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{{S|centri abitati della Bassa Sassonia}}
 
{{Divisione amministrativa
==Storia==
|Nome=Hasbergen
===Il Partito Nazionale Liberale "storico"===
|Nome ufficiale=
Il Partito Nazionale Liberale (PNL) vide ufficialmente la luce il 24 maggio 1875, su iniziativa di alcuni intellettuali come [[Ion C. Brătianu]], [[Mihail Kogălniceanu]] e [[Alexandru G. Golescu]]. Diversi gruppi e circoli di ispirazione [[Liberalismo|liberale]], tuttavia, erano già sorti intorno alla metà del [[XIX secolo]] e avevano guidato politicamente il [[Principato di Romania]]<ref name="istoricpnl">{{cita web|url=https://pnl.ro/despre-noi/istoria-noastra/scurt-istoric|titolo=Scurt istoric|editore=Partito Nazionale Liberale|lingua=ro}}</ref><ref name="dexpnl">{{cita web|url=https://dexonline.ro/definitie/PNL|titolo=Definiții pentru PNL|lingua=ro}}</ref><ref name="cliveti">{{cita libro|autore=Gheorghe Cliveti|autore2=Gheorghe Onișoru|autore3=Apostol Stan|titolo=Istoria Partidului Național Liberal, PNL|anno=2000|editore=Editura BIC ALL|città=Bucarest|lingua=ro|isbn=973-571-303-9}}</ref>.
|Panorama=
 
|Didascalia=
Sostenuto da una base eterogenea, sotto la guida di esponenti della [[famiglia Brătianu]], che ne fu sempre a capo tranne nei periodi 1892-1909 e 1930-1933, fu a lungo il partito al potere della Romania a cavallo tra XIX e XX secolo (1876-1888, 1895-1899, 1901-1904, 1907-1910, 1914-1917, 1918, 1922-1926, 1927, 1933-1937), rivestendo un ruolo di primo piano nel consolidamento delle istituzioni in seguito alla conquista dell'indipendenza del paese, nell'introduzione del suffragio universale e nei rapporti diplomatici che portarono alla [[Dichiarazione di Alba Iulia]] del 1918. In seguito alla prima guerra mondiale il PNL fu promotore della riforma agraria, della riorganizzazione del sistema amministrativo e della nuova legge elettorale<ref name="istoricpnl" /><ref name="dexpnl" /><ref name="cliveti" />.
|Bandiera=
 
|Voce bandiera=
Messo fuori legge il 30 marzo 1938, in seguito alla decisione del re [[Carlo II di Romania|Carlo II]] di istituire un unico partito intorno alla sua persona, tuttavia, il PNL continuò ad essere rappresentato dai suoi membri che aderirono al nuovo sistema. Tornato in attività nel 1944, nel 1947 subì nuovamente una sospensione, dopo che la neonata [[Repubblica Popolare di Romania]] mise al bando tutti i partiti fatta eccezione del [[Partito Comunista Rumeno]] (PCR). Negli anni del regime comunista numerosi rappresentanti del PNL furono condannati all'arresto o costretti all'esilio all'estero<ref name="istoricpnl" /><ref name="dexpnl" /><ref name="cliveti" />. Dal 1985 a [[Parigi]] fu attivo il Club di riflessione e azione liberale (''Clubul de Reflecție și Acțiune Liberala''), cui parteciparono diverse personalità tra le quali [[Radu Câmpeanu]], [[Dinu Zamfirescu]], [[Ioana Brătianu]] e [[Ion Vitez]]<ref name="aldreptei">{{cita web|url=https://aliantadreptei.wordpress.com/2010/03/07/cronologie-pnl-1835-2018/|titolo=Cronologie PNL 1835 – 2018|editore=|lingua=ro}}</ref>.
|Stemma=DEU Hasbergen COA.svg
 
|Voce stemma=
=== La presidenza Câmpeanu ===
|Stato=DEU
 
|Grado amministrativo=4
======La rifondazione del 1990======
|Tipo=[[Comuni della Germania|Comune]], indipend. dalle ''[[Comunità amministrative della Germania|Samtgemeinde]]''
[[File:Radu Câmpeanu.jpg|miniatura|[[Radu Câmpeanu]]]]
|Divisione amm grado 1=Bassa Sassonia
In seguito alla [[rivoluzione romena del 1989]] che rovesciò il regime di [[Nicolae Ceaușescu]] il potere fu assunto ad interim da un governo provvisorio (il [[Consiglio del Fronte di Salvezza Nazionale]], CFSN) costituito principalmente da ex membri del Partito Comunista Rumeno (PCR). Il 31 dicembre 1989 il CFSN emanò il decreto di abolizione del partito unico, consentendo la formazione di nuovi gruppi. I primi furono quelli "storici", che si basavano su una precedente tradizione politica, cioè il Partito Nazionale Liberale (PNL), il [[Partito Nazionale Contadino Cristiano Democratico]] (PNȚCD) e il [[Partito Social Democratico Romeno (1990-2001)|Partito Social Democratico Romeno]] (PSDR).
|Divisione amm grado 2=no
 
|Divisione amm grado 3=Osnabrück
Già nei primi concitati momenti della rivoluzione, il 22 dicembre 1989, si era formato un comitato provvisorio di iniziativa per la rifondazione del PNL (''Comitetul provizoriu de inițiativă pentru reînființarea PNL''), composto da diversi militanti, molti dei quali avevano fatto parte del partito "storico": [[Sorin Botez]], [[Ionel V. Săndulescu]], [[Radu Câmpeanu]], [[Ioan Beșe]], [[Nicolae Enescu]], [[Mircea Ionescu-Quintus]], [[Dan Amedeo Lăzărescu]], [[Gheorghe Mincă]], [[Sanda Tătărescu]], [[Mircea Vaida]] e [[Cristian Zăinescu]]<ref name="istoricpnl" /><ref name="aldreptei" />.
|Amministratore locale=
 
|Partito=
Il comitato ricevette l'autorizzazione ufficiale dal tribunale di Bucarest il 15 gennaio 1990, che divenne la data canonica di rifondazione del Partito Nazionale Liberale<ref name="radu">{{Cita pubblicazione|autore=Alexandru Radu|anno=2010|mese=marzo|titolo=Reforma partidelor. Cazurile PSD şi PNL|numero=145|lingua=ro|accesso=22 agosto 2018|url=http://www.sferapoliticii.ro/sfera/145/art10-radu.html|pubblicazione=Sfera Politicii}}</ref>. Radu Câmpeanu fu indicato come segretario generale, mentre tra i membri fondatori figuravano [[Ioana Brătianu]], [[Sanda Tătărăscu]], [[Virgil Mănescu]], [[Barbu Negoescu]], [[Șerban Orăscu]], [[Radu Vălsărăscu]] e [[Dinu Zamfirescu]]<ref name="aldreptei" />.
|Data elezione=
 
|Data istituzione=
Il 31 marzo 1990 si tenne il primo congresso del partito, che convalidò le nomine alla dirigenza, approvò lo statuto e il programma politico. In base al proprio documento programmatico il PNL si presentava nell'arena politica come il continuatore della tradizione democratica romena, strenuo oppositore dell'ideologia comunista, favorevole ad un modello economico che prevedeva un intervento ridotto dello stato, alla garanzia della proprietà privata, alla privatizzazione graduale delle aziende di stato, al consolidamento della classe media, alla separazione dei poteri dello stato, alla libertà di stampa, di espressione, di religione, di associazione e al rispetto dei diritti delle minoranze etniche<ref name="dexpnl" /><ref name="pr2010">{{cita news|lingua=ro|autore=Simona Mihăescu|url=http://www.politicaromaneasca.ro/partidul_national_liberal-238|titolo=Partidul Național Liberal|editore=Politica românească|data=25 maggio 2010|accesso=10 settembre 2018}}</ref>''<ref name="ib2014">{{cita libro|autore=|Ion Bucur|titolo=ANUL 1990 PARTIDE, IDEOLOGII şi MOBILIZARE POLITICĂ|url=http://irrd.ro/wp-content/uploads/2014/08/Anul-1990-Ion-Bucur-.pdf|anno=2014|editore=Editura IRRD|città=Bucarest|lingua=ro}}</ref>''. L'organo di stampa del partito era il giornale ''Liberalul<ref name="ib2014" />''. Il congresso elesse alla presidenza Radu Câmpeanu, mentre Ionel V. Săndulescu fu indicato come primo vicepresidente{{#tag:ref|I nominati alla dirigenza furono [[Radu Câmpeanu]] (presidente); [[Ionel V. Săndulescu]] (primo vicepresidente); [[Ioan Beșe]], [[Nicolae Enescu]], [[Mircea Ionescu-Quintus]], [[Dan Lăzărescu]], [[Gheorghe Mincă]], [[Sanda Tătărescu]], [[Mircea Vaida]] e [[Cristian Zăinescu]] (vicepresidenti); [[Sorin Botez]], [[Nae Bedros]], [[Gelu Netea]] e [[Iorgu Vântu]] (segretari esecutivi)<ref name="aldreptei" />.|name="Icongresso"|group="E"}}.
|Latitudine gradi=52
 
|Latitudine minuti=14
==== Opposizione al Fronte di Salvezza Nazionale ====
|Latitudine secondi=
Nonostante dichiarazioni contrastanti, nel febbraio 1990 l'organo di governo del CFSN di [[Ion Iliescu]] si trasformò in un partito politico, il [[Fronte di Salvezza Nazionale (Romania)|Fronte di Salvezza Nazionale]] (FSN), grande gruppo politico che dominò la presenza nelle istituzioni e i mezzi di informazione nel primo periodo di transizione alla democrazia<ref name="cht">{{Cita news|lingua=en|autore=Joseph A. Reaves|url=http://articles.chicagotribune.com/1990-03-30/news/9001260242_1_communists-national-salvation-front-nicolae-ceausescu|titolo=Romanians Hope Free Elections Mark Revolution`s Next Stage|editore=[[Chicago Tribune]]|data=30 marzo 1990|accesso=22 agosto 2017}}</ref><ref name="roper">{{cita libro|autore=Steven D. Roper|titolo=Romania: The Unfinished Revolution|anno=2000|editore=[[Routledge]]|lingua=en}}</ref>. A causa di tale mossa, il PNL e il PNȚCD di [[Corneliu Coposu]] accusarono il partito di maggioranza di mettere in pericolo il futuro della democrazia nel paese<ref name="ib2014" />. La scelta del FSN creò problemi, oltre che di ordine politico, anche sul piano dell'ordine pubblico. In [[Mineriada del gennaio 1990|gennaio]] e [[Mineriada del febbraio 1990|febbraio]] i gruppi di opposizione, che lamentavano la mancanza di pluralità politica, organizzarono dure proteste contro il FSN e la continuità della sua classe dirigente, ritenuta invariata rispetto a quella del regime. Per reprimere le manifestazioni e ristabilire l'ordine, Iliescu fece appello al senso di responsabilità della popolazione in difesa della democrazia appena conquistata, chiamando all'intervento nella capitale i [[Lega sindacale dei minatori della valle del Jiu|minatori della valle del Jiu]], che dispersero i manifestanti con la violenza e devastarono le sedi di PNL e PNȚCD. Apparve, quindi, il fenomeno delle [[Mineriada|''mineriade'']], termine generico che faceva riferimento alle violenze perpetrate dai minatori ai danni della popolazione civile, spesso su sprone delle autorità statali''<ref name="ib2014" />''<ref name="roper" />.
|Latitudine NS=N
 
|Longitudine gradi=07
Il 10 febbraio 1990 venne emanato il decreto legge per la ridefinizione del CFSN in Consiglio provvisorio di unione nazionale (CPUN), piattaforma che ricalcava l'organizzazione del CFSN, ma che includeva anche i rappresentanti degli altri partiti. L'obiettivo principale era traghettare il paese fino a nuove libere elezioni (indette per il maggio 1990), varando altresì la relativa legge elettorale<ref name="major">{{Cita news|lingua=ro|autore=Oana Stancu Zamfir|autore2=Aniela Nine|url=http://jurnalul.ro/stiri/politica/cpun-si-ar-fi-serbat-majoratul-116619.html|titolo=CPUN şi-ar fi serbat majoratul|editore=[[Jurnalul Național]]|data=11 febbraio 2008|accesso=20 agosto 2016|author 3=Gabriela Antoniu|autore4=Lavinia Dimancea|autore5=Dana Piciu}}</ref>. Iliescu mantenne la presidenza, mentre la vicepresidenza venne assegnata ai rappresentanti delle altre forze politiche, tra i quali Radu Câmpeanu. La maggioranza del CPUN, in ogni caso, era costituita da elementi facenti capo al FSN, che rivestiva una posizione dominante nelle istituzioni, nella stampa e nella televisione di stato<ref name="roper" /><ref name="major" />. Il PNL partecipò al CPUN con tre membri: Radu Câmpeanu, Ionel V. Săndulescu e Dan Amedeo Lăzărescu.
|Longitudine minuti=57
 
|Longitudine secondi=
Una più ampia protesta appoggiata dall'opposizione, iniziata in aprile e che prese il nome di [[golaniada]], fu brutalmente repressa dai minatori convocati a Bucarest da Iliescu nel giugno del 1990, in quella che passò alla storia come [[Mineriada del giugno 1990|terza mineriada]], evento che ebbe risonanza internazionale e fu criticato dalla stampa e dai governi di tutto il mondo<ref name="mars">{{cita news|lingua=ro|autore=Vlad Stoicescu|autore2=Mihaela Toader|url=http://www.evz.ro/marsul-asupra-capitalei-vestul-oripilat-de-romania-898653.html|titolo="Marşul asupra Capitalei": Vestul, oripilat de România|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=21 giugno 2010|accesso=3 settembre 2016}}</ref>.
|Longitudine EW=E
 
|Altitudine=62 - 228
==== Elezioni del 1990 ====
|Abitanti=11167
[[File:Romanian presidential election 1990 - Campeanu.svg|miniatura|Percentuali di voto per [[Radu Câmpeanu]] divise per [[Distretti della Romania|distretto]] in occasione delle [[elezioni presidenziali in Romania del 1990]].]]
|Note abitanti=
[[File:Partidul Național Liberal (PNL) - afiș electoral din perioada ianuarie-martie 1990.jpg|sinistra|miniatura|Manifesto elettorale del Partito Nazionale Liberale per le [[Elezioni parlamentari in Romania del 1990|elezioni generali del 1990]].]]
|Aggiornamento abitanti=31-12-2008
Il Partito Nazionale Liberale lanciò il proprio programma per le [[Elezioni parlamentari in Romania del 1990|elezioni parlamentari]] e [[Elezioni presidenziali in Romania del 1990|presidenziali]] del maggio 1990 promettendo riforme radicali sul piano economico, una politica basata su ampie privatizzazioni, investimenti esteri, il rafforzamento del diritto alla proprietà privata e garanzie istituzionali sui diritti civili e politici<ref name="c1990">{{cita libro|titolo=The May 1990 Elections in Romania|url=http://www.iri.org/sites/default/files/fields/field_files_attached/resource/romanias_1990_presidential_and_parliamentary_elections.pdf|anno=1991|editore=National Democratic Institute for International Affairs e National Republican Institute for International Affairs|lingua=en}}</ref>. Il PNL si richiamò esplicitamente al periodo della Romania liberale e accusò il FSN di rappresentare il continuatore dell'ideologia comunista<ref name="pr2010" /><ref name="ib2014" /><ref name="ziarepnl">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=http://www.ziare.com/pnl/biografie|titolo=Despre PNL|editore=Ziare.com|data=22 maggio 2015|accesso=10 settembre 2018}}</ref>. Nonostante il messaggio del partito attraesse una parte dell'intellighenzia urbana e studentesca, la mancanza di una leadership forte nel PNL, lo strapotere mediatico ed istituzionale del FSN e il contesto politico non permisero il successo delle iniziative dei liberali<ref name="roper" /><ref name="galla">{{cita libro|autore=Tom Gallagher|titolo=Modern Romania. The End of Communism, the Failure of Democratic Reform, and the Theft of a Nation|anno=2005|editore=NYU Press|città=New York|lingua=en|ISBN=9780814732014}}</ref>. Larga parte della società, infatti, reduce da decenni di propaganda comunista, non desiderava discostarsi eccessivamente dal modello socialista, elemento che collocava le proposte del PNL su un piano idealistico difficilmente realizzabile nell'immediato futuro<ref name="galla" />.
|Sottodivisioni=
 
|Divisioni confinanti=
Il 9 aprile, prima delle elezioni, PNL, PNȚCD e PSDR firmarono una dichiarazione comune che prevedeva la collaborazione e il sostegno reciproco tra le tre forze politiche, ma questa non trovò mai applicazione<ref name="ib2014" />. La candidatura di Câmpeanu alla presidenza della repubblica, quindi, non mise in dubbio il successo di Ion Iliescu, che il 20 maggio trionfò già al primo turno con l'85% delle preferenze, mentre l'esponente liberale ottenne il 10%. Alle legislative il FSN conquistò la maggioranza assoluta con il 66%, contro il 7% del PNL, percentuale di voto che gli valse 29 deputati e 10 senatori, numeri che consentivano al partito di condurre solo una timida opposizione insieme agli altri partiti storici<ref name="pr2010" />.
|Mappa=Hasbergen in OS.svg
 
|Didascalia mappa=
Subito dopo le elezioni emerse nel PNL un contrasto tra la vecchia e la nuova generazione, con i secondi che accusarono i primi di aver gestito in maniera fallimentare la preparazione alla tornata elettorale e di rimanere ancorati ad una versione non attuale del liberalismo<ref name="pr2010" />. Nel luglio 1990, quindi, si produsse una scissione che condusse alla nascita del [[Partito Nazionale Liberale-Ala Giovanile]] (''Partidul Național Liberal-Aripa Tânără'', PNL-AT), condotta da [[Dinu Patriciu]]<ref name="dexpnl" /><ref name="aldreptei" /><ref name="radu" /><ref name="pr2010" />{{#tag:ref|Fecero parte della dirigenza del Partito Nazionale Liberale-Ala Giovanile (PNL-AT) [[Dinu Patriciu]], [[Călin Popescu Tăriceanu]], [[Andrei Chiliman]], [[Radu Cojocaru]], [[Radu Boroianu]], [[Gelu Netea]], [[Viorel Cataramă]], [[Horia Mircea Rusu]], [[Mihai Carp]] e, dal maggio 1991, il presidente onorario [[René-Radu Policrat]].|name="PNLAT"|group="E"}}. Nell'ottobre dello stesso anno il PNL assorbì il minuscolo [[Partito Socialista Liberale (Romania)|Partito Socialista Liberale]] di [[Niculae Cerveni]], che fu nominato nuovo vicepresidente<ref name="dexpnl" />.
 
La comune diffidenza nei confronti di Iliescu e il ruolo marginale riservato agli altri partiti in seno alle istituzioni, spinsero le opposizioni ad organizzarsi intorno ad un'alleanza politica definita Convenzione nazionale per l'instaurazione della democrazia (''Convenția Națională pentru Instaurarea Democrației'', CNID) sotto la guida del leader del PNȚCD [[Corneliu Coposu]]. Il 15 dicembre 1990 PNȚCD, PNL, PSDR, [[Unione Democratica Magiara di Romania]] (UDMR) e [[Partito Ecologista Romeno]] (PER) siglarono il protocollo di creazione del CNID, mentre in un secondo momento anche il [[Partito Alleanza Civica]] (PAC) fece il proprio ingresso nel gruppo. Gli obiettivi principali del nuovo organismo, come da programma, erano «l'instaurazione di una società profondamente democratica, la promozione del vero in tutti i campi della vita pubblica, l'instaurazione di un clima di comprensione, tolleranza, armonia sociale e patriottismo autentico»<ref name="ib2014" /><ref name="encirom">{{cita web|url=http://enciclopediaromaniei.ro/wiki/Conven%C5%A3ia_Na%C5%A3ional%C4%83_pentru_Instaurarea_Democra%C5%A3iei|titolo=Convenția Națională pentru Instaurarea Democrației|editore=Enciclopedia României|data=|lingua=ro|accesso=12 marzo 2018}}</ref>.
 
Nel luglio 1991 nel quadro del forum delle idee liberali (''Forumul Ideilor Liberale'') il PNL predispose un nuovo programma politico che prevedeva diverse riforme sul piano economico, politico e sociale<ref name="ib2014" />. In ottobre il partito presentò la propria candidatura per l'ingresso nell'[[Internazionale Liberale]]<ref name="aldreptei" />.
 
==== Nel governo Stolojan e nella Convenzione Democratica Romena ====
Nell'autunno 1991 la [[Mineriada del settembre 1991|quarta mineriada]] costrinse il primo ministro [[Petre Roman]] a rassegnare le dimissioni. Al suo posto fu indicato l'economista [[Theodor Stolojan]], che invitò a partecipare al [[Governo Stolojan|suo governo]] anche altre forze politiche oltre al FSN. Mentre il PNȚCD mantenne una posizione più intransigente, il PNL accettò la collaborazione con il FSN ed entrò nell'esecutivo con tre ministri: [[George Danielescu]] (economia), [[Dan Constantinescu]] (industria) e Mircea Ionescu-Quintus (giustizia). Secondo Câmpeanu la presenza del PNL nel governo avrebbe consentito al partito di godere di una maggiore visibilità, che avrebbe comportato maggiori possibilità per la crescita del sostegno da parte della popolazione alla politica liberale e favorito la diffusione delle idee legate alla democrazia propugnate dal gruppo<ref name="nistor">{{cita news|lingua=ro|url=https://www.dcnews.ro/cinci-mituri-despre-pnl-analizate-de-un-istoric-liberal-interviu-exclusiv_476183.html|titolo=Cinci mituri despre PNL, analizate de un istoric liberal|editore=DC News|data=24 maggio 2015|accesso=10 settembre 2018}}</ref>.
 
La posizione del PNL nei confronti del partito di Iliescu e Roman, tuttavia, fu ambivalente. Pur partecipando al governo, insieme a PNȚCD e UDMR fu tra le forze che si opposero all'introduzione della [[Costituzione della Romania|nuova costituzione]], visti i grandi poteri concessi al presidente della repubblica dalla nuova carta e, in occasione del referendum per la sua approvazione, invitò i cittadini all'astensione<ref name="roper" />. Contestualmente, nel novembre 1991, fu tra i partiti fondatori della [[Convenzione Democratica Romena]] (CDR), ampia coalizione di centro-destra che succedeva al CNID e che si proponeva di contendere la guida del paese al partito di Iliescu.
 
Il PNL prese parte alle elezioni amministrative locali del febbraio 1992, le prime dell'era democratica, nel quadro della CDR, riuscendo a scardinare il dominio assoluto del centro-sinistra. Oltre ai successi nell'ambito della CDR, il partito conquistò individualmente 30 consiglieri di distretto, 576 consiglieri locali e 14 poltrone di sindaco<ref name="ssoar">{{cita pubblicazione|autore=Cristian Preda|anno=2013|titolo=Partide, voturi şi mandate la alegerile din România (1990-2012)|editore=Romanian Political Science Review|volume=XIII|numero=1|lingua=ro|accesso=28 agosto 2017|url=http://www.ssoar.info/ssoar/bitstream/handle/document/44740/ssoar-studiapolitica-2013-1-preda-Partide_voturi_si_mandate_la.pdf?sequence=1}}</ref>. A [[Bucarest]] il nuovo primo cittadino divenne il membro del PNL [[Crin Halaicu]], che sconfisse al ballottaggio il candidato del FSN [[Cazimir Ionescu]].
 
In aprile, tuttavia, Câmpeanu prese la decisione di abbandonare la CDR per ragioni politiche, causando un duro colpo all'alleanza. Una parte del partito intorno a Niculae Cerveni, assolutamente contraria alla scelta, annunciò una nuova scissione che portò alla fondazione del [[Partito Nazionale Liberale-Convenzione Democratica]] (''Partidul Național Liberal-Convenția Democratică'', PNL-CD), formazione che rimase nell'alleanza guidata dal PNȚCD<ref name="nuputem">{{cita libro|autore=Dan Pavel e Iulia Huia|titolo=Nu putem reuși decît împreună. O istorie analitică a Convenției Democratice, 1989-2000|anno=2003|editore=Polirom|città=Iași|lingua=ro}}</ref>{{#tag:ref|Fecero parte della dirigenza del Partito Nazionale Liberale-Convenzione Democratica (PNL-CD) [[Niculae Cerveni]], [[Vintilă Brătianu (politico)|Vintilă Brătianu]], [[Dinu Zamfirescu]], [[Adrian Popescu-Necșești]] e altri liberali di vecchia data<ref name="pr2010" />.|name="PNLCD"|group="E"}}. Nel giugno del 1992 il PNL assorbì un piccolo gruppo fuoriuscito dal PNȚCD, il [[Partito Contadino Progressista]] (''Partidul Țărănist Progresist'', PȚP)<ref name="aldreptei" />.
 
==== Elezioni generali del 1992 ====
Malgrado i discreti successi delle elezioni amministrative, la scelta di uscire dalla CDR e la scissione del PNL-CD lasciarono il gruppo di Câmpeanu in uno stato di isolamento in vista delle elezioni in programma nel settembre del 1992. Il leader del PNL provò persino a proporre la candidatura del re [[Michele I di Romania|Michele I]] alla presidenza della repubblica, scelta accompagnata da aspre critiche dell'opinione pubblica e infine abbandonata<ref name="nistor" /><ref name="ele1992">{{cita news|lingua=ro|autore=Tudor Cires|autore2=Simona Lazar|url=http://jurnalul.ro/special-jurnalul/interviuri/radu-campeanu-am-fost-lideri-in-balcani-zeci-de-ani-acum-nici-macar-atat-nu-suntem-607728.html|titolo=Radu Câmpeanu: "Am fost lideri în Balcani, zeci de ani. Acum nici măcar atât nu suntem"|pubblicazione=[[Jurnalul Național]]|data=21 marzo 2012|accesso=11 settembre 2016}}</ref>. Il partito, quindi, non riuscì a presentare nessun nome per la presidenza, mentre la maggior parte dei consensi dell'elettorato di centro-destra andò al PNȚCD e alla CDR<ref name="nistor" />. Alle [[Elezioni parlamentari in Romania del 1992|parlamentari]] i risultati per il PNL furono impietosi: ottenendo solo il 2,60% non raggiunse la soglia di sbarramento e rimase fuori dal parlamento.
 
La sconfitta aprì una crisi immediata, che spinse una parte dei militanti, guidata da [[Valeriu Stoica]], [[Radu Stroe]] e [[Constantin Bălăceanu-Stolnici]], a costituire il cosiddetto Gruppo di riforma morale e politica (''Grupul de Reformă Morală și Politică''), che chiedeva un cambio al vertice del partito. Il 2 dicembre 1992, tuttavia, ne fu decretata l'espulsione dal PNL. Il gruppo, quindi, si unì al PNL-AT e ad una fazione del PNL-CD, dando vita al [[Partito Liberale 1993]] (''Partidul Liberal 1993'', PL93)<ref name="dexpnl" />. Nel pieno delle tensioni un nuovo congresso fu indetto per il febbraio 1993.
 
=== La presidenza Ionescu-Quintus ===
 
==== Conflitto tra Ionescu-Quintus e Câmpeanu ====
[[File:PNL components.png|miniatura|Diagramma di evoluzione delle componenti del Partito Nazionale Liberale dal [[1990]] al [[2016]]. Le linee tratteggiate rappresentano le scissioni, le linee piene rappresentano le fusioni.]]
Il congresso di [[Brașov]] del 25-26 febbraio 1993 ratificò la fusione con il [[Nuovo Partito Liberale]] (''Noul Partid Liberal'', NPL){{#tag:ref|Il partito rappresentava una scissione del PNL-AT ed era guidato da [[Viorel Cataramă]], [[Andrei Chiliman]] e [[Călin Popescu Tăriceanu]]<ref name="aldreptei" /><ref name="radu" />.|name="NPL"|group="E"}} e deliberò il cambio alla presidenza auspicato da molti membri. Mircea Ionescu-Quintus sconfisse al secondo turno di scrutinio Câmpeanu che, però, contestò il risultato dell'elezione, facendo seguire un periodo di instabilità nel partito<ref name="agp2017">{{cita news|lingua=ro|autore=Horia Plugaru|url=https://www.agerpres.ro/flux-documentare/2017/06/17/congresul-partidului-national-liberal-03-49-33|titolo=Congresul Partidului Naţional Liberal|editore=Agerpres|data=16 giugno 2017|accesso=22 settembre 2018}}</ref>{{#tag:ref|Il congresso assegnò il ruolo di presidente a Mircea Ionescu-Quintus e quello di vicepresidente a [[Radu Câmpeanu]], [[Viorel Cataramă]], [[Călin Popescu Tăriceanu]], [[Dan Amedeo Lăzărescu]] e [[Radu Boroianu]]<ref name="agp2017" />.|name="IIcongr"|group="E"}}. Al momento della nomina il nuovo presidente dichiarò che il suo principale obiettivo era quello di riunire sotto l'insegna del PNL tutti i partiti di ideologia liberale presenti in Romania e di far rientrare tutte le correnti scissioniste che erano comparse negli anni precedenti<ref name="agppnl">{{cita news|lingua=ro|autore=Irina Andreea Cristea|url=https://www.agerpres.ro/flux-documentare/2015/05/24/documentar-140-de-ani-de-la-infiintarea-partidul-national-liberal-11-45-22|titolo=140 de ani de la înființarea Partidul Național Liberal|editore=Agerpres|data=22 maggio 2015|accesso=10 settembre 2018}}</ref><ref name="prespnl">{{Cita news|lingua=ro|autore=|url=https://www1.agerpres.ro/politica/2013/02/22/presedintii-pnl-din-perioada-1990-pana-in-prezent-documentar-galerie-foto-12-08-50|titolo=Președinții PNL din perioada 1990 până în prezent|editore=Agerpres|data=22 febbraio 2013|accesso=22 agosto 2018}}</ref>.
 
Il conflitto sulla leadership tra Ionescu-Quintus e Câmpeanu, tuttavia, portò a tensioni crescenti e alla nascita di ulteriori fazioni interne. Per venire a capo della situazione, nel dicembre 1993 Ionescu-Quintus si appellò all'ufficio permanente del partito, che decise di espellere Câmpeanu per non aver rispettato le decisioni del congresso di febbraio. Câmpeanu, quindi, convocò un congresso straordinario al fine di farsi eleggere unico legittimo presidente<ref name="dexpnl" />. Lo scontro tra le due ali del PNL portò il 5 febbraio 1994 alla celebrazione di due congressi separati. In uno Câmpeanu ottenne la nomina a presidente della formazione liberale, nell'altro le alte sfere del PNL dichiararono illegittimo l'atto del congresso organizzato dal rivale<ref name="dexpnl" /><ref name="agp2017" />. Le dispute vennero risolte solamente il 21 ottobre 1994, quando una sentenza del tribunale di Bucarest dichiarò l'ala di Ionescu-Quintus come quella legittima a livello legale<ref name="dexpnl" />. Nel maggio 1995, perciò, Câmpeanu fondò una nuova formazione politica insieme ai suoi fedeli, il [[Partito Nazionale Liberale-Câmpeanu]] (PNL-C)<ref name="dexpnl" />.
 
Nello stesso periodo lo sfaldamento della Convenzione Democratica Romena, con le defezioni di PAC e PL93, modificò lo scenario politico, spingendo molti parlamentari provenienti da queste formazioni ad entrare nel PNL. Nel 1995 si iscrissero alla formazione liberale [[Mona Muscă]], [[Alexandru Paleologu]], [[Șerban Rădulescu-Zoner]], [[Crin Antonescu]] e [[Stelian Tănase]]<ref name="aldreptei" />.
 
==== Elezioni del 1996 e governi nella CDR ====
{{main|Convenzione Democratica Romena}}
Per riuscire nei propri obiettivi e riportare il partito in parlamento, nel dicembre 1995 Ionescu-Quintus decise di legarsi nuovamente alla Convenzione Democratica Romena al fianco di PNȚCD, PNL-CD, PER, [[Partito Alternativa di Romania|PAR]] e [[Federazione Ecologista di Romania|FER]], per rafforzare il fronte di centro-destra<ref name="nuputem" />. Dopo quattro anni all'opposizione, infatti, la CDR cercava nuovamente di contendere la supremazia al [[Partito della Democrazia Sociale di Romania]] (PDSR) di Iliescu.
 
Le elezioni amministrative dell'estate 1996 segnarono un'ulteriore crescita della CDR, che fu il secondo partito alle spalle del PDSR ed ottenne la guida della maggior parte dei grossi centri urbani<ref name="nuputem" />. Tra le maggiori città, grazie al sostegno della CDR, il PNL ottenne i titoli di sindaco a Brașov ([[Ioan Ghișe]]) e [[Ploiești]] ([[Horia-Victor Toma]]).
 
L'8 agosto 1996 fu siglato un accordo tra i partiti componenti la CDR per il sostegno alla candidatura alla presidenza della repubblica di [[Emil Constantinescu]]<ref name="ssoar" />. Alle [[Elezioni parlamentari in Romania del 1996|elezioni parlamentari]] del 3 novembre la CDR riuscì nella storica impresa di superare il PDSR e diventare il primo partito del paese, ottenendo il 30% delle preferenze. Per la prima volta dopo 50 anni, quindi, un partito liberale tornò alla guida della Romania. Mentre la forza più rappresentata rimase comunque il PNȚCD, il PNL ottenne 25 deputati e 16 senatori.
 
Al primo turno delle [[Elezioni presidenziali in Romania del 1996|presidenziali]] Constantinescu finì al secondo posto, ma al ballottaggio sorpassò Iliescu di diversi punti percentuali. Il 7 novembre, tra primo e secondo turno, infatti, Constantinescu siglò un accordo con l'ex primo ministro Petre Roman (leader del [[Partito Democratico (Romania)|Partito Democratico]] e della coalizione dell'[[Unione Social Democratica (1996)|Unione Social Democratica]], USD), che gli garantì il sostegno del proprio partito in cambio di cinque ministeri in un eventuale nuovo governo di coalizione<ref name="nuputem" />. All'alleanza si aggiunsero anche i regionalisti filoungheresi dell'UDMR<ref name="hatto">{{cita pubblicazione|autore=Odette Tomescu Hatto|anno=2004|titolo=PARTITI, ELEZIONI E MOBILITAZIONE POLITICA NELLA ROMANIA POST-COMUNISTA (1989-2000)|editore=|lingua=|url=http://www.regione.toscana.it/documents/10180/452241/partiti%20elezioni%20-%20Q50/9bd72f76-8f3b-4cd5-9931-5deeb1fc3154}}</ref>. Tramite l'accordo le nuove forze di governo si impegnavano a portare a termine le privatizzazioni, le riforme economiche e la costruzione di una Romania sul modello occidentale<ref name="nuputem" /><ref name="roper" />. Nel nuovo [[governo Ciorbea]] il PNL ottenne cinque ministeri{{#tag:ref|I ministri PNL nel [[governo Ciorbea]] furono [[Valeriu Stoica]] (giustizia), [[Călin Popescu Tăriceanu]] (industria, fino al dicembre 1997), [[Sorin Pantiș]] (comunicazioni), [[Mihai-Sorin Stănescu]] (gioventù e sport, sostituito da [[Crin Antonescu]] nel dicembre 1997), [[Radu Boroianu]] (informazioni pubbliche, sostituito da [[Sorin Botez]] nel dicembre 1997), [[Anton Ionescu]] (trasporti, da febbraio 1998).|name="govciorbea"|group="E"}}.
 
Nonostante gli entusiasmi, la stabilità del governo fu presto compromessa da debilitanti lotte interne alla coalizione. Le differenze e le ideologie di partito emersero con violenza già nell'estate 1997, quando Petre Roman invocò una revisione del processo di riforma e diede il via ad un duro ostruzionismo nei confronti del premier [[Victor Ciorbea]]<ref name="roper" /><ref name="galla" />. Contestualmente l'UDMR si concentrò sulla creazione di una legge che regolamentasse l'istruzione in lingua ungherese che, però, fu avversata pesantemente da una parte del PNL<ref name="roper" /><ref name="galla" />. La legislatura fu di fatto bloccata e rallentata da continui contrasti tra la CDR e l'USD, che rifiutò i termini di numerose leggi<ref name="roper" /><ref name="galla" />. Nel marzo 1998 le dimissioni di Ciorbea portarono alla nascita di un nuovo governo presieduto da [[Radu Vasile]] che, però, resistette solamente fino al dicembre 1999. Il suo successore fu l'indipendente [[Mugur Isărescu]]. Il PNL ottenne la guida di tre ministeri tanto nel [[governo Vasile]] quanto nel [[governo Isărescu]]{{#tag:ref|I ministri PNL nel [[governo Vasile]] furono [[Valeriu Stoica]] (giustizia), [[Sorin Pantiș]] (comunicazioni), [[Crin Antonescu]] (gioventù e sport). Nel [[governo Isărescu]] furono [[Valeriu Stoica]] (giustizia), [[Crin Antonescu]] (gioventù e sport), [[Radu Stroe]] (segreteria generale del governo).|name="govvasile"|group="E"}}.
 
==== Rafforzamento del PNL ====
Malgrado le difficoltà del governo, negli anni successivi il PNL mise in atto una strategia di unione del fronte liberale, che consentì una notevole crescita e la conseguente stabilizzazione del partito nello scenario politico romeno<ref name="ziarepnl" />. Pochi mesi dopo le elezioni del 1996, nell'aprile 1997 il PNL assorbì un piccolo gruppo fuoriuscito dal PNL-CD costituitosi intorno alla figura del senatore [[Alexandru Popovici]]<ref name="dexpnl" /> e un mese più tardi, tra il 16 e il 17 maggio 1997, celebrò un nuovo congresso che confermò la presidenza di Ionescu-Quintus (unico candidato alla funzione) ed approvò delle modifiche allo statuto che reintrodussero la figura del primo vicepresidente, ruolo assegnato al ministro della giustizia Valeriu Stoica<ref name="dexpnl" /><ref name="agp2017" />.
 
Nel 1997, inoltre, il partito conseguì l'affiliazione al [[Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori]] (ELDR)<ref name="eldr">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=https://romanialibera.ro/actualitate/proiecte-locale/eldr---cel-mai-important-sprijin-al-romaniei-pentru-aderarea-la-uniunea-europeana--43933|titolo=ELDR - Cel mai important sprijin al Romaniei pentru aderarea la Uniunea Europeana |editore=România liberă|data=17 febbraio 2006|accesso=24 settembre 2018}}</ref>.
 
Nel 1998 furono organizzati due distinti congressi, che ratificarono l'assorbimento di due importanti forze del panorama politico liberale. Il 28 marzo 1998 fu celebrata la fusione con il Partito Alleanza Civica (PAC) di [[Nicolae Mănolescu]], nominato presidente del consiglio nazionale del PNL, mentre il 7 settembre fu la volta del [[Partito Liberale (Romania)|Partito Liberale]] (formazione che raggruppava ciò che rimaneva di PL93 e PNL-CD), condotto da Dinu Patriciu, personaggio con cui a partire dalla scissione del PNL-AT del 1990 il PNL aveva avuto diversi conflitti<ref name="dexpnl" /><ref name="aldreptei" /><ref name="prespnl" />.
 
Nel marzo 1999 il PNL ottenne lo status di membro dell'Internazionale Liberale e nello stesso anno lanciò il «manifesto liberale»<ref name="dexpnl" /><ref name="aldreptei" /><ref name="rador">{{cita news|lingua=ro|autore=Răzvan Moceanu|url=http://www.rador.ro/2017/06/17/documentar-partidul-national-liberal-intre-mostenirea-bratienilor-si-pericolul-prabusirii/|titolo=Partidul Naţional Liberal, între moştenirea Brătienilor şi rigorile politice ale prezentului|editore=Rador|data=17 giugno 2017|accesso=24 settembre 2018}}</ref>.
 
==== Rottura della CDR ed elezioni del 2000 ====
[[File:Romanian presidential election 2000 - Stolojan.svg|miniatura|Percentuali di voto per [[Theodor Stolojan]] divise per [[Distretti della Romania|distretto]] in occasione del primo turno delle [[elezioni presidenziali in Romania del 2000]]. Il candidato del PNL ottenne percentuali superiori al 20% solo nel [[distretto di Sibiu]].]]
Visto il declino della Convenzione Democratica Romena e la scarsa incisività del governo sostenuto dalla coalizione, in seguito a lunghe trattative con il PNȚCD sulla modifica dello statuto della CDR e sulle condizioni di partecipazione alle future elezioni, il PNL prese la decisione di abbandonare l'alleanza, segnando de facto il disfacimento della coalizione<ref name="nuputem" />. Il PNL prese parte individualmente alle amministrative del giugno 2000, ottenendo 251 sindaci (8,5%), 160 consiglieri di distretto (9,31%) e 3.978 consiglieri locali (10,02%), numeri superiori rispetto a quelli conseguiti dalla CDR<ref name="dexpnl" /><ref name="ssoar" />.
 
La dirigenza, quindi, preparò il terreno per le elezioni generali dell'autunno. In estate il partito dell'[[Alleanza per la Romania]] (ApR), formazione scissasi dal PDSR di Iliescu, cercò un'intesa con il PNL per la nascita di una coalizione di centro-destra a sostegno di un unico nome per la presidenza della repubblica<ref name="galla" /><ref name="apr1">{{cita news|lingua=ro|autore=Iulia Marin|url=http://adevarul.ro/news/politica/alegeri-prezidentiale-2014-teodor-melescanu-studentul-idealiza-avram-iancu-carma-spionajului-romanesc-1_543a618e0d133766a8e006b1/index.html|titolo=Alegeri prezidenţiale 2014. Teodor Meleşcanu, de la studentul care îl idealiza pe Avram Iancu la cârma spionajului românesc|editore=Adevărul|data=12 ottobre 2014|accesso=11 marzo 2017}}</ref>. I termini posti da ApR, che proponeva il proprio leader [[Teodor Meleșcanu]] come candidato, tuttavia, non convisero il PNL, che preferì convergere su un candidato interno e rifiutò l'alleanza<ref name="galla" /><ref name="apr1" />. Parimenti non fu possibile trovare alcun accordo con il PNȚCD, che ricostituì la CDR insieme ad altre forze minori<ref name="galla" />. Il congresso straordinario dell'agosto 2000 stabilì la candidatura alla presidenza della repubblica di Theodor Stolojan e assegnò a Valeriu Stoica il compito di coordinarne la campagna elettorale<ref name="agp2017" />.
 
Il fronte di centro-destra si presentò frammentato, elemento che condusse alla ripresa del PDSR e all'apparizione del fenomeno ultranazionalista del [[Partito della Grande Romania]] (PRM)<ref name="galla" /><ref name="hatto" />. Al primo turno delle presidenziali Stolojan conseguì quasi il 12%, arrivando al terzo posto, senza la possibilità di partecipare al ballottaggio che coinvolse Ion Iliescu (PDSR) e [[Corneliu Vadim Tudor]] (PRM). Il timore della vittoria degli estremisti mise in allarme le forze del centro-destra moderato, tra le quali il PNL, che al ballottaggio del 10 dicembre 2000 sostenne apertamente il candidato socialdemocratico<ref name="galla" /><ref name="hatto" />. Grazie al sostegno trasversale di diverse forze politiche Iliescu riuscì a riconquistare la presidenza della repubblica.
 
Alle [[Elezioni parlamentari in Romania del 2000|elezioni parlamentari]] il PNL ottenne circa il 7%, che garantì 30 deputati e 13 senatori. Il primo ministro designato, il socialdemocratico [[Adrian Năstase]], che non godeva della [[maggioranza assoluta]] per ottenere l'investitura e garantire la sopravvivenza del governo, fu costretto a richiedere l'appoggio parlamentare di Partito Nazionale Liberale e Unione Democratica Magiara di Romania. Sulla base di interessi comuni, quali lo sviluppo economico della Romania, l'integrazione euro-atlantica del paese e una riforma costituzionale che chiarisse i compiti delle due camere, il 27 dicembre fu firmato un protocollo di intesa tra il partito di governo e le altre due formazioni<ref name="galla" />. Le politiche portate avanti da Năstase, tuttavia, non convinsero il PNL, che il 18 aprile 2001 decise di stracciare l'accordo e passare pienamente all'opposizione<ref name="dexpnl" />.
 
=== La presidenza Stoica ===
[[File:Valeriu Stoica(cropped).JPG|miniatura|[[Valeriu Stoica]]]]
Il primo congresso successivo alle elezioni si tenne il 17 febbraio 2001. In tale occasione, all'età di 83 anni, Mircea Ionescu-Quintus annunciò il proprio ritiro dalla guida del partito. Per sostituirlo proposero la propria candidatura [[Călin Popescu Tăriceanu|Călin Popescu-Tăriceanu]], Crin Antonescu e Valeriu Stoica, con quest'ultimo che uscì vincitore<ref name="agp2017" />. Stoica annunciò tra le priorità del partito quella di mettere pressione al governo per la realizzazione della riforma costituzionale, ritenuto un punto inprescindibile per l'accesso della Romania all'[[Unione europea|Unione Europea]]<ref name="prespnl" />. Tra le altre nomine, Stolojan ricevette quella a presidente del consiglio nazionale, mentre per Ionescu-Quintus fu appositamente creato il titolo di presidente onorario, che mantenne fino alla morte, avvenuta nel 2017<ref name="agp2017" />. Il congresso, inoltre, introdusse un modifica allo statuto che garantiva diritto di veto sulle liste elettorali alle filiali locali del partito<ref name="agppnl" />.
 
Il 19 gennaio 2002 fu organizzato un nuovo congresso straordinario, che ratificò l'assorbimento di ApR, partito reduce dalla disfatta elettorale del 2000 e in cerca di un orientamento ideologico affine al centro-destra liberale. In seguito alla fusione, i leader di ApR Teodor Meleșcanu e [[Viorel Cataramă]] vennero nominati vicepresidenti del PNL<ref name="agp2017" /><ref name="hnews">{{cita news|lingua=ro|autore=Alina Neagu|url=http://www.hotnews.ro/stiri-politic-21507947-teodor-melescanu-din-nou-ministru-externe-melescanu-condus-mae-timpul-celui-doilea-tur-alegerilor-prezidentiale-din-2014-cand-refuzat-suplimenteze-numarul-sectiilor-votare-din-disapora.htm|titolo=Teodor Melescanu, din nou ministru de Externe. Melescanu a condus MAE si in timpul turului II al alegerilor prezidentiale din 2014, cand a refuzat sa suplimenteze numarul sectiilor de votare din diaspora|editore=HotNews|data=3 gennaio 2017|accesso=11 marzo 2017}}</ref>.
 
Nonostante l'ampliamento del PNL, un'opposizione ritenuta poco incisiva e il calo di popolarità del partito nei sondaggi, spinsero diversi membri, tra i quali [[Dinu Patriciu]], [[Ludovic Orban]] e [[Dinu Zamfirescu]], a criticare duramente la dirigenza<ref name="dexpnl" /><ref name="prespnl" /><ref name="gds2002">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=http://www.gds.ro/Actualitate/2002-08-26/Theodor+Stolojan+este+noul+presedinte+al+PNL/|titolo=Theodor Stolojan este noul presedinte al PNL|editore=Gazeta de Sud|data=26 agosto 2002|accesso=24 settembre 2018}}</ref>. Per risolvere la crisi interna, l'11 luglio 2002 Stoica annunciò la sua rinuncia alla presidenza e l'indizione di un congresso staordinario per il mese successivo<ref name="dexpnl" />.
 
=== La presidenza Stolojan ===
[[File:Conventia PD-L 2013 - Theodor Stolojan (1).jpg|miniatura|[[Theodor Stolojan]]]]
Sostenuto apertamente da Stoica, che invitò direttamente i delegati del PNL accorsi a Bucarest a votare per lui, Theodor Stolojan fu il vincitore del congresso del 24-25 agosto 2002, sconfiggendo con un ampio scarto (944 contro 193 voti) l'avversario Ludovic Orban, che rappresentava un'ala facente capo a Dinu Patriciu, che era interessato ad un cambio più profondo delle politiche del partito<ref name="dexpnl" /><ref name="gds2002" /><ref name="agp2017"/>. Il congresso adottò un nuovo statuto e un nuovo programma politico, che poneva l'accento sulla coesione del PNL e sulla sua efficienza. L'obiettivo di Stolojan, infatti, era quello di rendere il partito «un'alternativa di destra credibile rispetto alla sinistra socialdemocratica»<ref name="prespnl" />.
 
Intenzionato a rafforzare il ruolo del centro-destra, Stolojan favorì l'avvicinamento al Partito Democratico di [[Traian Băsescu]], con cui il PNL condivideva l'opposizione al governo del [[Partito Social Democratico (Romania)|Partito Social Democratico]] (PSD) di Adrian Năstase. Il 6 e l'11 febbraio 2003 i gruppi parlamentari dei due partiti alla camera e al senato firmarono dei protocolli di collaborazione, mentre furono avviati dei negoziati per la creazione di un'alleanza elettorale per il 2004<ref name="dexpnl" />.
 
Nello stesso periodo il partito continuò ad integrare altri gruppi politici e a rafforzare i rapporti con il Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori, che premeva per l'allargamento dell'Unione Europea e per la creazione di partenariati con i paesi dell'Europa dell'est<ref name="eldr" />. A tal riguardo nel 2003 Călin Popescu Tăriceanu fu eletto vicepresidente dell'ELDR<ref name="eldr" /><ref name="tariceanu03">{{cita news|lingua=ro|autore=Carmen Epuran|url=http://www.ziua.ro/display.php?data=2005-09-24&id=185383|titolo=Tariceanu, participating in the ELDR works in Bratislava|editore=Ziua|data=24 settembre 2005|accesso=24 settembre 2018}}</ref>. Il 18 aprile 2003 fu celebrata la fusione con l'[[Unione delle Forze di Destra (Romania)|Unione delle Forze di Destra]] (''Uniunea Forțelor de Dreapta'', UFD), mentre il 27 settembre 2003 rientrò nel PNL persino l'ala di Radu Câmpeanu, il PNL-C, evento che segnò la ricomposizione in un unico partito di tutte le correnti scissioniste del PNL sorte negli anni novanta<ref name="dexpnl" />. In tale occasione Câmpeanu ottenne il titolo di presidente fondatore del PNL<ref name="prespnl" />. Un ulteriore successo del congresso del 27 settembre fu la firma dell'accordo sulla nascita dell'alleanza tra PNL e PD, che prese il nome di [[Alleanza Giustizia e Verità]] (''Alianța Dreptate și Adevăr'', D. A.). Nella stessa giornata le due formazioni politiche celebrarono un congresso congiunto e presentarono il proprio programma politico, che si rivolgeva «ai rumeni scontenti e delusi della corruzione della Romania»<ref name="agp2017" /> e che tra i punti del proprio programma prevedeva il consolidamento dello stato di diritto, il rispetto della proprietà privata, la realizzazione di un'economia di mercato funzionale, lo stimolo all'integrazione europea ed euratlantica<ref name="dexpnl" /><ref name="prespnl" />.
 
Il primo test elettorale per D. A. furono le elezioni amministrative dell'estate del 2004, che segnarono un sostanziale pareggio tra la coalizione di centro-destra e il PSD, con entrambi gli schieramenti che arrivarono su percentuali intorno al 30%. Il PNL presentò candidature congiunte con il PD solamente nelle circoscrizioni di Bucarest e Cluj<ref name="ssoar" />. Il PSD in ogni caso ottenne la maggioranza dei sindaci, mentre a Bucarest il rappresentante di Giustizia e Verità Traian Băsescu ottenne la riconferma. Al PNL andarono 443 sindaci (tra i quali tre dei sei settori di Bucarest), 281 consiglieri di distretto, 7.037 consiglieri locali e la presidenza di sei distretti, tra i quali quelli di [[Distretto di Brașov|Brașov]] ([[Aristotel Căncescu]]) e [[Distretto di Cluj|Cluj]] ([[Marius Nicoara]])<ref name="ssoar" /><ref name="infop2004">{{Cita web|url=http://infopolitic.ro/studii/alegerile-locale-2004.html|titolo=ALEGERILE LOCALE – 2004|autore=|editore=|data=|lingua=ro|accesso=26 agosto 2018}}</ref><ref name="elez2004">{{Cita news|lingua=ro|autore=Mircea Marian|url=https://evz.ro/istoria-a-24-de-ani-de-alegeri-locale-in-procente.html|titolo=Istoria a 24 de ani de alegeri locale, în procente|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=6 giugno 2016|accesso=22 agosto 2018}}</ref><ref name="age2004">{{cita news|lingua=ro|autore=Cristian Anghelache|url=https://www1.agerpres.ro/flux-documentare/2016/05/06/alegerile-locale-din-2004-11-10-03|titolo=Alegerile locale din 2004|editore=Agerpres|data=6 maggio 2016|accesso=22 luglio 2018}}</ref>.
 
=== La presidenza Tăriceanu ===
 
==== Elezioni del 2004 ====
[[File:Călin Popescu Tăriceanu and Traian Băsescu.jpg|miniatura|[[Traian Băsescu]] e [[Călin Popescu Tăriceanu]]]]
Nel pieno della campagna elettorale per le elezioni generali, il 2 ottobre 2004 Theodor Stolojan, leader proposto dalla coalizione alla presidenza della repubblica, annunciò il proprio ritiro dalla corsa elettorale e dalla guida del PNL, giustificando la scelta con gravi problemi di salute. Mentre da una parte lasciò il teste a Traian Băsescu, che divenne il nuovo candidato di D. A. alla presidenza del paese, il PNL indicò Călin Popescu Tăriceanu come presidente ad interim del partito<ref name="agppnl" /><ref name="dragastolo">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=https://www.dcnews.ro/cand-a-plans-basescu-in-zece-ani-de-mandat_478724.html|titolo=Când a plâns Băsescu, în cei zece ani ”răi” de mandat|pubblicazione=|editore=DC News|data=25 giugno 2012|accesso=10 settembre 2018}}</ref>.
 
Il voto per le [[Elezioni parlamentari in Romania del 2004|legislative]] del 28 novembre 2004 vide un lieve vantaggio per il PSD rispetto a D. A., senza la possibilità per nessuna delle due forze di costruire una maggioranza, mentre il primo turno per le [[Elezioni presidenziali in Romania del 2004|presidenziali]] confermò la superiorità di Năstase sul candidato del centro-destra Traian Băsescu (41% contro 34%). Al ballottaggio del 12 dicembre, tuttavia, il rappresentante di D. A. riuscì a sorpresa a ribaltare i sondaggi e ad ottenere il 51,23% delle preferenze. La stampa internazionale interpretò la vittoria come un segnale della volontà della Romania urbana e liberale di appoggiare il programma europeista proposto dal nuovo presidente, che prometteva di riformare il sistema giudiziario e liberare le istituzioni delle interferenze politiche dell'era di governo del centro-sinistra<ref name="agp">{{Cita news|lingua=ro|autore=Horia Plugaru|url=https://www1.agerpres.ro/flux-documentare/2014/10/03/alegerile-prezidentiale-din-2004-11-39-29|titolo=ALEGERILE PREZIDENȚIALE DIN 2004|editore=Agerpres|data=3 ottobre 2014|accesso=22 agosto 2018}}</ref>. La vittoria di Băsescu aprì le porte anche per la costituzione del nuovo governo. In dicembre il [[Partito Umanista Rumeno]] (PUR) abbandonò l'alleanza con il PSD e siglò un patto con D. A. e UDMR per la creazione di un nuovo esecutivo di centro-destra con a capo Călin Popescu Tăriceanu. Il 29 dicembre nacque il [[governo Tăriceanu I]].
 
Ottenuta la guida del governo, il 4 febbraio 2005 fu celebrato il congresso del PNL che confermò la presidenza di Tăriceanu (1.110 a favore, 161 contrari<ref name="ssoar" />), unico candidato alla funzione, che presentò ai delegati del partito la mozione «I liberali per la Romania» (''Liberalii pentru România'')<ref name="agp2017" /><ref name="prespnl" />. Su sprone del Partito Democratico, inoltre, iniziò in seno al partito un dibattito interno sulla necessità di una fusione tra PNL e PD per la nascita di un unico ampio fronte riformista di centro-destra. Le alte sfere del partito liberale, tuttavia, poco entusiaste a causa dei timori di veder sparire l'identità del PNL e di lasciare l'ELDR, rimandarono la questione<ref name="prespnl" /><ref name="rev222005">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=https://www.revista22.ro/fuziunea-pnl-pd---pro-si-contra-1475.html|titolo=Fuziunea PNL-PD - pro si contra|editore=Revista 22|data=4 febbraio 2005|accesso=10 settembre 2018}}</ref><ref name="gand2006">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=https://www.gandul.info/politica/liberalii-amana-decizia-de-fuziune-pana-la-congresul-pnl-256299|titolo=Liberalii amana decizia de fuziune pana la Congresul PNL|editore=[[Gândul]]|data=7 febbraio 2006|accesso=10 settembre 2018}}</ref>.
 
==== Il governo Tăriceanu ====
L'amministrazione Tăriceanu, seppur scossa da diversi scandali che colpirono i suoi ministri, dal ritiro del sostegno della maggioranza parlamentare e da continui contrasti con la presidenza della repubblica, riuscì a completare l'intero mandato fino al 2008<ref name="ziarepnl" />. Il primo ministro attuò immediatamente delle forme di rilassamento fiscale, tra le quali l'introduzione della [[flat tax]] al 16%<ref name=":0">{{cita web|url=https://adevarul.ro/news/politica/ce-lasat-urma-tariceanu-premier-1_545a60a10d133766a8916294/index.html|titolo=Ce a lăsat în urmă Tăriceanu ca premier|autore=Adina Vlad|editore=[[Adevărul]]|data=5 novembre 2014|lingua=ro|accesso=5 agosto 2018}}</ref><ref name="demsoc">{{cita web|url=http://www.demsoc.org/2014/05/19/national-liberal-party-pnl/|titolo=National Liberal Party (PNL)|autore=|editore=The Democratic Society|data=15 maggio 2014|lingua=en|accesso=19 settembre 2018}}</ref>, la riduzione dei contributi sociali per i redditi da lavoro e la semplificazione di una parte della legislazione fiscale, che favorì la crescita degli investimenti esteri<ref name=":0" /><ref name=":1">{{Cita news|lingua=ro|autore=Ilie Șerbanescu|url=http://www.revista22.ro/impactul-crizei-internationale-asupra-romaniei-i-4947.html|titolo=Impactul crizei internationale asupra Romaniei (I)|editore=Revista 22|data=6 novembre 2008|accesso=4 giugno 2017}}</ref>. Il governo conseguì discreti successi anche nella privatizzazione delle aziende di stato<ref name=":0" />. Il 1° gennaio 2007 la Romania, inoltre, entrò a far parte dell'Unione Europea, grazie agli accordi formalizzati dal precedente governo, con ricadute positive sull'economia<ref name=":1" />.
 
Nel corso dei quattro anni di mandato il [[PIL]] registrò costantemente una crescita compresa tra il 4,2% e l'8,5%<ref name="ziafinpil">{{cita web|url=https://www.zf.ro/zf-utile/pib-ul-romaniei-evolutia-produsului-intern-brut-ins-8264863|titolo=PIB-ul României: Evoluţia Produsului Intern Brut - INS|autore=|editore=Ziarul Financiar|data=|lingua=ro|accesso=19 settembre 2018}}</ref>. Con il supporto parlamentare del PSD, dal 2007 fu realizzata la maggiorazione delle pensioni e dei salari dei dipendenti pubblici, oltre al varo di grandi piani di assunzione, che portarono il numero dei dipendenti pubblici a 1,4 milioni di persone<ref name="ziarepnl" /><ref name=":0" />. Tali misure, tuttavia, furono realizzate in una situazione di [[deficit pubblico]], che peggiorò le condizioni economiche a lungo termine, specialmente dopo l'arrivo della [[Grande recessione|crisi che colpì tutta l'Europa]]<ref name=":0" />.
 
==== Scissione del Partito Liberale Democratico ====
Le tensioni interne al partito tra la fazione favorevole alla fusione con il PD e quella contraria esplosero nell'ottobre 2006, quando fu ratificata l'espulsione di un'ala costituitasi intorno a Theodor Stolojan e Valeriu Stoica, accusati di non aver rispettato le decisioni prese dalla dirigenza<ref name="agppnl" />. Questi formarono un gruppo definito «piattaforma liberale» (''Platforma liberală''), che reclamava la necessità di strappare il PNL dalle mani di Tăriceanu e Dinu Patriciu e abbracciare l'idea dell'unificazione con il partito di Băsescu, abbandonando, altresì, l'affiliazione con l'ELDR e iscriversi al [[Partito Popolare Europeo]] (PPE)<ref name="onofrei">{{Cita news|lingua=ro|autore=Cătălin Onofrei|url=http://www.revista22.ro/impactul-crizei-internationale-asupra-romaniei-i-4947.html|titolo=Tradare sau proiect politic de succes?|editore=Ziarul de Iași|data=6 novembre 2006|accesso=4 settembre 2018}}</ref><ref name="gafencu" />. In segno di protesta verso l'espulsione dei colleghi, nel mese di novembre il senatore [[Gheorghe Flutur]] rassegnò le proprie dimissioni da vicepresidente e fu autore di un documento per l'appello all'unità del partito<ref name="aldreptei" />. La richiesta, tuttavia, rimase inascoltata e i fondatori della piattaforma nel mese di dicembre presentarono un nuovo partito politico con a capo Stolojan, il [[Partito Liberale Democratico (Romania)|Partito Liberale Democratico]], cui aderirono anche altri membri della dirigenza del PNL<ref name="gafencu">{{Cita news|lingua=ro|autore=Laura Gafencu|url=http://www.evz.ro/article.php?artid=285925|titolo=Sigla a la PD, statut de PNL|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=29 dicembre 2006|accesso=4 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070318220457/http://www.evz.ro/article.php?artid=285925|urlmorto=sì}}</ref>{{#tag:ref|Tra i membri che passarono dal PNL al [[Partito Liberale Democratico (Romania)|Partito Liberale Democratico]] vi furono [[Theodor Stolojan]], [[Valeriu Stoica]], [[Radu Alexandru Feldman]], [[Mona Muscă]], [[Cristian Boureanu]], [[Raluca Turcan]], [[Gheorghe Flutur]] e [[Mircea Cinteză]]<ref name="ziarepnl" />.|name="PLD"|group="E"}}.
 
Il gesto fu criticato da Tăriceanu, che accusò Stolojan e Stoica di aver cercato di rompere i meccanismi di democrazia interna del PNL, provando ad imporre una «dittatura della minoranza»<ref name="congre2007">{{cita news|lingua=ro|url=https://romanialibera.ro/politica/institutii/congresul-pnl-84128|titolo=Congresul PNL|editore=România liberă|data=12 gennaio 2007|accesso=10 settembre 2018}}</ref>. Malgrado la perdita di diversi elementi, nel corso del congresso straordinario del 12-13 gennaio 2007, ad ogni modo, Tăriceanu ricevette la riconferma del proprio incarico nel PNL con i voti di 1.194 dei 1305 delegati del partito<ref name="ssoar" /><ref name="agp2017" /><ref name="congre2007" />.
 
==== La rottura con il Partito Democratico e il governo Tăriceanu II ====
 
Subito dopo la formazione del governo, nel gennaio 2005, Băsescu definì «immorale» la partecipazione del PUR all'esecutivo, caldeggiando per elezioni anticipate e prevedendo la possibilità di chiedere le dimissioni di Tăriceanu per conquistare un'eventuale più stabile maggioranza parlamentare<ref name="ziarepnl" /><ref>{{Cita news|lingua=ro|url=http://www.libertatea.ro/stiri/basescu-arunca-in-aer-scena-politica-98564|titolo=Basescu arunca in aer scena politica|editore=Libertatea|data=6 gennaio 2005|accesso=4 giugno 2017}}</ref>. Da quel momento le relazioni tra il presidente della repubblica e il primo ministro, intenzionato a rimanere in funzione, furono da marcate da frequenti e crescenti nervosismi su ogni aspetto della vita politica<ref name="ziarepnl" /><ref name=":0" />. Questi portarono, nell'aprile 2007, al ritiro del Partito Democratico dalla coalizione di governo e allo scioglimento dell'alleanza D.A. Tăriceanu, che accusò Băsescu di essere stato l'unico responsabile delle tensioni interne alla maggioranza, quindi, formò un instabile governo minoritario con l'UDMR<ref name="ziarepnl" /><ref name="put">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=http://evz.ro/puterea-si-opozitia-si-au-validat-guvernul-437324.html|titolo=Puterea si Opozitia si-au validat guvernul|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=4 aprile 2007|accesso=16 agosto 2017}}</ref><ref name="pacal">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=http://evz.ro/pacaliceanu-437007.html?&page=1|titolo=PACALICEANU|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=2 aprile 2007|accesso=16 agosto 2017}}</ref>.
 
Le accuse reciproche tra Tăriceanu e Băsescu di perseguire interessi personali, ebbero il proprio apice nell'orchestrazione di una procedura di impeachment mirata a sospendere il presidente dalle sue funzioni. Nell'aprile 2007, infatti, PNL, PSD e PC (ridenominazione del PUR) votarono a favore dell'organizzazione di un [[Referendum presidenziale romeno del 2007|referendum per procedere con la messa in stato di accusa del presidente]], ritenuto reo di avere commesso reati contro la costituzione. Il 19 maggio 2007 la popolazione si espresse a favore del presidente, che rientrò nelle proprie funzioni dopo una breve sospensione.
 
Per la propria sopravvivenza, il [[governo Tăriceanu II]] fu costretto a contare sul discontinuo appoggio esterno del PSD. Il leader socialdemocratico [[Mircea Geoană]], infatti, si mostrò disponibile a fornire il proprio sostegno esterno in base alla condotta del governo, riservandosi di valutare singolarmente ogni provvedimento<ref name="ciolac">{{cita news|lingua=ro|autore=Florin Ciolac|url=https://www.mediafax.ro/main-story/tentativele-electorale-ale-lui-geoana-si-luptele-cu-greii-din-psd-8969811|titolo=Tentativele electorale ale lui Geoană şi luptele cu greii din PSD|editore=Mediafax|data=13 novembre 2011|accesso=30 agosto 2018}}</ref>. Dall'aprile 2007 al dicembre 2008 il governo composto da PNL e UDMR riuscì a sopravvivere in netta minoranza grazie al sostegno non dichiarato di diverse frange del PSD, interessate a rafforzare i rapporti con i liberali al fine di ottenere concessioni politiche pur stando all'opposizione come, ad esempio, il progetto riguardante i trattamenti pensionistici<ref name=":0" /><ref name="ciolac" /><ref>{{cita web|url=https://evz.ro/modelul-tariceanu-revine-guvern-pnl-cu-sustinere-psd.html|titolo=Modelul Tăriceanu revine: Guvern PNL cu susținere PSD|autore=Andreea Udrea|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=13 gennaio 2015|lingua=ro|accesso=5 agosto 2018}}</ref><ref name="cens">{{cita news|lingua=ro|autore=Carmen Vintila|url=http://jurnalul.ro/stiri/politica/geoana-probleme-ma-104687.html|titolo=Geoană, probleme, mă?|editore=[[Jurnalul Național]]|data=4 ottobre 2007|accesso=16 agosto 2017}}</ref>. L'intera parte finale di mandato fu caratterizzata da lotte istituzionali con il presidente della repubblica, da continue revoche e dimissioni di ministri, da numerose mozioni di sfiducia e manovre parlamentari proposte dal governo e sostenute dai membri dell'opposizione, che fecero gridare il PD allo scandalo<ref name=":0" /><ref name="jur">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=http://evz.ro/juramant-fara-sampanie-si-cu-nervi-incordati-437630.html|titolo=Juramant fara sampanie si cu nervi incordati|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=6 aprile 2007|accesso=16 agosto 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.zf.ro/politica/guvernul-tariceanu-ii-in-fata-motiunii-de-cenzura-a-psd-3066686|titolo=Guvernul Tariceanu II, in fata motiunii de cenzura a PSD|autore=Doina Anghel|editore=Ziarul Financiar|data=3 ottobre 2007|lingua=ro|accesso=5 agosto 2018}}</ref>.
 
==== Elezioni del 2007 e del 2008 ====
[[File:Alegeri_locale_2008.png|alt=|miniatura|Carta raffigurante l'appartenenza politica dei presidenti di consiglio di [[Distretti della Romania|distretto]] e dei sindaci delle principali città della Romania in seguito alle elezioni amministrative del 2008.]]
Sei mesi dopo il referendum sulla destituzione del presidente, nel novembre 2007, si celebrarono le [[Elezioni europee del 2007 (Romania)|prime elezioni per il parlamento europeo]] nella storia della Romania. Queste furono combattute tra il PD e il PSD, mentre il PNL passò in secondo piano, ottenendo solamente il 13,5%, equivalente a sei eurodeputati, che presero parte al gruppo parlamentare dell'[[Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa]]<ref group="E">Gli eletti furono [[Renate Weber]], [[Daniel Dăianu]], [[Adina Ioana Vălean]], [[Cristian Bușoi]], [[Ramona Mănescu]] e [[Magor Csibi]].</ref>. L'altro gruppo liberale, Il PLD di Stolojan, conseguì l'8% e nel mese di dicembre si fuse con il Partito Democratico, dando vita al [[Partito Democratico Liberale (Romania)|Partito Democratico-Liberale]] (PD-L).
 
Per sovvertire il trend, che vedeva il PNL come terza forza politica del paese, nel corso del congresso del 18 aprile 2008 i 400 delegati del partito approvarono l'assorbimento di [[Azione Popolare (Romania)|Azione Popolare]] (PAP), formazione di centro-destra fondata e guidata dall'ex presidente della repubblica Emil Constantinescu, di cui facevano parte anche diversi ex membri del PNL, tra i quali Sorin Botez. Numerosi membri di PAP, quindi, furono cooptati nelle strutture dirigenziali del PNL<ref name="agp2017" /><ref name="evz2">{{cita news|lingua=ro|autore=Romulus Georgescu|url=http://www.evz.ro/detalii/stiri/pnl-si-actiunea-populara-au-fuzionat-cu-ochii-pe-voturile-dreptei-800398.html|titolo=PNL și Acțiunea Populară au fuzionat cu ochii pe voturile dreptei|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=19 aprile 2008|accesso=21 febbraio 2018}}</ref><ref name="evz1">{{cita news|lingua=ro|autore=Roxana Dumitru|url=http://www.evz.ro/detalii/stiri/pnl-a-fuzionat-cu-ap-800301.html|titolo=PNL a fuzionat cu AP|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=18 aprile 2008|accesso=21 febbraio 2018}}</ref>.
 
Anche alle successive tornate elettorali, nelle quali il PNL concorse al di fuori di alleanze con i due partiti maggiori, tuttavia, il gruppo di Tăriceanu si confermò come terza forza. Alle amministrative dell'estate 2008 ottenne 5 presidenti di distretto (12%)<ref group="E">I cinque presidenti di distretto eletti furono [[Radu Țârle]] ([[Distretto di Bihor|Bihor]]), [[Aristotel Căncescu]] ([[Distretto di Brașov|Brașov]]), [[Răducu Filipescu]] ([[Distretto di Călărași|Călărași]]), [[Dumitru Beianu]] ([[Distretto di Giurgiu|Giurgiu]]) e [[Mircea Moloț]] ([[Distretto di Hunedoara|Hunedoara]])</ref>, 706 sindaci, 297 consiglieri di distretto (18,64%) e 8.529 consiglieri locali<ref name="ssoar" /><ref name="agp2008">{{Cita news|lingua=ro|autore=Ionela Gavril e Horia Plugaru|url=https://www1.agerpres.ro/flux-documentare/2016/05/06/alegerile-locale-din-2008-11-05-04|titolo=Alegerile locale din 2008|editore=Mediafax|data=6 maggio 2016|accesso=9 giugno 2017}}</ref>. A Bucarest, il candidato del PNL Ludovic Orban ottenne il 12%.
[[File:Romania chamber of deputies 2008 results.svg|sinistra|miniatura|Carta raffigurante le preferenze per la [[Camera dei deputati (Romania)|camera dei deputati]] divise per circoscrizione in occasione delle [[elezioni parlamentari in Romania del 2008]].]]
[[File:Romania senate 2008 results.svg|miniatura|Carta raffigurante le preferenze per il [[Senato (Romania)|senato]] divise per circoscrizione in occasione delle [[elezioni parlamentari in Romania del 2008]].]]
Il partito, quindi, preparò il terreno per le [[Elezioni parlamentari in Romania del 2008|elezioni parlamentari dell'autunno 2008]]. In settembre i liberali trovarono un'intesa con l'ex ministro Petre Roman, leader del piccolo partito [[Forza Democratica di Romania]], che si candidò sulle liste del PNL<ref name="pnl08">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=https://stirileprotv.ro/stiri/politic/petre-roman-candideaza-la-parlamentare-din-partea-pnl.html|titolo=Petre Roman candideaza la parlamentare din partea PNL|editore=[[Pro TV]]|data=12 settembre 2008|accesso=26 luglio 2018}}</ref><ref name="jiglau">{{cita web|url=http://www.sar.org.ro/polsci/?p=605|titolo=The Ideological Institutionalization of the Romanian Party System|autore=George Jiglău e Sergiu Gherghina|editore=Romanian Journal of Political Science|lingua=en|accesso=5 agosto 2018}}</ref>. In tale fase gli obiettivi dichiarati del premier Tăriceanu, che puntava a trasformare la Romania nella settima forza economica d'Europa<ref name="tariceanu08">{{cita news|lingua=ro|autore=Alina Neagu|url=https://www.hotnews.ro/stiri-esential-4191324-calin-popescu-tariceanu-romania-poate-deveni-7-sau-8-putere-economica-europei-pana-2014.htm|titolo=Calin Popescu Tariceanu: Romania poate deveni a 7-a sau a 8-a putere economica a Europei pana in 2014|editore=HotNews|data=2 settembre 2008|accesso=27 settembre 2018}}</ref>, furono quelli del consolidamento dello stato di diritto, della modernizzazione del paese, della realizzazione di una riforma costituzionale che favorisse la rappresentazione e la partecipazione dei cittadini, della preparazione del sistema economico e della società all'ingresso nell'[[Zona euro|area euro]], della riforma del sistema educativo, del [[decentramento]] e della definizione dell'identità nazionale in rapporto a quella europea<ref name="ziarepnl" />.
 
I risultati delle elezioni del 30 novembre videro un sostanziale pareggio tra le due forze più votate, il PD-L e il PSD, mentre il PNL fu il terzo partito, con il 19% (65 deputati e 28 senatori). Vista l'impossibilità di formare individualmente una maggioranza, il PD-L, che aveva ottenuto un risicato vantaggio, si vide costretto ad intavolare le trattative per la formazione di un'ampia coalizione di governo con altre forze politiche. Tăriceanu rifiutò ogni forma di compromesso sul programma del partito, bloccando a priori qualunque dialogo tanto con il Partito Democratico Liberale, quanto con i socialdemocratici<ref name="ziarepnl" /><ref>{{cita news|lingua=ro|url=http://www.evz.ro/stolojan-neaga-continuarea-negocierilor-cu-pnl-832110.html|titolo=Stolojan neagă continuarea negocierilor cu PNL|editore=Evenimentul Zilei|data=12 dicembre 2008|accesso=19 febbraio 2017}}</ref>. Nacque, perciò, un governo con a capo [[Emil Boc]], che godette del sostegno di PD-L e PSD, la cui alleanza fu aspramente criticata dal PNL, che si configurava come il maggior partito di opposizione<ref>{{cita news|lingua=ro|url=http://www.hotnews.ro/stiri-politic-5280204-calin-popescu-tariceanu-guvernul-este-imoral-din-punct-vedere-politic-din-punct-vedere-programului-guvernare-lasa-mult-dorit.htm|titolo=Calin Popescu Tariceanu: Guvernul este imoral din punct de vedere politic si din punct de vedere al programului de guvernare lasa mult de dorit|editore=HotNews|data=22 dicembre 2008|accesso=25 febbraio 2017}}</ref>.
 
=== La presidenza Antonescu ===
 
==== Elezioni del 2009 ====
[[File:Crin Antonescu.jpg|sinistra|miniatura|[[Crin Antonescu]]]]
[[File:Alegeri prezidentiale Result.png|miniatura|Risultati del primo turno delle [[elezioni presidenziali in Romania del 2009]].]]
Quattro mesi dopo le elezioni, il 20 marzo 2009, si tenne un congresso straordinario per la nomina del presidente del partito, posizione cui presentarono la propria candidatura Tăriceanu e il senatore Crin Antonescu, considerato da alcuni membri più anziani, come [[Andrei Chiliman]], un personaggio pericolosamente vicino al PSD<ref name="protv2014">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=https://stirileprotv.ro/stiri/politic/fuziunea-dintre-pnl-si-pdl-cheia-razboinica-pentru-doborarea-colosului-psd-ce-partid-va-fi-sacrificat-pentru-marea-lupta.html|titolo=PNL + PDL: Cine isi sacrifica istoria pentru victoria in fata PSD. INFOGRAFIC cu candidatii la prezidentiale de dupa 1989|editore=[[Pro TV]]|data=29 maggio 2014|accesso=10 settembre 2018}}</ref>. Il risultato della votazione premiò Antonescu (873 voti contro 546), che succedette all'avversario e diede il via ad un processo di reorientamento del partito<ref name="agp2017" /><ref>{{cita news|lingua=ro|url=http://www.mediafax.ro/politic/crin-antonescu-este-noul-presedinte-al-pnl-4066432|titolo=Crin Antonescu este noul preşedinte al PNL|editore=Mediafax|data=20 marzo 2009|accesso=7 maggio 2017}}</ref>.
 
Nel giugno 2009 il PNL rimase su percentuali intorno al 15% alle [[Elezioni europee del 2009 (Romania)|elezioni europee]], conquistando 5 eurodeputati e confermandosi ancora una volta alle spalle di PD-L e PSD<ref group="E">Gli eletti furono [[Renate Weber]], [[Norica Nicolai]], [[Adina Ioana Vălean]], [[Cristian Bușoi]] e [[Ramona Mănescu]].</ref>.
 
Nell'ottobre 2009 la rottura della maggioranza ebbe l'effetto di rafforzare l'opposizione, cui si aggiunse anche il PSD. Il 13 ottobre il [[governo Boc I]] cadde su una mozione di sfiducia votata da PSD, PNL e UDMR<ref>{{cita news|lingua=ro|autore=Luminita Parvu|url=http://www.hotnews.ro/stiri-politic-6272289-video-guvernul-boc-cazut-din-functie-254-parlamentari-votat-pentru-motiune-pdl-acuza-udmr-tradare.htm|titolo=Guvernul Boc a cazut din functie. 254 de parlamentari au votat pentru motiune, PDL acuza UDMR de tradare|editore=HotNews|data=13 ottobre 2009|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita news|lingua=ro|autore=Luminita Parvu|url=http://www.hotnews.ro/stiri-politic-6250382-motiunea-cenzura-pnl-udmr-cotata-sanse-mici-parlamentar-psd-timp-prostiile-astea.htm|titolo=Motiunea de cenzura PNL-UDMR e cotata cu sanse mici. Parlamentar PSD: N-am timp de prostiile astea|editore=HotNews|data=6 ottobre 2009|accesso=26febbraio 2017}}</ref>, che premevano per la formazione di un governo tecnico provvisorio presieduto da [[Klaus Iohannis]], allora indipendente sindaco di [[Sibiu]]<ref>{{cita news|lingua=ro|autore=V. M.|url=http://www.hotnews.ro/stiri-politic-6275434-video-psd-pnl-udmr-vor-propune-guvern-tehnocrat-condus-klaus-johannis.htm|titolo=PSD, PNL si UDMR vor propune un Guvern tehnocrat condus de Klaus Johannis|editore=HotNews|data=13 ottobre 2009|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>. Il paese, tuttavia, rimase senza un governo fino all'elezione del nuovo presidente della repubblica.
 
Al primo turno delle elezioni presidenziali del 22 novembre 2009, Antonescu conseguì il 20% delle preferenze, giungendo terzo dietro ai rappresentanti di PD-L (Băsescu) e PSD (Geoană), che si qualificarono per il ballottaggio. Nei giorni successivi al voto del 22 novembre, i socialdemocratici provarono a rafforzare l'endorsement al proprio candidato, stringendo un accordo con il PNL, cui sarebbe stata garantita la funzione di primo ministro (verosimilmente per Klaus Iohannis) in caso di vittoria di Mircea Geoană al ballottaggio<ref name="agp2009">{{Cita news|lingua=ro|autore=Horia Plugaru|url=https://www1.agerpres.ro/flux-documentare/2014/10/03/alegerile-prezidentiale-din-2009-11-47-25|titolo=ALEGERILE PREZIDENȚIALE DIN 2009|editore=Agerpres|data=3 ottobre 2014|accesso=22 agosto 2018}}</ref>. Il 1º dicembre Geoană, Crin Antonescu, Klaus Iohannis e il sindaco di [[Timișoara]] [[Gheorghe Ciuhandu]] (PNȚCD) firmarono il ''Partenariato per Timișoara'', documento che sancì il riconoscimento del sostegno al presidente del PSD anche da parte della formazione politica guidata dal primo cittadino di Timișoara<ref name="agp2009" />. Nonostante il sostegno di più partiti al candidato del PSD, Băsescu riuscì a vincere il confronto, con il 50,34%. La vittoria di Băsescu ebbe effetti immediati anche sulla formazione del governo. Il 17 dicembre il presidente designò nuovamente Emil Boc che, vista la nuova situazione politica nata all'indomani del voto presidenziale, riuscì a costruire una nuova maggioranza in alleanza con l'UDMR e con l'appoggio di una parte di parlamentari indipendenti.
 
Nonostante la sconfitta alle presidenziali, Antonescu ottenne il miglior risultato della storia del PNL in termini di preferenze fino a quel momento e fu rieletto presidente del partito nel corso del congresso del 5-7 marzo 2010, superando il concorrente Ludovic Orban, allora primo vicepresidente (986 voti contro 357)<ref name="radu" /><ref name="agp2017" />. Antonescu presentò la mozione «Tramite noi stessi, adesso» (''Prin noi înșine, acum''), nella quale rivendicava il ruolo del PNL come unico partito autentico di destra, rappresentante tanto del liberalismo quanto delle correnti conservatrici e cristianodemocratiche<ref name="aldreptei" />. Il congresso convalidò le modifiche allo statuto proposte dal presidente riguardanti l'elezione in blocco dei membri dell'Ufficio politico centrale su una lista proposta dal presidente e l'eliminazione della figura del primo vicepresidente (1098 sì contro 258 no)<ref name="radu" />.
 
==== Fondazione dell'Unione Social-Liberale ====
[[File:Victor Ponta si Crin Antonescu la prezentarea Strategiei de Dezvoltare a Retelei de Autostrazi 2014-2018 in cadrul Grupurilor parlamentare reunite ale USL (5) (11189006446).jpg|miniatura|[[Crin Antonescu]] e [[Victor Ponta]]]]
Le iniziative comuni contro il PD-L e le politiche del presidente della repubblica portarono alla nascita di una serie di alleanze tra i gruppi di opposizione. Il 10 gennaio 2011 il PNL e il Partito Conservatore di [[Daniel Constantin]] siglarono un protocollo di collaborazione per la creazione dell'[[Alleanza di Centro-Destra]] (''Alianța de Centru-Dreapta'', ACD) che, sulla base di compatibilità ideologiche e programmatiche tra i due gruppi, prevedeva la realizzazione di alcune misure in materia fiscale (tra i quali la non imponibilità dei profitti reinvestiti, agevolazioni fiscali per i gli operatori economici virtuosi, IVA al 5% per gli alimenti di base)<ref name="acd2011">{{Cita news|lingua=ro|url=https://www.antena3.ro/politica/s-a-infiintat-alianta-de-centru-dreapta-pnl-si-pc-au-semnat-protocolul-de-colaborare-vezi-116509.html|titolo=S-a înfiinţat Alianţa de Centru-Dreapta|editore=Antena 3|data=10 gennaio 2011|accesso=9 giugno 2018}}</ref>. I contraenti di ACD avrebbero dovuto partecipare alle elezioni del 2012 e 2016 su liste comuni e avrebbero dovuto formare gruppi parlamentari unici alle due camere<ref name="acd2011" />. In seno alla delegazione permanente del PNL solamente tre elementi votarono contro: Tăriceanu, il vicepresidente Ludovic Orban e il deputato [[Adriana Săftoiu]]<ref name="acd2011" />.
 
Nel mese di febbraio 2011 l'ACD, malgrado i dubbi di alcune personalità del partito sulla convenienza di un'alleanza tra i socialdemocratici e il centro-destra (vi si oppose Ludovic Orban<ref name="usl2011">{{Cita news|lingua=ro|url=http://www.mediafax.ro/politic/cronologie-in-2011-opozitia-s-a-unit-cu-acte-dar-frictiunile-apar-inca-din-luna-de-miere-9105786|titolo=În 2011, opoziţia s-a unit cu acte, dar fricţiunile apar încă din luna de miere|editore=Mediafax|data=28 dicembre 2011|accesso=9 giugno 2017}}</ref>), finalizzò un accordo con il PSD di [[Victor Ponta]], dal quale nacque l'[[Unione Social-Liberale]] (USL), il cui obiettivo principale era quello di riunire gli sforzi dell'opposizione e di allontanare Băsescu dalla sua posizione tramite una procedura di impeachment parlamentare in modo da ribaltare anche il governo guidato dal PD-L<ref name="usl2011" />. L'USL condusse una durissima opposizione al governo, con il passare dei mesi sempre più svantaggiato nei sondaggi a causa di una complicata politica di [[Austerità|austerity]] imposta al paese per far fronte alla crisi economica globale esplosa nel 2011<ref name="usl2011" /><ref name="pnlziua">{{cita news|lingua=ro|autore=Lavinia Siclitaru|url=https://www.ziuaconstanta.ro/stiri/politic/pnl-28-de-ani-de-la-reinfiintare-o-istorie-pe-scurt-in-opozitie-648848.html|titolo=PNL 28 de ani de la reînființare|editore=Ziua de Constanța|data=16 gennaio 2018|accesso=10 settembre 2018}}</ref>.
 
Il 7 aprile 2012 il congresso straordinario del PNL approvò le risoluzioni riguardanti la collaborazione del PNL con le altre forze dell'USL in occasione delle elezioni amministrative e parlamentari in programma in estate ed autunno dello stesso anno. Contestualmente fu apportata una modifica allo statuto per permettere a [[Sorin Frunzăverde]], elemento di spicco fuoriuscito dal PD-L e iscrittosi al PNL, di rivestire la carica di vicepresidente<ref name="agp2017" />. Nella stessa giornata si tenne anche il congresso congiunto dell'USL, che confermò la partecipazione dell'alleanza alle elezioni.
 
==== Elezioni del 2012 e governi con il PSD ====
[[File:Deputati 2012.png|miniatura|Carta raffigurante le preferenze per la [[Camera dei deputati (Romania)|camera dei deputati]] divise per circoscrizione in occasione delle [[elezioni parlamentari in Romania del 2012]].]]
[[File:Senatori 2012.png|miniatura|Carta raffigurante le preferenze per il [[Senato (Romania)|senato]] divise per circoscrizione in occasione delle [[elezioni parlamentari in Romania del 2012]].]]
Le [[Proteste in Romania del 2012|proteste che si protrassero in Romania nei primi mesi del 2012]] furono il segnale dell'incapacità del governo di dare risposte alla crisi, situazione cavalcata dall'USL che, appoggiando gli scioperi, guadagnò ampio consenso elettorale. Pressato dall'opinione pubblica, Băsescu fu costretto ad assegnare l'incarico di primo ministro a Victor Ponta, che il 1º maggio 2012 diede vita al [[governo Ponta I]], in cui il PNL ottenne otto ministeri.
 
Il 10 giugno si svolse il voto per la scelta dei presidenti di consiglio di distretto, dei consiglieri delle amministrazioni locali e dei sindaci. La tornata elettorale segnò un indiscutibile successo per l'USL e una sconfitta per lo stile politico del presidente della repubblica Băsescu. L'USL ottenne la presidenza di 36 consigli di distretto su 41, il 54% dei consiglieri di distretto (il PD-L rimase al 16%), il 42% dei sindaci (contro il 16% del PD-L) e il 33% dei consiglieri municipali (contro il 16% del PD-L)<ref name="age2012">{{cita news|lingua=ro|autore=Ionela Gavril|url=https://www1.agerpres.ro/flux-documentare/2016/05/06/alegerile-locale-din-2012-11-00-03|titolo=Alegerile locale din 2012|editore=Agerpres|data=6 maggio 2016|accesso=22 luglio 2018}}</ref>. A Bucarest [[Sorin Oprescu]], indipendente vicino al PSD ma ufficialmente sostenuto dall'USL, ottenne il 55% dei voti disponibili. Il suo maggior oppositore, il candidato del PD-L [[Silviu Prigoană]] non andò oltre il 17%<ref name="age2012" /><ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Ana-Maria Adamoae, Dan Istratie, Gabriel Gachi, Alexandra Postelnicu e Ana Zidărescu|url=https://evz.ro/rezultate-alegeri-locale-2012-vezi-rezultatele-pe-judete-986087.html|titolo=ALEGERI LOCALE 2012|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=12 giugno 2012|accesso=25 agosto 2018}}</ref>. Subito dopo le elezioni amministrative anche l'[[Unione Nazionale per il Progresso della Romania]] (UNPR) di [[Gabriel Oprea]] si unì all'USL<ref>{{cita web|url=http://www.mediafax.ro/politic/unpr-a-format-cu-psd-alianta-de-centru-stanga-parte-a-usl-10004650|titolo=UNPR a format cu PSD Alianţa de Centru Stânga, parte a USL|autore=Andi Manciu e Ioana Câmpean|editore=Mediafax|data=31 agosto 2012|lingua=ro|accesso=5 agosto 2018}}</ref>.
 
L'estate 2012 fu segnata da un costante clima di conflitto tra primo ministro e presidente della repubblica. I continui [[Governo Ponta I#Scontri tra Ponta e Băsescu|scontri tra i contendenti]] su ogni aspetto della vita pubblica, tra i quali l'accusa mossa al premier di aver plagiato la sua tesi di dottorato, alla fine spinsero l'USL ad avviare una procedura di destituzione dei presidenti delle due camere in area PD-L. Antonescu venne nominato al senato, mentre [[Valeriu Zgonea]] (PSD) a capo della camera dei deputati. Il 5 luglio fu presentato il documento per l'impeachment di Băsescu<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Cristian Andrei|url=http://www.gandul.info/politica/cele-sapte-motive-ale-suspendarii-presedintelui-traian-basescu-ce-contine-documentul-usl-9813858|titolo=Cele ŞAPTE MOTIVE ALE SUSPENDĂRII preşedintelui TRAIAN BĂSESCU. Ce conţine documentul USL|editore=Gândul|data=4 luglio 2012|accesso=11 giugno 2017}}</ref> che, temporaneamente sospeso, rientrò in funzione solamente dopo la celebrazione del [[Referendum presidenziale romeno del 2012|referendum popolare]] del 29 luglio che, ritenuto nullo per il mancato raggiungimento del quorum, fu successivamente fonte di ulteriori contestazioni dell'USL alla corte costituzionale<ref name="biro">{{Cita news|lingua=ro|autore=Attila Biro e Cristian Andrei|url=http://www.mediafax.ro/politic/cronologie-momentele-decisive-si-personajele-cheie-ale-celor-13-zile-post-referendum-9940547|titolo=Momentele decisive şi personajele-cheie ale celor 13 zile post-referendum|editore=Mediafax|data=11 agosto 2012|accesso=9 giugno 2017}}</ref>.
 
L'USL si presentò da assoluta favorita alle [[Elezioni parlamentari in Romania del 2012|elezioni parlamentari del 9 dicembre 2012]], conquistando ben 2/3 dei seggi in parlamento con il 59% dei voti, mentre la coalizione cristiano-democratica costruita intorno al PD-L ([[Alleanza Romania Giusta]]) ottenne il 16% e si dissolse dopo le elezioni. Il 21 dicembre 2012 nacque il [[governo Ponta II]].
 
Dopo le elezioni, tra il 22 e il 23 febbraio 2013, il PNL celebrò un nuovo congresso straordinario, che confermò la presidenza di Antonescu e approvò la modifica di alcuni articoli dello statuto, che portarono alla reintroduzione del primo vicepresidente (fu nominato Klaus Iohannis) e all'incremento del numero dei vicepresidenti (divennero 31)<ref name="aldreptei" /><ref name="agp2017" /><ref name="agppnl" />.
 
==== Fine dell'alleanza con il PSD ====
Le due maggiori forze di governo condivisero le priorità dello stimolo alla crescita del settore privato e quella di riportare il livello dei salari dei dipendenti pubblici a come erano prima della crisi, dopo che questi avevano subito pesanti tagli a causa delle riforme operate dal PD-L<ref>{{Cita news|lingua=ro|url=http://www.mediafax.ro/economic/ponta-vom-avea-crestere-economica-doar-din-zona-privata-nu-renuntam-sa-crestem-salariile-bugetarilor-9627957|titolo=Ponta: Vom avea creştere economică doar din zona privată. Nu renunţăm să creştem salariile bugetarilor|editore=Mediafax|data=15 maggio 2012|accesso=11 giugno 2017}}</ref>. Qualche contrasto, tuttavia, si verificò sul piano delle nomine alle presidenze degli enti di stato e della giustizia, quando nell'aprile 2013 Ponta indicò a capo della [[Direzione nazionale anticorruzione della Romania]] [[Laura Codruța Kövesi]], malgrado le obiezioni del PNL, che la considerava un alleato di Băsescu<ref>{{cita news|lingua=ro|autore=Romulus Georgescu|url=http://adevarul.ro/news/politica/un-an-ponta-lupta-basescu-meciurile-usl-1_51888c2d053c7dd83f795c11/index.html|titolo=Un an cu Ponta: lupta cu Băsescu şi meciurile în USL|editore=Adevărul|data=7 maggio 2013|accesso=5 settembre 2018}}</ref>. Diversi osservatori, tuttavia, con i mesi notarono la marginalizzazione del PNL in seno al governo<ref name="uslsofia">{{cita news|lingua=en|autore=Alex Bivol|url=https://sofiaglobe.com/2014/02/25/romanias-liberals-to-leave-ruling-coalition-government/|titolo=Romania’s Liberals to leave ruling coalition, government|editore=The Sofia Globe|data=25 febbraio 2014|accesso=19 settembre 2018}}</ref>.
 
Nella parte iniziale del 2014, forti divergenze ideologiche e scelte politiche legate alle nomine di nuovi ministri in area PNL fecero crescere la tensione tra i due maggiori alleati dell'USL. L'11 febbraio i rappresentanti del PNL si incontrarono con il primo ministro proponendo una modifica alla squadra di governo, che prevedeva la nomina di [[Klaus Iohannis]] con il doppio ruolo di vice primo ministro e ministro degli interni<ref name="scontro">{{cita news|lingua=ro|autore=Liviu Dadacus|url=http://www.mediafax.ro/politic/analiza-cele-doua-saptamani-de-dispute-din-usl-care-au-culminat-cu-decizia-pnl-de-iesire-de-la-guvernare-12147743|titolo=Cele două săptămâni de dispute din USL care au culminat cu decizia PNL de ieşire de la guvernare|editore=Mediafax|data=25 febbraio 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref>. Visto il rifiuto di Ponta, i leader del PNL Iohannis e Antonescu confermarono pubblicamente l'esistenza di una crisi di governo<ref name="ioha2">{{cita news|lingua=en|url=http://actmedia.eu/daily/pnl-s-klaus-iohannis-governmental-crisis-has-set-in/50628|titolo=PNL's Klaus Iohannis: Governmental crisis has set in|editore=ActMedia|data=14 febbraio 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref>, acuita dalla nascita di una coalizione alternativa all'USL. Il 10 febbraio, in vista delle [[Elezioni europee del 2014 (Romania)|elezioni per il parlamento europeo del maggio 2014]], infatti, il PSD aveva stretto con Unione Nazionale per il Progresso della Romania e Partito Conservatore un protocollo di intesa elettorale chiamato [[Unione Social Democratica (2014)|Unione Social Democratica]] (USD), che fece infuriare i vertici del PNL<ref name="usd">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=http://www.cotidianul.ro/udrea-astazi-e-ziua-oficiala-in-care-usl-s-a-desfiintat-231848/|titolo=Udrea: Astăzi e ziua oficială în care USL s-a desfiinţat|editore=Cotidianul|data=10 febbraio 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref><ref name="usd20142">{{cita news|lingua=ro|autore=Cristina Botezatu|url=http://evz.ro/replica-ponta-infiintarea-usd-nu-incalca-protocolul-usl-1083130.html|titolo=REPLICĂ. Ponta: Înființarea USD nu încalcă protocolul USL|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=19 febbraio 2014|accesso=10 agosto 2018}}</ref>. Ponta e Antonescu si accusarono reciprocamente di voler rompere la coalizione USL<ref name="uslsofia" />. Antonescu invocò le dimissioni del primo ministro nel caso in cui si fosse giunti ad una rottura, poiché doveva il suo mandato all'USL, mentre Ponta accusò il segretario del PNL di preparare il terreno per una sua personale candidatura alle [[elezioni presidenziali in Romania del 2014]] in programma nel mese di novembre<ref name="ri">{{cita news|lingua=en|autore=Irina Popescu|url=http://www.romania-insider.com/romanian-pm-i-will-not-resign-if-usl-coalition-breaks-as-long-as-traian-basescu-is-still-president/115958/|titolo=Romanian PM: I will not resign if USL coalition breaks, as long as Traian Basescu is still president|editore=Romania-Insider.com|data=24 febbraio 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref><ref name="ri2">{{cita news|lingua=en|url=http://www.romania-insider.com/political-battle-ramps-up-in-romania-as-elections-approach/115745/|titolo=Political battle ramps up in Romania as elections approach|editore=Romania-Insider.com|data=21 febbraio 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref>. Senza approdare ad alcuna soluzione, il 25 febbraio 2014 Antonescu annunciò il ritiro del PNL dal governo e la fine dell'alleanza con il PSD<ref name="uslsofia" /><ref>{{cita news|lingua=ro|url=http://www.hotnews.ro/stiri-politic-16684288-USL-sa-rupt-delegatia-permanenta-pnl-discuta-rezolutie-pentru-iesirea-din-guvern-cere-demisia-lui-ponta-surse.htm|titolo=Conducerea PNL a adoptat rezolutia privind iesirea de la guvernare. Crin Antonescu: PNL isi retrage ministrii din Guvern si cere demisia lui Victor Ponta din functia de premier|editore=HotNews|data=25 febbraio 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref>.
 
Il PNL passò all'opposizione, mentre Antonescu, in polemica con la decisione di Ponta di non rimettere il mandato nelle mani del presidente, criticò pesantemente il premier e annunciò le proprie dimissioni da presidente del senato proprio durante la seduta congiunta delle camere in occasione del voto di investitura del nuovo governo formato dal PSD con PC, UNPR e UDMR<ref>{{cita news|lingua=ro|autore=Alexandra Vladescu|url=http://www.mediafax.ro/politic/crin-antonescu-a-demisionat-din-functia-de-presedinte-al-senatului-si-cere-demisia-lui-ponta-ponta-despre-demisia-lui-antonescu-s-a-sinucis-12194705|titolo=Crin Antonescu A DEMISIONAT din funcţia de preşedinte al Senatului şi cere DEMISIA lui Ponta/ Ponta, despre demisia lui Antonescu: S-a sinucis!|editore=Mediafax|data=4 marzo 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref>.
 
Come conseguenza dell'acuirsi dei malumori tra i due, il 27 febbraio 2014, in aperta rottura con il leader del PNL per la decisione di lasciare la maggioranza, Călin Popescu Tăriceanu decise di abbandonare il partito insieme ad altri dissidenti (tra i quali 24 deputati e 6 senatori<ref name="aldreptei" />) e presentare la nascita di una nuova formazione politica di ispirazione liberale, il [[Partito Liberale Riformatore]] (PLR), che vide ufficialmente la luce in luglio<ref name="plr12">{{cita news|lingua=ro|autore=Andi Manciu|url=http://www.mediafax.ro/politic/tariceanu-anunta-infiintarea-partidului-reformator-liberal-a-venit-timpul-ca-romania-sa-aiba-un-presedinte-liberal-12161003|titolo=Tăriceanu anunţă înfiinţarea Partidului Reformator Liberal: A venit timpul ca România să aibă un preşedinte liberal|editore=Mediafax|data=27 febbraio 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref><ref name="plr2">{{cita news|lingua=ro|autore=Liviu Dadacus|url=http://www.gandul.info/politica/tariceanu-a-fost-ales-presedinte-al-plr-care-este-urmatorul-obiectiv-al-fostului-premier-13024252|titolo=Tăriceanu a fost ales preşedinte al PLR. Care este următorul obiectiv al fostului premier|editore=Gândul|data=2 agosto 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref><ref name="br2014">{{cita news|lingua=en|autore=|url=http://business-review.eu/uncategorized/political-bombshell-calin-popescu-tariceanu-will-run-for-president-wants-to-start-new-liberal-party-66507|titolo=Political bombshell: Calin Popescu Tariceanu will run for president. Wants to start new liberal party|editore=Business Review|data=28 giugno 2014|accesso=19 settembre 2018}}</ref>.
 
==== Elezioni europee del 2014 ====
[[File:European Parliament elections 2014 - Romania.svg|miniatura|Carta raffigurante il partito più votato per ogni distretto in occasione delle [[elezioni europee del 2014 (Romania)|elezioni europee del 2014]]. Il PNL fu il partito maggioritario solamente nel [[Distretto di Călărași (Romania)|distretto di Călărași]].|alt=]]
Nel 2014, a pochi giorni dal voto per il rinnovo del parlamento europeo, i liberali assorbirono la piccola formazione del [[Partito Popolare (Romania)|Partito Popolare]]<ref name="aldreptei" />. Il 25 maggio si svolsero le [[Elezioni europee del 2014 (Romania)|elezioni europee]], che consacrarono il confronto tra il PNL e la coalizione condotta dal PSD. Il voto, tuttavia, premiò i socialdemocratici, che raggiunsero il 37%, mentre il PNL si fermò al 15%, con un sottilissimo vantaggio rispetto al PD-L.
 
In seguito alle elezioni Antonescu annunciò la decisione del PNL di abbandonare l'affiliazione con l'[[Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (partito)|Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa]] (ALDE, gruppo successore dell'ELDR) ed avviare le procedure per l'iscrizione al Partito Popolare Europeo (PPE), ritenuto dal leader liberale il gruppo più affine al pensiero di centro-destra rappresentato dal PNL. Tra le altre motivazioni aggiunse quella di assicurare un appoggio più forte per contrastare il predominio del [[Partito del Socialismo Europeo]] in seno al parlamento di Bruxelles<ref name="euractiv2014">{{cita news|lingua=en|autore=|url=https://www.euractiv.com/section/elections/news/romanian-liberals-seek-epp-affiliation/|titolo=Romanian liberals seek EPP affiliation|editore=Euractiv|data=26 maggio 2014|accesso=25 febbraio 2014}}</ref>. Su indicazione della dirigenza del partito, i sei eletti<ref group="E">Gli eletti furono [[Renate Weber]], [[Eduard Hellvig]], [[Adina Ioana Vălean]], [[Cristian Bușoi]], [[Ramona Mănescu]] e [[Norica Nicolai]].</ref> aderirono al [[gruppo del Partito Popolare Europeo]], mentre la richiesta di ammissione del PNL al PPE fu ufficialmente accettata in settembre<ref name="adev2014">{{cita news|lingua=ro|autore=Iulia Marin|url=https://adevarul.ro/news/politica/pnl-pmp-primite-partidul-popular-european-e-argument-puternic-alegerile-prezidentiale-an-1_5411d2740d133766a80ce382/index.html|titolo=PNL şi PMP, primite în Partidul Popular European: E un argument puternic la alegerile prezidenţiale din acest an|editore=[[Adevărul]]|data=11 settembre 2014|accesso=19 settembre 2018}}</ref>. Nei mesi successivi, tuttavia, le due eurodeputate [[Norica Nicolai]] e [[Renate Weber]], presero indipendentemente la decisione di tornare nell'ALDE, avanzando motivazioni di coerenza ideologica, poiché alle elezioni erano state candidate come esponenti dell'ALDE<ref name="coti">{{cita news|lingua=ro|autore=Paul Dumitrescu|url=http://www.cotidianul.ro/template/article.php?id=242921&skip=1|titolo=Norica Nicolai s-a înscris în grupul ALDE din Parlamentul European|editore=[[Cotidianul]]|data=9 luglio 2014|accesso=11 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171107014646/http://www.cotidianul.ro/template/article.php?id=242921&skip=1|dataarchivio=7 novembre 2017|urlmorto=sì}}</ref><ref name="weber">{{cita news|lingua=ro|autore=Cătălina Mihai|url=https://www.mediafax.ro/politic/renate-weber-a-parasit-ppe-pentru-a-se-intoarce-in-alde-13582517|titolo=Renate Weber a părăsit PPE pentru a se întoarce în ALDE|editore=Mediafax|data=17 novembre 2014|accesso=11 settembre 2018}}</ref>.
 
Il trionfo del PSD alle europee, contestualmente, spinse Antonescu a rivedere gli effetti della propria leadership nel partito. Preso atto della pesante sconfitta e di un numero di preferenze ben inferiore rispetto a quello prospettato (20%<ref name="euractiv2014" />), annunciò le proprie dimissioni dalla dirigenza del PNL, mentre Klaus Iohannis, presidente ad interim dal 2 giugno, indisse un congresso straordinario<ref name="agp2017" />. I risultati delle europee ebbero l'effetto di avvicinare PNL e PD-L, che insieme avevano ottenuto il 27%, meno del solo PSD. Furono avviati, infatti, una serie di incontri ufficiali con i leader del PD-L, privo dell'influenza politica di Băsescu dal congresso del partito 2013 che aveva eletto presidente [[Vasile Blaga]], per la creazione di un grande fronte anti-PSD e per il supporto ad un unico candidato alla presidenza della repubblica<ref name="ibna2014">{{cita news|lingua=en|autore=Daniel Stroe|url=https://www.balkaneu.com/romanias-largest-rightist-parties-agree-presidential-candidate-fusion/|titolo=Romania’s largest rightist parties agree on presidential candidate, fusion|pubblicazione=|editore=Indipendent Balkan News Agency|data=29 maggio 2014|accesso=19 settembre 2018}}</ref>.
 
=== La presidenza Iohannis ===
 
==== Patto con il Partito Democratico-Liberale ====
[[File:Klaus Iohannis din interviul cu Dan Tapalagă cropped.jpg|miniatura|[[Klaus Iohannis]]]]
Il congresso del 27-28 giugno vide opporsi per il ruolo di presidente Klaus Iohannis e il senatore [[Ioan Ghișe]]. Il primo vinse con una maggioranza schiacciante (1.334 voti a 144) e nel suo discorso di insediamento annunciò che l'obiettivo del partito sarebbe stato quello di vincere le elezioni presidenziali del 2014 e quelle parlamentari del 2016<ref name="agp2017" />. Il congresso elesse i 31 vicepresidenti, approvò la richiesta di adesione al PPE e votò favorevolmente la proposta di fusione con il Partito Democratico-Liberale (vi furono solamente 6 voti contrari e 4 astenuti), frutto dell'evoluzione dei negoziati tra le due forze<ref name="agp2017" />.
 
Un ulteriore congresso straordinario, il 26 luglio, diede vita all'[[Alleanza Cristiano Liberale]] (''Alianța Creștin Liberală'', ACL), coalizione tra PNL e PD-L a supporto di un candidato comune a presidente della repubblica per le elezioni in programma a novembre<ref name="ziuan2014">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=http://www.ziuanews.ro/politica/sigla-acl-a-intrat-de-luni-in-productie-128950|titolo=SIGLA ACL a intrat în producţie|editore=Ziua news|data=5 agosto 2014|accesso=19 settembre 2018}}</ref>. Il successo fondamentale del congresso di luglio fu l'accordo di fusione tra i due partiti che, non potendosi realizzare sul momento a causa delle imminenti elezioni, sarebbe stato formalizzato a partire dal 2015<ref name="agp2017" />. Il protocollo di fusione prevedeva l'adozione del nome storico del PNL, di un nuovo simbolo e dell'inno «Verde di rugiada» (''Verde înrourat'')<ref name="protv2014" /><ref name="pr2014">{{cita news|lingua=ro|autore=Luminiţa Apostolescu|url=http://www.politicaromaneasca.ro/pdl_si_pnl_au_fuzionat_sub_numele_partidul_national_liberal-19137|titolo=PDL și PNL au fuzionat sub numele PARTIDUL NAȚIONAL LIBERAL|editore=Politica românească|data=26 luglio 2014|accesso=10 settembre 2018}}</ref><ref name=":2">{{cita news|lingua=ro|autore=Andreea Udrea e Carmen Vintilă|url=http://evz.ro/congres-de-fuziune-ziua-in-care-pdl-se-dizolva-in-pnl.html|titolo=Ziua în care PDL s-a dizolvat în PNL|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=26 luglio 2014|accesso=16 maggio 2018}}</ref>.
 
Al riguardo dell'alleanza Vasile Blaga dichiarò «oggi abbiamo firmato insieme il certificato di nascita del più grande partito di centro-destra»<ref name=":2" />, mentre Iohannis affermò «La fusione con il Partito Democratico Liberale non deve essere vista come una diluizione dell'identità liberale, bensì, al contrario, come un rafforzamento»<ref name=":2" />.
 
L'11 agosto 2014 la riunione dei gruppi dirigenti dei due partiti nominò ufficialmente Klaus Iohannis come candidato alla presidenza per l'ACL. Il leader del PNL fu preferito al primo vicepresidente del PD-L [[Cătălin Predoiu]], che concorreva per la stessa funzione<ref name="agppnl" /><ref>{{cita news|lingua=ro|autore=Larisa Ciută|autore2=Andreea Udrea|url=http://www.evz.ro/pdl-si-pnl-desemneaza-azi-candidatul-acl-la-prezidentiale.html|titolo=ANUNŢUL OFICIAL. Klaus Iohannis este candidatul PNL şi PDL la prezidenţiale. PDL a acordat VOT COVÂRŞITOR pentru susţinerea lui Iohannis|editore=Evenimentul Zilei|data=11 agosto 2014|accesso=16 gennaio 2017}}</ref>.
 
==== Elezioni presidenziali del 2014 ====
[[File:Victor Ponta la dezbatere Realitatea TV - 11.11 (10) (15774324122).jpg|sinistra|miniatura|[[Victor Ponta]] e [[Klaus Iohannis]] l'11 novembre [[2014]], durante il dibattito televisivo precedente il ballottaggio delle [[Elezioni presidenziali in Romania del 2014|Elezioni presidenziali del 2014]].]]
 
[[File:Alegeri_prezidentiale_2014_turul_2.svg|alt=|miniatura|Percentuali di voto per [[Victor Ponta]] (rosso) e [[Klaus Iohannis]] (blu) divise per distretto in occasione del ballottaggio delle [[Elezioni presidenziali in Romania del 2014]].]]
Il 12 settembre 2014 il congresso del PSD presentò la candidatura alle presidenziali di Victor Ponta, che godeva del sostegno anche degli alleati dell'UNPR e del PC<ref>{{cita news|lingua=ro|autore=|url=http://www.digi24.ro/stiri/actualitate/politica/victor-ponta-a-primit-oficial-sustinerea-psd-pentru-prezidentiale-293306|titolo=Victor Ponta a primit oficial susținerea PSD pentru prezidențiale|editore=Digi24|data=11 agosto 2014|accesso=16 gennaio 2017}}</ref>.
 
Visto il vantaggio nei sondaggi, Ponta si presentò alle [[Elezioni presidenziali in Romania del 2014|elezioni presidenziali del novembre 2014]] con tutte le probabilità di uscirne vincitore<ref name="digi2017">{{Cita news|lingua=ro|autore=|url=http://www.digi24.ro/special/reportaje/reportaj/dinastia-psd-documentar-digi24-despre-culisele-deciziilor-care-ne-au-afectat-pe-toti-437340|titolo=Dinastia PSD - documentar Digi24 despre culisele deciziilor care ne-au afectat pe toți|editore=Digi 24|data=11 settembre 2015|accesso=24 agosto 2017}}</ref><ref name="nyt2014" />. Al primo turno confermò tale distacco, ottenendo il 40% contro il 30% di Iohannis, con ben un milione di voti di differenza. Le operazioni di voto, tuttavia, furono caratterizzate da enormi difficoltà di organizzazione presso i seggi elettorali ubicati all'estero, dove Iohannis era favorito, elemento che costrinse alle dimissioni il ministro degli esteri [[Titus Corlățean]] e mise in imbarazzo il candidato del PSD<ref name="corl1">{{cita news|lingua=ro|url=http://www.hotnews.ro/stiri-esential-18513925-ministrul-externe-sustine-conferinta-presa-11-30.htm|titolo=Titus Corlatean a demisionat din functia de ministru al Afacerilor Externe si a anuntat ca infiintarea de noi sectii de vot in strainatate ar fi ilegala|editore=HotNews|data=10 novembre 2014|accesso=15 gennaio 2017}}</ref><ref name="digi2017" />.
 
Il ballottaggio del 16 novembre segnò l'inaspettato successo di Iohannis, che ottenne il 54,5% dei voti contro il 45,5% di Ponta. Il neopresidente dichiarò di voler rafforzare il ruolo della Romania, combattere la corruzione, consolidare lo stato di diritto e stringere forti legami con l'Europa e l'[[Civiltà occidentale|occidente]]<ref name="nyt2014">{{cita news|lingua=en|autore=Kit Gillet|url=https://www.nytimes.com/2014/11/17/world/europe/favorite-concedes-presidency-in-romania.html|titolo=Favorite Concedes Presidency in Romania|editore=[[The New York Times]]|data=16 novembre 2014|accesso=16 settembre 2018}}</ref><ref name="tel2014">{{cita news|lingua=en|autore=|url=https://www.telegraph.co.uk/news/11234915/Romanian-presidential-election-victory-for-centre-right-candidate-Klaus-Iohannis.html|titolo=Romanian presidential election victory for centre-right candidate Klaus Iohannis|editore=[[The Telegraph]]|data=16 novembre 2014|accesso=16 settembre 2018}}</ref><ref name="rep2014">{{cita news|lingua=|autore=Andrea Tarquini|url=https://www.repubblica.it/esteri/2014/12/03/news/iohannis_sfida_putin_la_mia_romania_vuole_un_europa_forte-102003307/?ref=search|titolo=Iohannis: "La mia Romania vuole un'Europa forte"|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=3 dicembre 2014|accesso=16 settembre 2018}}</ref>.
 
Iohannis trionfò nelle circoscrizioni estere (in cui il numero totale degli elettori era stimato intorno ai 4 milioni<ref name="digi2017" />) nelle aree della Transilvania ad elevato popolamento di cittadini di etnia ungherese, elemento che spinse l'UDMR ad uscire dal governo e costringere il PSD alla formazione di un nuovo governo senza i regionalisti<ref name="giur2">{{cita news|lingua=ro|autore=Valentina Postelnicu|url=http://www.mediafax.ro/politic/noii-ministri-din-guvernul-ponta-au-depus-juramantul-de-investitura-basescu-primesc-juramantul-lui-pop-si-campeanu-desi-au-contribuit-la-un-fals-in-interes-public-13725324|titolo=Noii miniştri din Guvernul Ponta au depus jurământul de învestitură. Băsescu: Primesc jurământul lui Pop şi Cîmpeanu, deşi au contribuit la un fals în interes public|editore=Mediafax|data=17 dicembre 2014|accesso=11 gennaio 2017}}</ref>. Già iIn avvio di mandato Iohannis non perse occasione di invocare le dimissioni del premier socialdemocratico, implicato in numerosi scandali giudiziari che coinvolgevano la sua persona o i membri del governo<ref name="ponta22">{{cita news|lingua=ro|autore=Sorina Ionaşc|url=http://www.gandul.info/politica/klaus-iohannis-ii-cere-din-nou-demisia-lui-victor-ponta-14584886|titolo=Klaus Iohannis îi cere, din nou, demisia lui Victor Ponta|editore=Gândul|data=13 luglio 2015|accesso=12 gennaio 2017}}</ref>.
 
A livello di partito Iohannis, eletto presidente della repubblica e quindi costituzionalmente impossibilitato a rivestire la incarichi politici, lasciò il ruolo di presidente del PNL.
 
=== La copresidenza Blaga-Gorghiu e la presidenza ad interim di Raluca Turcan ===
 
==== Sostegno al governo Cioloș ====
{{doppia immagine|right|Alina Gorghiu - Crin Antonescu (8760663906) (cropped).jpg|144|Vasile Blaga 2012-10-18.jpg|135|[[Alina Gorghiu]]|[[Vasile Blaga]]}}Il protocollo di fusione prevedeva l'esistenza di due copresidenti, uno proveniente dal vecchio PD-L e uno dal PNL. Mentre Vasile Blaga rappresentò l'ala del PD-L, il 18 dicembre l'ufficio politico nazionale del PNL elesse come proprio rappresentante [[Alina Gorghiu]] (48 voti contro i 27 di Ludovic Orban)<ref name="agp2017" />.
 
Nel 2015 le due forze si fusero ufficialmente. Nel mese di febbraio i gruppi parlamentari si unirono in un solo gruppo sia alla camera che al senato, mentre il PNL unificato continuò a sostenere l'opposizione al governo Ponta. Per rafforzare l'idea di partito libero da condannati in contrapposizione al PSD, inoltre, il PNL introdusse nel proprio statuto delle norme che prevedevano severe sanzioni per i membri colpevoli di fatti di corruzione<ref>{{cita web|url=http://www.mediafax.ro/politic/pnl-a-definitivat-modificarile-la-statut-in-privinta-criteriilor-de-integritate-14315873|titolo=PNL a definitivat modificările la Statut, în privința criteriilor de integritate|autore=Valentina Postelnicu|editore=Mediafax|data=22 maggio 2015|lingua=ro|accesso=5 agosto 2018}}</ref>.
 
Nel corso dell'anno, tuttavia, diverse personalità del PNL deluse dagli esiti della fusione presero la decisione di abbandonare il partito per legarsi alla nuova formazione liberale di Tăriceanu, l'[[Alleanza dei Liberali e dei Democratici]] (ALDE). Tra questi gli europarlamentari Norica Nicolai e Renate Weber<ref name="raducanu">{{Cita news|lingua=ro|autore=Mara Răducanu|url=https://evz.ro/demisie-pnl-ramona-manescu.html|titolo=O nouă DEMISIE în PNL. Europarlamentarul s-a înscris în ALDE|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=23 agosto 2017|accesso=22 settembre 2018}}</ref> e i senatori [[Varujan Vosganian]] e Ioan Ghișe<ref name="ziasi">{{Cita news|lingua=ro|autore=|url=http://www.ziaruldeiasi.ro/stiri/varujan-vosganian-lasa-pnl-pentru-a-se-urca-in-barca-puterii-este-urmat-de-alti-doi-liberali--105192.html|titolo=Varujan Vosganian lasă PNL pentru a se urca în barca puterii. Este urmat de alţi doi liberali|editore=Ziarul de Iași|data=1 settembre 2015|accesso=1 novembre 2017}}</ref>.
 
Victor Ponta fu costretto alle dimissioni nel novembre 2015 in seguito all'[[incendio del Colectiv]]. Iohannis, quindi, propose la formazione di un [[Governo Cioloș|governo tecnico]] presieduto dall'ex [[Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale]] [[Dacian Cioloș]], che godette del sostegno parlamentare di quasi tutte le forze politiche e fu presentato dal PNL come una soluzione ai problemi causati dall'amministrazione Ponta<ref>{{cita news|lingua=ro|url=http://www.mediafax.ro/politic/live-video-cabinetul-ciolos-a-primit-votul-de-incredere-al-parlamentului-foto-14889513|titolo=Cabinetul Cioloş a primit votul de ÎNCREDERE al Parlamentului: Veţi avea în guvern un partener deschis|editore=Mediafax|data=17 novembre 2015|accesso=6 gennaio 2017}}</ref>. Promotore di un programma europeista, intenzionato a ridurre gli sprechi, a combattere la corruzione, a riformare il settore della pubblica amministrazione e a consolidare i parametri [[Macroeconomia|macro-economici]]<ref name="progr">{{Cita news|lingua=ro|autore=Iulia Rosca|url=http://www.hotnews.ro/stiri-politic-20595567-document-programul-guvernare-guvernului-ciolos-acest-guvern-nu-poate-angajeze-toate-fronturile-reforma-dar-isi-asuma-masuri-concrete-impact-relevanta-sistemica.htm|titolo=Programul de guvernare al guvernului Ciolos: Plan de investitii pe zece ani, proiect de reindustrializare, reducerea migratiei doctorilor, reducerea birocratiei pentru profesori, crearea unei scoli superioare pentru functionari|editore=HotNews|data=16 novembre 2015|accesso=8 gennaio 2017}}</ref><ref name="progrdoc">{{Cita web|url=http://media.hotnews.ro/media_server1/document-2015-11-16-20595735-0-programul-guvernare-guvernului-ciolos.pdf|titolo=Programma di governo del governo Cioloș|data=16 novembre 2015|lingua=ro|accesso=8 gennaio 2017}}</ref>, gli obiettivi politici del nuovo primo ministro furono condivisi anche dal PNL<ref name="gorghiuciolos">{{Cita news|url=https://b1.ro/stiri/politica/alina-gorghiu-pnl-principalul-partid-care-sustine-guvernul-ciolos-video-131165.html|editore=B1|titolo=Alina Gorghiu: PNL, principalul partid care susține guvernul Cioloș|data=16 novembre 2015|lingua=ro|accesso=8 settembre 2018}}</ref>.
 
==== Elezioni del 2016 ====
[[File:LOCALE 2016 PRIMARI.png|miniatura|sinistra|Carta raffigurante l'appartenenza politica dei presidenti di consiglio di [[Distretti della Romania|distretto]] e dei sindaci delle principali città della Romania in seguito alle elezioni amministrative del 2016.]]
Il primo appuntamento elettorale cui si prese parte il PNL post-fusione fu quello delle amministrative locali del giugno 2016. Le candidature furono presentate in aprile a [[Costanza (Romania)|Costanza]] nel quadro della riunione della Lega degli eletti locali<ref name="aldreptei" />. Al voto estivo il PNL fu il secondo partito, finendo a 3,5 punti percentuali dal PSD, che conquistò il maggior numero di posizioni. Con il 31,5% il PNL ottenne 1.081 sindaci, 13.193 consiglieri locali e 496 consiglieri distrettuali<ref name="aleg20162">{{cita news|lingua=ro|autore=Karina Olteanu|url=https://www.agerpres.ro/politica/2016/12/30/retrospectiva-2016-alegerile-locale-si-parlamentare-in-prim-plan-politic-formarea-guvernului-in-2017-cu-prim-ministru-desemnat-la-a-doua-propunere-16-53-17|titolo=RETROSPECTIVA 2016/Alegerile locale şi parlamentare în prim-plan politic; formarea Guvernului în 2017, cu prim-ministru desemnat la a doua propunere|editore=Agerpres|data=30 dicembre 2016|accesso=26 agosto 2018}}</ref>. Nella capitale, tuttavia, si registrò una disfatta: il PSD riuscì a conquistare la guida di tutti e sei i settori più il titolo di sindaco generale. Il PNL, che presentava Predoiu, ottenne solo l'11% e fu il terzo partito. Tra le città principali il PNL vinse a Timișoara ([[Nicolae Robu]]), [[Cluj-Napoca|Cluj]] (Emil Boc) e [[Arad (Romania)|Arad]] ([[Gheorghe Falcă]]).
 
[[File:Conventia PD-L 2013 - Raluca Turcan (cropped).jpg|miniatura|[[Raluca Turcan]]]]
Il partito, quindi, preparò la corsa alle elezioni parlamentari. In settembre, nel pieno della campagna elettorale, tuttavia, la leadership del PNL subì un duro colpo, quando Vasile Blaga ricevette la comunicazione dell'avvio di una procedura penale per traffico d'influenza e fu costretto alle dimissioni<ref name="vintiladancu">{{cita news|lingua=ro|autore=Carmen Vintilă e Ionel Dâncu|url=https://evz.ro/vasile-blaga-demisioneaza-pnl.html|titolo=CUTREMUR ÎN PNL. Vasile Blaga A DEMISIONAT din fruntea PARTIDULUI|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=28 settembre 2016|accesso=19 settembre 2018}}</ref>. L'8 ottobre il consiglio nazionale di coordinamento del PNL convalidò la presidenza di Alina Gorghiu, senza procedere alla nomina di un ulteriore vicepresidente, ma assegnando all'europarlamentare [[Daniel Buda]] il potere di convalida delle liste elettorali<ref name="agp2017" />. Sempre in ottobre il partito trovò un'intesa con il leader del piccolo [[Partito Nazionale Democratico (Romania)|Partito Nazionale Democratico]] (PND) [[Daniel Fenechiu]] per la presentazione della sua candidatura sulle liste del PNL<ref name="aldreptei" />.
 
Sul finire del proprio mandato Cioloș pubblicò la ''Piattaforma Romania 100'', petizione di adesione ad un documento programmatico basato sui valori di onestà, correttezza ed integrità, riguardante l'agenda politica del futuro governo che sarebbe uscito vincitore alle elezioni di dicembre. Contestualmente Cioloș confermò che non avrebbe partecipato alla corsa elettorale, ma si augurava che il suo programma fosse accolto da altri partiti politici<ref>{{cita news|lingua=ro|autore=R.M.|url=http://www.hotnews.ro/stiri-esential-21357873-dacian-ciolos-publicat-platforma-romania-100-cele-zece-principii-ale-unei-guvernari-pentru-cetateni-dar-promite-continuare-nu-candida.htm|titolo=Dacian Ciolos a publicat Platforma Romania100 si cele zece principii ale unei "guvernari pentru cetateni", dar promite in continuare ca nu va candida|editore=HotNews|data=17 ottobre 2016|accesso=8 gennaio 2017}}</ref><ref>{{cita news|lingua=ro|url=http://jurnalul.ro/stiri/politica/ce-prevede-platforma-romania-100-proiect-lansat-de-dacian-ciolos-726406.html|titolo=Ce prevede Platforma România 100, proiect lansat de Dacian Cioloş|editore=Jurnalul Național|data=18 ottobre 2016|accesso=8 gennaio 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ro100.ro/|titolo=Platforma România 100|autore=Dacian Cioloș|lingua=ro|accesso=8 gennaio 2017}}</ref>. Tra i firmatari della petizione vi furono l'[[Unione Salva Romania]] (USR) e il PNL che, in dicembre, ricevettero l'appoggio dichiarato da parte del premier uscente, che invitò l'elettorato a votare per l'uno o per l'altro<ref>{{cita news|lingua=ro|autore=Gabriel Pecheanu|url=http://www.mediafax.ro/politic/dacian-ciolos-indemn-ca-romanii-sa-voteze-pnl-sau-usr-avem-cu-cine-sa-ducem-romania-inainte-klaus-iohannis-nu-lasati-pe-altul-sa-decida-in-locul-vostru-16020028|titolo=Dacian Cioloş, îndemn ca românii să voteze PNL sau USR: "Avem cu cine să ducem România înainte"|editore=Mediafax|data=8 dicembre 2016|accesso=8 gennaio 2017}}</ref>. Il PNL abbracciò esplicitamente il documento di Cioloș, che divenne il programma di governo presentato dal partito e annunciò che il premier uscente sarebbe stato il nome proposto dai liberali come primo ministro in caso di vittoria alle elezioni<ref name="progr2016">{{cita news|lingua=ro|autore=|url=https://pnl.ro/despre-noi/angajamentul-nostru/programul-de-guvernare|titolo=Programul de Guvernare al Partidului Național Liberal|editore=Partito Nazionale Liberale|data=|accesso=19 settembre 2018}}</ref><ref name="slog">{{Cita news|lingua=ro|autore=Cătălina Mănoiu|url=http://www.mediafax.ro/politic/pnl-l-a-validat-in-unanimitate-pe-ciolos-ca-propunere-de-premier-ciolos-sloganul-pnl-prin-noi-insine-se-potriveste-mai-mult-ca-oricand-pnl-a-luat-decizii-dureroase-15900803|titolo=PNL l-a validat în unanimitate pe Cioloş ca propunere de premier. Cioloş: Sloganul PNL prin noi înşine se potriveşte mai mult ca oricând. PNL a luat decizii dureroase|editore=Mediafax|data=2 novembre 2016|accesso=22 settembre 2017}}</ref>.
 
Il voto dell'11 dicembre, ad ogni modo, fu il riflesso della mancanza di leadership e dell'inferiore capacità organizzativa del PNL rispetto al PSD<ref name="pol2016">{{Cita news|lingua=en|autore=Carmen Paun|url=https://www.politico.eu/article/pragmatism-is-a-winner-for-romanian-left-social-democrats-psd-corruption-scandal-liviu-dragnea-victor-ponta-elections/|titolo=Pragmatism is a winner for Romanian Left|editore=Politico|data=12 dicembre 2016|accesso=15 agosto 2018}}</ref>. Il crollo nei sondaggi fu confermato dalla netta vittoria dei socialdemocratici, che staccarono il PNL di oltre 20 punti (45% contro 20%). L'evidente sconfitta causò un'immediata ondata di dimissioni in seno alla dirigenza del partito. Alina Gorghiu annunciò la rinuncia al ruolo già nella sera delle elezioni, mentre [[Raluca Turcan]], deputata per il distretto di Sibiu, fu incaricata dall'ufficio politico nazionale della funzione di nuovo presidente ad interim<ref name="agp2017" />.
 
Nei mesi successivi il PNL condusse una strenua opposizione insieme all'altra maggiore forza della minoranza, l'USR, scagliandosi contro il PSD, specialmente in materia di giustizia, sostenendo le [[Proteste in Romania del 2017|proteste antigovernative esplose nel gennaio 2017]]<ref>{{cita news|lingua=ro|autore=V. M.|url=http://www.hotnews.ro/stiri-esential-21549689-iohannis-mijlocul-protestatarilor-gasca-politicieni-probleme-penale-vrea-slabeasca-statul-drept-iandmisibil-romanii-sunt-buna-dreptate-indignati.htm|titolo=Klaus Iohannis, in mijlocul protestatarilor: O gasca de politicieni cu probleme penale vrea sa slabeasca statul de drept, e inadmisibil. Romanii sunt pe buna dreptate indignati|editore=HotNews|data=22 gennaio 2017|accesso=5 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita news|lingua=ro|url=http://www.hotnews.ro/stiri-esential-21543174-proteste-impotriva-amnistiei-gratierii-anuntate-aceasta-seara-timisoara-brasov-ploiesti.htm|titolo=A doua zi de proteste impotriva amnistiei si gratierii. Prezenta masiva la Timisoara si Iasi|editore=HotNews|data=19 gennaio 2017|accesso=5 febbraio 2017}}</ref>.
 
=== La presidenza Orban ===
A sei mesi dalle elezioni, il 17 giugno, presso la sede espositiva del ''Romexpo'' di Bucarest fu organizzato il congresso del partito per la nomina del presidente titolare. Si opposero l'europarlamentare [[Cristian Bușoi]] e Ludovic Orban. Il 12 giugno la commissione per l'organizzazione del congresso stabilì l'ammissibilità delle mozioni programmatiche presentate dai due candidati: «Partito Nazionale Liberale - Forza della Destra» (''Partidul Național Liberal-Forța Dreptei'', Orban) e «PNL - Partito del futuro. Per una Romania giusta, e quilibrata e forte!» (''PNL - partidul viitorului. Pentru o Românie dreaptă, echilibrată și puternică!'', Bușoi)<ref name="agp2017" />. La mozione proposta da Viorel Cataramă «Politica nazionale - Via liberale» (''Politica națională - Calea liberală''), invece, venne rigettata per la mancanza dei requisiti previsti dallo statuto<ref name="agp2017" />. Il voto congressuale del 17 giugno premiò Orban, che vinse con circa 3500 voti, contro i 900 dell'avversario<ref name="istoricpnl" />.
 
Il primo anno di mandato del nuovo leader, tuttavia, fu marcato da contrasti con diversi membri<ref name="cata3">{{Cita news|lingua=ro|autore=Maria Stan|url=https://evz.ro/pnl-in-razboi-cu-ludovic-orban.html|titolo=PNL, în război cu Ludovic Orban!|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=13 luglio 2018|accesso=22 settembre 2018}}</ref>. Ad inizio 2018 il presidente si scontrò con il deputato [[Daniel Zamfir]], per via del suo supporto ad un progetto di legge che riduceva i poteri della corte dei conti non condiviso dalla dirigenza del PNL<ref name="orbanzamfir">{{Cita news|lingua=ro|autore=|url=https://www.hotnews.ro/stiri-politic-22255321-surse-momente-tensionate-pnl-generate-petre-roman-daniel-zamfir.htm|titolo=Momente tensionate in PNL generate de Petre Roman si Daniel Zamfir|pubblicazione=|editore=HotNews|data=29 gennaio 2018|accesso=22 settembre 2018}}</ref>. Al termine di lunghe tensioni, in marzo Orban decretò l'espulsione di Petre Roman e dell'ex ministro della difesa [[Corneliu Dobrițoiu]], affermando di non essere riuscito a trovare i loro nominativi nel database degli iscritti al PNL<ref name="romandobri">{{Cita news|lingua=ro|autore=|url=https://jurnalul.antena3.ro/stiri/politica/corneliu-dobritoiu-si-petre-roman-exclusi-din-pnl-770624.html|titolo=Corneliu Dobrițoiu și Petre Roman, excluși din PNL|pubblicazione=|editore=[[Jurnalul Național]]|data=29 marzo 2018|accesso=22 settembre 2018}}</ref>. Il 28 marzo Orban ottenne dal consiglio nazionale del partito l'espulsione di Zamfir, accusato di aver ripetutamente violato la linea del partito, specialmente dopo che questi ebbe elaborato un progetto di legge sul limite degli interessi bancari votato in senato dal PSD<ref name="zamfir1">{{Cita news|lingua=ro|autore=Maria Stan e Ionuț Gogean|url=https://evz.ro/sedinta-excluderi-pnl.html|titolo=Senatorul Daniel Zamfir a fost EXCLUS din PNL|editore=[[Evenimentul zilei]]|data=28 marzo 2018|accesso=22 settembre 2018}}</ref><ref name="zamfir2">{{Cita news|lingua=ro|autore=|url=https://www.gandul.info/politica/un-important-lider-initiatorul-unei-legi-celebre-pleaca-de-la-liberali-drumul-meu-in-pnl-se-opreste-aici-partidul-merge-in-directia-gresita-17257038|titolo=Un important lider, iniţiatorul unei legi celebre, pleacă de la liberali: Drumul meu în PNL se opreşte aici. Partidul merge în direcţia greşită|editore=[[Gândul]]|data=16 giugno 2018|accesso=22 settembre 2018}}</ref><ref name="zamfir3">{{Cita news|lingua=ro|autore=Sorin Roșca Stănescu|url=http://inpolitics.ro/executiile-din-pnl_18438986.html|titolo=Execuțiile din PNL|pubblicazione=|editore=inPolitics|data=30 marzo 2018|accesso=22 settembre 2018}}</ref>. In luglio Orban procedette all'espulsione di uno dei suoi più veementi critici, Viorel Cataramă, ritenuto colpevole di violazioni allo statuto per aver espresso pubblicamente i propri malumori al di fuori delle strutture di partito<ref name="cata1">{{Cita news|lingua=ro|autore=Sebastian Zachmann|url=https://adevarul.ro/news/politica/decapitari-pnl-viorel-catarama-exclus-partid-Inca-doi-liberali-sanctionati-1_5b4347aedf52022f7504bd57/index.html|titolo=Decapitări în PNL. Viorel Cataramă, exclus din partid. Încă doi liberali sancţionaţi|editore=[[Adevărul]]|data=9 luglio 2018|accesso=22 settembre 2018}}</ref>. Gli oppositori di Orban{{#tag:ref|Secondo un'analisi di [[Evenimentul zilei]] al luglio 2018 i membri della dirigenza intenzionati a chiedere l'organizzazione di un congresso straordinario per la nomina di un nuovo presidente erano [[Gheorghe Falcă]] (sindaco di [[Arad (Romania)|Arad]]), [[Ilie Bolojan]] (sindaco di [[Oradea]]), [[Mircea Hava]] (sindaco di [[Alba Iulia]]), [[Cristian Bușoi]] (presidente del PNL di Bucarest), [[Alina Gorghiu]] (senatore) e [[Iulian Dumitrescu]] (capogruppo al senato)<ref name="cata3" />.|name="consnaz4818"|group="E"}} accusarono il presidente di voler approfittare delle modifiche apportate allo statuto votate dal consiglio nazionale del 4 agosto 2018, che ridussero il numero di votanti richiesto per destituire le dirigenze delle filiali locali del partito, aumentando indirettamente il potere del presidente<ref name="cata2">{{Cita news|lingua=ro|autore=Diana Grigore|url=https://www.mediafax.ro/politic/din-culise-cum-si-a-asigurat-ludovic-orban-sefia-la-pnl-prin-modificarea-statutului-partidului-17376578|titolo=Din culise: Cum şi-a asigurat Ludovic Orban şefia la PNL, prin modificarea statutului partidului|editore=Mediafax|data=31 luglio 2018|accesso=22 settembre 2018}}</ref><ref>{{cita news|lingua=ro|url=https://adevarul.ro/news/politica/reportaj-nu-s-a-vazut-televizor-consiliul-national-pnl-1_5b658157df52022f75fffadb/index.html|titolo=Ce nu s-a văzut la televizor la Consiliul Naţional al PNL|editore=[[Adevărul]]|autore=Radu Eremia|data=4 agosto 2018|accesso=5 settembre 2018}}</ref>.
 
==Ideologia e base elettorale==
{{citazione
|Nella sua azione politica, il PNL, in quanto partito di centro-destra, membro del Partito Popolare Europeo, persegue il rispetto dei valori universali della libertà e della dignità umana e dei valori tradizionali del popolo romeno, nonché la rappresentanza delle idee e dei valori della destra democratica romena. [...] La missione del PNL, in quanto partito di centro-destra, è la creazione di una società moderna in Romania, basata sull'economia di mercato e sui principi della responsabilità, della sussidiarietà, della solidarietà e della giustizia sociale
|Statuto del Partito Nazionale Liberale, art. 5<ref name="statutpnl"/>
|În acțiunea sa politică, PNL, ca partid de centru-dreapta, membru al Partidului Popular European, urmărește respectarea valorilor universale ale libertății și demnității umane și a valorilor tradiționale ale poporului român, precum și reprezentarea ideilor și valorilor dreptei democratice românești. [...] Misiunea PNL, ca partid de centru-dreapta, este crearea unei societăți moderne în România, bazată pe economia de piață și pe principiile responsabilității, subsidiarității, solidarității și justiției sociale
|lingua=ro
}}
[[File:Bucuresti, Romania, Aleea Modrogan nr. 1 (Vila); B-II-m-B-19227 (4).JPG|miniatura|La sede del Partito Nazionale Liberale a [[Bucarest]].]]
Al momento della sua apparizione nel 1990 il partito si richiamò esplicitamente all'eredità ideologica del liberalismo storico di matrice riformista, rappresentato dall'antico PNL al potere a cavallo tra XIX e XX secolo e nel periodo tra le due guerre<ref name="ziarepnl" />. Sebbene ancora carente dal punto di vista strutturale rispetto agli avversari, il nuovo PNL di Câmpeanu si configurava in opposizione al costrutto politico comunista e filo-comunista (rappresentato dal FSN di Iliescu), percepito come un blocco radicale contrario alla promozione delle libertà dell'uomo<ref name="pr2010" /><ref name="ziarepnl" />. Avversando ogni estremismo, il PNL si professava come il patrocinatore della lotta al totalitarismo comunista e di tutte le tendenze politiche egemoniche<ref name="ziarepnl" />. Il PNL si proponeva, quindi, di completare la rivoluzione liberale iniziata dal suo partito predecessore e bloccata dall'avvento della dittatura<ref name="ziarepnl" />. A tal proposito nel programma politico del 1990 il PNL si proclamava difensore di un liberalismo integrale sul piano politico, economico e culturale<ref name="ib2014" />. I principi liberali enunciati nel documento erano la garanzia delle libertà individuali, la separazione dei poteri dello stato, il pieno raggiungimento della democrazia, l'instaurazione di un organismo incaricato del controllo e della semplificazione della burocrazia, le libertà di opinione e di stampa, l'abolizione della censura, il rispetto delle minoranze etniche, il diritto alla proprietà privata, la privatizzazione delle unità economiche in mano allo stato e la loro integrazione nell'economia di mercato''<ref name="pr2010" /><ref name="pnlvalori">{{cita web|url=https://pnl.ro/despre-noi/angajamentul-nostru/principii-si-valori-liberale|titolo=Principii şi valori liberale|editore=Partito Nazionale Liberale|lingua=ro|accesso=10 settembre 2018}}</ref>''. Tra gli altri punti programmatici figuravano la libertà di culto, la restituzione delle proprietà della [[Chiesa greco-cattolica rumena|chiesa greco-cattolica]] confiscate dal regime e il rispetto dei diritti di tutte le minoranze etniche<ref name="ib2014" />.
 
'''Hasbergen''' è un [[Comuni della Germania|comune]] di 11.167 abitanti della [[Bassa Sassonia]], in [[Germania]].
Il messaggio politico del partito attrasse la classe media urbana, gli intellettuali e gli studenti, categorie sociali che rappresentarono la base del partito<ref name="c1990" /><ref name="demsoc" /><ref name="demsoc" />. Negli anni il PNL si presentò all'elettorato come il paladino del liberalismo economico, del riformismo e della democratizzazione<ref name="demsoc" /><ref name="pnlvalori" />, stabilizzandosi ideologicamente come partito di centro-destra in contrapposizione al pensiero socialdemocratico rappresentato da FDSN, PDSR e PSD. Nonostante un costante appello al liberalismo religioso, tuttavia, numerosi membri del partito strinsero legami con la [[chiesa ortodossa rumena]] e mostrarono individualmente atteggiamenti conservatori, indipendentemente dalla dottrina ufficiale espressa dal PNL<ref name="demsoc" />.
 
Appartiene al [[circondari della Germania|circondario]] (''Landkreis'') di [[Circondario di Osnabrück|Osnabrück]] ([[Targhe d'immatricolazione tedesche|targa]] OS).
La preoccupazione del PNL per la liberalizzazione dell'economia del paese fu costante. Il partito si batté per la privatizzazione delle aziende di stato, per la riduzione del ruolo delle istituzioni nell'economia, per l'alleggerimento della pressione fiscale, per la promozione dell'iniziativa imprenditoriale, il capitalismo e la concorrenza, tanto da inserire il perseguimento di tali principi sul proprio statuto<ref name="ziarepnl" /><ref name="demsoc" /><ref name="statutpnl" /><ref name="pnlvalori" />. Sul piano della politica estera, anche a livello statutario, il partito mostrò un'analoga attenzione all'integrazione del paese alle strutture europee e alla NATO e al rafforzamento dei rapporti strategici con gli Stati Uniti<ref name="demsoc" /><ref name="statutpnl" />.
 
Ad Hasbergen ha sede l'azienda di macchine agricole [[Amazonen-werke]].
==Simbolo==
<!--
{{citazione
|Il simbolo del partito è una freccia all'interno di un cerchio formato da dodici stelle sotto la quale si trova l'abbreviazione PNL. L'intero insieme si trova all'interno di un quadrato con gli angoli arrotondati. Questo è anche il simbolo elettorale del nuovo partito
|Protocollo di fusione tra PNL e PD-L<ref name="pr2014"/>
|Semnul permanent al partidului este o săgeată într-un cerc format din 12 stele sub care se află prescurtarea PNL, ansamblul fiind încadrat într-un pătrat cu colţuri rotunjite, acesta fiind şi semnul electoral al noului partid.
|lingua=ro
}}
 
==Geografia fisica==
Nel 1990 il partito adottò come simbolo la freccia, elemento grafico già proprio del Partito Nazionale Liberale storico, che lo utilizzò per la prima volta in occasione delle elezioni del 1932<ref name="aldreptei2">{{cita web|url=https://aliantadreptei.wordpress.com/2010/08/30/brandul-pnl-sageata-liberala/|titolo=Brandul PNL: „Sageata Liberala”|editore=|lingua=ro}}</ref>. Lo statuto prevedeva come colori ufficiali il bianco, il giallo (tipico dei liberali) e il blu (dei conservatori)<ref name="statutpnl"/><ref name="aldreptei2"/>.
{{...}}
 
==Storia==
Nel 2014, dopo la fusione con il Partito Democratico Liberale, il PNL aggiunse al simbolo dodici stelle, caratteristica che sottolineava l'inclinazione europeista della formazione politica<ref name="dcnews2016">{{cita news|lingua=ro|autore=Elena Badea|url=https://www.dcnews.ro/probleme-pentru-pnl-semnul-electoral-al-partidului-contestat-la-bec_502512.html|titolo=Probleme pentru PNL: Semnul electoral al partidului, contestat la BEC|editore=DC News|data=11 aprile 2016|accesso=10 settembre 2018}}</ref>.
{{...}}
 
==Società==
<gallery class="center">
===Evoluzione demografica===
Image:Partidul National Liberal.jpg|Logo utilizzato dal 1993 al 2012
{{...}}
Image:PNL logo.svg|Logo utilizzato dal 2012 al 2014
Image:Sigla noua PNL.png|Logo utilizato dal 2014
</gallery>
 
==Economia==
==Aspetti controversi==
{{...}}
Come la maggior parte dei principali partiti, nel corso della sua storia il PNL fece fronte alle problematiche proprie del sistema politico romeno in materia di corruzione e di costante passaggio di parlamentari ad altri partiti sulla base di interessi personali (''traseism politic''<ref name="traseism">{{cita news|lingua=ro|autore=Romulus Georgescu|url=https://romanialibera.ro/politica/institutii/traseism-politic-pe-scara-industriala-434886|titolo= Rușine națională. Traseism politic pe scară industrială în Parlamentul României. Peste 220 de parlamentari au migrat de la un partid la altul în acest mandat |editore=România Liberă|data=7 dicembre 2016|accesso=26 luglio 2018}}</ref>). Per provare a limitare gli effetti della corruzione, il partito nel 2015 inserì nello statuto una clausola che costringeva i membri della dirigenza alla perdita della loro funzione in caso di sottoposizione a misura di custodia cautelare o condanna in prima istanza, o all'espulsione dal partito nel caso di condanne definitive per reati penali<ref>{{cita web |lingua=ro|editore=Mediafax|autore=Valentina Postelnicu|url=http://www.mediafax.ro/politic/pnl-a-definitivat-modificarile-la-statut-in-privinta-criteriilor-de-integritate-14315873 | titolo=PNL a definitivat modificările la Statut, în privința criteriilor de integritate | data=22 maggio 2015|accesso=5 agosto 2018}}</ref><ref name="statutpnl"/>. Nel 2016, venuto meno alle disposizioni del codice etico del PNL in seguito all'avvio di un'inchiesta penale nei suoi confronti, persino il presidente del partito Vasile Blaga prese la decisione di dimettersi dall'incarico<ref name="vintiladancu"/>.
 
===Turismo===
Di seguito una lista di rappresentanti istituzionali facenti capo al PNL (presidenti della repubblica, primi ministri, ministri, parlamentari, presidenti di consiglio di distretto, sindaci di capoluoghi di distretto, prefetti) indagati a vario titolo per fatti costituenti reato penale. In grassetto i condannati in via definitiva:
{{...}}
 
==Cultura==
{{Div col|cols=strette|small=yes}}
{{...}}
*[[Vasile Blaga]]<ref name="vintiladancu"/>
*'''[[Decebal Traian Remeș]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Mona Hera|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/decebal-traian-remes-condamnat-la-trei-ani-de-inchisoare-in-2013-va-fi-eliberat-conditionat-12062014|accesso=31 agosto 2018|data=11 febbraio 2014|titolo=Decebal Traian Remeş, condamnat la trei ani de închisoare în 2013, va fi ELIBERAT CONDIŢIONAT}}</ref>
*'''[[Relu Fenechiu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Cătălin Lupăşteanu|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/relu-fenechiu-condamnat-definitiv-la-5-ani-de-inchisoare-cu-executare-el-s-a-predat-politiei-judetene-iasi-11983491|accesso=31 agosto 2018|data=30 gennaio 2014|titolo=Relu Fenechiu, condamnat definitiv la 5 ani de închisoare CU EXECUTARE. El s-a predat Poliţiei Judeţene Iaşi}}</ref>
*'''[[Sorin Pantiș]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Livia Ispas|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/condamnari-in-dosarul-rompetrol-sorin-rosca-stanescu-2-ani-si-4-luni-de-inchisoare-cu-executare-sorin-pantis-2-ani-si-8-luni-13369575|accesso=31 agosto 2018|data=7 ottobre 2014|titolo=CONDAMNĂRI în dosarul Rompetrol: Sorin Roşca Stănescu - 2 ani şi 4 luni de închisoare cu executare; Sorin Pantiş - 2 ani şi 8 luni}}</ref>
*'''[[Corneliu Dobrițoiu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Alina Neagu|editore=HotNews|url=https://www.hotnews.ro/stiri-dosare_juridice-21018114-fostul-ministru-corneliu-dobritoiu-condamnat-inchisoare-suspendare-dosarul-case-pentru-generali.htm|accesso=31 agosto 2018|data=24 maggio 2016|titolo=Fostul ministru Corneliu Dobritoiu, condamnat la un an inchisoare cu suspendare in dosarul "Case pentru generali"}}</ref>
*[[Ovidiu Silaghi]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=George Negrea|editore=Jurnalul de Satu Mare|url=https://www.jurnaluldesatumare.ro/locale-2/stiri-satu-mare/ovidiu-silaghi-a-scapat-de-acuzare/|accesso=31 agosto 2018|data=10 marzo 2018|titolo=OVIDIU SILAGHI A SCĂPAT DE ACUZARE}}</ref>
*[[Mircea Diaconu]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Otilia Ciocan|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/mircea-diaconu-achitat-in-dosarul-in-care-este-acuzat-de-conflict-de-interese-12257285|accesso=31 agosto 2018|data=13 marzo 2014|titolo=Mircea Diaconu, achitat în dosarul în care este acuzat de conflict de interese}}</ref>
*[[Paul Păcuraru]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=[[Cotidianul]]|url=https://www.cotidianul.ro/fostul-ministru-al-muncii-paul-pacuraru-si-dan-ilie-morega-achitati-in-dosarul-rovinari-si-turceni/|accesso=31 agosto 2018|data=19 dicembre 2011|titolo=Fostul ministru al Muncii Paul Păcuraru şi Dan Ilie Morega, achitaţi în dosarul Rovinari şi Turceni}}</ref>
*[[Cezar Măgureanu]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Ionel Stoica|editore=[[Evenimentul zilei]]|url=https://evz.ro/mafia-zaharului-primele-sentinte-fata-fostului-senator-pnl-cezar-magureanu-1-an-si-10-1071601.html|accesso=31 agosto 2018|data=9 dicembre 2013|titolo=MAFIA ZAHARULUI. Primele sentinţe: fata fostului senator PNL, Cezar Măgureanu, 1 an si 10 luni închisoare cu suspendare}}</ref>
*[[Dan Rușanu]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/dan-radu-rusanu-a-dat-statul-roman-in-judecata-fostul-sef-asf-a-stat-sapte-luni-in-arest-la-finalul-procesului-fiind-achitat-16937076|accesso=31 agosto 2018|data=20 gennaio 2018|titolo=Dan Radu Ruşanu a dat statul român în judecată. Fostul şef ASF a stat şapte luni în arest, la finalul procesului fiind ACHITAT}}</ref>
*'''[[Sorin Roșca Stănescu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Livia Ispas|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/sorin-rosca-stanescu-eliberat-conditionat-dupa-ce-a-executat-aproape-noua-luni-din-pedeapsa-el-a-parasit-penitenciarul-jilava-foto-14502361|accesso=31 agosto 2018|data=25 giugno 2015|titolo=Sorin Roşca Stănescu, eliberat condiţionat după ce a executat aproape nouă luni din pedeapsă. El a părăsit Penitenciarul Jilava}}</ref>
*'''[[Tudor Chiuariu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=România liberă|url=https://romanialibera.ro/actualitate/eveniment/verdictul-in-dosarul--posta-romana---zsolt-nagy---patru-ani-de-inchisoare-cu-suspendare--tudor-chiuariu---3-ani-si-6-luni-de-inchisoare-cu-suspendare-323966|accesso=31 agosto 2018|data=24 gennaio 2014|titolo=Verdictul în dosarul "Poşta Română": Zsolt Nagy - patru ani de închisoare cu suspendare, Tudor Chiuariu - 3 ani şi 6 luni de închisoare cu suspendare}}</ref><ref name="chiuariu">{{Cita news|lingua=ro|autore=Andi Manciu|url=https://www.mediafax.ro/politic/tudor-chiuariu-exclus-din-pnl-13783510|titolo=Tudor Chiuariu, exclus din PNL|editore=Mediafax|data=23 gennaio 2015|accesso=22 settembre 2018}}</ref>
*'''[[Dumitru-Dian Popescu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Alin Ion|editore=[[Adevărul]]|url=https://adevarul.ro/locale/targu-jiu/condamnari-definitive-dosarul-lotul-pestisani-senatorul-dian-popescu-scapa-puscarie-ramane-condamnare-penala-1_574d28925ab6550cb87bbac2/index.html|accesso=31 agosto 2018|data=31 maggio 2016|titolo=Condamnări definitive în dosarul „Lotul Peştişani“. Senatorul Dian Popescu scapă de puşcărie, dar rămâne cu o condamnare penală}}</ref>
*'''[[Iosif Secășan]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Otilia Ciocan|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/fostul-senator-pnl-iosif-secasan-condamnat-la-doi-ani-si-sase-luni-de-inchisoare-cu-suspendare-14052775|accesso=31 agosto 2018|data=25 marzo 2015|titolo=Fostul senator PNL Iosif Secăşan, condamnat la doi ani şi şase luni de închisoare cu suspendare}}</ref>
*'''[[Dan Ilie Morega]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=I. R.|editore=HotNews|url=https://www.hotnews.ro/stiri-esential-10662359-deputatul-dan-ilie-morega-fost-condamnat-definitiv-trei-ani-inchisoare-suspendare-pentru-fapte-coruptie.htm|accesso=31 agosto 2018|data=10 novembre 2011|titolo=Deputatul Dan Ilie Morega a fost condamnat definitiv la trei ani de inchisoare cu suspendare pentru fapte de coruptie}}</ref>
*'''[[Neculai Rebenciuc]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=Botoșani News|url=http://botosaninews.ro/215707/general/top-stiri/un-fost-parlamentar-a-fost-condamnat-la-inchisoare-pentru-conflict-de-interese/|accesso=31 agosto 2018|data=24 ottobre 2014|titolo=Un fost parlamentar a fost condamnat la închisoare pentru conflict de interese}}</ref>
*'''[[Virgil Pop]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=Antena 3|url=https://www.antena3.ro/romania/deputatul-pnl-virgil-pop-condamnat-definitiv-la-cinci-ani-de-inchisoare-recursul-i-a-fost-respins-160992.html|accesso=31 agosto 2018|data=26 marzo 2012|titolo=Deputatul PNL Virgil Pop, condamnat definitiv la cinci ani de închisoare. Recursul i-a fost respins}}</ref>
*'''[[Dumitru-Verginel Gireadă]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Attila Biro|editore=[[Gândul]]|url=https://www.gandul.info/politica/parlament-588-fata-si-profil-noul-deputat-verginel-gireada-trei-ani-cu-suspendare-dumnezeu-nu-e-tigan-10389267|accesso=31 agosto 2018|data=13 dicembre 2012|titolo=PARLAMENT 588 - faţă şi profil. Noul deputat Verginel Gireadă "trei ani cu suspendare": "Dumnezeu nu e ţigan"}}</ref>
*'''[[George Becali]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=[[Adevărul]]|url=https://adevarul.ro/news/eveniment/verdictin-dosarul-terenurilor-gigi-becali-risca-pedeapsa-panala-15-ani-inchisoare-1_5199b99e053c7dd83fb27d90/index.html|accesso=31 agosto 2018|data=20 maggio 2013|titolo=Verdict în dosarul „Schimbul de terenuri”. Gigi Becali, Dumitru Cioflină şi Victor Babiuc au ajuns după gratii}}</ref>
*'''[[Georghe Costin]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=HotNews|url=http://anticoruptie.hotnews.ro/ancheta-15756888-dosar-coruptie-lucrari-fictive-beius-deputatul-liberal-costin-gheorghe.htm|accesso=31 agosto 2018|data=|titolo=Dosar de coruptie "Lucrari fictive la Beius" - deputatul liberal Costin Gheorghe}}</ref>
*'''[[Grigore Crăciunescu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=V. M.|editore=HotNews|url=https://www.hotnews.ro/stiri-politic-20897945-deputatul-pnl-grigore-craciunescu-condamnat-definitiv-10-luni-inchisoare-suspendare.htm|accesso=31 agosto 2018|data=28 marzo 2016|titolo=Deputatul PNL Grigore Craciunescu, condamnat definitiv la un an si 10 luni inchisoare cu suspendare}}</ref>
*'''[[Hubert Petru Ștefan Thuma]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=V. M.|editore=HotNews|url=https://anticoruptie.hotnews.ro/stiri-anticoruptie-18303575-deputatul-hubert-thuma-fostul-procuror-mihai-betelie-condamnati-definitiv-6-luni-suspendare.htm|data=14 ottobre 2014|accesso=22 settembre 2018|titolo=Deputatul Hubert Thuma si fostul procuror Mihai Betelie, condamnati definitiv la 6 luni cu suspendare}}</ref>
*[[Ioan Oltean]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Ionel Stoica|editore=[[Adevărul]]|url=https://adevarul.ro/news/eveniment/curtea-suprema-sentinta-definitiva-dosarul-anrp-ioan-oltean-restituit-dna-1_58bedf085ab6550cb81bf105/index.html|data=7 marzo 2017|accesso=22 settembre 2018|titolo=Curtea Supremă, sentinţă definitivă: Dosarul ANRP-Ioan Oltean, restituit la DNA}}</ref>
*'''[[Theodor-Cătălin Nicolescu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Ionuț Mureșan|editore=[[Evenimentul zilei]]|url=https://evz.ro/horia-georgescu-condamnati-executare.html|data=14 febbraio 2018|accesso=22 settembre 2018|titolo=Theodor Nicolescu și Horia Georgescu, CONDAMNAȚI CU EXECUTARE într-unul din dosarele ANRP}}</ref>
*'''[[Dorinel Ursărescu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=R. M.|editore=HotNews|url=https://anticoruptie.hotnews.ro/stiri-anticoruptie-21031811-deputatul-dorinel-ursarescu-condamnat-inchisoare-suspendare.htm|data=27 maggio 2016|accesso=22 settembre 2018|titolo=Deputatul Dorinel Ursarescu - condamnat la un an de inchisoare cu suspendare}}</ref>
*'''[[Mircea Roșca]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Eusebi Manolache|editore=Agerpres|url=https://www.agerpres.ro/justitie/2018/02/22/fostul-deputat-mircea-rosca-condamnat-la-3-ani-de-inchisoare-cu-suspendare--60257|data=22 febbraio 2018|accesso=22 settembre 2018|titolo=Fostul deputat Mircea Roşca, condamnat la 3 ani de închisoare cu suspendare}}</ref>
*'''[[Florin Țurcanu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Ionel Stoica|editore=[[Evenimentul zilei]]|url=https://evz.ro/baronul-pnl-de-botosani-vicepresedintele-pnl-florin-turcanu-condamnat-la-6-luni-de-inch-1086857.html|data=14 marzo 2014|accesso=22 settembre 2018|titolo=BARONUL PNL DE BOTOŞANI. Vicepreşedintele PNL, Florin Țurcanu, condamnat la 6 luni de închisoare cu suspendare pentru fals şi uz de fals}}</ref>
*[[Dănuț Culețu]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Valentin Anghel|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/deputatul-danut-culetu-judecat-pentru-abuz-in-serviciu-faptele-de-cand-era-prefect-de-constanta-13750596|data=6 gennaio 2015|accesso=22 settembre 2018|titolo=Deputatul Dănuţ Culeţu, judecat pentru abuz în serviciu. Faptele, de când era prefect de Constanţa}}</ref>
*[[Gheorghe Falcă]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Dan Lungu|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/gheorghe-falca-achitat-in-dosarul-in-care-era-judecat-pentru-luare-de-mita-si-abuz-in-serviciu-9659583|data=22 maggio 2012|accesso=22 settembre 2018|titolo=Gheorghe Falcă, achitat în dosarul în care era judecat pentru luare de mită şi abuz în serviciu}}</ref>
*'''[[Romeo Stavarache]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=Digi 24|url=https://www.digi24.ro/stiri/actualitate/justitie/romeo-stavarache-condamnat-la-4-ani-de-inchisoare-822422|data=3 novembre 2017|accesso=22 settembre 2018|titolo=Romeo Stavarache, condamnat la 4 ani de închisoare}}</ref>
*'''[[Cristian Anghel]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=|editore=[[Gândul]]|url=https://www.gandul.info/stiri/primarul-din-baia-mare-cristian-anghel-condamnat-definitiv-la-doi-ani-si-jumatate-de-inchisoare-pentru-fapte-de-coruptie-5753795|data=17 marzo 2010|accesso=22 settembre 2018|titolo=Primarul din Baia Mare, Cristian Anghel, condamnat definitiv la doi ani şi jumătate de închisoare pentru fapte de corupţie}}</ref>
*'''[[Emilian Frâncu]]'''<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Irina Rîpan|editore=[[Adevărul]]|url=https://adevarul.ro/locale/ramnicu-valcea/zi-decisiva-primarul-ramnicu-valcea-emilian-francu-afla-intoarce-gratii-1_53327fe80d133766a83c6629/index.html|data=26 marzo 2014|accesso=22 settembre 2018|titolo=Primarul din Râmnicu Vâlcea, Emilian Frâncu, condamnat definitiv la patru ani de închisoare cu executare}}</ref>
*[[Florentin Pandele]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Cătălin Lupăşteanu|editore=Mediafax|url=https://www.mediafax.ro/social/primarul-din-voluntari-florentin-pandele-si-complicii-sai-achitati-definitiv-pentru-coruptie-10610224|data=27 febbraio 2013|accesso=22 settembre 2018|titolo=Primarul din Voluntari, Florentin Pandele, şi complicii săi, achitaţi definitiv pentru corupţie}}</ref>
*[[Cristian Poteraș]]<ref>{{Cita news|lingua=ro|autore=Mihaela Cojocariu|editore=[[Adevărul]]|url=https://adevarul.ro/news/eveniment/dosarul-retrocedari-ilegale-fostul-primar-cristian-poteras-achitat-magistrati-decizia-nu-definitiva-1_53469b930d133766a8aa146a/index.html|data=10 aprile 2014|accesso=22 settembre 2018|titolo=Dosarul „Retrocedări ilegale”. Fostul primar Cristian Poteraş, achitat de magistraţi. Decizia nu este definitivă}}</ref>
{{Div col end}}
 
==Suddivisione amministrativa==
==Scissioni==
{{...}}
* [[1990]] - [[Partito Nazionale Liberale-Ala Giovanile]] (''Partidul Național Liberal-Aripa Tânără'', PNL-AT) di [[Dinu Patriciu]]
* [[1992]] - [[Partito Nazionale Liberale-Convenzione Democratica]] (''Partidul Național Liberal-Convenția Democratică'', PNL-CD)
* [[1995]] - [[Partito Nazionale Liberale-Câmpeanu]] (''Partidul Național Liberal-Câmpeanu'', PNL-C) di [[Radu Câmpeanu]]
* [[2007]] - [[Partito Liberale Democratico (Romania)|Partito Liberale Democratico]] (''Partidul Liberal Democratic'', PLD) di [[Theodor Stolojan]]
* [[2014]] - [[Partito Liberale Riformatore]] (''Partidul Liberal Reformator'', PLR) di [[Călin Popescu Tăriceanu]]
 
==Infrastrutture e trasporti==
==Fusioni==
{{...}}
* [[1990]] - [[Partito Socialista Liberale (Romania)|Partito Socialista Liberale]] (''Partidul Socialist Liberal'', PSL) di [[Niculae Cerveni]]
* [[1992]] - [[Partito Contadino Progressista]] (''Partidul Țărănist Progresist'', PȚP)
* [[1993]] - [[Nuovo Partito Liberale]] (''Noul Partid Liberal'', NPL) SCISSIONE DEL PNL-AT
* [[1998]] - [[Partito Liberale (Romania)|Partito Liberale]] (''Partidul Liberal'', PL) = PNL-CD + PL93
* [[1998]] - [[Partito Alleanza Civica]] (''Partidul Alianța Civică'', PAC) di [[Nicolae Mănolescu]]
* [[2002]] - [[Alleanza per la Romania]] (''Alianța pentru România'', ApR) di [[Teodor Meleșcanu]]
* [[2003]] - [[Unione delle Forze di Destra (Romania)|Unione delle Forze di Destra]] (''Uniunea Forțelor de Dreapta'', UFD)
* [[2003]] - [[Partito Nazionale Liberale-Câmpeanu]] (''Partidul Național Liberal-Câmpeanu'', PNL-C) di [[Radu Câmpeanu]]
* [[2008]] - [[Azione Popolare (Romania)|Azione Popolare]] (''Partidul Acțiunea Populară'', PAP) di [[Emil Constantinescu]]
* [[2014]] - [[Partito Democratico Liberale (Romania)|Partito Democratico Liberale]] (''Partidul Democrat-Liberal'', PD-L) di [[Vasile Blaga]]
* [[2015]] - [[Partito Popolare (Romania)|Partito Popolare]] (''Partidul Popular'', PP)
 
== Struttura Amministrazione==
===Gemellaggi===
Nel corso degli anni lo statuto fu più volte sottoposto a revisione, con l'effetto di rimuovere o introdurre determinate figure come, ad esempio, quella del primo vicepresidente (posizione non esistente tra il 1993 e il 1997). Di seguito gli organi e le funzioni principali del partito previsti dallo statuto<ref name="statutpnl">{{cita web|lingua=ro|editore=Partito Nazionale Liberale|titolo=Statutul Partidului Național Liberal|url=https://pnl.ro/uploads/attachments/35746.pdf|accesso=10 settembre 2018}}</ref>:
{{...}}
===Congresso===
-->
Il congresso (''Congresul'', CON) è l'organo di potere principale, composto dai delegati eletti dalle organizzazioni di distretto e dai delegati di diritto (membri in carica del consiglio nazionale, della commissione nazionale per lo statuto e il regolamento, della commissione nazionale di revisione e sorveglianza e della corte di arbitraggio) e si riunisce ogni quattro anni o in casi straordinari, su convocazione del consiglio nazionale.
 
== Altri progetti ==
Stabilisce la linea politica generale del partito, vota le mozioni programmatiche, elegge il presidente del partito e i presidenti della corte di arbitraggio e della commissione nazionale di revisione e sorveglianza, adotta e approva le modifiche allo statuto e il programma politico.
{{interprogetto|commons=Category:Hasbergen}}
 
==Collegamenti esterni==
===Consiglio nazionale===
* {{cita web|http://www.hasbergen.de/|Sito ufficiale|lingua=de}}
Il consiglio nazionale (''Consiliul Național'', CN) è l'organo direzionale, politico e organizzativo che coordina le attività del partito tra due congressi e si riunisce ogni sei mesi, oppure in casi straordinari. È composto dai membri dell'ufficio politico nazionale, dai ministri in funzione, dai parlamentari nazionali ed europei, dai presidenti, vicepresidenti o leader dei gruppi consiliari dei consigli di [[distretti della Romania|distretto]], dal [[sindaco di Bucarest]], dai sindaci di settore di Bucarest, dai presidenti delle organizzazioni di distretto, dal presidente del senato del PNL, da 35 promotori di mozioni sottoposte al congresso, dai membri scelti a livello locale da ogni collegio direttore di distretto (''Colegiul Director Județean'').
 
{{Circondario di Osnabrück}}
Adotta le misure per la realizzazione del programma politico votato dal congresso, elegge il candidato alla funzione di primo ministro, i primi vicepresidenti, i vicepresidenti, i membri dell'ufficio esecutivo, della corte di arbitraggio e della commissione nazionale di revisione e sorveglianza e il segretario generale, su proposta del presidente del partito. Approva le proposte di ufficio esecutivo e ufficio politico nazionale sulle strategie elettorali nazionali, prende decisioni e adotta sanzioni basandosi sulle informative di corte di arbitraggio, commissione nazionale di revisione e sorveglianza e commissione nazionale sullo statuto e i regolamenti, convoca il congresso, approva alleanze politiche ed elettorali con altre formazioni.
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Germania}}
 
[[Categoria:Comuni del circondario di Osnabrück]]
===Ufficio politico nazionale===
L'ufficio politico nazionale (''Biroul Politic Național'', BPN) è l'organo decisionale tra le sedute del consiglio nazionale e si riunisce mensilmente o in casi straordinari. È composto dai membri dell'ufficio esecutivo, dai presidenti delle organizzazioni distrettuali, dal presidente della lega degli eletti a livello locale e dal tesoriere. Alle sedute dell'ufficio politico nazionale partecipano con diritto di voto i capigruppo parlamentari al parlamento nazionale ed europeo, i presidenti nazionali delle organizzazioni interne, il primo ministro, gli ex presidenti del partito.
 
Approva le politiche del partito e il coordinamento dei programmi settoriali, stabilisce le strategie di governo, decide il ritiro dal governo dei membri, propone la creazione di alleanze politiche al consiglio nazionale, stabilisce i candidati alla funzione di presidente della camera e del senato, propone al consiglio nazionale il candidato a primo ministro, elegge i candidati alla funzione di ministro, convalida i candidati alle elezioni nazionali ed europee e i candidati alla funzione di sindaco delle città capoluogo di distretto, di Bucarest e dei settori di Bucarest proposti dei consigli di coordinamento distrettuale. Organizza, coordina e valuta l'attività delle filiali locali.
 
===Ufficio esecutivo===
L'ufficio esecutivo (''Biroul Executiv'', BEx) è l'organo decisionale permanente che coordina le attività del partito tra due sedute dell'ufficio politico nazionale. È composto dal presidente del partito, dai quattro primi vicepresidenti, dal segretario generale, da 16 vicepresidenti (otto per campi settoriali, otto per ognuna delle [[regioni di sviluppo della Romania|regioni di sviluppo]]), da 16 membri con rango di vicepresidenti politici, dagli ex presidenti del partito.
 
Organizza e coordina l'intera attività interna e internazionale del partito, adotta e mette in pratica le misure stabilite dagli organi direzionali del partito, definisce la linea politica concreta e le priorità del partito, coordina i programmi politici settoriali e li propone per analisi all'ufficio politico nazionale o al consiglio nazionale. Ratifica i capigruppo al parlamento nazionale ed europeo, ratifica le candidature a presidente della camera o del senato, stabilisce la politica da tenere nei confronti delle autorità statali, organizza i rapporti con gli altri partiti ed istituzioni, con l'approvazione dell'ufficio politico nazionale avvia trattative per stipulare alleanze politiche ed elettorali, concepisce e sottopone al consiglio nazionale l'organizzazione delle campagne elettorali, propone all'ufficio politico nazionale il candidato a primo ministro, su proposta del presidente approva e revoca il portavoce del partito, elegge il tesoriere
 
===Presidente===
Il presidente (''Președintele'') è il garante della messa in atto del programma politico, del rispetto e dell'applicazione dello statuto e della conservazione dell'identità, dell'unità e del prestigio del partito. Il presidente rappresenta i valori ideologici del PNL e ne è il leader dottrinario e l'immagine.
 
===Primi vicepresidenti===
I primi vicepresidenti (''Prim-vicepreședinții'') sono responsabili e coordinano il proprio dominio di pertinenza in base ad un campo settoriale (strategia politica, comunicazione, imprenditoria e società civile, relazioni internazionali).
 
===Segretario generale===
Il segretario generale (''Secretarul general'') coordina l'attività di organizzazione ed è responsabile per la messa in atto delle decisioni del consiglio nazionale, dell'ufficio politico nazionale e dell'ufficio esecutivo
 
===Commissione nazionale per lo statuto e i regolamenti===
La commissione nazionale per lo statuto e il regolamento (''Comisia Națională pentru Statut și Regulamente'', CNSR) è composta da un presidente e otto membri eletti dall'ufficio politico nazionale su proposta del presidente del partito. Elabora regolamenti interni e verifica la concordanza tra lo statuto e tutti i documenti prodotti dal partito.
 
===Commissione nazionale di revisione e sorveglianza===
La commissione nazionale di revisione e sorveglianza (''Comisia Națională de Revizie și Cenzori'', CNRC) è l'organo di verifica dell'intera attività finanziaria del partito. È composta da un presidente eletto dal congresso e da sei membri eletti dal consiglio nazionale.
 
===Corte di arbitraggio===
La corte di arbitraggio (''Curtea de Arbitraj'', CA) è composta da un presidente eletto dal congresso e da 24 membri nominati dal consiglio nazionale. È l'istanza suprema incaricata di sorvegliare sul rispetto dello statuto e del codice etico e di risolvere le dispute.
 
===Strutture interne===
Lo statuto, inoltre, prevede le seguenti strutture interne in base alla categoria sociale o professionale:
*Organizzazione giovanile (''Tineretul Național Liberal'', TNL)
*Associazioni studentesche (''Cluburile Studențești Liberale'', CSL)
*Organizzazione femminile (''Organizația Femeilor Liberale'', OFL)
*Organizzazione dei pensionati e della terza età (''Organizația Pensionarilor și Vârstei a Treia a PNL'', OPV3)
*Organizzazione degli imprenditori (''Organizația Oamenilor de Afaceri a PNL'', OOA)
*Gruppo dei parlamentari (''Grupul Parlamentarilor PNL'')
*Commissioni settoriali (''Comisiile de Specialitate'')
*Senato del partito (''Senatul partidului'')
*Commissione nazionale per le politiche pubbliche (''Comisia Națională pentru Politici Publice'', CNPP)
*Lega degli eletti a livello locale (''Liga Aleșilor Locali'', LAL)
 
==Congressi==
* 31 marzo-1 aprile [[1990]]
* 25-26 febbraio [[1993]]
* 5-6 febbraio [[1994]]
* 16-17 maggio [[1997]]
* 28 marzo [[1998]]
* 18 agosto [[2000]]
* 17-18 febbraio [[2001]]
* 19 gennaio [[2002]]
* 24-25 agosto [[2002]]
* 19 aprile [[2003]]
* 27-28 settembre [[2003]]
* 4-5 febbraio [[2005]]
* 12-13 gennaio [[2007]]
* 18 aprile [[2008]]
* 20-21 marzo [[2009]]
* 5-7 marzo [[2010]]
* 7 aprile [[2012]]
* 22-23 febbraio [[2013]]
* 27-28 giugno [[2014]]
* 26 luglio [[2014]]
* 17 giugno [[2017]]
 
==Gruppo dirigente==
=== Presidenti ===
{{main|Presidenti del Partito Nazionale Liberale (Romania)}}
{| class="wikitable" style="text-align:center"
|-
! Presidente
! Periodo
|-
| [[Radu Câmpeanu]]
| 15 gennaio 1990 - 28 febbraio 1993
|-
| [[Mircea Ionescu-Quintus]]
| 28 febbraio 1993 - 18 febbraio 2001
|-
| [[Valeriu Stoica]]
| 18 febbraio 2001 - 24 agosto 2002
|-
| [[Theodor Stolojan]]
| 24 agosto 2002 - 2 ottobre 2004
|-
| [[Călin Popescu Tăriceanu]]
| 2 ottobre 2004 - 20 marzo 2009
|-
| [[Crin Antonescu]]
| 20 marzo 2009 - 2 giugno 2014
|-
| [[Klaus Iohannis]]
| 2 giugno 2014 - 18 dicembre 2014
|-
| [[Vasile Blaga]] ''(copresidente)''
| 18 dicembre 2014 - 28 settembre 2016
|-
| [[Alina Gorghiu]] ''(copresidente)''
| 18 dicembre 2014 - 12 dicembre 2016
|-
| [[Raluca Turcan]] ''(ad interim)''
| 13 dicembre 2016 - 17 giugno 2017
|-
| [[Ludovic Orban]]
| 17 giugno 2017 - ''in carica''
|-
|}
 
====Linea temporale====
<timeline>
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from: 28/02/1993 till: 18/02/2001 color:yelloworange text:"[[Mircea Ionescu-Quintus]]" fontsize:10
from: 18/02/2001 till: 24/08/2002 color:yelloworange text:"[[Valeriu Stoica]]" fontsize:10
from: 24/08/2002 till: 02/10/2004 color:yelloworange text:"[[Theodor Stolojan]]" fontsize:10
from: 02/10/2004 till: 20/03/2009 color:yelloworange text:"[[Călin Popescu Tăriceanu]]" fontsize:10
from: 20/03/2009 till: 02/06/2014 color:yelloworange text:"[[Crin Antonescu]]" fontsize:10
from: 02/06/2014 till: 18/12/2014 color:yelloworange text:"[[Klaus Iohannis]]" fontsize:10
from: 18/12/2014 till: 28/09/2016 color:yelloworange text:"[[Vasile Blaga]]" fontsize:10
from: 18/12/2014 till: 12/12/2016 color:yelloworange text:"[[Alina Gorghiu]]" fontsize:10
from: 13/12/2016 till: 17/06/2017 color:yelloworange text:"[[Raluca Turcan]]" fontsize:10
from: 17/06/2017 till: 01/01/2019 color:yelloworange text:"[[Ludovic Orban]]" fontsize:10
</timeline>
 
=== Presidente onorario ===
{| class="wikitable" style="text-align:center"
|-
! Presidente onorario
! Periodo
|-
| [[Mircea Ionescu-Quintus]]
| 18 febbraio 2001 - 15 settembre 2017
|-
|}
 
=== Presidenti dei gruppi parlamentari ===
====Camera dei deputati====
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
|-
!Legisl.
!Capogruppo
!Periodo
|-
! rowspan="4" |[[Legislatura 1996-2000 della Romania|III]]
|[[Crin Antonescu]]
|Novembre 1996 - Settembre 1997
|-
|[[Titu Nicolae Gheorghiof]]
|Settembre 1997 - Settembre 1999
|-
|[[Mihai-Sorin Stănescu]]
|Settembre 1999 - Febbraio 2000
|-
|[[Puiu Hașotti]]
|Febbraio 2000 - Novembre 2000
|-
! rowspan="2" |[[Legislatura 2000-2004 della Romania|IV]]
|[[Valeriu Stoica]]
|Novembre 2000 - Settembre 2002
|-
|[[Crin Antonescu]]
|Settembre 2002 - Novembre 2004
|-
! rowspan="3" |[[Legislatura 2004-2008 della Romania|V]]
|[[Călin Popescu Tăriceanu]]
|Dicembre 2004
|-
|[[Eugen Nicolăescu]]
|Dicembre 2004 - Settembre 2005
|-
|[[Crin Antonescu]]
|Settembre 2005 - Dicembre 2008
|-
![[Legislatura 2008-2012 della Romania|VI]]
|[[Călin Popescu Tăriceanu]]
|Dicembre 2008 - Dicembre 2012
|-
! rowspan="5" |[[Legislatura 2012-2016 della Romania|VII]]
|[[Dan Rușanu]]
|Dicembre 2012 - Maggio 2013
|-
|[[Andrei Gerea]]
|Maggio 2013 - Ottobre 2013
|-
|[[George Scutaru]]
|Ottobre 2013 - Dicembre 2014
|-
|[[Ludovic Orban]]
|Dicembre 2014 - Settembre 2015
|-
|[[Eugen Nicolăescu]]
|Settembre 2015 - Dicembre 2016
|-
![[Legislatura 2016-2020 della Romania|VIII]]
|[[Raluca Turcan]]
|Dicembre 2016 - ''in carica''
|}
 
====Senato====
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
|-
!Legisl.
!Capogruppo
!Periodo
|-
![[Legislatura 1996-2000 della Romania|III]]
|[[Paul Păcuraru]]
|Novembre 1996 - Novembre 2000
|-
! rowspan="2" |[[Legislatura 2000-2004 della Romania|IV]]
|[[Norica Nicolai]]
|Novembre 2000 - Settembre 2003
|-
|[[Nicolae-Vlad Popa]]
|Settembre 2003 - Novembre 2004
|-
! rowspan="3" |[[Legislatura 2004-2008 della Romania|V]]
|[[Gheorghe Flutur]]
|Novembre 2004 - Febbraio 2005<ref group="E" name="gruppoDA">Capogruppo del gruppo parlamentare [[Alleanza Giustizia e Verità]] costituito insieme al [[Partito Democratico (Romania)|Partito Democratico]].</ref>
|-
| rowspan="4" |[[Puiu Hașotti]]
|Febbraio 2005 - Aprile 2007<ref group="E" name="gruppoDA"/>
|-
|Aprile 2007 - Dicembre 2008
|-
![[Legislatura 2008-2012 della Romania|VI]]
|Dicembre 2008 - Dicembre 2012
|-
! rowspan="2" |[[Legislatura 2012-2016 della Romania|VII]]
|Dicembre 2012 - Febbraio 2015
|-
|[[Ion Popa]]
|Febbraio 2015 - Dicembre 2016
|-
! rowspan="2" |[[Legislatura 2016-2020 della Romania|VIII]]
|[[Mario-Ovidiu Oprea]]
|Dicembre 2016 - Settembre 2017
|-
|[[Iulian Dumitrescu]]
|Settembre 2017 - ''in carica''
|}
 
== Risultati elettorali ==
=== Elezioni parlamentari ===
{| class="wikitable"
|-
!rowspan=2| Anno
! rowspan="2" |Coalizione
! colspan="4" |Camera dei deputati
! colspan="3" |Senato
!
|-
!Voti<br />
!%
! Mandati
!+/–
!Voti<br/>
!%
! Mandati
!+/–
|-
! [[Elezioni parlamentari in Romania del 1990|1990]]
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:879290}}
| align=center | 6,41 %
|{{Seggi|29|396|#ffe101}}
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:985094}}
| align=center | 7,06 %
|{{Seggi|10|119|#ffe101}}
| align="center" |
|-
! [[Elezioni parlamentari in Romania del 1992|1992]]
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:286467}}
| align=center | 2,63 %
|{{Seggi|0|341|#ffe101}}
| align="center" | {{Diminuzione}} 29
| align=center | {{formatnum:292584}}
| align=center | 2,67 %
|{{Seggi|0|143|#ffe101}}
| align="center" | {{Diminuzione}} 10
|-
! [[Elezioni parlamentari in Romania del 1996|1996]]
| align="center" | [[Convenzione Democratica Romena]]<ref name="coaliz1996" group="E">Voti, posizione e percentuali sono stati indicati a livello di coalizione, ma il numero di seggi a livello di partito. La coalizione in totale ottenne 122 seggi alla camera e 53 al senato.</ref><br /><small>([[Partito Nazionale Contadino Cristiano Democratico|PNȚCD]], PNL, [[Partito Nazionale Liberale - Convenzione Democratica|PNL-CD]], [[Partito Ecologista Romeno|PER]], [[Partito Alternativa di Romania|PAR]], [[Federazione Ecologista di Romania|FER]])</small>
| align=center | {{formatnum:3692321}}
| align=center | 30,16 %
|{{Seggi|25|343|#ffe101}}
| align="center" | {{Aumento}} 25
| align=center | {{formatnum:3772084}}
| align=center | 30,70 %
|{{Seggi|16|143|#ffe101}}
| align="center" | {{Aumento}} 16
|-
! [[Elezioni parlamentari in Romania del 2000|2000]]
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:747263}}
| align=center | 6,89 %
|{{Seggi|30|345|#ffe101}}
| align="center" | {{Aumento}} 5
| align=center | {{formatnum:814381}}
| align=center | 7,48 %
|{{Seggi|13|140|#ffe101}}
| align="center" | {{Diminuzione}} 3
|-
! [[Elezioni parlamentari in Romania del 2004|2004]]
| align="center" | [[Alleanza Giustizia e Verità]]<ref name="coaliz2004" group="E">Voti, posizione e percentuali sono stati indicati a livello di coalizione, ma il numero di seggi a livello di partito. La coalizione in totale ottenne 112 seggi alla camera e 49 al senato.</ref><br /><small>(PNL, [[Partito Democratico (Romania)|PD]])</small>
| align=center | {{formatnum:3191546}}
| align=center | 31,50 %
|{{Seggi|64|332|#ffe101}}
| align="center" | {{Aumento}} 34
| align=center | {{formatnum:3250663}}
| align=center | 31,80 %
|{{Seggi|28|137|#ffe101}}
| align="center" | {{Aumento}} 15
|-
! [[Elezioni parlamentari in Romania del 2008|2008]]
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:1279063}}
| align=center | 18,57 %
|{{Seggi|65|334|#ffe101}}
| align="center" | {{Aumento}} 1
| align=center | {{formatnum:1291029}}
| align=center | 18,74 %
|{{Seggi|28|137|#ffe101}}
| align="center" |{{Stabile}}
|-
! [[Elezioni parlamentari in Romania del 2012|2012]]
| align="center" |[[Unione Social-Liberale]]<ref name="coaliz2012" group="E">Voti, posizione e percentuali sono stati indicati a livello di coalizione, ma il numero di seggi a livello di partito. La coalizione in totale ottenne 273 seggi alla camera e 122 al senato.</ref><br /><small>([[Partito Social Democratico (Romania)|PSD]], PNL, [[Partito Conservatore (Romania)|PC]], [[Unione Nazionale per il Progresso della Romania|UNPR]])</small>
| align=center | {{formatnum:4327475}}
| align=center | 58,61 %
|{{Seggi|100|412|#ffe101}}
| align="center" |{{Aumento}} 35
| align=center | {{formatnum:4439884}}
| align=center | 60,07 %
|{{Seggi|50|176|#ffe101}}
| align="center" |{{Aumento}} 22
|-
! [[Elezioni parlamentari in Romania del 2016|2016]]
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:1412377}}
| align=center | 20,04 %
|{{Seggi|69|329|#ffe101}}
| align="center" |{{Diminuzione}} 31
| align=center | {{formatnum:1440193}}
| align=center | 20,42 %
|{{Seggi|30|136|#ffe101}}
| align="center" |{{Diminuzione}} 20
|}
 
=== Elezioni presidenziali ===
{| class="wikitable"
! rowspan="2" |Anno
! rowspan="2" |Candidato
! colspan="3" |Primo Turno
! colspan="3" |Ballottaggio
|-
!Pos.
!Voti
!%
!Pos.
!Voti
!%
|-
! align="center" |[[Elezioni presidenziali in Romania del 1990|1990]]
| align="center" |[[Radu Câmpeanu]]
| align="center" |{{color box|silver|2°}}
| align="center" |{{formatnum:1529188}}
| align="center" |{{Percentage bar|10.64|c=#ffe101}}
| align="center" |
| align="center" |
| align="center" |
|-
! align="center" |[[Elezioni presidenziali in Romania del 1996|1996]]
| align="center" |[[Emil Constantinescu]]<ref name="const1996" group="E">Candidato sostenuto dal PNL nel quadro della [[Convenzione Democratica Romena]].</ref>
| align="center" |{{color box|silver|2°}}
| align="center" |{{formatnum:3569941}}
| align="center" |{{Percentage bar|28.22|c=#ffe101}}
| align="center" |{{color box|gold|1°}}
| align="center" |{{formatnum:7057906}}
| align="center" |{{Percentage bar|54.41|c=#ffe101}}
|-
! align="center" |[[Elezioni presidenziali in Romania del 2000|2000]]
| align="center" |[[Theodor Stolojan]]
| align="center" |{{color box|#D2691E|3°}}
| align="center" |{{formatnum:1321420}}
| align="center" |{{Percentage bar|11.78|c=#ffe101}}
| align="center" |
| align="center" |
| align="center" |
|-
! align="center" |[[Elezioni presidenziali in Romania del 2004|2004]]
| align="center" |[[Traian Băsescu]]<ref name="base2004" group="E">Candidato del [[Partito Democratico (Romania)|PD]] sostenuto dal PNL nel quadro dell'[[Alleanza Giustizia e Verità]].</ref>
| align="center" |{{color box|silver|2°}}
| align="center" |{{formatnum:3545236}}
| align="center" |{{Percentage bar|33.92|c=#ffe101}}
| align="center" |{{color box|gold|1°}}
| align="center" |{{formatnum:5126794}}
| align="center" |{{Percentage bar|51.23|c=#ffe101}}
|-
! align="center" |[[Elezioni presidenziali in Romania del 2009|2009]]
| align="center" |[[Crin Antonescu]]
| align="center" |{{color box|#D2691E|3°}}
| align="center" |{{formatnum:1945831}}
| align="center" |{{Percentage bar|20.02|c=#ffe101}}
| align="center" |
| align="center" |
| align="center" |
|-
! align="center" |[[Elezioni presidenziali in Romania del 2014|2014]]
| align="center" |[[Klaus Iohannis]]
| align="center" |{{color box|silver|2°}}
| align="center" |{{formatnum:2881406}}
| align="center" |{{Percentage bar|30.37|c=#ffe101}}
| align="center" |{{color box|gold|1°}}
| align="center" |{{formatnum:6242825}}
| align="center" |{{Percentage bar|54.50|c=#ffe101}}
|-
|}
 
=== Elezioni europee ===
{| class="wikitable"
|-
!Anno
!Coalizione
!Voti<br />
!%
! Mandati
!+/–
|-
! [[Elezioni europee del 2007 (Romania)|2007]]
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:688859}}
| align=center | 13,44 %
|{{Seggi|6|35|#ffe101}}
| align="center" |
|-
! [[Elezioni europee del 2009 (Romania)|2009]]
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:702974}}
| align=center | 14,52 %
|{{Seggi|5|33|#ffe101}}
| align="center" | {{Diminuzione}} 1
|-
! [[Elezioni europee del 2014 (Romania)|2014]]
| align="center" |
| align=center | {{formatnum:835531}}
| align=center | 15,00 %
|{{Seggi|6|32|#ffe101}}
| align="center" | {{Aumento}} 1
|}
 
==Note esplicative e di approfondimento==
<references group="E"/>
 
== Note ==
<references/>
 
 
 
 
{{Navbox
| name = Partiti politici in Romania2
| state = collapsed
| title = {{bandiera|Romania}} [[Partiti politici in Romania]]
| liststyle = background:#ffffff;
| above =
| group1 = In attività
| list1 =
{{Navbox subgroup
| groupstyle = text-align:right; width:12em;
| evenstyle = background:#f7f7f7;
| group1 = [[Parlamento romeno|Parlamentari]]
| list1 = [[Partito Social Democratico (Romania)|Partito Social Democratico]] (221) • [[Partito Nazionale Liberale]] (99) • [[Unione Salva Romania]] (43) • [[Unione Democratica Magiara di Romania]] (30) • [[Alleanza dei Liberali e dei Democratici]] (29) • [[Partito del Movimento Popolare]] (26) • [[Partiti delle minoranze etniche in Romania]] (17)
| group2 = [[Parlamento europeo|Al parlamento europeo]]
| list2 = [[Partito Social Democratico (Romania)|Partito Social Democratico]] ([[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici|S&D]], 14) • [[Partito Nazionale Liberale]] ([[Partito Popolare Europeo|PPE]], 8) • [[Unione Democratica Magiara di Romania]] ([[Partito Popolare Europeo|PPE]], 2) • [[Partito del Movimento Popolare]] ([[Partito Popolare Europeo|PPE]], 1) • [[Partito del Potere Umanista]] ([[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici|S&D]], 1) • [[M10 (partito politico)|M10]] ([[Conservatori e Riformisti Europei|ECR]], 1) • Indipendenti ([[Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa|ALDE]], 3; [[Partito Popolare Europeo|PPE]], 1; [[Europa delle Nazioni e della Libertà|ENL]], 1)
| group3 = Extraparlamentari
| list3 = [[Partito Grande Romania]] • [[Partito Nuova Generazione - Cristiano Democratico]] • [[Partito Ecologista Romeno]] • [[Partito Socialista Romeno]] • [[Partito Nazionale Contadino Cristiano Democratico]] • [[Partito Verde (Romania)|Partito Verde]] • [[Nuova Destra (Romania)|Nuova Destra]] • [[Partito Civico Magiaro]] • [[Nuova Repubblica (Romania)|Nuova Repubblica]]
}}
| group2 = Dissolti
| list2 =
{{Navbox subgroup
| groupstyle = text-align:right; width:12em;
| oddstyle = background:#f7f7f7;
| group1 = [[Anni 2010]]
| list1 = [[Unione Nazionale per il Progresso della Romania]] <small>(2010-2016)</small> • [[Partito Conservatore (Romania)|Partito Conservatore]] <small>(1991-2015)</small> • [[Partito Liberale Riformatore]] <small>(2014-2015)</small> • [[Partito del Popolo (Romania)|Partito del Popolo]] <small>(2011-2015)</small> • [[Ogni Cosa per il Paese]] <small>(1993-2015)</small> • [[Forza Civica]] <small>(2004-2014)</small> • [[Partito Democratico Liberale (Romania)|Partito Democratico Liberale]] <small>(2007-2014)</small>
| group2 = [[Anni 2000]]
| list2 = [[Azione Popolare (Romania)|Azione Popolare]] <small>(2002-2008)</small> • [[Partito Democratico (Romania)|Partito Democratico]] <small>(1993-2007)</small> • [[Partito Liberale Democratico (Romania)|Partito Liberale Democratico]] <small>(2006-2007)</small> • [[Partito dell'Unità Nazionale Romena]] <small>(1990-2006)</small> • [[Federazione Ecologista di Romania]] <small>(1990-2004)</small> • [[Partito Socialista del Lavoro]] <small>(1990-2003)</small> • [[Partito Social Democratico Romeno (1990-2001)|Partito Social Democratico Romeno]] <small>(1990-2001)</small> • [[Partito della Democrazia Sociale di Romania]] <small>(1993-2001)</small> • [[Alleanza per la Romania]] <small>(1997-2001)</small> • [[Partito Socialista (Romania 1995)|Partito Socialista]] <small>(1995-2000)</small> • [[Movimento Ecologista di Romania]] <small>(1990-2000)</small>
| group3 = [[Anni 1990]]
| list3 = [[Partito Alleanza Civica]] <small>(1991-1998)</small> • [[Partito Democratico Agrario di Romania]] <small>(1990-1998)</small> • [[Fronte Democratico di Salvezza Nazionale]] <small>(1992-1993)</small> • [[Partito Socialista Democratico Romeno]] <small>(1990-1993)</small> • [[Partito Repubblicano (Romania 1990)|Partito Repubblicano]] <small>(1990-1993)</small> • [[Fronte di Salvezza Nazionale (Romania)|Fronte di Salvezza Nazionale]] <small>(1989-1992)</small>
| group4 = [[Repubblica Socialista di Romania|Romania socialista]]<br/><small>(1947-1989)</small>
| list4 = [[Partito Comunista Romeno]] <small>(1921-1989)</small> • [[Partito dei Lavoratori Rumeno]] <small>(1948-1965)</small> • [[Fronte Contadino]] <small>(1933-1953)</small>
| group5 = [[Regno di Romania]]<br/><small>(1881-1947)</small>
| list5 = [[Partito Social Democratico Romeno (storico)|Partito Social Democratico Romeno]] <small>(1927-1948)</small> • [[Partito Social Democratico Romeno#Scissione di Petrescu e fusione con il PCR|Partito Social Democratico Indipendente]] <small>(1946-1948)</small> • [[Partito Nazionale Contadino]] <small>(1928-1948)</small> • [[Guardia di Ferro]] <small>(1927-1941)</small> • [[Fronte di Rinascita Nazionale]] <small>(1938-1940)</small> • [[Movimento Nazionale Fascista]] <small>(1923)</small> • [[Movimento Nazionale Fascista Italo-Rumeno]] <small>(1921-1923)</small>
}}
| group3 = Coalizioni
| list3 =
{{Navbox subgroup
| groupstyle = text-align:right; width:12em;
| oddstyle = background:#ffffff;
| group1 = Dopo il 1989
| list1 = [[Unione Social-Liberale]] <small>(2011-2014)</small> • [[Alleanza Romania Giusta]] <small>(2012)</small> • [[Alleanza Giustizia e Verità]] <small>(2003-2007)</small> • [[Polo della Democrazia Sociale di Romania]] <small>(2000)</small> • [[Convenzione Democratica Romena]] <small>(1991-2000)</small> • [[Alleanza per l'Unità dei Romeni]] <small>(1990)</small>
| group2 = Fino al 1989
| list2 = [[Blocco dei Partiti Democratici]] <small>(1946)</small>
}}
| below =
}}