno l'aereo nel quale Gheddafi andava in Unione Sovietica. Sembra che i progettisti di questa azione di guerra siano da ricercare tra quelli indicati dall'ammiraglio Martini, e cioè tra francesi e americani. In seguito alla spiata del SISMI l'aereo che trasportava Gheddafi, arrivato su Malta, tornò indietro, mentre altri aerei libici proseguivano la rotta<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/07/01/il-sismi-avverti-gli-amici-libici.html ''Il SISMI avvertì gli amici libici'']. La Repubblica. 1 luglio 1990. pagina 11.</ref>.
 
====Testimonianze americane====
24 ore dopo il disastro del DC-9, l'addetto militare aeronautico americano Joe Bianckino, dell'ambasciata americana a Roma, organizzò una squadra di esperti, formata da William McBride, Dick Coe, William McDonald e il direttore della CIA a Roma, Duane Clarridge, il colonnello Zeno Tascio, responsabile del SIOS (servizio segreto aeronautica militare italiana) insieme a due ufficiali italiani. Il giorno successivo alla strage Joe Bianckino era già in possesso dei tabulati radar e i suoi esperti li avevano sottoposti ad analisi. John Tresue, esperto missilistico del Pentagono, affermò, durante il suo interrogatorio come testimone, che gli furono consegnate dopo la sciagura, diverse cartelle con i tabulati dei radar militari; John Tresue informò il Pentagono, che ad abbattere il DC-9 era stato un missile<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/12/13/ustica-stato-un-missile-gli.html ''Ustica, è stato un missile, gli USA sicuri fin dal 1980'']. La Repubblica. Cronaca. 13 dicembre 1991. pagina 20.</ref>.
 
Il [[25 novembre]] [[1980]], John Macidull, un esperto americano del National Transportation Safety Board, analizzò il tracciato radar dell'aeroporto di Fiumicino e si convinse che, al momento del disastro, accanto al DC-9 volava un altro aereo. Macidull disse che il DC-9 era stato colpito da un missile lanciato dal velivolo che era stato rilevato nelle vicinanze, velivolo non identificato in quanto aveva volontariamente spento il dispositivo di riconoscimento (transponder). Tale aereo, secondo Macidull, attraversava la zona dell’incidente da Ovest verso Est ad alta velocità, tra 300 e 550 nodi, nello stesso momento in cui si verificava l’incidente al DC-9, ma senza entrare in collisione<ref name="Macidull">[http://www.stragi80.it/?page_id=7 ''Cronologia 25 novembre 1980'']. Stragi 80. 16 marzo 2012.</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/11/07/ustica-polemica-su-de-carolis-esperto.html ''Ustica, polemica su De Carolis esperto USA, John Macidull'']. Repubblica. Cronaca. 7 novembre 1989. pagina 19.</ref><ref>[http://www.youtube.com/watch?v=KM_JgZINAwc&feature=related ''La Strage di Ustica 1/4'']. Video contenente il tracciato radar analizzato da John Macidull. 6 gen 2012. minuto 10.</ref>.
 
====Testimonianze libiche====
Nel 1989 l'agenzia di stampa libica Jana preannunciò la costituzione di un comitato supremo d'inchiesta sulla strage di Ustica: ''Tale decisione è stata presa dopo che si è intuito che si è trattato di un brutale crimine commesso dagli USA, che hanno lanciato un missile contro l' aereo civile italiano, scambiato per un aereo libico a bordo del quale viaggiava il leader della rivoluzione''<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/09/02/gli-usa-volevano-colpire-me-bordo-del.html ''Gli Usa volevano colpire me a bordo del DC-9 di Ustica''] La Repubblica. Politica estera. 2 settembre 2003.pagina 4.</ref>.
 
=== Il traffico aereo ===
Diversi elementi portarono gli inquirenti ad indagare sull'eventuale presenza di altri aerei coinvolti nel disastro.<br />Si determinarono con certezza alcuni punti:
 
* In generale la zona sud del [[Tirreno]] era utilizzata per esercitazioni [[NATO]].
* Furono inoltre accertate in quel periodo penetrazioni dello spazio aereo italiano da parte di aerei militari libici. Tali azioni erano dovute alla necessità da parte dell'[[Aeronautica Militare Libica|aeronautica militare libica]] di trasferire i vari aerei da combattimento da e per la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], nelle cui basi<ref>[[Base aerea di Batajnica]] presso la [[vazduhoplovni zavod]] (fabbrica aeroplani) - [[Vazduhoplovni Zavod "Moma Stanojlović"|VZ]] "[[Momčilo Moma Stanojlović|Moma Stanojlović]]".</ref><ref>[[Aeroporto internazionale di Mostar|Aeroporto di Mostar]] presso la fabbrica aeroplani [[SOKO]] della quale la Libia era cliente in quanto in possesso dei modelli [[SOKO G2 Galeb|G2 Galeb]] e [[SOKO J1 Jastreb|J1 Jastreb]].</ref> veniva assicurata la manutenzione ai diversi [[Mikoyan Gurevich|MiG]] e [[Sukhoi]] di fabbricazione sovietica, presenti in gran quantità nell'aviazione del colonnello [[Gheddafi]].<ref>Procedimento penale n. 527/84 a G. I.; titolo 2, pagg. 1431-1435.</ref><!-- Il ruolo del governo ed i suoi intenti siano cortesemente spiegati con riferimenti precisi alle fonti che li spiegano, pagine di atti giudiziari non significano nulla. Soprattutto si spieghi il concreto nesso con le questioni alluse -->
* Il governo italiano, fortemente debitore verso il governo libico dal punto di vista economico (non si dimentichi che dal [[1 dicembre]] [[1976]] addirittura la [[FIAT]] era parzialmente in mani libiche, con una quota azionaria del 13% detenuta dalla finanziaria libica [[Lybian Arab Foreign Investiments Company|LAFICO]]<ref>A tal proposito si veda anche il libro di A. Purgatori ''A un passo dalla guerra'', pagg. 257-258.</ref>), tollerava tali attraversamenti e li mascherava con piani di volo autorizzati per non impensierire gli [[USA]]. Spesso gli aerei libici si mimetizzavano nella rete radar, disponendosi in coda al traffico aereo civile italiano, riuscendo così a non allertare le difese [[NATO]].<ref>Procedimento penale n. 527/84 a G. I. volume 6, capitolo XVII, ''La Libia'', par. 8 e 9 (''I sorvoli nelle nostre FIR'' e ''Il corridoio'') - pagg. 1449-1462; capo 7 - capitolo III - pag. 4962.</ref><ref>Ordinanza-sentenza Priore, sottotitolo 2, pag. 3956; capo 7, capitolo III, pag. 4963. Citiamo : «...Tutti, quelli che dovevano provvedere, erano a conoscenza di queste penetrazioni; nessuno se ne curava; non pochi ne lucravano in giochi di potere e denaro. Quasi si chiudeva, la Difesa, al tramonto ed altri apparivano come delegati alla bisogna...».</ref><!-- Il ruolo del governo ed i suoi intenti siano cortesemente spiegati con riferimenti precisi alle fonti che li spiegano, pagine di atti giudiziari non significano nulla. Soprattutto si spieghi il concreto nesso con le questioni alluse (Citiamo Capo 7, pag. 4963: «Tutti, quelli che dovevano provvedere, erano a conoscenza di queste penetrazioni; nessuno se ne curava; non pochi ne lucravano in giochi di potere e denaro. Quasi si chiudeva, la Difesa, al tramonto ed altri apparivano come delegati alla bisogna». -->
* Diverse testimonianze, inoltre, avevano descritto l'area come soggetta a improvvisa comparsa di traffico militare [[Stati Uniti d'America|statunitense]]. Un traffico di tale intensità da far preoccupare piloti, civili e controllori: poche settimane prima della tragedia di Ustica, un volo Roma-[[Cagliari]] aveva deciso per sicurezza di tornare all'aeroporto di partenza; in altre occasioni i controllori di volo avevano contattato l'addetto aeronautico dell'ambasciata USA per segnalare la presenza di aerei pericolosamente vicini alle rotte civili. Più specificamente, durante la giornata del [[27 giugno]] [[1980]] era segnata nei registri, dalle 10.30 alle 15.00, l'esercitazione aerea USA "Patricia", ed era poi in corso un'esercitazione italiana ''h. 24'' (cioè della durata di ventiquattro ore) a [[Capo Teulada]], segnalata nei [[NOTAM]].
* Durante quella sera, tra le ore 20:00 e le 24:00 locali, erano testimoniati diversi voli nell'area da parte di aerei militari non appartenenti all'aeronautica militare italiana: un [[quadrireattore]] [[E-3A Sentry]] (aereo [[AWACS]] o aereo radar), che volava da oltre due ore a 50&nbsp;km da [[Grosseto]] in direzione nord ovest, un [[North American Sabreline|CT-39G Sabreliner]], un [[jet executive]] militare e vari [[Lockheed P-3 Orion]] ([[aereo da pattugliamento marittimo|pattugliatori marini]]) partiti dalla base di [[NAS Sigonella|Sigonella]], un [[Lockheed C-141 Starlifter]] (quadrireattore da trasporto strategico) in transito lungo la costa tirrenica, diretto a sud.
* Inoltre, sembra che in quei giorni (ed anche quella sera) alcuni [[cacciabombardiere|cacciabombardieri]] [[F-111]] dell'[[USAF]] basati a [[RAF Lakenheat|Lakenheath]] ([[Suffolk]], [[Gran Bretagna]]), si stessero trasferendo verso l'[[Egitto]] all'aeroporto di [[Cairo West]], lungo una rotta che attraversava la penisola italiana in prossimità della costa tirrenica, con l'appoggio di aerei da trasporto strategico C-141 Starlifter. Gli aerei facevano parte di un [[ponte aereo]] in atto da diversi giorni, che aveva lo scopo di stringere una cooperazione con l'[[Egitto]]<ref>Il presidente egiziano [[Anwar al-Sadat|Sadat]] aveva appena espulso i vari consiglieri militari sovietici, portando di fatto il paese nella sfera di influenza della [[Alleanza Occidentale]].</ref> e ridurre la Libia, con la quale vigeva uno stato di crisi aperta sin dal [[1973]],<ref>Tensione scaturita dall'azione unilaterale libica di estendere, nel 1973, le proprie [[acque territoriali]] tracciando la così detta "''linea della morte''", crisi che porterà, il [[19 agosto]] [[1981]], ad un [[Primo scontro aereo del golfo della Sirte|primo scontro aereo sul golfo della Sirte]] tra due [[F-14 Tomcat]] del [[VF-41]] ''Black Aces'', [[call sign]] ''Fast Eagle 102'' (CDR "Hank" Kleeman/LT "DJ" Venlet) e ''Fast Eagle 107'' (LT "Music" Muczynski/LTJG "Amos" Anderson) e due [[Sukhoi Su-22]] Fitter dell'[[Aeronautica Militare Libica]].</ref> a più miti consigli.
* Intensa e insolita attività di volo fino a tarda sera era testimoniata anche dal generale dei [[Carabinieri]] [[Nicolò Bozzo]]<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/comstragi/bozzo.pdf ''Testimonianza del generale Bozzo'']. 28ª seduta. Commissione Parlamentare d'inchiesta sul [[terrorismo]] in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. 21 gennaio 1998.</ref> presso la base aerea di [[Solenzara]], in [[Corsica]], che ospitava vari stormi dell'[[Armée de l'air]] francesi: ciò smentiva i vertici militari francesi i quali avevano affermato ai magistrati italiani di non aver svolto con la loro aeronautica militare alcuna attività di volo nel pomeriggio del 27 giugno 1980.
* La sera della strage di Ustica, 4 aerei volavano con lo stesso codice di transponder. Il DC-9 Itavia aveva come codice il n. 1136 e altri tre velivoli, di cui uno sicuramente militare, erano dotati dello stesso numero di riconoscimento<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/02/20/quella-sera-quattro-aerei-una-sola-sigla.html ''Quella sera 4 aerei, una sola sigla, dietro al DC-9 c'erano tre velivoli'']. La Repubblica. Cronaca. 20 febbraio 1992.pagina 13</ref>.
* Dalla perizia tecnico-radaristica risulta che 30 aerei supersonici militari, difensori e attaccanti, sorvolarono la zona di Ustica nel pomeriggio e alla sera del 27 giugno 1980, dalle 17:30 alle 21:15, per 3 ore e 45 minuti. Gli aerei militari avevano tutti il transponder spento per evitare di essere identificati dai radar<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/12/11/trenta-aerei-fantasma-nei-cieli-di-ustica.html ''Trenta aerei fantasma nei cieli di Ustica'']. La Repubblica. 11 dicembre 1997. pagina 23.</ref>. Una esercitazione d'aviazione di marina, come ha detto l'ammiraglio James H. Flatley nella sua prima versione<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/20/si-nella-notte-di-ustica.html ''Si, nella notte di Ustica la Saratoga lasciò il porto'']. La Repubblica. Cronaca. 20 novembre 1992.pagina 18.</ref> e che conferma la presenza di una portaerei che raccolse i propri aerei.
 
==== Intensa attività militare ====
Successivamente, all'inizio dell'agosto 1980, oltre a vari relitti furono ritrovati in mare anche due salvagenti e un casco di volo della marina americana; a settembre, presso [[Messina]], si rinvennero frammenti di aerei bersaglio italiani, che sembrano però risalenti a esercitazioni terminate nel gennaio dello stesso anno.
 
Questi dati evidenziano che nell'area tirrenica, in quel periodo del 1980, si svolgeva un'intensa attività militare. Inoltre, benché molti di questi fatti, se presi singolarmente, appaiano in relazione diretta con la caduta del DC-9, si è notata da alcuni la coincidenza temporale dell'allarme degli [[F-104]] italiani su [[Firenze]], al momento del passaggio del DC-9, dell'esistenza di tracce radar non programmate che transitano ad oltre 600 nodi in prossimità dell'aereo civile, della pluritestimonianza dell'inseguimento tra aerei da caccia sulla costa [[Calabria|calabra]]<ref name="ReferenceA">Procedimento penale n. 527 84 a G. I., capo 2, cap. 11, pagg. 4283 e successive.</ref> e, infine, delle attività di ricerca, in una zona a 20 miglia ad est del punto di caduta, effettuate da velivoli non appartenenti al [[Soccorso aereo Italiano]].
 
==== Due aerei militari italiani danno l'allarme ====
Due [[F-104]] del [[4º Stormo]] dell'aeronautica militare italiana, di ritorno da una missione di addestramento sull'[[aeroporto di Verona-Villafranca]], mentre effettuavano l'avvicinamento alla [[Aeroporto di Grosseto|base aerea di Grosseto]] si trovarono in prossimità del DC-9 Itavia. Uno era un [[F-104]] monoposto, con un allievo ai comandi; l'altro, un [[TF 104 G]] biposto, ospitava due istruttori, i comandanti [[Mario Naldini]] e [[Ivo Nutarelli]].
 
Alle ore 20:24, all'altezza di [[Aeroporto di Firenze-Peretola|Firenze-Peretola]], il biposto con a bordo Naldini e Nutarelli, mentre era ancora in prossimità dell'aereo civile, emise un segnale di allarme generale alla Difesa Aerea (''codice 73'', che significa emergenza generale e non emergenza velivolo) e nella registrazione radar di Poggio Ballone «il SOS-SIF è [...] settato a 2, ovvero emergenza confermata, ed il blink è settato ad 1, ovvero accensione della spia di Alert sulle consolles degli operatori»<ref>Ordinanza-sentenza Priore, titolo 2, capitolo 4.14, ''I dati radaristici'', pagina 565.</ref> – in italiano: «il segnale di allarme-SIF (''Selective Identification Feature'', caratteristica di identificazione selezionabile) è posizionato su 2, ossia ''emergenza confermata'', ed il lampeggìo è posizionato su 1, ossia accensione della spia di allarme sulla strumentazione degli operatori» – quindi risulta che Naldini e Nutarelli segnalarono un problema di [[sicurezza aerea]] e i controllori ottennero conferma della situazione di pericolo.
 
I significati di tali codici, smentiti o sminuiti di importanza da esperti dell'aeronautica militare italiana sentiti in qualità di testi, furono invece confermati in sede della ''Commissione ad hoc'' della NATO, da esperti dell'[[NPC]] (NATO Programming Center)<ref>Procedimento penale n. 527 84 A G. I. capitolo LXV, pag. 2917.</ref>.
Hanno scritto difatti costoro nel loro rapporto del [[10 marzo]] [[1997]]:
 
{{quote|Varie volte è stato dichiarato lo stato di emergenza confermata relativa alla traccia LL464/LG403 sulla base del codice SIF1 73, che all'epoca del disastro veniva usato come indicazione di emergenza. La traccia ha attraversato la traiettoria del volo del DC-9 alle 18:26, ed è stata registrata per l'ultima volta nei pressi della base aerea di Grosseto alle 18:39}}
 
L'aereo ripeté per ben tre volte la procedura di allerta, a conferma inequivocabile dell'emergenza.
Né l'aeronautica militare italiana né la NATO hanno mai chiarito le ragioni di quell'allarme.
 
==== Il MiG-23 precipitato in Calabria====
{{vedi anche|Incidente aereo di Castelsilano}}
Il [[18 luglio]] un [[MiG-23#Varianti|MiG-23MS]] della [[Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya|l'Aeronautica militare libica]] venne ritrovato sui monti della [[Sila]] in zona Timpa delle Magare, nell'attuale comune di [[Castelsilano]], [[provincia di Crotone|crotonese]] (allora in [[provincia di Catanzaro]]), in [[Calabria]], dalla popolazione locale.<ref name="stragi80.it">[http://www.stragi80.it/documenti/mig/commig2.pdf Verbale dei Carabinieri allegato H alla Documentazione tecnico formale - Informazioni supplementari - Vol. 2]</ref><ref name="stragi80.it"/><ref>[http://www.airmanshiponline.com/30sept2003/16-mig%20libico.pdf ''In avanzato stato di disinformazione'' di Gianluca Caputo]</ref>
 
Il fatto è stato posto dal Giudice Istruttore in relazione con gli avvenimenti riguardanti il DC-9 Itavia, in quanto secondo alcune prove indiziarie e le testimonianze depositate ed agli atti di diversi militari in servizio in quel periodo, tra le quali quelle del caporale Filippo Di Benedetto e dei suoi commilitoni del battaglione "Sila" <ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/11/18/feci-la-sentinella-quel-mig-23.html ''Feci la sentinella a quel MiG-23'']. La Repubblica. Cronaca. 18 novembre 1990. pagina 19.</ref>, del 67º battaglione Bersaglieri "Persano" e del 244º battaglione fanteria "Cosenza" <ref>La Repubblica. Cronaca. 15 Febbraio 1991.</ref><ref name="ReferenceC">Procedimento Penale Nr. 527/84 A G.I.CAPO 2° Il MiG libico rinvenuto a Castelsilano</ref>, sostenenti di aver effettuato servizi di sorveglianza al MiG-23 non a luglio, bensì a fine giugno 1980, suggerirebbero che questo aereo non sia caduto il giorno in cui fu dichiarato il ritrovamento dalle forze dell'ordine (18 luglio), ma che addirittura fosse precipitato la stessa sera della strage, il 27 giugno 1980, e che pertanto il caccia libico potesse essere stato protagonista, diretto od indiretto, della caduta dell'aereo civile italiano.
Inoltre le testimonianze depositate dei sottufficiali De Giosa Nicola e Linguanti Giulio, affermanti che "La fusoliera del MiG era foracchiata come se fosse stata mitragliata... erano sette od otto fori da 20 mm... ritenni che si trattasse di colpi di cannoncino...", sono un ulteriore conferma che quel MiG cadde in circostanze non ancora chiare, ma in ogni caso diverse da quanto ufficialmente dichiarato.<ref name="ReferenceC"/>
 
=== La tesi della bomba ===
Il giorno dopo il disastro, alle 12:10, una telefonata al ''[[Corriere della Sera]]'' annunciò a nome dei [[Nuclei Armati Rivoluzionari]], un gruppo terrorista neofascista, che l'aereo era stato fatto esplodere con una bomba da loro posta nella toilette<ref name="ReferenceB"/>, da uno dei passeggeri: tal [[Marco Affatigato]] (imbarcato sotto falso nome), membro dei [[NAR]] che - invece - era in quei mesi al servizio dell'intelligence francese e che, nel settembre dello stesso anno, rientrato in Italia, venne rinchiuso nel carcere di [[Ferrara]]. Affatigato, però, sconfessò rapidamente la telefonata: per rassicurare la madre chiese alle [[Digos]] di [[Palermo]] e di [[Lucca]] di smentire la notizia della sua presenza a bordo dell'aereo precipitato.
 
Circa un mese dopo ci fu la [[strage di Bologna]]. In entrambi i casi, Bologna era la città in cui avevano colpito i NAR e per tutti e due i casi [[Giuseppe Valerio Fioravanti]] e [[Francesca Mambro]], ai vertici del gruppo terrorista, smentirono un coinvolgimento dell'organizzazione negli eventi, come la smentì il colonnello [[Amos Spiazzi]] dopo aver conosciuto in carcere Marco Affatigato. Vi fu quindi chi ipotizza un depistaggio nel depistaggio, ovvero che la strage di Bologna sia servita ad avvalorare la tesi della bomba dei NAR collocata all'interno dell'aereo.
 
La tesi della bomba avrebbe diviso anche i periti incaricati dal giudice [[Vittorio Bucarelli]] di analizzare i resti ripescati dal fondale marino: un primo momento li vide concordi all'unisono circa il missile; successivamente, due dei cinque tecnici avrebbero cambiato versione propendendo per la bomba.
 
La bomba sarebbe stata collocata durante la sosta nell'aeroporto di Bologna, nella toilette posteriore dell’aereo. La perizia sulle suppellettili del gabinetto hanno trovato intatta la tavoletta del water e il lavandino: inoltre secondo gli specialisti britannici del Dra di Halstead, nessuno dei pezzi della toilette, water e lavandino è scheggiato da residui di esplosivo<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Ustica, perito inglese: depistaggio il missile Contesta le tesi degli altri esperti: c'è molta puzza di disinformazione "Un nesso con la strage di Bologna"|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/12/Ustica_perito_inglese_depistaggio_missile_co_8_9407122121.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=12 luglio 1994|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>.
 
Inoltre il giudice si chiese come fosse possibile mettere una bomba su un aereo partito con due ore di ritardo avendo la certezza che sarebbe esplosa in volo, invece che a terra.
 
==== I dialoghi registrati ====
Alle 20:58 di quella sera, in un dialogo tra due operatori radar a Marsala, nella registrazione si sente uno dei due esclamare:
:«... Sta' a vedere che quello mette la freccia e sorpassa!»
e poco dopo anche:
:«Quello ha fatto un salto da canguro!»
 
Alle 22:04 a [[aeroporto di Grosseto|Grosseto]] gli operatori radar non si erano accorti che il contatto radio con [[aeroporto di Ciampino|Ciampino]] era rimasto aperto e che le loro voci venivano registrate. Nella registrazione si sente:
:«... Qui, poi... il governo, quando sono americani...»
e quindi:
:«Tu, poi... che cascasse...»
:«È esploso in volo!»
 
Alle 22:05, al centro radar di Ciampino, parlando dell'omologo di Siracusa:
:«...Stavano razzolando degli aerei americani... Io stavo pure ipotizzando una collisione in volo.»
 
ed anche:
:«Sì, o... di un'esplosione in volo!»
 
==== I nastri telefonici e le testimonianze in aula ====
{{quote|Allora io chiamo l'ambasciata, chiedo dell'attaché... eh, senti, guarda: una delle cose più probabili è la collisione in volo con uno dei loro aerei, secondo me, quindi...
|27 giugno 1980, ore 22:39 locali. Dalla telefonata tra Ciampino e l'ambasciata USA}}
 
Nel 1991 gli inquirenti entrarono in possesso di una piccola parte dei nastri delle comunicazioni telefoniche fatte quella notte e la mattina seguente. La maggior parte di tali nastri è andata perduta, in quanto erano stati riutilizzati sovraincidendo le registrazioni.
 
Dall'analisi dei dialoghi saltò fuori che la prima ipotesi fatta dagli ufficiali dell'aeronautica militare italiana era stata la collisione e che in tal senso avevano intrapreso azioni di ricerca di informazioni, sia presso vari siti dell'aeronautica sia presso l'ambasciata USA a Roma.<ref>[http://www.stragi80.it/?page_id=48 ''Registrazione audio della telefonata tra Ciampino e l'ambasciata USA'']. Stragi80. Strage di Ustica.</ref>
Più volte si parlava di aerei americani che "razzolano", di esercitazioni, di collisione ed esplosione, di come ottenere notizie certe al riguardo.
 
Tutto il personale che partecipava alle telefonate venne identificato tramite riconoscimenti e incrocio di informazioni. Solo dopo il rinvenimento di quei nastri si ammise per la prima volta di aver contattato l'ambasciata USA o di aver parlato di "traffico americano"; prima era sempre stato negato. Le spiegazioni fornite dagli interessati durante deposizioni e interrogatori contrastano comunque con il contenuto delle registrazioni o con precedenti deposizioni.
 
* Udienza del [[21 febbraio]] [[2001]]:
: PM - «Furono fatte delle ipotesi sulla perdita del DC-9 in relazione alle quali era necessario contattare l'ambasciata americana?»
: Chiarotti - «Assolutamente no, per quello che mi riguardi <nowiki>[...]</nowiki> La telefonata fu fatta per chiedere se avessero qualche notizia di qualsiasi genere che interessasse il volo dell'Itavia, <nowiki>[...]</nowiki>»
 
* Udienza del [[7 febbraio]] [[2001]]:
: capitano Grasselli - «Normalmente chiamavamo l'ambasciata americana per conoscere che fine avevano fatto dei loro aerei di cui perdevamo il contatto. Non penso però che quella sera la telefonata all'ambasciata americana fu fatta per sapere se si erano persi un aereo. Ho ritenuto la telefonata un'iniziativa goliardica in quanto tra i compiti del supervisore non c'è quello di chiamare l'ambasciata <nowiki>[...]</nowiki>».
 
* Deposizione del [[31 gennaio]] [[1992]] del colonnello Guidi:
: - «Ho un ricordo labilissimo anzi inesistente di quella serata. Nessuno in sala operativa parlava di traffico americano, che io ricordi. <nowiki>[...]</nowiki> pensando che l'aeromobile avesse tentato un ammaraggio di fortuna, cercavamo l'aiuto degli americani per ricercare e salvare i superstiti.»
 
Una volta fatta ascoltare in aula la telefonata all'ambasciata, Guidi affermò di non riconoscere la propria voce nella registrazione e ribadì che non ricordava la telefonata.
 
Nel 1991 affermava: - «Quella sera non si fece l'ipotesi della collisione.» e ancora «Non mi risulta che qualcuno mi abbia parlato d'intenso traffico militare <nowiki>[...]</nowiki>. Se fossi stato informato di una circostanza come quella dell'intenso traffico militare, avrei dovuto informare nella linea operativa l'[[ITAV]], nella persona del capo del II Reparto, ovvero: Fiorito De Falco.»
 
Nel nastro di una telefonata delle 22.23 Guidi informò espressamente il suo diretto superiore, colonnello Fiorito De Falco, sia del traffico americano, sia di un'ipotesi di collisione, sia del contatto che si cercava di stabilire con le forze USA.
 
Ma nella deposizione dell'ottobre 1991, anche il generale Fiorito De Falco affermava: - «[...] Guidi non mi riferì di un intenso traffico militare.»
 
=== Le morti sospette secondo l'inchiesta Priore ===
{{Quote|La maggior parte dei decessi che molti hanno definito sospetti, di sospetto non hanno alcunché. Nei casi che restano si dovrà approfondire <nowiki>[...]</nowiki> giacché appare sufficientemente certo che coloro che sono morti erano a conoscenza di qualcosa che non è stato mai ufficialmente rivelato e da questo peso sono rimasti schiacciati.|Ordinanza-sentenza Priore, capo 4, pag. 4674}}
 
Per due dei 12 casi di decessi sospetti permangono indizi di relazione al caso Ustica<ref>Ordinanza-sentenza Priore, capo 4, pagg. 4670 e seguenti.</ref>:
 
* '''Maresciallo Mario Alberto Dettori''': trovato [[impiccagione|impiccato]] il [[31 marzo]] [[1987]] in un modo definito dalla [[Polizia Scientifica]] ''innaturale''<ref name="ReferenceB">Dal serial di RAI 3: ''Blu notte''.</ref>, presso [[Grosseto]]. Mesi prima, preoccupato, aveva rovistato tutta la casa alla ricerca di presunte microspie<ref name="ReferenceB"/>. Vi sono indizi fosse in servizio la sera del disastro presso il radar di Poggio Ballone (GR) e che avesse in seguito sofferto di «manie di persecuzione» relativamente a tali eventi. Confidò alla moglie: «Sono molto scosso... Qui è successo un casino... Qui vanno tutti in galera!». Dettori confidò con tono concitato alla cognata che "eravamo stati a un passo dalla guerra". Il giudice Priore conclude: «Sui singoli fatti come sulla loro concatenazione non si raggiunge però il grado della prova».
* '''Maresciallo Franco Parisi''': trovato impiccato il [[21 dicembre]] [[1995]], era di turno la mattina del [[18 luglio]] [[1980]], data dell'incidente del MiG libico sulla Sila. Proprio riguardo alla vicenda del MiG erano emerse durante il suo primo esame testimoniale palesi contraddizioni; citato a ricomparire in tribunale, muore pochi giorni dopo aver ricevuto la convocazione. Non si riesce a stabilire se si tratti di omicidio.
 
Gli altri casi presi in esame dall'inchiesta, sono:
 
* '''Colonnello Pierangelo Tedoldi''': incidente stradale il [[3 agosto]] [[1980]]; avrebbe in seguito assunto il comando dell'aeroporto di Grosseto.
* '''Capitano Maurizio Gari''': [[infarto]], [[9 maggio]] [[1981]]; capo controllore di sala operativa della Difesa Aerea presso il 21º CRAM (Centro Radar Aeronautica Militare Italiana) di [[Poggio Ballone]], era in servizio la sera della strage. Dalle registrazioni telefoniche si evince un particolare interessamento del capitano per la questione del DC-9 e la sua testimonianza sarebbe stata certo «di grande utilità all'inchiesta» visto il ruolo ricoperto dalla sala sotto il suo comando, nella quale, peraltro, era molto probabilmente in servizio il maresciallo Dettori. La morte appare naturale, nonostante la giovane età.
* '''Giovanni Battista Finetti''', [[sindaco]] di [[Grosseto]]: incidente stradale; [[23 gennaio]] [[1983]]. Era opinione corrente che avesse informazioni su fatti avvenuti la sera dell'incidente del DC-9 all'aeroporto di Grosseto. L'incidente in cui perde la vita, peraltro, appare casuale.
* '''Maresciallo Ugo Zammarelli''': incidente stradale; [[12 agosto]] [[1988]]. Era stato in servizio presso il [[SIOS]] di [[Cagliari]], tuttavia non si sa se fosse a conoscenza d'informazioni riguardanti la strage di Ustica, o la caduta del MiG libico.
* '''Colonnelli [[Mario Naldini]] e [[Ivo Nutarelli]]''': [[incidente di Ramstein]], [[28 agosto]] [[1988]]<ref>{{Cita news|autore=Redazione Online|titolo=Ustica, torna l'ipotesi del depistaggio che porta alla all'incidente di Ramstein|url=http://www.corriere.it/cronache/12_febbraio_01/ustica-appello-giallo-freccetricolore_77da9474-4d0b-11e1-8838-1be80b480ae6.shtml|accesso=28 gennaio 2013|pubblicazione=Corriere della Sera\data=1º febbraio 2012}}</ref>. In servizio presso l'aeroporto di Grosseto all'epoca dei fatti, la sera del [[27 giugno]], come già accennato, erano in volo su uno degli [[F-104]] e lanciarono l'allarme di emergenza generale. La loro testimonianza sarebbe stata utile anche in relazione agli interrogatori del loro allievo, in volo quella sera sull'altro [[F-104]], durante i quali, secondo l'istruttoria, è «apparso sempre terrorizzato»<ref>Ordinanza-sentenza Priore, capo 4, pag. 4667</ref>. Sempre secondo l'istruttoria, appare sproporzionato - tuttavia non inverosimile - organizzare un simile incidente, con esito incerto, per eliminare quei due importanti testimoni.<ref>Ordinanza-sentenza Priore, Capo 4, pag. 4667: «Quello che però non convince è la sproporzione tra fini e mezzi, e cioè che si dovesse cagionare una catastrofe – con modalità peraltro incerte nel conseguimento dell'obbiettivo, cioè l'eliminazione di quei due testimoni per impedirne rivelazioni».</ref>
* '''Maresciallo Antonio Muzio''': [[omicidio]], [[1º febbraio]] [[1991]]; in servizio alla torre di controllo dell'aeroporto di [[Lamezia Terme]] nel [[1980]], poteva forse essere venuto a conoscenza di notizie riguardanti il MiG libico, ma non ci sono certezze.
* '''Tenente colonnello Sandro Marcucci''': incidente aereo; [[2 febbraio]] [[1992]]. Alessandro Marcucci era un ex pilota dell’Aeronautica militare coinvolto come testimone nell’inchiesta per la strage di Ustica. L'incidente fu archiviato motivando l'errore del pilota. Da pochi giorni però il pm di Massa Carrara, Vito Bertoni, riapre l'inchiesta per omicidio effettuato da ignoti. Secondo l’associazione antimafia “Rita Atria”, l’incidente non fu causato da una condotta di volo azzardata, come sostennero i tecnici della commissione di inchiesta, ma probabilmente da una bomba al fosforo piazzata nel cruscotto dell’aereo<ref>firenze.repubblica.it, ''[http://firenze.repubblica.it/cronaca/2013/02/23/news/aereo_cadde_sulle_apuane_indagini_per_omicidio-53252276/ Aereo caduto nel '92, riaperta l'indagine - uno dei due morti era testimone Ustica]''</ref>.
* '''Maresciallo Antonio Pagliara''': incidente stradale; [[2 febbraio]] [[1992]]. In servizio come controllore della Difesa Aerea presso il 32º CRAM di [[Otranto]], dove avrebbe potuto avere informazioni sulla faccenda del MiG. Le indagini propendono per la casualità dell'incidente.
* '''Generale Roberto Boemio''': omicidio; [[12 gennaio]] [[1993]] a [[Bruxelles]]. Da sue precedenti dichiarazioni durante l'inchiesta, appare chiaro che «la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità», sia per determinare gli eventi inerenti al DC-9, sia per quelli del MiG libico. La magistratura belga non ha risolto il caso.
* '''Maggiore medico Gian Paolo Totaro''': trovato impiccato alla porta del bagno, il [[2 novembre]] [[1994]]. Gian Paolo Totaro era in contatto con molti militari collegati agli eventi di Ustica, tra i quali Nutarelli e Naldini<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Ustica, altra morte sospetta suicida ex ufficiale medico|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/novembre/06/Ustica_altra_morte_sospetta_suicida_co_0_9411068373.shtml |accesso=28 gennaio 2013|data=6 novembre 1994|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>.
 
==Il processo della strage di Ustica==
{{vedi anche|Processo della strage di Ustica}}
Il Processo sulle Cause e sugli Autori della Strage in realtà non è mai stato effettuato in quanto l'Istruttoria relativa definirà "Ignoti gli autori della strage" e concluderà con un non luogo a procedere nel 1999. (ref. "L'istruttoria Priore")
Il reato di strage non cade comunque in prescrizione per cui, se dovessero emergere nuovi elementi relativi, un eventuale processo potrà essere ancora condotto.
 
Il processo complementare sui fatti di Ustica, per la parte riguardante i reati di depistaggio, imputati a carico di alti Ufficiali dell'Aeronautica Militare Italiana, è stato invece definitivamente concluso in Cassazione nel gennaio del 2007, con una sentenza che negava si fossero verificati depistaggi.
=== L'istruttoria Priore ===
Le indagini si concludono il [[31 agosto]] [[1999]], con l<nowiki>'</nowiki>''ordinanza di rinvio a giudizio-sentenza istruttoria di proscioglimento'', rispettivamente, nei procedimenti penali nº 527/84 e nº 266/90, un documento di dimensioni notevoli che, dopo anni di indagini, la quasi totale ricostruzione del relitto, notevole impiego di fondi, uomini e mezzi, esclude una bomba a bordo<ref>Sentenza-ordinanza, Conclusioni sulle perizie, Capitolo II, pag. 3922</ref> e un cedimento strutturale,<ref>Sentenza-ordinanza, Conclusioni sulle perizie, Capitolo I, pag. 3895: "In conclusione si deve ritenere che l'esclusione del cedimento strutturale – anche se nel corso dei lavori peritali erano emerse delle tendenze a favore, probabilmente nell'intento di offrire un verdetto neutro – sia più che sufficientemente motivata e pertanto debba essere accolta. Peraltro non era mai risultato, nel corso della pluriennale istruttoria, alcun elemento di fatto in tal senso. Basterà ricordare che sia dal velivolo che dalle sale operative nessuna voce aveva riferito di alcun genere di turbolenza. Così come era stato accertato, dagli atti acquisiti, che la macchina non soffriva di alcun danno che ne determinasse pericoli di cedimento. Nessuna parte ha contestato questi risultati né ha addotto elementi in pro dell'ipotesi in questione."</ref> circoscrivendo di conseguenza le cause della sciagura ad un evento esterno al DC-9.<ref>Sentenza-ordinanza, Capo 7, pag. 4944: "Esclusa – attraverso l'esame critico di cento e oltre documenti tecnici elaborati con intelligenza e vigore polemico da una schiera tra le migliori di specialisti nelle varie dottrine che son servite – con più che sufficiente certezza qualsiasi altra causa di caduta del velivolo – dall'improvviso cedimento strutturale all'altrettanto improvviso cedimento psichico dei piloti, dall'esplosione interna alla precipitazione di meteoriti o altre similari, parti di fantasie tanto fervide quanto inquinanti - resta il contesto esterno." e pag. 4949: "quello scenario esterno che nasce in negativo dalla esclusione delle altre ipotesi, seppellite dalle ragionevoli critiche, su cui a lungo s'è discusso; e in positivo dalla sequenza di break up scritta dagli aeronautici."</ref> Non si giunge però a determinare un quadro certo ed univoco di tale evento esterno. Mancano inoltre elementi per individuare i responsabili.
 
«L'inchiesta», si legge nel documento, «è stata ostacolata da reticenze e false testimonianze, sia nell'ambito dell'aeronautica militare italiana che della [[NATO]], le quali hanno avuto l'effetto di inquinare o nascondere informazioni su quanto accaduto»<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Ustica, atto d'accusa contro l'Aeronautica|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/febbraio/20/Ustica_atto_accusa_contro_Aeronautica_co_0_92022012585.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=20 febbraio 1992|pubblicazione=Corriere della Sera\pagina=12}}</ref>.
 
L'ordinanza-sentenza conclude:
 
{{quote|L'incidente al DC-9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC-9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un'azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti.}}
 
=== Il processo in Corte di Assise sui presunti depistaggi ===
Il [[28 settembre]] [[2000]], nell'aula-[[bunker]] di [[Rebibbia]] appositamente attrezzata, inizia il processo sui presunti depistaggi, davanti alla terza sezione della [[Corte di Assise]] di [[Roma]].
 
Dopo 272 udienze e dopo aver ascoltato migliaia tra testimoni, consulenti e periti, il [[30 aprile]] [[2004]], la corte assolve dall'imputazione di alto tradimento - per aver gli imputati ''turbato'' (e non ''impedito'') le funzioni di governo - i generali [[Corrado Melillo]] e [[Zeno Tascio]] "per non aver commesso il fatto". I generali [[Lamberto Bartolucci]] e [[Franco Ferri]] vengono invece ritenuti colpevoli ma, essendo ormai passati più di 15 anni, il reato è caduto in [[prescrizione]].
 
Anche per molte imputazioni relative ad altri militari dell'Aeronautica Militare Italiana ([[falsa testimonianza]], [[favoreggiamento]], ecc.) viene dichiarata la prescrizione. Il reato di [[abuso d'ufficio]], invece, non sussiste più per modifiche successive alla legge.
 
La sentenza non soddisfa né gli imputati Bartolucci e Ferri, né la [[Procura della repubblica|Procura]], né le [[Parte civile|parti civili]]. Tutti, infatti, presentano ricorso in [[appello]].
 
=== Il processo in Corte di Assise d'Appello, sui depistaggi ===
Anche il processo davanti alla Corte di Assise d'Appello di Roma, aperto il [[3 novembre]] [[2005]], si chiude il successivo [[15 dicembre]] con l'[[Assoluzione (diritto)|assoluzione]] dei generali Bartolucci e Ferri dalla imputazione loro ascritta perché ''il fatto non sussiste''.
 
La Corte rileva infatti che non vi sono prove a sostegno dell'accusa di ''alto tradimento''.
 
Le analisi condotte nella perizia radaristica Dalle Mese, sono state eseguite con «sistemi del tutto nuovi e sconosciuti nel periodo giugno-dicembre [[1980]]» e pertanto non possono essere prese in considerazione per giudicare di quali informazioni disponessero, all'epoca dei fatti, gli imputati. In ogni caso la presenza di altri aerei deducibile dai tracciati radar non raggiunge in alcuna analisi il valore di certezza e quindi di prova. Non vi è poi prova che gli imputati abbiano ricevuto notizia della presenza di aerei sconosciuti o USA collegabili alla caduta del DC-9.
 
=== Il ricorso in Cassazione (procedimento penale) ===
La Procura generale di Roma propose ricorso per cassazione chiedendo l'annullamento della sentenza della Corte d'Appello del [[15 dicembre]] [[2005]], e come effetto dichiarare che «il fatto contestato non è più previsto dalla legge come reato» anziché «perché il fatto non sussiste». La legge inerente all'alto tradimento venne infatti modificata con decreto riguardante i reati d'opinione l'anno successivo<ref>L'articolo 4 della legge nº 85 del 24 febbraio 2006 ha abolito il punto riguardante la ''turbativa'' e ha dichiarato reato l<nowiki>'</nowiki>''impedimento'' soltanto se violento.</ref>.
 
Il [[10 gennaio]] [[2007]] la prima sezione penale della Cassazione ha assolto con formula piena i generali Lamberto Bartolucci e Franco Ferri dichiarando inammissibile il ricorso della Procura generale e rigettando anche il ricorso presentato dal governo italiano<ref>[http://www.stragi80.it/documenti/processo/cassazione/motivi.pdf ''Sentenza di assoluzione dal reato di alto tradimento per Lamberto Bartolucci e Franco Ferri'']. Motivazioni della sentenza. Stragi80.it</ref>.
 
=== Le dichiarazioni di Cossiga: ipotesi francese e nuova inchiesta ===
A ventotto anni dalla strage, la procura di Roma ha deciso di riaprire una nuova inchiesta a seguito delle dichiarazioni rilasciate nel febbraio 2007 da Francesco Cossiga. L'ex presidente della Repubblica, [[presidente del Consiglio]] all'epoca della strage, ha dichiarato che ad abbattere il DC-9 sarebbe stato un [[AIM-9_Sidewinder#AIM-9J.2C_AIM-9N.2C_Rb_24|missile]] «a risonanza e non a impatto», lanciato da un velivolo dell'[[Aéronavale]] decollato dalla portaerei ''[[Clemenceau (R 98)|Clemenceau]]'', e che furono i servizi segreti italiani ad informare lui e l'allora ministro dell'Interno [[Giuliano Amato]] dell'accaduto.<ref name="archiviostorico.corriere.it"/>
 
In relazione a questa ipotesi, il giudice Priore dichiarò in un'intervista all'emittente francese [[France 2]] che l'ipotesi più accreditata era che ci fosse un elemento militare francese<ref>[http://www.museomemoriaustica.it/video/servizio_france2.swf Video del servizio di France 2]</ref>.
 
=== Il giudizio di Napolitano ===
L'[[8 maggio]] [[2010]], il [[presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]], in occasione della [[Giornata della Memoria per le Vittime del Terrorismo]], ha chiesto la verità sulla strage di Ustica. Poco prima Fortuna Piricò, vedova di una delle vittime della strage, aveva chiesto di «completare la verità giudiziaria che ha parlato di una guerra non dichiarata, di completarla definendo le responsabilità». Una richiesta che Napolitano ha appoggiato: «Comprendo il tenace invocare di ogni sforzo possibile per giungere ad una veritiera ricostruzione di quel che avvenne quella notte». Intorno a quella strage, Napolitano ha visto «anche forse intrighi internazionali, [...] opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato».<ref>{{cita web
|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/05/08/news/napolitano-terrorismo-3907912/index.html
|titolo=Stragi, Napolitano chiede "tutela per le vittime" - "Tenere la guardia alta contro il terrorismo"
|data=8 maggio 2010
|opera=la Repubblica.it
|accesso=12 luglio 2011}}</ref><ref>[http://video.repubblica.it/cronaca/ustica-napolitano-anni-di-intrighi-internazionali/46780/46441 Video dell'intervento]</ref>
 
Poco tempo dopo, il 26 giugno 2010, in occasione del Trentennale del Disastro, il Presidente ha inviato un messaggio di cordoglio ai parenti delle vittime: «Il dolore ancora vivo per le vittime si unisce all'amara constatazione che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili... Occorre il contributo di tutte le istituzioni a un ulteriore sforzo per pervenire a una ricostruzione esauriente e veritiera di quanto accaduto, che rimuova le ambiguità e dipani le ombre e i dubbi accumulati in questi anni. Nel sempre doloroso ricordo delle 81 vittime, esprimo a lei e ai famigliari dei caduti la partecipe vicinanza mia e della intera Nazione».<ref>{{cita web
|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/26/news/napolitano_i_processi_non_hanno_fatto_luce_polemica-5170387/index.html
|titolo="Ustica, i processi non hanno fatto luce" - Napolitano parla ai parenti delle vittime
|data=26 giugno 2010
|opera=la Repubblica.it
|accesso=12 luglio 2011}}</ref>
 
Anche in occasione del trentunesimo anniversario della strage, il [[27 giugno]] [[2011]], il presidente Napolitano ha lanciato un appello perché si compia ogni sforzo, anche internazionale, per dare risposte risolutive.<ref>{{cita web
|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2011/06/27/news/ustica-18274928/index.html
|titolo=Ustica, il monito di Napolitano - "Ogni sforzo per rimuovere le ombre"
|data=27 giugno 2011
|opera=la Repubblica.it
|accesso=12 luglio 2011}}</ref>
 
==Conclusioni==
A conclusione una sintesi dell’enorme numero di perizie d’ufficio e consulenze di parte, oltre un centinaio al termine del 31 dicembre 1997:<br />
# perizie tecnico-scientifiche: necroscopiche, medico-legali, chimiche, foniche, acustiche, di trascrizione, grafiche, metallografico-frattografiche, esplosivistiche, che non sono mai state contestate da alcuna parte. Sono state essenzialmente quattro:
#* Stassi, Albano, Magazzù, La Franca, Cantoro, riguardanti le autopsie dei cadaveri ritrovati, durata anni, non s’è mai pienamente conclusa;
#* Blasi, riguardante il missile militare che ha colpito l'aereo civile, durata molti anni, è sfociata in spaccature profondissime e mai risolte;
#* Misiti, riguardante l'ipotesi bomba, durata più anni, è stata rigettata dal magistrato perché affetta da tali e tanti vizi di carattere logico, da molteplici contraddizioni e distorsioni del materiale probatorio da renderlo inutilizzabile ai fini della ricostruzione della verità;
#* Casarosa, Dalle Mese, Held, concernente la caduta del MiG-23.
# Perizie d’ordine generale ovvero quelle con quesiti sulla ricostruzione dei fatti e sulle loro cause, che sono state sottoposte a critiche, contestazioni ed accuse:
#* radaristiche che hanno determinato documenti di parte critici e contrastati, in particolare l’interpretazione dei dati radar ovvero l’assenza o la presenza di altri velivoli all’intorno temporale e spaziale del disastro;
#* esplosivistica, dalle cui sperimentazioni sono state tratte deduzioni di parte a volte non coincidenti.
 
==Risarcimenti==
===Risarcimento danni all'Itavia e ai suoi dipendenti===
Aldo Davanzali perse la compagnia aerea Itavia, che fu fatta chiudere da Rino Formica nel 1980, sulla base di una conclusione peritale errata e circa un migliaio di dipendenti dell'Itavia persero il posto di lavoro<ref>{{Cita news|autore=Purgatori Andrea|titolo=Davanzali: dissi che era un atto di guerra, mi incriminarono|url=http://archiviostorico.corriere.it/1999/settembre/02/Davanzali_dissi_che_era_atto_co_0_9909026840.shtml|accesso=28 gennaio 2013|data=2 settembre 1999|pubblicazione=Corriere della Sera|pagina=3}}</ref>.<br />
Aldo Davanzali, presidente dell’Itavia, chiese allo Stato un risarcimento di 1.700 miliardi per i danni morali e patrimoniali subiti dopo la strage di Ustica, nell’aprile 2001. L’Itavia ottenne poi 108 milioni di euro, perché lo Stato non aveva garantito la sicurezza dell’aerovia<ref name="risarcimenti">[http://www.instoria.it/home/ustica_verita.htm ''Ustica, la verità affondò al tramonto'']. In Storia. dicembre 2009.</ref>.
 
===Risarcimento recupero carcassa del DC-9===
La Corte dei Conti richiese un risarcimento di 27 miliardi di lire a militari e personaggi coinvolti, come compenso per il recupero della carcassa del DC9<ref name="risarcimenti" />.
 
===Condanna in sede civile dei ministeri dell'interno e dei trasporti===
{{vedi anche|Condanna dello Stato nella strage di Ustica}}
 
Il [[10 settembre]] [[2011]], dopo tre anni di dibattimento, una sentenza emessa dal giudice civile Paola Proto Pisani, ha condannato i ministeri della Difesa e dei Trasporti al pagamento di oltre 100 milioni di euro in favore di 42 (quarantadue)<ref>causa iscritta al n. 10354 del Ruolo Generale degli affari contenziosi civili dell’anno 2007
(recante riunita quella n. 12865/2007 RG)</ref> familiari delle vittime della Strage di Ustica. Alla luce delle informazioni raccolte durante il processo, i due ministeri sono stati condannati per non aver fatto abbastanza per prevenire il disastro (il tribunale ha stabilito che il cielo di Ustica non era controllato a sufficienza dai radar italiani, militari e civili, talché non fu garantita la sicurezza del volo e dei suoi occupanti) e fu ostacolato l’accertamento dei fatti<ref>Procedimento Civile n° 10354-12865/2007</ref>.
 
Infatti, secondo le conclusioni del giudice di Palermo, nessuna bomba esplose a bordo del DC-9, bensì l'aereo civile fu abbattuto durante una vera e propria azione di guerra che si svolse nei cieli italiani senza che nessuno degli enti controllori preposti intervenisse. Inoltre, secondo la sentenza, vi sono responsabilità e complicità di soggetti dell'Aeronautica Militare Italiana che impedirono l'accertamento dei fatti attraverso una innumerevole serie di atti illegali commessi successivamente al disastro.
 
Il [[28 gennaio]] [[2013]] la Corte di Cassazione, nel respingere i ricorsi dell'[[avvocatura dello Stato]] ha confermato la precedente condanna, stabilendo che la strage di Ustica avvenne a causa di un missile o di una collisione con un aereo militare, durante una vera e propria azione di guerra, e non di una esplosione interna al velivolo<ref name="corriere.it">http://www.corriere.it/cronache/13_gennaio_28/ustica-cassazione-condanna_b0ca5fee-6961-11e2-a947-c004c7484908.shtml</ref>. I competenti ministeri furono dunque condannati a risarcire i familiari delle 81 vittime per non aver garantito, con sufficienti controlli dei radar civili e militari, la sicurezza dei cieli<ref name="corriere.it"/>. La sentenza fu accolta favorevolmente dall'associazione dei familiari delle vittime<ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2013/01/28/news/ustica_stato_condannato_a_risarcire_vittime-51464446/?ref=HREA-1 Ustica, Stato condannato a risarcire vittime. "Congruamente motivata la tesi del missile" - Repubblica.it]</ref>.
 
== Elenco delle vittime ==
I membri dell'equipaggio sono indicati con asterisco
 
{{cassetto|titolo=elenco delle vittime|testo=
{{Div col|cols=3}}
* Cinzia Andres
* Luigi Andres
* Francesco Baiamonte
* Paola Bonati
* Alberto Bonfietti
* Alberto Bosco
* Maria Vincenza Calderone
* Giuseppe Cammarota
* Arnaldo Campanini
* Antonio Candia
* Antonella Cappellini
* Giovanni Cerami
* Maria Grazia Croce
* Francesca D'Alfonso
* Salvatore D'Alfonso
* Sebastiano D'Alfonso
* Michele Davì
* Giuseppe Calogero De Cicco
* (*) Secondo assistente di volo Rosa De Dominicis
* Elvira De Lisi
* Francesco Di Natale
* Antonella Diodato, 7 anni
* Giuseppe Diodato, 1 anno
* Vincenzo Diodato, 10 anni
* Giacomo Filippi
* (*) Primo ufficiale Enzo Fontana
* Vito Fontana
* Carmela Fullone
* Rosario Fullone
* Vito Gallo
* (*) Comandante Domenico Gatti
* Guelfo Gherardi, 59 anni
* Antonino Greco
* Martha<ref>[http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/01/28/news/ustica_uno_dei_familiari_era_ora_la_tesi_non_nuova-51481071/]</ref> Gruber
* Andrea Guarano
* Vincenzo Guardi
* Giacomo Guerino, 18 anni
* Graziella Guerra
* Rita Guzzo
* Giuseppe Lachina
* Gaetano La Rocca
* Paolo Licata
* Maria Rosaria Liotta
* Francesca Lupo, 17 anni
* Giovanna Lupo, 32 anni
* Giuseppe Manitta
* Claudio Marchese
* Daniela Marfisi
* Tiziana Marfisi
* Erica Mazzel
* Rita Mazzel
* Maria Assunta Mignani
* Annino Molteni
* (*) Primo assistente di volo Paolo Morici
* Guglielmo Norritto
* Lorenzo Ongari
* Paola Papi
* Alessandra Parisi
* Carlo Parrinello
* Francesca Parrinello
* Anna Paola Pelliccioni
* Antonella Pinocchio
* Giovanni Pinocchio
* Gaetano Prestileo
* Andrea Reina
* Giulia Reina
* Costanzo Ronchini
* Marianna Siracusa
* Maria Elena Speciale
* Giuliana Superchi, 11 anni
* Antonio Torres
* Giulia Maria Concetta Tripiciano
* Pierpaolo Ugolini
* Daniela Valentini
* Giuseppe Valenza
* Massimo Venturi
* Marco Volanti
* Maria Volpe
* Alessandro Zanetti
* Emanuele Zanetti
* Nicola Zanetti
{{Div col end}}
}}
 
[[File:Museo ustica.JPG|top|right|thumb|250px|Il museo per la memoria di Ustica]]
 
== Museo per la Memoria di Ustica ==
Il [[27 giugno]] [[2007]] viene aperto a [[Bologna]] il [[Museo per la Memoria di Ustica]].
 
Il [[museo]], che si trova in via di Saliceto 5 presso gli ex magazzini dell'[[ATC (Bologna)|ATC]], contiene l'aereo così come era stato ricostruito durante le indagini.
[[Christian Boltanski]] ha prodotto una installazione su misura composta da:
* 81 lampade flebilmente pulsanti sospese sui resti dell'aereo
* 81 specchi neri
Dietro ciascuno specchio vi è un altoparlante che diffonde un semplice pensiero/preoccupazione.
Sono presenti alcune casse di legno rivestite di plastica nera contenenti tutti gli oggetti ritrovati nei pressi dell'aereo.
Un piccolo libro con le foto degli oggetti viene consegnato ai visitatori.
Si distribuisce anche un dépliant che riassume i fatti sulla strage di Ustica<ref>[http://static.repubblica.it/bologna/DepliantUstica.pdf ''Depliant Ustica'']. Repubblica. Static. Bologna.</ref>.
 
== Note ==
{{<references|3}}/>
 
== Filmografia ==
Di seguito sono riportati, in ordine cronologico decrescente, i film e le trasmissioni televisive dedicate alla strage di Ustica.
* Film Inchiesta (libro e DVD) "Sopra e Sotto il Tavolo" di Gianluca Cerasola e Giampiero Marrazzo (2011)
* [[Rai Educational]] - [[La storia siamo noi]], a cura di [[Giovanni Minoli]], [[RAI]], 28 giugno 2010; 27 giugno 2011: [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=197 ''Ustica, la verità negata'']
* [[In onda|In onda - Speciale - Ustica - Tragedia nei cieli]], condotto da [[Luisella Costamagna]] e [[Luca Telese]], [[La7]], 28 giugno 2010
* [[Tg2|Tg2 Storie - Racconti della settimana]], a cura di [[Marcello Masi]], [[RAI]], 27 giugno 2010
* [[Blu notte|Blu notte - Misteri italiani]]: ''La strage di Ustica'', a cura di [[Carlo Lucarelli]], [[RAI]], [[2004]]
* ''[[Ustica. Una spina nel cuore]]'', regia di [[Romano Scavolini]], [[2001]]
* ''[[I-TIGI Canto per Ustica]]'', scritto da [[Daniele Del Giudice]] e [[Marco Paolini]], con Marco Paolini e il Quartetto vocale [[Giovanna Marini]] ([[DVD]], 150 minuti, con allegato il libro ''Quaderno dei Tigi''), [[Einaudi]] Stile Libero/Video, [[2001]]
* ''[[Il muro di gomma]]'', regia di [[Marco Risi]], [[1991]]
* Il regista Renzo Martinelli sta girando un film sulla Strage di Ustica per Rai Fiction. Sceneggiatura di Valerio Massimo Manfredi. L'incidente sarebbe stato provocato da un aereo da caccia americano che tirò a un aereo libico che si nascondeva dietro a quello di linea.
 
== Discografia ==
Numerose le canzoni che ricordano la strage di Ustica
*Ballata di Ustica ([[Giovanna Marini]])
*Brescia Bologna Ustica ([[Fratelli di Soledad]])
*Canzone per Ustica (stefanopz)
*Che cosa hai fatto a Ustica? (Tito Schipa jr.)
*Ultimo volo [Orazione civile per Ustica] ([[Pippo Pollina]])
*Ustica (Zarathustra)
 
== Bibliografia ==
La folta bibliografia sulla strage di Ustica è riportata di seguito in ordine cronologico decrescente.
 
* Leonora Sartori, Andrea Vivaldo, ''Ustica, scenari di guerra'', Edizioni BeccoGiallo, [[2010]]
* Giovanni Fasanella, Rosario Priore, ''Intrigo internazionale. Perché la guerra in Italia. Le verità che non si sono mai potute dire'', Chiarelettere, [[2010]]
* Enrico Brogneri, ''Ai margini di Ustica 2. In tutta omertà'', edito dall'autore, [[2008]]
* Ray Cipson, Mark Demon, ''La Guerra di Ponza - Ustica: la cronaca'', Lo Vecchio Editore, [[2007]]
* [[Giovanni Minoli]], [[Piero Corsini]], ''Quella maledetta estate'', Rizzoli, 2007
* Fabrizio Colarieti, Leonora Sartori, Andrea Vivaldo, ''Ustica, scenari di guerra'', Becco Giallo, 2007
* Vincenzo Ruggero Manca, ''Ustica assoluzione dovuta, giustizia negata'', Koinè, 2007
* Carlo Casarosa, ''Ustica. Storia di un'indagine'', Plus, [[2006]]
* Erminio Amelio, [[Alessandro Benedetti]], ''IH870. Il volo spezzato. Strage di Ustica: le storie, i misteri, i depistaggi, il processo'', Editori Riuniti, [[2005]]
* Luigi Di Stefano, ''Il Buco. Scenari di guerra nel cielo di Ustica'', Vallecchi, 2005
* [[Carlo Lucarelli]], ''Strage di Ustica'' in ''Nuovi misteri d'Italia. I casi di Blu Notte'' (pagg. 46-73). Torino, Einaudi, [[2004]], ISBN 978-88-06-16740-0.
* Arcangelo Badolati, ''Il MiG delle bugie. Segreti di stato e verità nascoste'', Pellegrini editore, [[2004]]
* [[Daniele Biacchessi]], [[Fabrizio Colarieti]], ''Punto Condor: Ustica il processo'', Pendragon, [[2002]]
* [[Daniele Del Giudice]], [[Marco Paolini]], ''Quaderno dei Tigi'' (con il video [[I-TIGI Canto per Ustica]], con [[Marco Paolini]] e il Quartetto vocale [[Giovanna Marini]], 150 minuti), [[Einaudi]] Stile Libro/Video, Torino, [[2001]]
* [[Lelio Lagorio]], ''Il "Caso Ustica"'', Testimonianza davanti alla Corte d'Assise di Roma, 6 dicembre 2001, in www.leliolagorio.it (Documenti)
* Flaminia Cardini (a cura di), ''Ustica, la via dell'ombra'', Sapere 2000, [[1990]]
* [[Paolo Guzzanti]], ''Ustica. Verità svelata'', Edizioni Bietti, [[1999]]
* Enrico Brogneri, ''Ai margini di Ustica'', edito dall'autore, [[1998]]
* [[Daria Lucca]], [[Paolo Miggiano]], [[Andrea Purgatori]], ''A un passo dalla guerra - Ustica: Storia di un segreto inconfessabile'', Sperling & Kupfer, [[1995]]
* [[Giuseppe Zamberletti]], ''La minaccia e la vendetta. Ustica e Bologna: un filo tra due stragi'', Franco Angeli, 1995
* [[Andrea Purgatori]], [[Daria Bonfietti]], [[Michele Serra]], ''Com'è profondo il mare, la strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna'', Cuore, [[1994]]
* [[Claudio Gatti]], [[Gail Hammer]], ''Il quinto scenario - I missili di Ustica'', Rizzoli, 1994
* Dario Celli, ''Roberto Superchi, Ustica 50 lire per la verità'', Publiprint, 1993
* Annibale Paloscia, ''Uccidete Gheddafi (Il complotto)'', Newton Compton, 1990
* Franco Scottoni, Luigi Di Stefano, ''Ustica. Quel maledetto missile'', Atlantis, [[1990]]
* [[Enzo Catania]], ''Ustica: un giallo nel cielo'', Longanesi, [[1988]]
 
== Voci correlate ==
* [[Affare Maltese]]
* [[Incidente aereo]]
* [[Negabilità plausibile]]
* [[Mario De Paolis]]
* [[Ivo Nutarelli]]
* [[Ran Goren]]
* [[Volo KAL 007]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.comune.bologna.it/iperbole/ustica Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica]
* [http://bologna.repubblica.it/multimedia/home/6639363 Il museo a Bologna: 29 anni dopo, il relitto ricostruito]
 
=== Articoli e servizi giornalistici ===
* [http://temi.repubblica.it/repubblicabologna-speciale-ustica/ ''La verità negata'']. La Repubblica. Inchiesta. Polemica. Messaggi e testimonianze.
* [http://www.reti-invisibili.net/ustica/articles/art_3901.html Intervista con Daria Bonfietti, presidente della ''Associazione Parenti delle Vittime Strage di Ustica'']
* [http://www.stragi80.it Stragi80]. Strage di Ustica, 27 giugno 1980.
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/ustica/500/default.aspx Ustica - La verità negata] La Storia siamo noi
* [http://www.archivio900.it/it/libri/index.aspx?c=1226 Archivio900 ''Molte recensioni bibliografiche inerenti alla strage di Ustica]
* [http://www.seeninside.net/ seeninside.net ''La vicenda vista "dall'interno"'']
* [http://www.strageustica.it www.strageustica.it - sito critico verso l'ipotesi di battaglia aerea]
* [http://www.ceifan.org/scenario_inventato_ustica.htm ''Ustica: l'ipotesi dello scenario inventato'']
* [http://www.strageustica.altervista.org ''Vittime e testimoni. Strage di Ustica'']
* [http://web.archive.org/web/20021201230525/misteriditalia.com/ustica/ Articolo completo su ''misteriditalia.com'']
* {{en}} [http://www.airdisaster.com/cgi-bin/view_details.cgi?date=06271980&reg=I-TIGI&airline=Itavia AirDisaster.Com Accident Synopsis of Flight 870]
* [http://www.chiarelettere.it/dettaglio/67517/la_verita_su_ustica_dopo_30_anni_intervista_a_rosario_priore ''La verita su Ustica dopo 30 anni'', intervista al giudice Rosario Priore]
* [http://nottecriminale.wordpress.com/2011/06/26/ustica-una-storia-scritta-male-intervista-a-fabrizio-colarieti-1%c2%aaparte/ ''Ustica: una storia scritta male''. Intervista a Fabrizio Colarieti]
* [http://nottecriminale.wordpress.com/2011/06/27/esclusiva-ustica-il-mig-era-inseguito-da-due-f-16-lo-afferma-un-testimone-oculare/#more-5482 nottecriminale - ''Ustica: Il MiG era inseguito da due F-16. Lo afferma un testimone oculare'']
 
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