Miss Violence e Alfredo Gargiulo: differenze tra le pagine

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{{S|filmscrittori drammaticiitaliani}}
{{FilmBio
|Nome = Alfredo
|titoloitaliano = Miss Violence
|Cognome = Gargiulo
|titolooriginale = Miss Violence
|Sesso = M
|linguaoriginale = [[Lingua greca|Greco]]
|LuogoNascita = Napoli
|immagine = Miss Violence.png
|GiornoMeseNascita = 2 maggio
|didascalia = Immagine tratta dalla scena iniziale del film
|AnnoNascita = 1876
|paese = [[Grecia]]
|LuogoMorte = Roma
|titoloalfabetico = Miss Violence
|GiornoMeseMorte = 11 maggio
|annouscita = [[2013]]
|durataAnnoMorte = 98 min1949
|Epoca = 1900
|tipocolore = colore
|Attività = critico letterario
|tipoaudio = sonoro
|Attività2 = scrittore
|genere = drammatico
|Attività3 = traduttore
|regista = [[Alexandros Avranas]]
|Nazionalità = italiano
|soggetto =
|sceneggiatore = [[Alexandros Avranas]] e [[Kostas Peroulis]]
|attori =
* [[Themis Panou]]: padre
* [[Rena Pittaki]]: madre
* [[Eleni Roussinou]]: Eleni
* [[Sissy Toumasi]]: Myrto
* [[Kalliopi Zontanou]]: Alkmini
* [[Constantinos Athanasiades]]: Philippos
|fotografo = [[Olympia Mytilinaiou]]
|montatore = [[Nikos Helidonidis]]
|effettispeciali =
|musicista =
|scenografo = [[Thanassis Demiris]] e [[Eva Manidaki]]
|distribuzioneitalia =
}}
 
==Biografia==
'''''Miss Violence''''' è un [[film]] del [[2013]] diretto da [[Alexandros Avranas]] e in concorso alla [[70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia]], dove ha vinto il Leone d'Argento per la regia e la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile ([[Themis Panou]]). Il regista ha confermato che il film è ispirato a una storia vera.
 
Nato in una famiglia di condizioni modeste, da Antonio e Maria Banchieri, si diplomò in scienze matematiche presso l'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]], quindi si arruolò come allievo ufficiale, tornando a Napoli nel [[1900]]. Si dedicò quindi agli studi umanistici, per lo più da autodidatta, frequentando assiduamente le biblioteche e studiando le lingue e le letterature a lui contemporanee. Divenne amico di [[Salvatore Di Giacomo]] e si dedicò anche alla scrittura poetica e teatrale. Partecipò quindi alla rivista "[[La Critica]]" diretta da [[Benedetto Croce]] (fino al [[1910]]), soprattutto con [[recensione|recensioni letterarie]] e [[Saggio|saggi]].
== Trama ==
Angeliki nel giorno del suo undicesimo compleanno, durante una festa in famiglia, si getta giù dal balcone di casa sua.
Con uno di questi vinse nel [[1905]] un concorso dell'[[Accademia Pontaniana]] e tradusse la ''[[Critica del Giudizio]]'' di [[Immanuel Kant]] (opera stampata da [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]] [[1907]]). Altri suoi articoli uscirono su "[[La Cultura (rivista)|La Cultura]]" di [[Ruggero Bonghi]], dove recensì invece opere di [[filosofia]] e d'arte. Nel [[1908]] scrisse una monografia su [[Gabriele D'Annunzio]], ma ne rimandò la pubblicazione (uscì nel [[1912]]) per poi trasferirsi a [[Roma]], dove lavorò come [[bibliotecario]] presso l'Istituto internazionale di agricoltura, dove rimase fino al pensionamento (nel [[1942]]).
Da un punto di vista parziale si osserva la vita della sua famiglia proseguire e, mano a mano, si scoprono i motivi del suo gesto. Dopo il suicidio della ragazza, il "padre" cercherà di rimettere in sesto la famiglia, distrutta dalla perdita. Ben presto, tuttavia, si capirà che qualcosa non quadra: un'oppressione perdura su tutti i bambini; non si comprende chi sia figlio di chi; nessuno lavora, ma la famiglia non sembra avere alcun problema di denaro e, soprattutto, inizia ad essere chiaro che gli strani rapporti inter-familiari nascondano in realtà qualcosa di ben più oscuro e terribile.
 
Dopo la [[prima guerra mondiale]] si accostò a [[Emilio Cecchi]] e altri letterati de "[[La Ronda]]" ([[1919]]-[[1923]]), dove cominciò a scrivere, tra varie recensioni, anche articoli di [[teoria della letteratura]], proponendo per esempi odi sostituire al concetto di "[[stile]]" quello filosofico e idealistico di "forma". Un volume di saggi già pubblicati uscì con il titolo di ''Letteratura italiana del Novecento'' ([[1940]] e [[1958]]). In questa fase sosteneva che l'[[estetica]] fosse essenzialmente un'attività, e che l'arte fosse "agire" e la critica "militanza" (andando contro il suo antico "maestro" Croce, per esempio, con ''Crisi di un'estetica'', articolo su "[[Nuova Antologia]]" di maggio [[1936]]). Prediligeva quindi autori come [[Riccardo Bacchelli]], [[Antonio Baldini]], [[Federigo Tozzi]], [[Alfredo Panzini]] o [[Giuseppe Ungaretti]].
Si scoprirà come l'atto della ragazza sia stato un passo verso la libertà, avendo saputo dalla zia che il compimento degli undici anni sarebbe stato la svolta verso un futuro di violenze psicologiche e sessuali da parte del nonno-capo famiglia.
 
Una grave malattia impedì gradualmente che continuasse a svolgere il suo lavoro dal [[1938]] al [[1949]], quando morì.
Stanca delle violenze, Myrto rivela parte della verità a una maestra, ma questo non cambia le carte in tavole. Anzi, le peggiora, il padre, decide così di far prostituire la nipote.
La "nonna", scoperto quello che è successo uccide il marito. Eleni scopre il corpo del padre il dì successivo; la donna, non può far altro che rallegrarsi per la sua morte, visto che per lei, per la sorella e per i figli rappresenta la fine dell'oppressione e della prostituzione. Arrivata in cucina tuttavia, trova sua madre, che le ordina di chiudere la porta a chiave: l'incubo non è affatto finito.
 
Alcuni inediti furono pubblicati su iniziativa dalla vedova, Olga Fabrello.
== Critica ==
Il film è stato generalmente ben accolto dalla critica ed è stato scelto per il premio Fedora come miglior film, mentre il regista Avranas ha vinto il [[Leone d'Argento - Premio speciale per la regia|Leone d'Argento per la miglior regia]] per il suo lavoro.<ref name="hollywoodreporter">{{cita web|lingua=en|url=http://www.hollywoodreporter.com/news/sacro-gra-wins-venice-golden-623673 |titolo=Silver Lion, Venice 2013|editore=Hollywood Reporter|accesso=7 settembre 2013}}</ref> [[Rotten Tomatoes]] ha attributo al film un punteggio di 75 su 100 sulla base di otto recensioni.<ref name="RottenTomatoes">{{cita web|lingua=en|url=http://www.rottentomatoes.com/m/miss_violence/ |titolo=Miss Violence |accesso=4 dicembre 2013|editore=Rotten Tomatoes}}</ref>
 
== NoteOpere ==
*trad. di [[Immanuel Kant|Emmanuele Kant]], ''Critica del giudizio'', Bari: Laterza, 1907
<references/>
*''Gabriele D'Annunzio. Studio critico'', Napoli: Perrella, 1912
*introduzione a [[Eugenio Montale]], ''[[Ossi di seppia]]'', Torino: F.lli Ribet, 1928
*introduzione a [[Giuseppe Ungaretti]], ''[[Sentimento del Tempo]]'', Firenze: Vallecchi, 1933
*''Letteratura italiana del Novecento'', Firenze: Le Monnier, 1940, 1958<sup>2</sup> (ampliata)
*''Gabriele D'Annunzio con l'aggiunta di nuovi studi'', Firenze: Sansoni, 1941
*''Scritti di estetica'', a cura di [[Manlio Castiglioni]], Firenze: Le Monnier, 1952
*''Tempo di ricordi'', prefazione di [[Emilio Cecchi]], Brescia: Morcelliana, 1955
 
== Collegamenti esterniBibliografia ==
* [[Eurialo De Michelis]], ''Omaggio a Gargiulo. Osservazioni a Luigi Russo'', Roma-Fiume, Stamp. romana per la riv. "Termini", 1937.
* {{imdb|film|3078242}}
* [[Emilio Cecchi]], in «Nuova Antologia», 16 maggio 1940.
* {{Mymovies|titolo|missviolence}}
* [[Gianfranco Contini]], in ''Un anno di letteratura'', Firenze, Le Monnier, 1942.
* [[Luigi Russo]], ''La critica letteraria contemporanea'', volume terzo, Bari, Laterza, 1943.
* [[Benedetto Croce]], in ''Pagine sparse'', volume primo, Napoli, Ricciardi, 1943.
* Adriano Seroni, in ''Ragioni critiche'', Firenze, Vallecchi, 1944.
* [[Giacomo Debenedetti]], in ''Saggi critici'', volume secondo, Roma, O.E.T., 1945.
* [[Enrico Falqui (scrittore)|Enrico Falqui]], in ''Pietà per i vivi'', Catania, Camene, 1950.
* [[Claudio Varese]], in ''Cultura letteraria contemporanea'', Pisa, Nistri Lischi, 1953.
* Luciano Anceschi, in ''Poetica americana e altri studi contemporanei di poetica'', Pisa, Nistri Lischi.
* Emilio Cecchi, in ''Di giorno in giorno'', Milano, Garzanti, 1954.
* [[Aldo Borlenghi]], in ''Fra Ottocento e Novecento'', Pisa, Nistri Lischi, 1955.
* Benedetto Croce, in ''Terze pagine sparse'', volume secondo, Bari, Laterza, 1955.
* Enrico Falqui, ''Alfredo Gargiulo e «La Ronda»'', in ''Novecento letterario'', Firenze, Vallecchi, 1957.
* [[Giuseppe De Robertis]], in ''Altro Novecento'', Firenze, Le Monnier, 1962
* Gennaro Savarese, ''Alfredo Gargiulo'', in ''Letteratura italiana - I Critici'', volume terzo, Milano, Marzorati, 1970.
 
*Carlo Pacini, ''Esteticità e formalismo. L'analisi letteraria di Alfredo Gargiulo'', Pisa: Giardini, 1982 ISBN 8842706663
{{Portale|cinema}}
 
==Collegamenti esterni==
[[Categoria:Film drammatici]]
*{{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/alfredo-gargiulo_(Dizionario-Biografico)/|Dizionario biografico Treccani}}
*[http://www.campanadino.it/index.php?option=com_content&view=article&id=187:alfredo-gargiulo-dino-campana&catid=40:studi&Itemid=60 Articolo di Gargiulo] su [[Dino Campana]]
 
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